mi spiace molto che non sia morto quando era davvero in auge...ho la stessa curiosità di scb, e purtroppo penso che se fosse successo nel momento "giusto", quello in cui era al potere e gli rinfacciavano persino di aver fatto qualche goccia fuori dalla turca mentre pisciava, molti itaGliani alla Gamberone avrebbero dato veramente spettacolo, rinverdendo i fasti di piazzale Loreto o forse anche di più! Peccato che questa mia curiosità resterà insoddisfattta...sì, ci saranno ugualmente scene di giubilo....ma il delirio se fosse successo nel pieno della Berlusconeide ormai purtroppo ce lo possiamo solo immaginare...Gamberone ha scritto:oddio...scb ha scritto:Sono curioso di vedere cosa succederà a questo topic quando schiatterà il nano.
A meno che (cosa peraltro probabile) non sia lui a seppellirci tutti.
è almeno 10 anni che ho pronta una bottiglia di quello buono, la stapperò quel giorno
sarà un giorno memorabile
[O.T.]Topic necrologio
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Re: [O.T.]Topic necrologio
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Morto Francesco Mancini Il portiere del Foggia di Zeman.
PESCARA, 30 marzo 2012
L'ex numero 1 dei pugliesi allenati dal tecnico boemo è stato trovato senza vita in casa, verosimilmente per un malore. Aveva 43 anni. Era allenatore dei portieri del Pescara nello staff dello stesso Zeman.
Lo ha trovato senza vita, nel suo appartamento di via Gobetti, nel centro di Pescara, la moglie. Francesco Mancini, 43 anni, fedele preparatore dei portieri delle squadre di Zdenek Zeman ed ex numero uno del Foggia dei miracoli, si è spento questo pomeriggio, per cause ancora da stabilire.
infarto — Probabilmente è stato un infarto a spezzare la sua esistenza, la sua vita dedicata al calcio. E pensare che solo in mattinata Mancini come ogni giorno aveva lavorato al Poggio degli ulivi, il centro sportivo quartier generale della formazione abruzzese, per la seduta di rifinitura in vista della sfida casalinga contro il Bari, una delle sue ex squadre (dal '97 al 2000).
da gazzetta . it
Servi della gleba a testa alta , verso il triangolino che ci esalta
Re: [O.T.]Topic necrologio

Giorgio Chinaglia sarebbe deceduto a 65 in Florida per un infarto. Dal momento che oggi è 1 aprile non so se prendere la notizia per buona.
Poche idee, ma confuse!
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Re: [O.T.]Topic necrologio
E' buona direi

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Re: [O.T.]Topic necrologio
E' morto Antonio Ghirelli
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 27149.html
[Scopri]Spoiler
ROMA - Antifascista, poi comunista e quindi socialista. Amante dello sport, del cinema, del teatro e della cultura in generale. Profondamente legato alla sua Napoli, ma forse prima di tutto giornalista. Collaboratore, quindi uomo di desk, direttore di quotidiani e tg, ma anche capo ufficio stampa. Difficile racchiudere la vita di Antonio Ghirelli in poche righe, una vita con mille interessi e decine di incarichi ed una passione per la partecipazione alla vita civile italiana continuata fino all'ultimo. Nato a Napoli quasi 90 anni fa (li avrebbe compiuti il 10 maggio), Ghirelli muove nella sua città i primi passi della carriera. La passione per giornalismo si palesa da giovanissimo quando comincia a scrivere sulla rivista IX Maggio, il giornale della Gioventù Universitaria Fascista di Napoli. Alla Federico II frequenta Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone. "Eravamo un gruppo di amici affiatati - rivelò lui stesso in una recente intervista all'ANSA - Eravamo un covo di antifascisti". In quel colloquio Ghirelli parlò dell'altro illustre elemento del gruppo: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, suo amico di lunga data, che "una volta da attore - raccontò lo scrittore - interpretò una parte in un mio atto unico". "Perdo uno degli amici più cari dei lontani anni della mia prima formazione", ha detto oggi il presidente Napolitano in un messaggio alla famiglia. "Fummo egualmente legati a Napoli ed egualmente animati da valori di libertà e di progresso mentre il fascismo si avviava alla fine.
