[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

Scatta il fluido erotico...

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25051 Messaggio da Drogato_ di_porno »

iltemplare83 ha scritto:
Helmut ha scritto:
CanellaBruneri ha scritto: I sistemi si equivalgono, in ultima analisi: nel momento in cui, con il Sistema Democratico, si affida il monopolio della "violenza " e della "repressione allo Stato (base del patto sociale), la Giustizia sarà sempre feroce o garantista a seconda dei punti di vista.

Helmut, vuoi forse i tribunali del popolo?
Non mi sembra sia questo il tema in questione...si tratta di avere un potere dello stato che sia soggetto a delle responsabilità e non di una casta intoccabile.

Tribunali del popolo...??? No. Magistratura indipendente, sì.
Parli di potere esecutivo e legislativo, vero? :DDD
il potere esecutivo non è una casta intoccabile perchè Silvio ha concusso i funzionari di polizia in questura, ergo sono toccabilissimi :)

quanto ai legislatori o si toccano loro o li toccano le escort :)
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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iltemplare83
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25052 Messaggio da iltemplare83 »

Drogato_ di_porno ha scritto:
iltemplare83 ha scritto:
Helmut ha scritto:
CanellaBruneri ha scritto: I sistemi si equivalgono, in ultima analisi: nel momento in cui, con il Sistema Democratico, si affida il monopolio della "violenza " e della "repressione allo Stato (base del patto sociale), la Giustizia sarà sempre feroce o garantista a seconda dei punti di vista.

Helmut, vuoi forse i tribunali del popolo?
Non mi sembra sia questo il tema in questione...si tratta di avere un potere dello stato che sia soggetto a delle responsabilità e non di una casta intoccabile.

Tribunali del popolo...??? No. Magistratura indipendente, sì.
Parli di potere esecutivo e legislativo, vero? :DDD
il potere esecutivo non è una casta intoccabile perchè Silvio ha concusso i funzionari di polizia in questura, ergo sono toccabilissimi :)

quanto ai legislatori o si toccano loro o li toccano le escort :)
Il potere esecutivo sarebbe il governo... :wink:

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zio
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25053 Messaggio da zio »

shhhhh....drogato è in pieno orgasmo e la precisione non è quello che in questo momento lo contraddistingue.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25054 Messaggio da dboon »

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25055 Messaggio da Drogato_ di_porno »

hehe sorry zio pignolo :) volevo dire dire che fra i compiti dell'esecutivo c'è anche quello far rispettare l'ordine e la legge attraverso la gestione delle forze di polizia, ergo i poliziotti sono una branca del potere esecutivo non inviolabile da Silvio. Se vuoi la precisione cito da wikipedia alla voce "polizia": "In senso storico si tratta dunque di un concetto molto prossimo a quello di governo, inteso come potere esecutivo, gestore dell'autorità conferitagli dalla comunità di riferimento al fine dell'amministrazione della cosa pubblica e spesso in funzione del bene comune. Ed è concetto affine anche a quello della pubblica sicurezza, uno degli elementi costituzionali del contratto sociale ed una delle tematiche che più direttamente legano il concetto originario di polizia con quello moderno." Miii ragazzi, quindi andiamo tutti a spanne e volete che io vada al millimetro? Piuttosto sono sempre più convinto che Silvio sia l'erede di Achille (il più grande eroe della mitologia classica) e di Sigfrido (il più grande eroe della mitologia nordica), con la Boccassini nei panni di Paride e Hagen. Come sappiamo l'eroe greco era stato immerso nello stige per il tallone, il teutone non si era del tutto bagnato col sangue del drago Fafnir per colpa della foglia di tiglio che gli si era posata sulla spalla. Silvio ha ovviato il problema imbottendo le giacche con enormi spalline e usando scarpe con 5 cm di tacco. Ma la madre Rosa invece di immergerlo per il tallone l'aveva tenuto per il pisellino. La morale è che l' invulnerabilità è una mitologia e ogni dominio genera un'azione contraria che porta al suo rovesciamento. La Boccassini ha reagito al dominio di Silvio in un modo che il PDL non avrebbe mai potuto prevedere: passando 20 anni della sua vita a scrutare giorno e notte la breccia in cui scagliare il dardo:

