pan ha scritto:
In teoria la contraddizione può ed è stata apparentemente più volte superata, ma in pratica la faccenda si è sempre complicata dovunque e comunque. Altrimenti avremmo risolto.
@zio: Mi spieghi le tue fini ironie ché non ci arrivo, per favore ?
fine ironia?
no. è che si è portati nell'espressione di un pensiero a costruirsi un recinto dentro il quale muoversi a proprio piacimento.
l'acquario appunto.
uguaglianza, fratellanza, libertà. valori assolutamente ineccepibili in nome dei quali sono state compiute le più grandi nefandezze. un recinto da consolidare e su cui costringere a convergere tutti. l'acquario appunto.
e allora si dice: il punto fondamentale è l'equilibrio fra i tre. lo stato lo garantisce. un altro acquario, appunto.
"la faccenda si è sempre complicata dovunque e comunque. altrimenti avremmo risolto".
e allora andiamoci in fondo a queste complicazioni. perché accadono sempre "dovunque e comunque"?
insomma Pan, cominciamo ad erodere, a rendere fragile, la sponda sicura dell'ideale e muoviamoci dentro le complicazioni verso cui gli uomini sembrano inesorabilmente convergere.
anche perché almeno potremmo tener fede al primo: libertà.
io, in questo tempo in cui perfino la tv vuol dirci il valore esatto delle parole, sempre da precisare e ben vengano tentativi in tal senso, sono preso da questa idea: che forse più che un problema di rispetto e di equilibrio, si ponga un problema di convenienza per l'uomo ad aderire ad una società (libera, solidale, in cui tutti hanno gli stessi diritti).
tutto quello che verrà sarà un tentativo serio e urgente di soddisfare questa convenienza e convergenza. cioè un tentativo aperto a capire e non l'ennesima barriera per dire: qui il giusto, là l'errore. perché "dovunque e comunque" saremo destinati a rimettere in discussione tutto.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw