Red Bull spendacciona: nel 2011
sarà punita con il taglio del budget
Nel 2010 Vettel ha vinto il titolo iridato al volante della Red Bull
A febbraio il responso sul superamento del tetto spese.
La Ferrari: «No comment»
Avere un budget maggiore è come avere un motore più grande». Cioè non è leale, secondo la visione di Max Mosley. L'ex presidente dell'Automobile non partecipa alle riunioni della Fota, l'associazione delle squadre di Formula 1, ma evidentemente ha degli ottimi informatori. E ha saputo che giovedì 23 dicembre, oltre a scambiarsi gli auguri di Natale, i dodici direttori hanno affrontato un problema serio: una bomba a orologeria che rischia di guastare i rapporti, mettere in discussione la regolarità dell'ultimo campionato e penalizzarne i vincitori in vista del 2011. L'accusa riferita da Mosley (e non smentita) è grave: le squadre nel luglio 2009 hanno firmato un accordo per la limitazione delle risorse (uomini e capitali) e la Red Bull l'avrebbe violato spendendo (molto) più del consentito. In un campionato che si è deciso all'ultima gara, la differenza potrebbe essere stata decisiva.
La conferma ufficiale arriverà a febbraio, dopo la chiusura dell'esercizio 2010 e la revisione contabile dei bilanci. Se l'indiscrezione sarà confermata, la Red Bull sarà punita nei termini previsti dal patto. L'ipotesi più probabile è che subirà un taglio del budget per la prossima stagione: il che significa meno uomini, investimenti e acquisti da fornitori esterni. Una partenza a handicap.
Come è stato scoperto l'inghippo? «La Red Bull ha chiesto un'eccezione alle regole - rivela Mosley in un'intervista al settimanale tedesco ‘'Auto motor und sport'' -. Se è vero, questo può significare solo che ha speso più del consentito. E adesso chiede l'approvazione delle altre squadre». Supponiamo che i top team abbiano esaurito le risorse a settembre, alla vigilia dello sprint finale extraeuropeo. In quel periodo, su richiesta della Fia, Red Bull e Ferrari avevano dovuto rinforzare l'ala anteriore per renderla più rigida. Il sospetto è che la Red Bull abbia ottenuto lo scopo grazie a nuovi e costosi studi sulla struttura in carbonio dei materiali. O che abbia speso più del pattuito nel finale di stagione.
Da Maranello nessun commento per le parole di Mosley, di cui è nota la propensione a seminare zizzania tra gli avversari politici. «No comment» anche da Simone Perillo, segretario della Fota. L'associazione dei team ha regole interne e prevede sanzioni per chi le viola, ma non può sindacare sul Mondiale piloti vinto da Vettel né su quello dei costruttori assegnato alla Red Bull. Allo stesso modo, la Fia non può intervenire nelle questioni private delle squadre. Ma esiste un'eccezione: l'articolo 151/c del regolamento sportivo punisce chi getta discredito sulla F1. Se emergesse che il campionato non è stato regolare, la Federazione potrebbe intervenire d'ufficio con sanzioni che vanno dalla reprimenda fino all'espulsione. L'esito dipenderà dai team, dalla volontà di far deflagare lo scandalo o di risolverlo con un regolamento di conti interno alla Fota. La Red Bull, però, rischia di perdere subito il vantaggio tecnico sugli avversari
(fonte Stefano Mancini La Stampa)
Potevano iniziare a risparmiare qualche euro evitando ste cagate...
Mr. G ha scritto:

"Se Dio avesse voluto impedirci la masturbazione, ci avrebbe dato braccia più corte"
George Catlin
"Sex: the breakfast of champion"
(adesivo sulla tuta di James Hunt)
"Se il Milan non mi avesse pagato non avrei mai giocato per loro... Se la Juventus non mi avesse fatto giocare, avrei pagato per farlo." (Romeo Benetti)