Quali "critiche oggettive"?vertigoblu ha scritto:vabbhè questo è un modo da ragionare da ultras che dice tutto ,cmq trovo aberranti frasi tipo:"senna si fece giustizia da se"quasi fossimo nel far west,e mette in rilievo un modo di pensare da paleolitico.il problema è che dopo la morte del brasiliano è iniziata la beatificazione e qualunque critica oggettiva rivolta al brasiliano diventa blasfema.faccio presente che se da una parte esiste la fazione:prost raccomandato da balestre,esiste anche la teoria di senna favorito chiaramente all'interno del team in quanto cocco di ron dennis,e pupillo della honda a dispetto di prost.repeat ha scritto:Jackie Stewart, come spesso gli capita, scopre l'acqua calda.vertigoblu ha scritto:io no.fender ha scritto:Ampia via di fuga, protezioni sul guardrail, rischio di farsi male NULLO...mai corso in pista ? Anzi, così c'era anche il dubbio che avesse potuto farlo apposta, vuoi mettere che qualcuno possa provocare volontariamente un incidente mettendo a repentaglio la propria vita ? Gli addetti ai lavori sanno la risposta, gli altri dicono nooooo ci vuole un pazzo.
Quando provochi qualcuno in modo molto meschino come ha fatto Prost, poi non sai mai come va a finire...
tu invece,dalle cavolate che scrivi, si capisce che devi essere un vero campione anche in pista e ciò ti regala la patente di esperto infallibile.
j.stewart criticò duramente senna per l'incidente, accusandolo di comportamento scorretto.
ma jackie stewart probabilmente non è addetto ai lavori valido e competente quanto te.
Certo che fu un "comportamento scorretto". Ma a quei tempi, quando cioè il DUCE della Formula 1 era un tale di nome Jean-Marie Balestre, se si voleva ottenere giustizia o riparare ad un torto occorreva provvedere da soli. Senna si fece giustizia da sè... con un anno di ritardo. Meglio tardi che mai. Quel giorno anche Prost provò, finalmente, cosa significa perdere una gara (e un mondiale) per "demeriti" altrui.
Uno pari.... e palla a centro.
faccio ancora presente che dopo lo schianto dell'89 la stampa europea si schierò con prost e la ferrari in quanto fu uno scandalo che uno decida di vendicarsi in pista premeditando la manovra.
poi senna è morto ed è iniziata la santificazione tra l'altro da poarte di molti che manco l'hanno visto correre in quegli anni....
Quelle di Piquet?
Quelle di Balestre?
Quelle di Prost?
Quelle dei tifosi di questi qui sopra o dei tifosi ferraristi?
Le tue?
Quelle di Stewart?
Non esistono "critiche oggettive" nel caso di Senna. Esiste, invece, molta invidia e frustrazione... che, vedo, dura ancora a quasi vent'anni dal decesso.
PER ANNI, Senna è stato avversato dai colleghi (soprattutto Piquet e Prost, che pensavano di essere i padroni di questo sport) o dagli addetti ai lavori (giornalai, commentatori e telecronisti).
Ogni minimo incidente, ogni piccolo infortunio veniva usato (e ingigantito) per creargli attorno un alone di negatività. Per renderlo antipatico o insopportabile.
Una vita passata in pole-position o davanti a tutti: la sua risposta in pista!
... persino con la Toleman a Montecarlo!
La prima vittoria in Portogallo, doppiando tutti sotto il diluvio. Mentre Prost e Piquet sbandavano e naufragavano in modo ridicolo... lui volava in pista dando 5 secondi al giro a tutti: compagno di squadra incluso (De Angelis).
FATTI... non pugnette!
Altro che "pericolo", "troppi incidenti", "fanatico".
Senna è stato per la Formula 1 una vera manna. E' stato, molto più di Schumacher, IL FUORICLASSE... perché, a differenza del tedesco, a lui è toccato in sorte di strapazzare in pista gente come Piquet, Lauda, Prost e Mansell.
Quando parli di Ayrton, invece di storcere la bocca o muovere inutili appunti post-mortem, pensa al primo giro di Donington, nel 1993... oppure pensa alle 6 vittorie a Montecarlo.... oppure ancora alle 65 pole in 161 GP (40%!!!!). Oppure pensa che quando stava per schiantarsi ad Imola era ancora, come sempre, in testa alla gara, davanti a tutti.
Alla grande.
Come sempre.
Una vita da Numero 1.
Per me, con Jim Clark, il più grande pilota di tutti i tempi.
Le leggende non si criticano. Si rimpiangono e si ricordano con affetto. E i difetti, che senz'altro Ayrton aveva, diventano piume leggere di fronte al prezzo pagato e ad una fine così tragica.