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25056 Messaggio da Capitanvideo »

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Nel cuore dell’Europa geografica e istituzionale è il caos. Un paese dell’Unione è senza governo da più di 260 giorni, l’economia sta crollando, i diritti civili sono in pericolo, per le strade si aggirano bande di criminali.
Ma come? Non vi siete accorti di nulla? Eppure il governo belga non esiste da più di 260 giorni. Dopo la Somalia il Belgio è lo stato che detiene il record per mancanza di governo in carica.
Gli scenari che ho dipinto all’inizio del post sono le classiche frasi fatte che vi dicono i politici in questi casi: un paese senza governo non può vivere senza caos, disordini e l’economia allo sbando. Ma è davvero quello che sta succedendo in Belgio? No ovviamente, nonostante i vari simpatici scioperi degli ultimi mesi per riavere un governo sembra che vi facciano credere il contrario (ultimi scioperi popolari sono stati quelli dell’astinenza sessuale, della crescita della barba ecc.).
Per prima cosa il Belgio ha ancora i suo vari governi locali, che funzionano bene nonostante il governo non sia più in carica. Parlamento e Senato continuano (purtroppo) ad esistere anche se la loro funzione è limitata ora che il governo non c’è più. I ministeri esistono burocraticamente ma non politicamente. Il re è ancora vivo ma a parte firme e rappresentanza simbolica non ha alcuna funzione fondamentale in Belgio ecc. Lo stato quindi è presente a livello locale e a livello burocratico.*
Tutti parlano di crisi economica imminente, eppure secondo i dati della Banca Nazionale Belga la crescita registrata a fine Dicembre è stata la più alta da Settembre 2007 e per il 2011 si pensa ad una crescita annuale vicina al 2%. Il Belgio rimane saldamente al sesto posto nella UE come potenza economica e continua a crescere. C’è incertezza dei mercati certo ma i mercati finanziari hanno paura della situazione belga per un motivo molto semplice: non ci sono più gli amichetti al governo che facevano i favori alle varie lobbies o alle grandi aziende.
Quindi la situazione del Belgio sfata tanti miti che vi hanno propinato negli ultimi 60 anni:
1) i governi nazionali hanno poca o nulla utilità se non quella di arricchire le solite poche persone.
2) l’assenza di governi, parlamenti e rappresentanza politica non è indice di caos, instabilità finanziaria e fine della civiltà.
3) i paesi civili funzionano anche senza rappresentanza democraticamente eletta. E quindi un paese che non ha votazioni democratiche e che non ha un governo eletto dalla maggioranza continua ad essere un paese civile.
Ora detto questo, pensate al prossimo scenario: lo scioglimento del Parlamento belga. Cosa succederebbe il giorno dopo? E se il re abdicasse e la monarchia morisse con lui? Il Belgio finirebbe nel caos? La gente smetterebbe di lavorare, comprare e vendere e vivere? E così via fino all’eliminazione graduale di tutte le forme statali di controllo.
Ora spostate l’attenzione sull’Italia. Se il governo non ci fosse più cosa accadrebbe? Pensate a questo: cosa ha fatto il governo Berlusconi negli ultimi 3 anni se non parlare del capo del governo e per difenderlo per i suoi crimini presunti o veri che siano? Qual è stato il suo ruolo in Italia? In 3 anni ha dispensato favori a destra e a manca per soddisfare amici e parenti e per salvaguardare la propria immunità. Nient’altro. Rappresentanza a livello internazionale con la politica del cucù? Dare appalti alle aziende italiane in Libia? Tolto il governo il paese avrebbe un fardello in meno a cui pensare. Un manipolo di parassiti in meno da foraggiare. Ora togliete il parlamento. Davvero c’è bisogno di un gruppo di delinquenti e di minus habens per scrivere leggi inutili ogni giorno? Non bastano le 200.000 leggi italiane, la più grande mole di leggi al mondo e forse della storia umana? Non ce ne sono abbastanza di leggine, codicilli, commi, articoli per regolare la vostra vita? Qual è il motivo di un potere legislativo se non quello di aumentare il controllo sui sudditi? Ogni giorno vi dicono che avete bisogno di un governo altrimenti il paese crolla, che avete bisogno di un parlamento per approvare solo leggi inutili e dannose. Vi dicono che avete bisogno di votare, che ogni vostro singolo voto conta e che senza democrazia il paese è perduto. L’unico motivo per cui vi inculcano tutto questo dalla culla fino alla morte è per perpetuare il loro potere su di voi, per convincervi che loro sono essenziali per la vostra vita quando invece non fanno altro che sfruttare il vostro lavoro, i vostri figli, le vostre vite.
Il Belgio nel suo piccolo ci insegna che non è così. Possiamo fare a meno di governi, parlamenti e parassiti.
*quest’ultimo punto è importante anche e soprattutto per i libertari che spesso confondono stato e governo. Lo stato è un oggetto, uno strumento, un grimaldello utilizzato dai governi per i loro interessi ma i due concetti non coincidono (a parte rari casi).
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25057 Messaggio da dboon »

