Questa espressione ("ampie platee televisive") tradisce il fastidio e il rosicamento che pervade e muove i tuoi pseudo-argomenti.Helmut ha scritto:Ho sintetizzato la tua omelia nel punto 1 perché é l'unico che c'entra l'obbiettivorepeat ha scritto:Allora, punto numero 1: fare soldi (onestamente e con il proprio lavoro) non è reato... e non è neanche una peculiarità solo di chi è "berlusconiano" o di destra
- domanda: se il pseudointellettuale é fortemente antiberlusconiano (e faccio notare che tutti i citati hanno a disposizione ampie platee televisivie per rimarcarlo) perché pubblicano per la sua casa editrice? Ci sono Rizzoli, Longanesi, Bompiani...c'é Feltrinelli che é pure dee sinistraaa...la coerenza imporrebbe di non publicare per chi ritenuto l'Impersonificazione del Male, facendogli pure guadagnare denaro e diventare ancora piu' potente
- risposta: i signori citati vogliono fare un sacco di soldi dalle loro pubblicazioni, e vanno dalle case editrici che gli assicurano royalties elevate e distribuzione diffusa, come la Mondadori.
Eppoi vengono a farci la morale a noi.![]()
Trattasi di sepolcri imbiancati.
Le "ampie platee televisive" sono neutre. Bisogna conquistarsele. Non è colpa di Travaglio, Santoro o Saviano se loro hanno successo, conquistando ascolti clamorosi, e altri (Ferrara e Sgarbi o Belpietro) non ne hanno.
In un sistema televisivo veramente libero e concorrenziale, uno come Santoro non avrebbe prezzo: se lo contenderebbero tutte le reti a colpi di contratti milionari. E invece, se non lavora in Rai (e con quanta fatica e con quanti ostacoli!), non lavorerebbe da nessuna parte. Nonostante il successo clamoroso di "Annozero" (20% di share in prima serata su Raidue!!!).
Fazio e Saviano hanno dovuto realizzare il più clamoroso succeso di audience di RaiTre per poter respingere al mittente le volgari e ignoranti critiche del Giornale (di Berlusconi).
Dall'altro lato, invece, il flop milionario e clamoroso di Sgarbi... e Giuliano Ferrara che non riesce neanche a tenere l'ascolto che gli lascia il TG1. Se quello stesso spazio fosse dato a Travaglio o a Saviano, triplicherebbe l'ascolto che gli lascia il Cinegiornale di Minzolini.