Ti sbagli. Il nostro amico sta tentando di convincerci che Senna era cattivo e Prost, porello, era tanto buono...fender ha scritto:Ah ecco, per te era un normale incidente di garavertigoblu ha scritto: è imparagonabile la storia del contatto con prost alla triangle chicane poichè il francese aveva mezza macchina davanti (e lo sanno pure i sassi) ,e comunque si trattava di un contatto normale in una gara,alain non è che è partito come un toro con un mirino cercando di centrare il brasiliano.c'è un mondo di differenza tra il difendere la posizione in pista e cercare di toccarti volontariamente alla partenza premeditando il gesto perchè credi di aver subito un torto.se non afferri questo concetto è un problema di non riuscire a sviscerare lo sport dal tifo.![]()
, allora si spiega tutto...mezza macchina avanti
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Dal camera car, Prost ha girato il volante 20 metri prima della chicane, proprio perchè sapeva che c'era Senna a fianco, basta vedere come è sceso subito dalla monoposto nel tentativo di lasciare incastrato Senna, idem come ha risolto politicamente la questione dopo, con una squalifica che, forse, solo tu puoi spiegarmi. Senna sapeva bene che quello non era stato un normale incidente di gara e ci vogliono le fette di prosciutto sugli occhi per non capirlo e si è ripreso ciò che gli era stato tolto, in modo plateale, vendicandosi. Due brutti episodi, a mio avviso identici, innescati dal francese e che nulla hanno a che fare con lo sport.
La squalifica di Senna era sacrosanta... perché non si doveva permettere di vincere una gara che quel buon uomo di Prost aveva fatto di tutto per fargli perdere! Meno male che c'era San Marie Balestre, noto amico intimo di San Alain Prost! Giustizia fu fatta. Allora.
Poi, siccome Senna era un cattivone impenitente (l'ha detto pure "Acqua Calda" Stewart), l'anno dopo volle infierire sul povero Alain (che, come tutti sanno, aveva già il mondiale in pugno, dopo 400 metri di corsa!), privandolo, ingiustamente, premeditatamente e freddamente, del meritato alloro iridato.
Velo pietoso, sia sulla squalifica del 1989 sia sull'incidente del 1990. Questa è una posizione giusta. Chiunque sostenga che i fatti del 1989 erano "normali vicende di corsa" e quelli del 1990 "premeditazione sleale" vive in un mondo virtuale dove ci sono contorni netti fra i buoni e cattivi, fra i bianchi e i neri, fra il bene e il male, fra i giusti e gli ingiusti... e naturalmente lui sta casualmente dalla parte dei buoni, dei bianchi, del bene e dei giusti.
