
The Inevitable Conflict è infatti un romanzo di guerra con ambientazione in un imprecisato futuro dominato da due super potenze che si contendono il dominio del mondo. Un tema che, involontariamente, anticipa gli orrori della futura Guerra Fredda, per parlare dell'involuzione degli Stati Uniti col passaggio dalla Repubblica del novecento a un matriarcato elitario che altro non è che la dittatura degli imprenditori e delle banche (in questo l'autore ci aveva visto lungo), dove a comandare sono le donne e i reparti di amazzoni che tengono sotto scacco una popolazione maschile svirilizzata e costretta a pensare unicamente a lavorare, riprodursi e mangiare. E perché si è giunti a questo estremo? “Perché nella lista delle priorità degli uomini ci sono la gloria, il desiderio di scrivere il proprio nome sulle terre conquistate, il gusto di dominare e la sete di potere; gli uomini sentono l'obbligo di combattere, rischiare la vita, persino morire perché la razza continui la sua corsa verso il progresso“ tutti aspetti immaturi, se vogliamo fanciulleschi, che cozzano con la pace, la sensazione di sicurezza e la prospettiva di una vita comoda che vanno cercando invece le donne e che costituiscono base imprescindibile per una famiglia, figurarsi per uno stato che basa tutto sul commercio e sul profitto. Si badi bene, la ricerca della pace non viene vista come condizione necessaria per poter vivere meglio e salvare vite umane, ma quale condizione necessaria per agevolare gli affari, aumentare profitti e la rete di scambi da cui poi estrapolare denaro. Dunque una pace ipocrita, da leggersi egoistica con l'illusione di essere un valore cui tendere di natura altruistica e da qui, appunto, ipocrita. Il matriarcato viene così visto come il perfetto rappresentante dei poteri forti, delle compagnie industriali e commerciali, che hanno sempre più avuto influenza sulle classi politiche della vecchia Repubblica fino a destituirla, con la promessa di una vita regolare, tasse tollerabili e assistenza sicura, ma a quale prezzo? Semplice, la schiavitù e la perdita delle libertà, prerogative a cui deve tendere ogni regime totalitario in modo da rafforzare il controllo sulle masse e dominarle.
Dall'altra parte invece, a est, vi è il pericolo giallo costituito dai Mongoli, caratterizzati in modo ammiccante da Lovering, quale mondo degno d'onore e di rispetto (“Noi Mongoli, poveri ma usi a combattere, non sacrificheremo la nostra virilità sull'altare del commercio e del profitto; Che miserabile branco di codardi nutre il vostro governo; La Mongolia non combatte con chi è senza difesa“) perché, nella loro crudeltà (della serie “Io sono duro, ma sono giusto“ come direbbe l'Hartmann di Full Metal Jacket), i mongoli sono portatori dei valori di lealtà, del coraggio, dell'audacia, della temerarietà e del desiderio di conquista, chiaramente amplificati fino alle tragiche conseguenze. L'azione e lo spirito d'avventura contrapposti alla staticità e all'apatia del Matriarcato. In mezzo a questi due blocchi si scatenerà la rivoluzione interna al matriarcato stesso, con un gruppo di reietti, comandati da un discendente delle caste bene, intenzionati a respingere con le armi l'invasione mongola, anziché tentare di comprare gli aggressori come cercherà di fare il matriarcato (“Compreremo chiunque, ma manterremo il comandoo questa nazione andrà in rovina“), e a ricostituire i vecchi valori dell'antica Repubblica, realizzando un vero e proprio colpo di stato in vista della democrazia (“Prendo il potere togliendolo dalle mani inette e ipocrite che hanno messo in pericolo la sicurezza della nazione. Governerò fino a quando il popolo non avrà eletto i propri rappresentanti“). A nulla serviranno i tentativi del Matriarcato di arrestare l'avanzata del passato, neppure il tentativo di bloccare il comandante dei reietti mettendogli dietro una donna di polso a cui viene ordinato di conquistarlo emozionalmente per poi sposarlo. Bellissimo il passaggio, direi piuttosto lovecraftiano (ne sottolinea il timore inconscio verso le donne), in cui Lovering scrive: “Un uomo del tuo livello che manifesta idee sconvenienti viene rimosso completamente dalla vita pubblica col matrimonio. Gli fanno sposare una donna della sua stessa estrazione sociale, con un carattere particolarmente forte“. Dunque una società dove le donne sono castranti, oppressive e soffocano ogni libera espressione dei maschi, costringendoli a vivere nell'ombra. Ma i tempi sono prossimi a cambiare, ritornerà a sventolare quella bandiera riposta nei cassetti, destitituita dal regime, la vecchia e gloriosa stars & stripes e con lei tornerà lo spirito militare, il patriottismo, la libertà di scelta. Decisive saranno proprio le armi del passato, a sottolineare la superiorità della tradizione sul processo tecnologico del capitalismo esasperato. I reietti escogiteranno un'arma capace di annulare l'energia atomica che regge il nuovo mondo, spegnendo così le armi evolute del nemico e ogni propulsione dei suoi aereoveicoli che, privati di spinta, precipiteranno al suolo con gran fragore. Di impatto simbolico la morte del coraggioso imperatore mongolo, fin lì trionfatore in ogni continente, che muore perché colpito da un sasso scagliatogli in fronte da una fionda. Impossibile non leggervi la parabola biblica di Davide contro Golia.