mi pare che quasi 3 anni
di MAL governo
cominciano a dare risultati

una crisi cosi' non l'avevo mai vista

:roll:
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25058 Messaggio da Drogato_ di_porno »

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"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25059 Messaggio da Drogato_ di_porno »

articolo interessante: una madre che dice alla pargola "sistemati" istiga alla prostituzione
L'avvento delle mamme-maitresse
così finisce la sacra famiglia italiana


Le "lupe di Arcore" avanguardia del nuovo degrado. La madre di Noemi: "Una bambina che ho allevato nella luce del Vangelo e del Signore. Lo chiama Papi perché l'abbiamo educata nel culto di Silvio". La microspia del padre di Barbara Guerra

Immagine

LA GRANDE novità storica sono le mamme istigatrici e complici. Non le lupe di Arcore, ma queste mamme-maitresse che investono e lucrano sul sesso delle figlie, mamme che rompono la gabbia, all'apparenza inespugnabile, dell'identità italiana, della mamma chioccia, del "son tutte belle le mamme del mondo", della sacra famiglia, vetrina dei valori della tradizione: il matrimonio possibilmente d'amore, la maternità, la dignità. Mi faceva sorridere mia madre quando a mia sorella che si truccava gli occhi diceva: "Che cosa sono tutti questi buttanesimi?". Ma chissà come avremmo reagito noi fratelli, padri e fidanzati dinanzi alla madre di Elisa che contabilizza con ingordigia: "Seimila euro, hai capito, sono dodici milioni delle vecchie lire!". È una mamma che predispone strategie quando la figlia le racconta che "lui mi vedrebbe bene a lavorare in Pubblitalia". È una mamma realista e pratica: "Se poi va male, pazienza, tanto va bene anche cosi". E forse Elisa un poco lo subisce, ma certamente alla sua mamma Berlusconi non basta mai: "Vi ha detto quando vi potrà rivedere?".

Non c'è nulla di speciale nelle lupe di Arcore, nelle escort, nelle professioniste del sesso e meno che mai nelle loro baruffe, negli insulti e nelle rivalità con le gote accese - "si ammazzerebbero tra loro" confessa Iris Berardi - che sono un classico della farsa scollacciata, un topos dei teatri di periferia dove picchiandosi, tirandosi per i capelli e contendendosi i danari del caprone, le Filumena Marturano hanno sempre fatto sghignazzare i Lele Mora e gli Emilio Fede di turno. Ma sono al contrario specialissime le madri di Elisa, di Sara, di Noemi e di molte altre, sono mamme-mezzane che dinanzi alla prostrazione psico-fisica, che sempre accompagna i più rozzi e pesanti sapori della vita ("sono in condizione pietose") , senza pudore minimizzano ("e che sarà mai") ed esaltano solo il valore del compenso "seimila euro, hai detto niente". Qui ci sono mamme che somigliano alle "parrine", quelle che lenivano i corpi abusati nel cambio della quindicina, le acide ma benevole streghe che preparavano gli impacchi e dosavano e alternavano le tisane e il riposo allo snervamento, e intanto legavano i rotoloni di soldi con lo spago.

