Lonewolf ha scritto:il problema sono anche i media che ci sguazzano in ste situazioni.
In queste situazioni sarebbe oro andare ad intervistare non solo spurghi di corea, delinquenti o simpatizzanti del crimine...cazzo ti vuoi aspettare da certe fogne? Ovvio che poi ti girino i coglioni quando si parla di Napoli e della "napoletaneità" per cui si giustifica ogni azione che viene compiuta da quelle parti.
Io sono convinto che la maggior parte della gente che vive a Napoli, appoggerebbe l'azione di ruspe e carriarmati in certi quartieri.
Vivere nel rispetto delle minime regole civili credo sia anelato da ogni persona onesta e per bene. Antò, Mr.G, Vizzino, Mauro e Alter sono sicuro soffrano e si incazzino quanto noi nel vedere accadere quotidianamente certe cose sotto i loro occhi.
Un'analisi approfondita della delicata situazione di Napoli, richiederebbe conoscenze e capacità che non posseggo, oltre ai giusti flashback storici.
Tuttavia dalla esperienza mia - poca perchè vivo in un quartiere relativamente tranquillo e sono di buona famiglia -, e da ciò che ho potuto assorbire da chi in certi contesti ci ha lavorato, ci è vissuto, passato o tutt'ora è rimasto, grandi e piccini, posso affermare che ci sono zone dove effettivamente lo Stato non arriva o comunque mantiene un certo tipo di presenza. Difficile dire effettivamente quale sia la gerarchia casuale di certe catene di eventi: capire se è la camorra che si prende l'impunità o se è lo Stato che gli lascia terreno, e fino a che punto i due fenomeni concorrono e si intrecciano, è un pò come giocare a capire se è nato prima l'uovo o la gallina. Fatto sta che in alcune zone l'assicurazione al motorino, per fare un esempio, non la si fa, e intere famiglie vivono e crescono i propri figli nella convinzione che questo sia non solo giusto, ma sacrosanto e legittimo. L'elemento della forza dell'ordine che sequestra il mezzo di locomozione è visto da costoro soltanto come un nemico, un usurpatore, un detrattore che manco lo sceriffo di Nottingham. Coglioneggio un pò ma vi assicuro che il paragone non è calzante, di più. Visto che l'assicurazione, continuo con questo esempio scelto tra tanti, andrebbe pagata per tutelare la comunità dai danni economici dei sinistri, è evidente che è il concetto stesso di comunità come lo conosciamo noi ad essere prepotentemente intaccato, dico intaccato supponendo che sia esistito, ma ho i miei dubbi. Qual è la comunità per questi? La città di Napoli? No, manco per il cazzo. Il quartiere? No, è sempre città. Credo che volendo tracciare un'unità, si possa disegnarla sulla base della parola "territorio", che può chiudersi intorno ad un tot di strade, quindi famiglie, un blocco, una zona, tra qualche incrocio ed un altro. Su questa indifferenziazione popolata essenzialmente da una moltitudine di abbandonati a sè stessi, famiglie numerose e per le quali il lavoro è un miraggio, la camorra prolifera ampiamente fornendo una sorta di tutela, e lo Stato quando arriva deve interpretare un ruolo ben preciso di comune accordo con chi nel luogo vive. In questo caso il colpo partito è completamente inutile, a patto credo che non ci fosse assoluta chiarezza sul fatto che sul motorino ci fosse effettivamente un latitante da catturare. Il risultato è stato che ora, sul territorio, lo sceriffo non solo è un'ostacolo al benessere, e un'appendice di uno Stato ladro, ma è pure un assassino, per giunta di un povero ragazzo.
Ora, c'è da notare un attimo che questa situazione di degrado è presente nella gran parte delle metropoli mondiali che superano diciamo il milione di persone (credo che a Napoli siamo sui 3-4 milioni contando tutto l'agglomerato urbano, Giugliano da sola ne fa 1 milione), che abbiano subito in un periodo della propria storia una forte crescita demografica, uno sviluppo "senza controllo" (non so come dirlo in termini politici e storici) mettendo a rischio la propria sostenibilità e prestandosi a speculazioni di vario tipo. Il fatto che su Napoli ci si faccia ampia letteratura, sfruttando problematiche reali, non so francamente da cosa derivi, probabilmente dal fatto che bisogna sempre trovare il villano e additarlo di essere malvagio, ma comunque qui potete aiutarmi voi. La cosa che, aldilà della mitologia, distingue Napoli da altre grosse metropoli, è il fatto che siano presenti organizzazioni criminali verticali che fortemente salde e radicate nel territorio. Ma ciò non crea comunque un caso unico. Qui servirebbe uno storico... ma scommetto che non serve scomodare Kabul per creare un'analogia realistica. Cerchiamo di essere un pò seri, le mafie non sono un prodotto mediatico creato per far cagare sotto i polentoni, sono gravissimi fenomeni (politici, giuridici, culturali, economici?) che germinano dove è fallito qualche processo di costruzione dello Stato, e soffocano la crescita del territorio, ponendo costantemente la base per rigenerarsi e trarre proprio da quel territorio le risorse economiche ma soprattutto UMANE, per sopravvivere. Esistono così in tutto il sud italia, ma non mi fermerei qui al sud. Ricorderei anche fenomeni come la yakuza, o i russi, i cartelli colombiani.
Mi fermo perchè la percentuale di cazzate nei miei post è sul 20-30%, quindi più ne scrivo più ne sparo. Stay foolish, stay gomorra.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.