
Perdonate il ritardo.
Dunque, dov’eravamo rimasti? Ah sì, mi ripromettevo di spendere due parole su una delle protagoniste del Supersex n. 3 “Feretro di Parigi” (primo numero in cui apparve Pontello), la deliziosa Erika Cool,

ragazza di gran classe, una di quella manciata di donne dei primi anni del hardcore francese (1975-1982, circa) che ci ha lasciati tutti di stucco, in quanto decisamente “too beautiful for porn” – “possibile”, pensavamo, “che una con quella classe si presta a fare il porno??”.
Ebbene sì, grazie all’atmosfera in quegli anni di “liberazione femminile” appena post-Sessantotto nella quale tante ragazze “non troie” vedevano nella promiscuità sessuale la massima espressione della liberazione della donna. Stagione brevissima (ma che bello aver avuto 20 anni all’epoca – non mi posso lamentare, ragazzi, quanti ricordi… anche se ormai vivo solo di quelli!

Ragazza belga, coetanea (quasi esattamente) di Brigitte Van Meerhaegue (in arte “Lahaie” la quale è del 12 ottobre 1955, mentre la Cool, il 4 ottobre dello stesso anno) anche lei, Lahaie, di quelle zone (ma francese, di Tourcoing, appena di là dal confine col Belgio). Le due si conoscono quando, arrivate contemporaneamente a Parigi per cercare fortuna, fanno alcuni servizi fotografici come modelle per la stessa agenzia (e in seguito, dei film assieme).
La Cool, prima di apparire nel n. 3 di Supersex, era apparsa in un film “soft” con Karine Gambier “Les Demoiselles de pensionnat”, poi esordia nel “hard” con “Couple débutant cherche couple initié” seguito da due film porno, “Délires porno” e “Mes Nuits avec Alice” recitati assieme all’americana trasferitasi in Europa, Dawn Cumming (altra protagonista del Supersex n. 3, col nome “Joan Koehler”):

