Squirto ha scritto:zio ha scritto:Squirto ha scritto:zio ha scritto:evidentemente non riesco a spiegarmi. oppure tu stai benissimo in uno stato di polizia. io no. mi trovi in piazza.
zio, quello che tu chiami 'stato di polizia' è uno stato iperburocratizzato, mafioso e familista
...
conosci uno stato di polizia che non sia così?
la Germania della gestapo aveva gli stessi difetti.
idem l'italiotta fascista.
idem le dittature comuniste, dove se avevi lo zio dirigente, forse ti salvavi e potevi fare poesia d'avanguardia e non di regime.
suvvia nella tua pazienza (che riconosco anche io e fondamentalmente più che nel soportare lo zio, consiste nel sostenere convintamente le proprie idee) riconosci che questa cosa del consenso al controllo esasperato non ha colore e che non è la soluzione al problema.
se il problema è antropologico e culturale, come puó lo stato porre rimedio se non partendo dall'educazione e non dalla repressione minacciata?
zio, non mi trovi d'accordo sul modo di intendere la cosa
lo stesso linguaggio è indicativo: tu parli di "repressione" per indicare i normali accertamenti del fisco relativamente a movimenti di denaro sui conti correnti
la repressione in italiano indica una azione violenta volta a contrastare movimenti di protesta, di opposizione o comunque di dissenso
non mi pare che gli evasori fiscali possano essere paragonati a movimenti di questo tipo
ti sembrerà strano, ti sembrerà auto-populista, ma non credo allo 'stato di polizia' di cui parli tu
credo invece al nepotismo, alla mafia diffusa, alla corruzione e allo scarso rispetto per la 'cosa pubblica ' che vediamo continuamente in giro
ma, ripeto, non si tratta di punire, si tratta di regolamentare
così come se ti trovo alla guida drogato, non ti sto punendo, sto facendo rispettare le regole.
squirto lo so benissimo che il problema è di metodo e interpretazione.
perchè lo scopo è comune.
io non accetto il modo di pensare: "andiamo tutti sotto controllo perchè così non ci saranno evasori".
preferisco la certezza della pena e il togliere diritti civili a chi non paga le tasse, come quello di non poter andare a votare, non avere un certificato anagrafico, non poter essere seppellito nel cimitero, non poter iscrivere i figli a scuola, non avere prima casa, non avere la residenza, non avere la patente, non poter comperare casa in italia, etc.
chi non contribuisce al bene pubblico non è cittadino italiano. se ne vadano alle bahamas. non abbiamo bisogno di loro.
la certezza della pena è l'unica possibilità , assieme a tasse eque.
e il modo per accertarla non puó essere quello di mettere sotto accusa tutti i cittadini italiani. proprio per il nepotismo di cui parli tu.
si facciano altre modalità di controllo: ad esempio gli studi di settore sono un metodo interessante. se hai tot mq dove svolgi l'attività , se sei in una città anzichè in un'altra, se hai tot strumenti, se hai tot dipendenti, devi fatturare almeno tot.
non li fatturi? puó capitare l'anno storto o magari sei in ristrutturazione.
bene dimostrami perchè non sei arrivato ai minimi.
altrimenti paga al minimo quello dovuto, se poi hai fatturato di più paghi per quello che dichiari. e io controllo a caso. se ti becco che non hai denunciato il surplus che hai fatto, pur con un'aliquota costante, ti condanno e per tot anni non hai diritti civili e non puoi dirigere la tua azienda.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw