Interessante la diatriba su chi va a farsi la corsetta, runners o tapacioni che siano.
Il decreto tutelava la possibilità di fare una minima attività fisica, lasciando alla responsabilità individuale il farlo in modo corretto, cioè in solitaria, evitando contatti. Così come lasciava alle famiglie e ai bambini la possibilità di farsi un giretto al parco e svagarsi. Purtroppo, e direi inevitabilmente, i parchi si intasavano e i corridori non sempre rispettano i dettami richiesti dalle norme sanitarie, in città direi quasi inevitabilmente. Tra questi ovviamente poi vi sono menefreghisti e persone incapaci di seguire anche i precetti più elementari.
Da quì il dibattito, vietare del tutto uscite non indispensabili, monitorare e punire solo i comportamenti non virtuosi o applicare restrizioni solo nelle città?
Purtroppo fare affidamento sul buon senso e sulla correttezza delle persone appare quantomeno utopico, penso si debbe arrivare a definire normativamente quello che è consentito e quello che non lo è, in forma chiara e non interpretabile.
Come indispensabile appare andare al lavoro, fare la spesa ed ... evidentemente fumare (apertura dei tabaccai), se la quarantena precauzionale imposta dovesse perdurare a lungo, anche una minima attività fisica e il giocare all'aperto dei bambini appare una necessità basilare, anche per la salute mentale di chi è costretto a stare chiuso in un ipotetico appartamento di 3 stanze, magari anche senza terrazzo per un tempo indefinito.
E' chiaro che se uno vive in un cucuzzolo in culo al mondo non gli andrebbe vietato di correre intorno a casa o nel boschetto attiguo, mentre nei centri abitati andrebbero razionalizzate le attività sportive e ludiche, e presumo che delle idee siano già allo studio, se l'emergenza dovesse prolungarsi. Come predisporre dei percorsi per chi vuole correre a piedi, in bicicletta o farsi semplicemente una passeggiata. Percorsi da prenotare o assegnati in un determinato giorno e orario, in modo da frazionare gli ingressi, in totale sicurezza e soggetti a controllo. Lo stesso per i parchi, suddivisi in piccole aree, da utilizzarsi a rotazione da singoli o famiglie. si limiterebbero così al massimo le uscite e le interazioni, dando al contempo un piccolo spazio d'evasione, per quanto contingentato.
Bah, vediamo che viene fuori.
Per intanto, se si apre la caccia al runners, come sembra di evincere dai vostri post, consiglio ai tapascioni di infima categoria di stare a casa, che son quelli che corrono più il rischio di essere presi e linciati dalla folla, che divieto di assembramento o meno, riesce a radunarsi in un batter d'occhio appena sente l'odore del sangue.