E non ci siamo mai persi di vista per il resto della vita, fino a tempi recentissimi. E' stato un giornalista di razza guidato dalla sua passione di democratico e di socialista che lo aveva condotto anche a svolgere ruoli importanti accanto al Presidente Pertini e nel Psi; un popolarissimo giornalista sportivo e un interprete autentico dell'anima di Napoli". Nasce in quegli anni giovanili la passione per il cinema ed il teatro, ma soprattutto la forte spinta antifascista che lo porterà ad partecipare attivamente alla Resistenza e ad inscriversi al Partito Comunista dal 1942. Dopo la guerra si getta a capofitto nel giornalismo e, tra Milano e Roma, collabora con L'Unità e Milano Sera, facendosi presto notare per la penna chiara e pungente. Cresce in questi anni anche la competenza sportiva, che trova spazio prima a Paese Sera e poi alla Gazzetta dello Sport, fino alla direzione prima di Tuttosport e, per una lunga stagione, dal '66 al '77, del Corriere dello Sport. Ghirelli continua però a coltivare la passione per la cultura, scrivendo anche sulla terza pagina di diverse testate con cui collabora, tra cui il Corriere della Sera e il Mondo. Una svolta alla sua carriera e alla sua militanza politica arriva nel '56, quando con l'invasione d'Ungheria, lascia il Pci e si iscrive al Partito Socialista Italiano. Una militanza che lo porterà nel 1978, subito dopo l'elezione di Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica, a guidare l'ufficio stampa del Quirinale. Poi, negli anni '80, durante i governi Craxi, al vertice dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi alla guida del Tg2, per un breve periodo dall' '86 all' '87, e alla direzione dell'Avanti!, dall' '88 all' '89. MORTO GHIRELLI: NAPOLITANO, UN GIORNALISTA DI RAZZA ED AMICO
La sua saggistica e' poliedrica un po' come la sua vita. C'é lo sport con la 'Storia del calcio in Italia', su prima opera edita nel 1954 e la raccolta 'Tre volte campioni del mondo'. C'é la politica, con i testi su Craxi, Moro e il compromesso storico, e le ultime sue creazioni enciclopediche: 'Democristiani. Storia di una classe politica dagli anni Trenta alla Seconda Repubblica' del 2004 e 'Aspettando la rivoluzione. Cento anni di sinistra italiana' del 2008. Ma c'é soprattutto la sua Napoli, raccontata da un uomo che la conosceva a fondo, tra tanti riferimenti storici e aneddoti. Tra i testi dedicati alla città partenopea spicca 'Storia di Napoli', scritta nel '73 e poi tornata in libreria nel '92 e nel 2007.
E non ci siamo mai persi di vista per il resto della vita, fino a tempi recentissimi. E' stato un giornalista di razza guidato dalla sua passione di democratico e di socialista che lo aveva condotto anche a svolgere ruoli importanti accanto al Presidente Pertini e nel Psi; un popolarissimo giornalista sportivo e un interprete autentico dell'anima di Napoli". Nasce in quegli anni giovanili la passione per il cinema ed il teatro, ma soprattutto la forte spinta antifascista che lo porterà ad partecipare attivamente alla Resistenza e ad inscriversi al Partito Comunista dal 1942. Dopo la guerra si getta a capofitto nel giornalismo e, tra Milano e Roma, collabora con L'Unità e Milano Sera, facendosi presto notare per la penna chiara e pungente. Cresce in questi anni anche la competenza sportiva, che trova spazio prima a Paese Sera e poi alla Gazzetta dello Sport, fino alla direzione prima di Tuttosport e, per una lunga stagione, dal '66 al '77, del Corriere dello Sport. Ghirelli continua però a coltivare la passione per la cultura, scrivendo anche sulla terza pagina di diverse testate con cui collabora, tra cui il Corriere della Sera e il Mondo. Una svolta alla sua carriera e alla sua militanza politica arriva nel '56, quando con l'invasione d'Ungheria, lascia il Pci e si iscrive al Partito Socialista Italiano. Una militanza che lo porterà nel 1978, subito dopo l'elezione di Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica, a guidare l'ufficio stampa del Quirinale. Poi, negli anni '80, durante i governi Craxi, al vertice dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi alla guida del Tg2, per un breve periodo dall' '86 all' '87, e alla direzione dell'Avanti!, dall' '88 all' '89. MORTO GHIRELLI: NAPOLITANO, UN GIORNALISTA DI RAZZA ED AMICO
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Re: [O.T.]Topic necrologio
