Uno parla di rendita finanziaria e pensa agli speculatori di Wall Street, invece buona parte dei Titoli di Stato è detenuta dalle famiglie, e sarebbero loro a pagare.
Tanto pagherebbero comunque, se l'idea geniale è quella di aumentare l'IVA. Almeno qui pagherebbero in ragione di un "tesoretto" che hanno da parte, e non perché, dovendo necessariamente consumare per vivere, sarebbero tassati maggiormente. D'altra parte, non esistono ricette indolore. Si tratta semplicemente di scegliere quella più "ragionevole" in un momento di crisi.
Anche ammesso che si trovi il modo di distinguere gli interessi dei cattivi speculatori, questi hanno a disposizione gli strumenti più sofisticati per eludere, al limite possono dirottare verso lidi più remunerativi i loro investimenti e comunque scaricherebbero i loro costi sui piccoli risparmiatori, che rappresentano il lato rigido della domanda.
Ricatto inaccettabile... e discutibile. Adeguare la tassazione sulle rendite finanziarie a quella degli altri paesi ci mette solo sul loro stesso piano. Attrarre capitali e investimenti è anche una questione di serietà, non solo di convenienze.
In questo momento in cui l'Italia ha bisogno di investimenti per la crescita colpire il risparmio va nella direzione opposta.
La continua erosione del risparmio, invece, in che direzione va?
La crisi si supera con una politica che rilanci i consumi, da una parte, e faccia pagare le tasse a chi, pur avendo molto, pretende di tenerselo per sè con la scusa che può "investire" e rilanciare l'economia.
Per rilanciare i consumi non devi fare favori alla Confindustria... ma agli operai. Agli unici che pagano SICURAMENTE le tasse: i lavoratori dipendenti (pubblici e privati). Devi lasciargli i soldi in tasca, devi dargli la possibilità, se vogliono, di spendere e di far girare i quattrini.
La rendita finanziaria, le patrimoniali, l'aumento della tassazione dei redditi medio-alti, sono l'altra faccia della medaglia. O cerchi di riequilibrare le diseguaglianze oppure non ne esci fuori.
Recuperare l'evasione significa aumentare la pressione fiscale che in Italia è ~43%. Se prendiamo per buono il dato di DDP di 275 miliardi di evasione, dato che il Pil è ~1500 mld, la pressione fiscale salirebbe a 0.4*1500 + 275= 920 mld, cioè il 61% del Pil di media. Ovvero si ucciderebbe l'economia.
Far pagare le tasse significa "uccidere l'economia"?
Ok, allora per evitare di correre questo rischio, si potrebbe consentire anche ai lavoratori dipendenti di evaderle. Che dici? Non è una grande idea? Così, non pagandole nessuno, non corriamo il rischio di ferirla manco di striscio, 'st'economia...
Considerando che 275 mld sono il 18% del Pil e l'evasione non si può azzerare dato che i Paesi più virtuosi hanno evasione intorno a 10%, se riuscissimo ad arrivare a metà strada e ridurre l'evasione del 4% si farebbe emergere circa 60 mld e tassandoli al 33% in media se ne ricaverebbero ~20 mld. Pagati tutti dagli evasori? No, perchè buona parte, diciamo quasi la metà, la pagherebbero anche i consumatori per un effetto di traslazione.
Senza contare che tassata, l'evasione non genererà più lo stessa quota di PIL, dato che le tasse riducono l'attività economica anche quando le pagano gli evasori. Per cui quei venti mld andrebbero diminuendo nel tempo.
E se invece cominciassimo a buttare in galera chi evade le tasse?
Invece dei condoni e di una politica perdonista (che conviene solo a chi evade e continua a farlo...), tiriamo fuori le manette, sbattiamoli in carcere, sequestriamo i patrimoni. Facciamogli capire che è cambiato il vento...
Si potrebbe contestualmente ridurre la tassazione sui redditi (come per la tasse sulle attività finanziarie e l'aumento dell'IVA o le patrimoniali), ma a questo punto i conti pubblici rimarrebbero nella stessa identica situazione. Operazione poco verosimile perchè la storia d'Italia ci insegna che i vari tesoretti che il Ministero si è trovato tra le mani non sono mai serviti ad abbassare le tasse o a ridurre il debito ma ad espandere sempre più la spesa pubblica.
Ricette miracolose e scorciatoie non ce ne sono: pareggio di bilancio, che si ottiene aumentando le tasse o tagliando le spese (o entrambe) e crescita, non ci sono altri modi.
Miracoli non se ne possono fare, su questo hai ragione.
Si tratta di scegliere se conviene continuare questo tipo di politica fiscale, oppure se non è arrivato il momento di inventarsi qualcosa di veramente rivoluzionario e mai tentato prima:
scaricare il peso della contribuzione fiscale sui patrimoni dei ricchi, far pagare le tasse a chi può e a chi, finora, le ha evase (o eluse) e continuerebbe a farlo (in attesa, magari, di un altro condono...), tagliare le spese inutili e i privilegi della casta.
Queste sono le uniche riforme fiscali che posso accettare, e che ritengo credibili. Tutto il resto è fuffa che non può spostare niente. Serve solo per tappare l'ennesimo buco. Non rilancia nessuna economia e non supera nessuna crisi... perché la gente non ha più soldi, non ha lavoro (o ne ha uno precario) e non ha quasi neanche più voglia di vivere o di metter su famiglia.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.