[O.T.] Comunismo-Nazismo-Fascismo:stati d'animo o ideologie?

[OSCAR VENEZIA]

Obama non c'entra, sono caratteristiche intrinseche degli italiani che non dipendono da Obama od altro presidente USA o dal posto in classifica.
Ci sono paesi di quarta o quinta fascia, che se si sentono minacciati reagiscono , anche solo a parole, in prima persona , o di fronte ad un problema immediato si predispongono a difendersi o ad attaccare o ad usare forse speciali.
Non sto parlando di " guerra" in senso letterale ( inviare migliaia di persone al fronte) , ma anche solo di predisposizione ad un conflitto politico/ diplomatico e/o militare anche limitato o limitatissimo gestito autonomamente.
L'Italia ha rimosso completamente e questo ha un certo peso nel suo rango ( non il contrario).

[lider maximo]

Sinceramente ci sono rimasto male, anche perchè provavo stima per l'uomo e la sua storia....

Che fosse l'idolo di Veltroni non ti faceva dubitare?

Ah è Robert?
Ed io che, conoscendo il personaggio, ero stra-convinto ammirasse quella nullità del fratello e le sue doti amatorie.
Che poi questo l'ho persino rimosso.....parlo di Veltroni eh.

[Leone]

Credo dipenda anche dal fatto che l'Italia non ha una credibilità internazionale di primo livello. Cioè, se Obama oggi deve prendere decisioni pesanti nella zona mediterranea chiama nell'ordine Cameron, Merkel, Hollande e poi forse Renzi. Ma il più delle volte è a giochi già fatti che l'Italia viene coinvolta (come ad esempio nel caso della Libia dove sia Berlusconi che Prodi erano contrari all'intervento) e l'Italia come dicevi tu si accoda e sta al riparo in seconda linea...

ma questo perché l'Italia solo una volta fu una vera potenza internazionale, ossia quando era il centro dell'Impero Romano
il fascismo ha voluto scimmiottare Roma, ma non vi è riuscito
oggi l'Italia, spiace dirlo, ma a livello internazionale conta quanto il Lussemburgo o il Portogallo, nulla più.
per questo Obama sente i Capi di Stato e governo di altri Paesi europei e solo "dopo e forse" le autorità italiane...

[OSCAR VENEZIA]

Dietro gli atteggiamenti italiani ci sono gli italiani stessi non il presidente degli Stati Uniti
Ognuno sceglie di avere una certa linea di condotta nelle relazioni internazionali ed il presidente usa poi prende atto di una maggiore o minore assertività'.
Noi abbiamo scelto di internazionalizzare tutto, di non avere nessun ruolo autonomo. Ora va bene che non siamo una superpotenza, ma avremmo potuto permetterci atteggiamenti diversi, non siamo nemmeno la 180 esima nazione del pianeta che dobbiamo fuggire qualsiasi responsabilità'.
Non e' esatto dire che non contiamo un cazzo, e non possiamo permetterci niente ,e' piu'esatto dire che non vogliamo contare un cazzo: e' la nostra linea, i politici la seguono con pochissime eccezioni , e non ci sono contestazioni .
Ci sono paesi molto, molto più' in basso di noi che se devono sparare un colpo di pistola o minacciare reazioni non si nascondono dietro un dito tirando in ballo Obama.
Il bello che non siamo ne neutrali ne pacifisti, se ci promettono che rimaniamo in secondo piano con un ruolo ambiguo ci prestiamo a qualsiasi cosa.

[pan]

Condivido l'analisi di Oscar, ma aggiungo che nel mondo bipolare quell'atteggiamento pagava, mentre oggi è penalizzante.

[OSCAR VENEZIA]

Nel mondo bipolare quel l'atteggiamento pagava , ma aveva i suoi costi, non ultimo la diseducazione collettiva a costruire uno stato solido e rispettato come primario scudo personale verso l'esterno.
Ma noi in genere preferiamo un uovo oggi ad una gallina domani.
Tra l'altro a riprova che a decidere siamo sempre noi e non i mitizzati Usa, basta guardare la storia della Francia. Liberata dagli alleati a prezzo di altissime perdite in vite umane, ha subito prodotto un De Gaulle che si e'ripreso i suoi spazi di libertà'.
Noi a differenza della Francia avevamo perso la guerra, ma quel l'esempio qualcosa vuol dire.

[pan]

Avevamo perso il primo tempo, ma vinto il secondo.

A titolo di esempio illuminante ricordo il capolavoro delle Olimpiadi dell'80 a Mosca, quando c'era il boicotaggio di USA e alleati. Noi andammo senza andare, in pratica non eravamo iscritti come nazione, ma gli atleti partecipavano a titolo personale sotto la bandiera del C.I.O.
Mi pare vincemmo dieci ori, tra cui quello di Mennea e quello della Simeoni.

[lider maximo]

Oggi non è un giorno triste, no non lo è affatto, perchè è una grande occasione per ricordare un personaggio straordinario che ha dedicato tutta la vita al suo popolo, senza egoismi, vantaggi personali o di partito.
Non metto in dubbio che sia stato un dittatore, un tiranno alla sua maniera, ma d'altronde per mantenere un potere, faticosamente conquistato, lungo più di 50 anni si deve versare del sangue, si devono tenere alla larga i potenziali pericoli, i potenziali traditori che possono minare alla stabilità del tuo regime accerchiato e continuamente minacciato, dall'interno e ancora di più dall'esterno.