El Diablo ha scritto:E' morto Antonio Ghirellihttp://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 27149.html[Scopri]SpoilerROMA - Antifascista, poi comunista e quindi socialista. Amante dello sport, del cinema, del teatro e della cultura in generale. Profondamente legato alla sua Napoli, ma forse prima di tutto giornalista. Collaboratore, quindi uomo di desk, direttore di quotidiani e tg, ma anche capo ufficio stampa. Difficile racchiudere la vita di Antonio Ghirelli in poche righe, una vita con mille interessi e decine di incarichi ed una passione per la partecipazione alla vita civile italiana continuata fino all'ultimo. Nato a Napoli quasi 90 anni fa (li avrebbe compiuti il 10 maggio), Ghirelli muove nella sua città i primi passi della carriera. La passione per giornalismo si palesa da giovanissimo quando comincia a scrivere sulla rivista IX Maggio, il giornale della Gioventù Universitaria Fascista di Napoli. Alla Federico II frequenta Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone. "Eravamo un gruppo di amici affiatati - rivelò lui stesso in una recente intervista all'ANSA - Eravamo un covo di antifascisti". In quel colloquio Ghirelli parlò dell'altro illustre elemento del gruppo: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, suo amico di lunga data, che "una volta da attore - raccontò lo scrittore - interpretò una parte in un mio atto unico". "Perdo uno degli amici più cari dei lontani anni della mia prima formazione", ha detto oggi il presidente Napolitano in un messaggio alla famiglia. "Fummo egualmente legati a Napoli ed egualmente animati da valori di libertà e di progresso mentre il fascismo si avviava alla fine.
E non ci siamo mai persi di vista per il resto della vita, fino a tempi recentissimi. E' stato un giornalista di razza guidato dalla sua passione di democratico e di socialista che lo aveva condotto anche a svolgere ruoli importanti accanto al Presidente Pertini e nel Psi; un popolarissimo giornalista sportivo e un interprete autentico dell'anima di Napoli". Nasce in quegli anni giovanili la passione per il cinema ed il teatro, ma soprattutto la forte spinta antifascista che lo porterà ad partecipare attivamente alla Resistenza e ad inscriversi al Partito Comunista dal 1942. Dopo la guerra si getta a capofitto nel giornalismo e, tra Milano e Roma, collabora con L'Unità e Milano Sera, facendosi presto notare per la penna chiara e pungente. Cresce in questi anni anche la competenza sportiva, che trova spazio prima a Paese Sera e poi alla Gazzetta dello Sport, fino alla direzione prima di Tuttosport e, per una lunga stagione, dal '66 al '77, del Corriere dello Sport. Ghirelli continua però a coltivare la passione per la cultura, scrivendo anche sulla terza pagina di diverse testate con cui collabora, tra cui il Corriere della Sera e il Mondo. Una svolta alla sua carriera e alla sua militanza politica arriva nel '56, quando con l'invasione d'Ungheria, lascia il Pci e si iscrive al Partito Socialista Italiano. Una militanza che lo porterà nel 1978, subito dopo l'elezione di Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica, a guidare l'ufficio stampa del Quirinale. Poi, negli anni '80, durante i governi Craxi, al vertice dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi alla guida del Tg2, per un breve periodo dall' '86 all' '87, e alla direzione dell'Avanti!, dall' '88 all' '89. MORTO GHIRELLI: NAPOLITANO, UN GIORNALISTA DI RAZZA ED AMICO
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Hai fatto bene a ricordarlo e ti ringrazio per averlo fatto al posto mio, dal momento che avrei vigliaccamente soprasseduto per timore di qualche commento storto
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Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
I commenti storti lasciano il tempo che trovano 

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Re: [O.T.]Topic necrologio
Sai com'e', ancora sono incazzato da ieri, da quando uno stronzetto ha insinuato che io ed altri facessimo una specie di apologia della pedofilia....El Diablo ha scritto:I commenti storti lasciano il tempo che trovano
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
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Michelangelo Manini
Michelangelo Manini
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-01/azienda-faac-zola-predosa-141651.shtml?uuid=Ab5IlTHF ha scritto:Non c'è dubbio che per lui i cancelli del Paradiso si sono, automaticamente, spalancati: Michelangelo Manini, proprietario della Faac di Zola Predosa, azienda specializzata appunto nell'automazione di porte, sbarre e cancelli, è morto lasciando tutti i suoi averi (azienda da 1000 dipendenti e fatturato da sogno compresi) alla Curia di Bologna. E non era nemmeno uno che, dai registri di via Altabella – sede della Curia del capoluogo emiliano –, risultasse come benefattore, più o meno assiduo. E non era nemmeno uno di quegli anziani soli che, spesso capita, abbandonando questo mondo lasciano tutto al parroco.