E i padri, che una volta erano il braccio armato dell'educazione, ora, come i fratelli, sembrano assistenti ruffiani. E c'è il signor Faggioli che istruisce la sua Barbara nell'arte d'amare: "Tu in questo momento devi fargli vedere che gli sei vicino". Ed è papà che invita Barbara Guerra a dire a Berlusconi che "mio padre, per il grande rispetto che ha nei suoi confronti" è pronto a mettere una cimice nella sede dei finiani: "digli che io ci ho le chiavi". Anche i fidanzati, che un tempo erano gelosi, oggi sono azionisti di minoranza degli amplessi altrui, come Ale che pretende che la sua Imma si guadagni 'i vestiti', cioè i soldi: "... io penso che non mi dà niente". "No? Perché no, scusa? Mi incazzo! Oh!". "Eh amore, ma che ne so. Io non faccio niente con lui...". "Eh, ma sei scema?".

Vendute dalle madri, dai padri, dai fratelli e dai fidanzati le lupe di Arcore non sono le vittime ma l'avanguardia di un degrado familiare che non esiste in nessuna parte del mondo civilizzato ed è addirittura inaudito in Italia, che è la terra della mamma Madonna, della natalità, la patria del presepe.
Non c'erano mai state, nel pur vasto catalogo nazionale, queste povere mamme sfiorite che cercano un riscatto nel corpo delle figlie offrendolo al cliente ricco e vecchio e, allo stesso tempo, al bisturi del chirurgo estetico. Non c'era ancora, nel mito mediterraneo e matriarcale della mamma italiana, la signora Anna Palumbo che incassa ventimila euro dal ragioniere di Berlusconi: "La mia Noemi - ha dichiarato ai giornali - è una bambina che ho allevato nella luce del Vangelo e del Signore". Sul viso di Noemi "ci sono almeno 17 mila euro solo di lifting", ha scritto Famiglia Cristiana: ritocchi, contraffazioni, un accanimento sull'adolescenza della figlia, sulla sua apparenza, un'educazione familiare che cerca il riscatto nella creazione di un'antropologia chirurgica, un'idea del successo fondata sui trucchi estetici e sulle foto con Berlusconi pubblicate dal manipolatore Signorini, tutti a brindare con sugar daddy, con papi, che è al tempo stesso Gozzano e Freud, la tenerezza e la pedofilia. "Mio marito frequenta minorenni" disse la signora Veronica Lario e sul settimanale "Chi?" i Letizia divennero una famiglia-escort, finto fidanzato tronista, mamma allena e papà benedice: "Mia figlia lo chiama papi perché la abbiamo educata nel culto di Silvio".

Certo, ci sono nella storia d'Italia le mamme di Bellissima, con la popolana Anna Magnani che si illude che la bellezza possa riscattare proprio tutto e prima di tutto la povertà, e ci sono i concorsi e le selezioni per miss Italia con quell'immagine odiosa della mamma che sbottona la camicetta della figlia adolescente per attirare sul seno gli sguardi lubrici della giuria. E c'è il caso, unico e terribile, e proprio per questo ricordato dalla storia, di una tredicenne ceduta a Vittorio Emaunele II "da una bruttissima mamma" che notò Carlo Dossi "prese a circolare in carrozza". E c'è l'Italia in quella madre felliniana che trascina la figlia davanti al divo inglese, "le presento la mia bambina, sa cantare, ballare, recitare ed è stata pure a Londra. Dai, dì qualcosa..." . E la ragazza: "Salve".