Pensateci, soltanto un momento, alla portata della sua impresa. Partirono in 82 dallo yatch Granma, che salpò dal Messico, alla volta di Cuba, stipato all'inverosimile, vennero intercettati dalle forze militari di Batista e solamente in 12/14 (non ricordo il num. esatto) riuscirono a sbarcare e a rifugiarsi nella Sierra Maestra.
Da qui si riorganizzarono, e coinvolgendo e portando dalla loro parte il popolo, perchè senza l'appoggio di chi ci vive non vai da nessuna parte, come si è recentemente visto in Turchia, dopo due anni e mezzo di guerriglia giunsero all'Havana all'alba del 1959, cacciando una volta per tutte lo yankee Fulgencio Batista.
Non solo, dopo avere cacciato tutte le multinazionali presenti sul suolo cubano ed espropriato loro tutti i beni e terreni, che sancì definitivamente il distacco dal precedente regime filoUSA, è passato oltre a innumerevoli tentativi di golpe e attentati quasi tutti ordinati dalla CIA, mantenendo uno status quo anti-americano a sole 90 miglia 90 di distanza, e superando l'embargo prima, e la dissoluzione dell'Unione Sovietica poi, il periodo più difficile, è riuscito a resistere fino alla fine dei suoi giorni.
Insomma, sono passati 6 papi, 8 Presidenti USA, il triplo dei PdC italiani, con il castrismo come unico filo conduttore.

Un personaggio discusso e discutibile per tanti aspetti, e non sono certo io, che porto orgogliosamente il suo nick, la persona più indicata per un giudizio imparziale sull'uomo, a me basta solamente sapere che ha cercato di dare a tutti i cubani, e non solo, un pezzo di pane, un lt. di latte, una casa, una istruzione utile a dare un pò di dignità a persone che non l'avrebbero mai avuta.

Per chi volesse approfondire consiglio un libro e un film (precisamente un film per la TV).
"La storia mi assolverà", che riporta il discorso che fece, nel 1953, durante il processo per l'assalto alla caserma Moncada.



"FIDEL - STORIA DI UN MITO" del 2002



http://www.imdb.com/title/tt0258351/

[El Diablo]

Come ho scritto nel topic necrologio, ha fatto anche cose buone, a modo suo.
Da questo a santificarlo però ce ne passa.
Un dittatore che ha fatto cose buone ma anche e soprattutto cose cattive.
Come tanti e tanti altri dittatori come lui.

[Gargarozzo]

Come ho scritto nel topic necrologio, ha fatto anche cose buone, a modo suo.
Da questo a santificarlo però ce ne passa.
Un dittatore che ha fatto cose buone ma anche e soprattutto cose cattive.
Come tanti e tanti altri dittatori come lui.

sostanzialmente d'accordo.
Poi ci sono quelli che (ai miei occhi) hanno fatto solo merdate, come Turkmenbashi, Pol Pot, e altri.

[dostum]

Come ho scritto nel topic necrologio, ha fatto anche cose buone, a modo suo.
Da questo a santificarlo però ce ne passa.
Un dittatore che ha fatto cose buone ma anche e soprattutto cose cattive.
Come tanti e tanti altri dittatori come lui.

L'alternativa era questa

[JoaoTinto]

La repressione della libertà di espressione e della libertà di stampa, palese od occulta che sia, violenta o no, fatta anche con le migliori intenzioni ideali, morali e ideologiche, qualifica qualsiasi potere come brutale dittatura senza nessuna possibile giustificazione.

«E perché ci sia democrazia deve esserci parresia.» (M. Foucault, Il governo di sé e degli altri)

La Cuba di Fidel Castro aveva finito per essere una dittatura.

Vedremo ora, senza più tutela o alibi di simboli mitici, cosa effettivamente diverrà la Cuba di Raúl Castro.

[Drogato_ di_porno]

personalmente detesto le rivoluzioni. perché sono fatte da minoranze che in quanto tali sono militanti e prepotenti e per vincere hanno bisogno dell'aiuto interessato di paesi stranieri. i rivoluzionari hanno un altro viziaccio: dopo aver vinto tendono a riscriversi la storia. ecco che alcune rivoluzioni diventano manifestazioni divine mentre altre sono declassate a "colpi di stato". questo vale per tutte le rivoluzioni.

Se nel caso di Castro si vogliono analizzare i suoi crimini occorre applicare il medesimo principio ai suoi nemici a stelle e strisce. non vorrei si pensasse che i nemici di Castro non abbiano commesso crimini.

Interessante Saviano che dice "per realizzarsi, i cubani hanno sempre dovuto lasciare Cuba". Magari Saviano pensa che i cubani immigrati siano diventati tutti Cruz e Rubio.

magari Saviano poteva scrivere 2 parole sull'embargo decennale che impediva alle stesse aziende USA di commerciare con Cuba: http://www.lastampa.it/2014/12/17/ester ... agina.html

ed estendere il discorso alla politica criminale degli "embarghi" e delle "sanzioni" che uccidono i poveri dei paesi colpiti senza intaccare i potenti.

[dostum]

personalmente detesto le rivoluzioni. perché sono fatte da minoranze che in quanto tali sono militanti e prepotenti e per vincere hanno bisogno dell'aiuto interessato di paesi stranieri. i rivoluzionari hanno un altro viziaccio: dopo aver vinto tendono a riscriversi la storia. ecco che alcune rivoluzioni diventano manifestazioni divine mentre altre sono declassate a "colpi di stato". questo vale per tutte le rivoluzioni.

DRUGAT STUDIA QUESTA E' LA VERITA ASSOLUTA!!!!!

[Drogato_ di_porno]

preferisco questo