Michelangelo Manini aveva appena 50 anni ed è morto dopo una lunga malattia. Ancora: non è stato nemmeno, il suo, un gesto dettato dalla paura della morte e di quello che potrebbe esserci nell'Aldilà, pentimento generoso e un po' codardo di qualche terreno peccatore. No, no Manini aveva fatto testamento nel 1992, 20 anni fa, e mai da allora aveva rimesso mano alle sue ultime volontà.
Semplicemente aveva deciso che, passato lui, le cose sue passavano alla Chiesa. E così è stato.
Ora, fatti i conti in tasca all'imprenditore, salta fuori che la Curia di Bologna, si mette in canonica un'azienda che ha chiuso il 2011 con un bilancio da 214milioni di euro, mille dipendenti e 12 stabilimenti spalmati su questa Terra. Che non sarà il Paradiso, e siamo tutti d'accordo, ma in casi come questo ci si avvicina abbastanza. Morale: quando giovedì il notaio ha aperto il testamento in via Altabella devono avere avuto un mezzo coccolone, che proprio questo signor Manini, loro non lo conoscevano. Si sono ripresi in fretta, comunque.
Nel CdA della Faac hanno infatti subito fatto accomodare Andrea Moschetti, avvocato, nonché fidato collaboratore dell'economo dell'Arcidiocesi. Il secondo passo arriva con un comunicato ufficiale in cui la Curia manifesta la propria gratitudine: "Nel rigoroso rispetto delle leggi dello Stato – si legge – la Chiesa di Bologna utilizzerà quei beni, così provvidenzialmente pervenutile, conformemente alle indicazioni della dottrina Sociale della Chiesa, alle norme del Diritto canonico, alla prassi plurisecolare della sollecitudine verso le necessità della comunità umana, secondo il comandamento evangelico della carità". E così sia.
La Faac, fondata da Giuseppe Manini nel 1965, poggia il suo inegauagliato successo sull'intuizione del suo creatore di applicare i principi dell'oleodinamica ai cancelli che progressivamente da allora hanno iniziato ad aprirsi spingendo un pulsante. Il passo successivo, e altrettanto rivoluzionario, avvenne nel '93 con l'accordo che portò l'automazione ai caselli autostradali: il Telepass. Le sbarre che si alzano e si abbassano al passaggio delle auto, sono brevetto dell'azienda di Zola.
Un passo via l'altro Faac in meno di 50 anni è diventata un colosso. Un colosso ora in mano alla Curia che dovrà gestire una società guidata da un management che fino ad oggi ha fatto un ottimo lavoro. "Ora et labora": da questo momento in avanti alle orazioni quotidiane per la salvezza dell'anima dei fedeli, la Curia di Bologna dovrà aggiungere quelle per la salvezza del bilancio aziendale. E qualcuna anche per l'anima generosa dell'uomo che le ha dischiuso i cancelli del business.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
vbman ha scritto:
Giorgio Chinaglia sarebbe deceduto a 65 in Florida per un infarto. Dal momento che oggi è 1 aprile non so se prendere la notizia per buona.
Ahimè è vera. Da giocatore, pur non avendolo potuto apprezzare data la mia età, ha lasciato un segno importante nella storia della SS Lazio. Su ciò che è stato finita la carriera da atleta è meglio stendere un velo pietoso. Mi piace ricordarlo nelle foto che lo ritraggono con la maglia (stretta data la sua stazza) della Lazio.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Dopo Tonino Guerra ci lascia un altro artista romagnolo Rip al pittore Alberto Sughi


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Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Chinaglia era un gran centravanti, sul piano fisico uno dei piu' forti in assoluto visti in Italia negli ultimi 40 anni.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Mio fratello è figlio unico perché è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone
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