Ci sono insomma, nella nostra storia, le mamme disposte a tutto e magari anche ad umiliarsi ma mai a vendere le figlie e i figli, e proprio perché mamme italiane, proprio perché mamme-mammelle, perché la mamma italiana ha il fascino della fragilità e della determinazione semplice e chiara e mi vengono in mente la mamma della piccola Yara e la mamma di Sarah che, pur così diverse tra loro, trattano i giornalisti con il medesimo rigore della maternità straziata. Ci sono mamme e mogli come Marella Agnelli e come Sofia Loren e Mina e come era la stessa mamma di Berlusconi che fu l'unica cosa dolce della sua vita forsennata, o ancora - cito alla rinfusa - Luciana Castellina e Anna Craxi, Eleonora Moro, Ilary Blasi, Franca Ciampi, la Seredova Buffon, Gemma Calabresi..., signore d'Italia, padrone di casa, voci e volti antichi e moderni della tradizione della nostra civiltà femminile, donne italiane di oggi, energiche belle e nervose come Isabella Rossellini e Monica Bellucci, o riservate ed eleganti come la vedova di Enrico Berlinguer e Carla Fracci, e penso a come furono meravigliosamente mamme toste Marcella Ferrara, storica collaboratrice di Togliatti, e Palma Bucarelli, la signora dell'arte contemporanea. Non abbiamo avuto solo Filumena Marturano, la Ciociara e Anna Magnani. Le mamme italiane sono personaggi del romanzo nazionale dei sentimenti. E c'è "la mamma ignota", la mamma che ancora una volta è stata cantata a Sanremo, la mamma che sogna la laurea, un genero, i nipoti e diffida delle scuole di recitazione perché pensa, all'antica, che "femmina che muove l'anca / o è puttana o poco ci manca" che è certo un proverbio reazionario ma era una difesa contro questa smania di vendersi, contro i concorsi per "miss maglietta bagnata", contro le selezioni per diventare veline che - va detto chiaro - non è un mestiere. Non ci vuole il metodo Stanislavskij per trasformarsi in eccellenze del tacere agitando i fianchi, campionesse di velocità nel cambio degli stivali e dei pantaloncini corti, non è necessario frequentare l'Actor's Studio per formare corpi senza erotismo, fantasmi televisivi, lolite smaterializzate e desessualizzate, il sesso senza eros, il ballo senza sapori. Eppure la professione di velina eccita queste nuove mamme italiane, perché appunto basta la "bella presenza" e nient'altro, come ha dimostrato a Sanremo Elisabetta Canalis.

Ma forse per capire il degrado e la corruzione della famiglia italiana bisogna per contrasto aver visto in tv quell'intervista rubata al papà di Ruby, al venditore ambulante marocchino e musulmano. Sdentato, malvestito, povero ma non corrotto come i padri e le madri delle lupe italiane, ha tentato di cacciare i giornalisti urlando in dialetto sicilian-marocchino: "Itivinni, itivinni". E quando gli hanno detto che Ruby lo accusava di averla picchiata perché era diventata cattolica: "Ma quali botte. Ma quale cattolica. Quella di televisione si era ammalata".
(07 marzo 2011)
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25060 Messaggio da dboon »

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25061 Messaggio da belnudo »

dboon ha scritto:Immagine

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:gomma: :gomma: :gomma:
domandina facile facile,
provate a fare un film così su magistrati eroi come DAVIGO o PALAMARA, il plotone d'esecuzione per gli autori avrebbe già il colpo in canna.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25062 Messaggio da iltemplare83 »

belnudo ha scritto:
dboon ha scritto:Immagine

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domandina facile facile,
provate a fare un film così su magistrati eroi come DAVIGO o PALAMARA, il plotone d'esecuzione per gli autori avrebbe già il colpo in canna.
La differenza sostanziale è questa.
Se un magistrato sbaglia in malafede il suo errore può venire corretto (dal giudice di primo grado, da quello di secondo o dalla cassazione). Fermo restando che un giudice o un magistrato decidono della vita di un numero limitatissimo di persone...
Se un Presidente del Consiglio si fa gli affari suoi, chi è che può rimediare ai suoi errori? Nessuno, se non dopo 5 anni (ammesso che nel frattempo non si sia fatto una legge elettorale su misura)

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25063 Messaggio da belnudo »

iltemplare83 ha scritto:
belnudo ha scritto:
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provate a fare un film così su magistrati eroi come DAVIGO o PALAMARA, il plotone d'esecuzione per gli autori avrebbe già il colpo in canna.
La differenza sostanziale è questa.
Se un magistrato sbaglia in malafede il suo errore può venire corretto (dal giudice di primo grado, da quello di secondo o dalla cassazione). Fermo restando che un giudice o un magistrato decidono della vita di un numero limitatissimo di persone...
Se un Presidente del Consiglio si fa gli affari suoi, chi è che può rimediare ai suoi errori? Nessuno, se non dopo 5 anni (ammesso che nel frattempo non si sia fatto una legge elettorale su misura)
argomentazione debole, i magistrati sono una casta di intoccabili che si autoprotegge fino alla cassazione.
I politici sono mandati a casa dal popolo, dalla maggioranza del popolo, si intende, non dalle raccolte firme nei gazebi.
ti serva per riflettere il caso del magistrato CORDOVA:
Cordova ritenuto dal CSM più degno di Falcone quale candidato alla procura nazionale antimafia, fu fatto fuori per aver osato indagare su Bassolino che poi è risultato, all’insaputa dei critici in servizio permanente nella sinistra, l’artefice del disastro napoletano.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25064 Messaggio da zio »

iltemplare83 ha scritto:
belnudo ha scritto:
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domandina facile facile,
provate a fare un film così su magistrati eroi come DAVIGO o PALAMARA, il plotone d'esecuzione per gli autori avrebbe già il colpo in canna.
La differenza sostanziale è questa.
Se un magistrato sbaglia in malafede il suo errore può venire corretto (dal giudice di primo grado, da quello di secondo o dalla cassazione). Fermo restando che un giudice o un magistrato decidono della vita di un numero limitatissimo di persone...
Se un Presidente del Consiglio si fa gli affari suoi, chi è che può rimediare ai suoi errori? Nessuno, se non dopo 5 anni (ammesso che nel frattempo non si sia fatto una legge elettorale su misura)
dimentichi la vittoria di Prodi....
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#25065 Messaggio da zio »

Drogato_ di_porno ha scritto:articolo interessante: una madre che dice alla pargola "sistemati" istiga alla prostituzione
L'avvento delle mamme-maitresse
così finisce la sacra famiglia italiana


Le "lupe di Arcore" avanguardia del nuovo degrado. La madre di Noemi: "Una bambina che ho allevato nella luce del Vangelo e del Signore. Lo chiama Papi perché l'abbiamo educata nel culto di Silvio". La microspia del padre di Barbara Guerra

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LA GRANDE novità storica sono le mamme istigatrici e complici. Non le lupe di Arcore, ma queste mamme-maitresse che investono e lucrano sul sesso delle figlie, mamme che rompono la gabbia, all'apparenza inespugnabile, dell'identità italiana, della mamma chioccia, del "son tutte belle le mamme del mondo", della sacra famiglia, vetrina dei valori della tradizione: il matrimonio possibilmente d'amore, la maternità, la dignità. Mi faceva sorridere mia madre quando a mia sorella che si truccava gli occhi diceva: "Che cosa sono tutti questi buttanesimi?". Ma chissà come avremmo reagito noi fratelli, padri e fidanzati dinanzi alla madre di Elisa che contabilizza con ingordigia: "Seimila euro, hai capito, sono dodici milioni delle vecchie lire!". È una mamma che predispone strategie quando la figlia le racconta che "lui mi vedrebbe bene a lavorare in Pubblitalia". È una mamma realista e pratica: "Se poi va male, pazienza, tanto va bene anche cosi". E forse Elisa un poco lo subisce, ma certamente alla sua mamma Berlusconi non basta mai: "Vi ha detto quando vi potrà rivedere?".

Non c'è nulla di speciale nelle lupe di Arcore, nelle escort, nelle professioniste del sesso e meno che mai nelle loro baruffe, negli insulti e nelle rivalità con le gote accese - "si ammazzerebbero tra loro" confessa Iris Berardi - che sono un classico della farsa scollacciata, un topos dei teatri di periferia dove picchiandosi, tirandosi per i capelli e contendendosi i danari del caprone, le Filumena Marturano hanno sempre fatto sghignazzare i Lele Mora e gli Emilio Fede di turno. Ma sono al contrario specialissime le madri di Elisa, di Sara, di Noemi e di molte altre, sono mamme-mezzane che dinanzi alla prostrazione psico-fisica, che sempre accompagna i più rozzi e pesanti sapori della vita ("sono in condizione pietose") , senza pudore minimizzano ("e che sarà mai") ed esaltano solo il valore del compenso "seimila euro, hai detto niente". Qui ci sono mamme che somigliano alle "parrine", quelle che lenivano i corpi abusati nel cambio della quindicina, le acide ma benevole streghe che preparavano gli impacchi e dosavano e alternavano le tisane e il riposo allo snervamento, e intanto legavano i rotoloni di soldi con lo spago.

E i padri, che una volta erano il braccio armato dell'educazione, ora, come i fratelli, sembrano assistenti ruffiani. E c'è il signor Faggioli che istruisce la sua Barbara nell'arte d'amare: "Tu in questo momento devi fargli vedere che gli sei vicino". Ed è papà che invita Barbara Guerra a dire a Berlusconi che "mio padre, per il grande rispetto che ha nei suoi confronti" è pronto a mettere una cimice nella sede dei finiani: "digli che io ci ho le chiavi". Anche i fidanzati, che un tempo erano gelosi, oggi sono azionisti di minoranza degli amplessi altrui, come Ale che pretende che la sua Imma si guadagni 'i vestiti', cioè i soldi: "... io penso che non mi dà niente". "No? Perché no, scusa? Mi incazzo! Oh!". "Eh amore, ma che ne so. Io non faccio niente con lui...". "Eh, ma sei scema?".

Vendute dalle madri, dai padri, dai fratelli e dai fidanzati le lupe di Arcore non sono le vittime ma l'avanguardia di un degrado familiare che non esiste in nessuna parte del mondo civilizzato ed è addirittura inaudito in Italia, che è la terra della mamma Madonna, della natalità, la patria del presepe.
Non c'erano mai state, nel pur vasto catalogo nazionale, queste povere mamme sfiorite che cercano un riscatto nel corpo delle figlie offrendolo al cliente ricco e vecchio e, allo stesso tempo, al bisturi del chirurgo estetico. Non c'era ancora, nel mito mediterraneo e matriarcale della mamma italiana, la signora Anna Palumbo che incassa ventimila euro dal ragioniere di Berlusconi: "La mia Noemi - ha dichiarato ai giornali - è una bambina che ho allevato nella luce del Vangelo e del Signore". Sul viso di Noemi "ci sono almeno 17 mila euro solo di lifting", ha scritto Famiglia Cristiana: ritocchi, contraffazioni, un accanimento sull'adolescenza della figlia, sulla sua apparenza, un'educazione familiare che cerca il riscatto nella creazione di un'antropologia chirurgica, un'idea del successo fondata sui trucchi estetici e sulle foto con Berlusconi pubblicate dal manipolatore Signorini, tutti a brindare con sugar daddy, con papi, che è al tempo stesso Gozzano e Freud, la tenerezza e la pedofilia. "Mio marito frequenta minorenni" disse la signora Veronica Lario e sul settimanale "Chi?" i Letizia divennero una famiglia-escort, finto fidanzato tronista, mamma allena e papà benedice: "Mia figlia lo chiama papi perché la abbiamo educata nel culto di Silvio".

Certo, ci sono nella storia d'Italia le mamme di Bellissima, con la popolana Anna Magnani che si illude che la bellezza possa riscattare proprio tutto e prima di tutto la povertà, e ci sono i concorsi e le selezioni per miss Italia con quell'immagine odiosa della mamma che sbottona la camicetta della figlia adolescente per attirare sul seno gli sguardi lubrici della giuria. E c'è il caso, unico e terribile, e proprio per questo ricordato dalla storia, di una tredicenne ceduta a Vittorio Emaunele II "da una bruttissima mamma" che notò Carlo Dossi "prese a circolare in carrozza". E c'è l'Italia in quella madre felliniana che trascina la figlia davanti al divo inglese, "le presento la mia bambina, sa cantare, ballare, recitare ed è stata pure a Londra. Dai, dì qualcosa..." . E la ragazza: "Salve".

Ci sono insomma, nella nostra storia, le mamme disposte a tutto e magari anche ad umiliarsi ma mai a vendere le figlie e i figli, e proprio perché mamme italiane, proprio perché mamme-mammelle, perché la mamma italiana ha il fascino della fragilità e della determinazione semplice e chiara e mi vengono in mente la mamma della piccola Yara e la mamma di Sarah che, pur così diverse tra loro, trattano i giornalisti con il medesimo rigore della maternità straziata. Ci sono mamme e mogli come Marella Agnelli e come Sofia Loren e Mina e come era la stessa mamma di Berlusconi che fu l'unica cosa dolce della sua vita forsennata, o ancora - cito alla rinfusa - Luciana Castellina e Anna Craxi, Eleonora Moro, Ilary Blasi, Franca Ciampi, la Seredova Buffon, Gemma Calabresi..., signore d'Italia, padrone di casa, voci e volti antichi e moderni della tradizione della nostra civiltà femminile, donne italiane di oggi, energiche belle e nervose come Isabella Rossellini e Monica Bellucci, o riservate ed eleganti come la vedova di Enrico Berlinguer e Carla Fracci, e penso a come furono meravigliosamente mamme toste Marcella Ferrara, storica collaboratrice di Togliatti, e Palma Bucarelli, la signora dell'arte contemporanea. Non abbiamo avuto solo Filumena Marturano, la Ciociara e Anna Magnani. Le mamme italiane sono personaggi del romanzo nazionale dei sentimenti. E c'è "la mamma ignota", la mamma che ancora una volta è stata cantata a Sanremo, la mamma che sogna la laurea, un genero, i nipoti e diffida delle scuole di recitazione perché pensa, all'antica, che "femmina che muove l'anca / o è puttana o poco ci manca" che è certo un proverbio reazionario ma era una difesa contro questa smania di vendersi, contro i concorsi per "miss maglietta bagnata", contro le selezioni per diventare veline che - va detto chiaro - non è un mestiere. Non ci vuole il metodo Stanislavskij per trasformarsi in eccellenze del tacere agitando i fianchi, campionesse di velocità nel cambio degli stivali e dei pantaloncini corti, non è necessario frequentare l'Actor's Studio per formare corpi senza erotismo, fantasmi televisivi, lolite smaterializzate e desessualizzate, il sesso senza eros, il ballo senza sapori. Eppure la professione di velina eccita queste nuove mamme italiane, perché appunto basta la "bella presenza" e nient'altro, come ha dimostrato a Sanremo Elisabetta Canalis.

Ma forse per capire il degrado e la corruzione della famiglia italiana bisogna per contrasto aver visto in tv quell'intervista rubata al papà di Ruby, al venditore ambulante marocchino e musulmano. Sdentato, malvestito, povero ma non corrotto come i padri e le madri delle lupe italiane, ha tentato di cacciare i giornalisti urlando in dialetto sicilian-marocchino: "Itivinni, itivinni". E quando gli hanno detto che Ruby lo accusava di averla picchiata perché era diventata cattolica: "Ma quali botte. Ma quale cattolica. Quella di televisione si era ammalata".
(07 marzo 2011)
se bastassero due tre famiglie a disegnar ela famiglia italiana saremmo messi bene.
al solito si prende quel ch fa comodo.
via col coro: se bastasse una sola canzone....
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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