L’anno successivo vediamo la Cool tra le protagoniste di un film rimasto mitico nella storia del cinema “hard” francese (di nuovo con Karine Gambier,nonché con Arlette Colonna aka Sigried Cellier, e Veronque Maugurski – tutte ragazze anche loro apparse nei primi numeri di Supersex), “Les Hôtesses du sexe”, poi ancora un film con Dawn Cumming, “À Pleine bouche” (ossia “Les Obsedée”).
Ma lasciamo che sia la Cool a presentarsi, tramite un’intervista apparsa nel 1977 della rivista francese Score (abbozzo una traduzione al volo, chiedendo venia agli esperti linguistici):
Score – Erika, puo presentarsi ai nostri lettori e raccontarci il suo debutto nel cinema?
Erika - Ho 23 anni e sono belga. Ho iniziato nel cinema con due cortometraggi a Bruxelles, poi con piccoli ruoli in film più lunghi. Ma non ancora cinema porno. In realtà, l'erotismo belga in questi cinque anni non è andato lontano. Non si poteva mostrare i peli e, in effetti, non molto del tutto! Ho seguito corsi di recitazione che ho abbandonato lungo la strada, perché credo che questo mestiere, s’impara facendolo.
Score – Ma com’è arrivata a recitare in questi film?
Erika – È molto semplice, ho fatto parte di un'agenzia di modelle per la quale ho posato nuda. Un giorno è arrivato un produttore, dicendo che voleva selezionare ragazze per un cortometraggio. Eravamo una trentina. Un po’ alla volta le ragazze si sono defilate oppure sono state scartate, e alla fine hanno scelto me. È davvero un caso dunque che ho iniziato nel cinema.
Score – Le è piaciuto?
Erika – Oh sì, non era questo. È stato tutto girato in un solo giorno. Era solo un po’ breve! E siccome non c'erano molti protagonisti – eravamo solo due – era facile. Abbiamo girato alla "O Club" a Bruxelles. È stato fantastico. Mi è piaciuto molto! È buffo perché il tizio che ha acquistato questo cortometraggio – per l'Australia, se non ricordo male – pensò subito che io fossi una professionista, nel vedermi sullo schermo. Mi ha chiesto: "Lei ha girato molto cinema?" Gli ho risposto che questa era la prima volta. In seguito mi ha aiutato a saltare i ranghi, a fare carriera.
Score – In questi brevi film era nuda?
Erika – Sì. Cosa che non mi ha dato alcun problema, perché avevo già posato nuda nelle accademie d’arte, sia per professionisti sia per dilettanti. L'atmosfera mentre filmavamo era molto cordiale. Inoltre, ero con un attore adorabile, molto conosciuto in Belgio, Yves Collignon. Questo era il primo film per entrambi. È andato molto bene. Quello che invece a me da fastidio è quando c’è scarsa qualità degli scenari, o quando c’è la volgarità.
Ho fatto degli altri film, poi mi sono fermata. Ma un giorno ho ricevuto di nuovo un contratto per un film di Patrice Rhomm, una produzione franco-belga chiamata "Draguse". A quel tempo, non conoscevo il cinema porno. La prima volta che ho visto un film hard, ho pensato che fosse una cosa orrenda, perché le ragazze facevano sesso in modo freddo e “professionale”, molto da “puttana”. Ho giurato che non l’avrei mai fatto. Dopo questo film, ho partecipato come protagonista nel lungometraggio “soft” "Le allieve di Madame Claude" di Norbert Terry, che è stato rilasciato anche in una versione hard col titolo " Pornographie chez Madame Saint-Claude". Per la versione porno sono stata “doppiata” nelle scene hardcore, perché non lo volevo ancora fare, non mi sentivo ancora pronta a fare sesso davanti alla cinepresa! Dopo di quello ho avuto un piccolo ruolo in un film Korber, nella parte di una modella di moda. Infine, mi sono trovata senza lavoro per due o tre mesi, perché non volevo fare scene “hard”, mentre quando invece mi sono presentata per partecipare nelle produzioni di cinema “normale, non avevo nel curriculum un numero sufficiente di riferimenti perché i produttori mi prendessero.
Score - Qual è stato il suo primo film hard?
Erika – Il primo film hard che ho fatto è "Una coppia di principianti cerca coppie esperte" di Caroline Joyce.
Score – Quali ricordi conservi?
Erika – È andato benissimo. Non è stato per nulla difficile. Per sei mesi ho esitato: lo faccio, non lo faccio? Dal momento in cui ho deciso di farlo, ho pensato “In fondo, non c'era nessun problema”. Ovviamente, non bisogna chiederci di farlo troppo nel corso di una giornata. Altrimenti, mi arrabbio!
Score – Ci sono alcune "specializzazioni" nel hard?
Erika – Sì, certo, ci sono ragazze che ad esempio si prestano solo a fare bocchini, ma non penetrazioni.
Score – C’è un tariffario diverso secondo le "specialità"?
Erika – Sì, le ragazze ricevono di più se fanno qualche cosa di "particolare". Questo è uno dei motivi perché il porno ha ben poco a che fare con il cinema “vero”.
Score – Si riesce a raggiungere l’orgasmo davanti alla telecamera?
Erika – Io personalmente, no. Forse se mi trovassi con un partner che davvero mi piace. Ma non sono mai io a scegliere! A volte li conosco, sono amici, questo è tutto. Ma io non so nemmeno quando gireremo o con chicchessia, non so in anticipo chi sarà il mio compagno.
Score – Ci sono ruoli che le piacerebbero interpretare sullo schermo?
Erika – Ruoli di carattere. Anche se vi è l’hardcore! E se non ci fosse di mezzo l’hard, sarebbe ancora meglio, devo dire.
Score – In conclusione, come vede il resto della sua carriera ?
Erika – Vorrei fare qualcos'altro oltre che mostrare il culo. Non credo, del resto, essere l'unica tra le colleghe ad avere questo desiderio. Mi piace che la gente non pensa sempre che sia un male che faccio porno. Ma mi piacerebbe fare qualcosa di diverso. Solo per vedere ... Vorrei inoltre non dover sempre posare nuda, come mi avete chiesto voi in questa rivista...
Scheda:
nata a Bruxelles il 4 Ottobre 1955
occhi: verdi
capelli: biondo cenere
altezza: 1,69
misure: 88 – 58 – 88
hobby: Equitazione sportiva , nuoto, tennis
Lingue: tedesco, inglese , spagnolo, francese, olandese
Ed ecco le immagini dell’intervista e servizio fotografico:







Se abbiamo un rammarico, è che questa del n. 3 fu l’unica volta che la Cool è apparsa nelle pagine di Supersex; all’epoca la sua carriera nel cinema hard andava a gonfie (anzi, turgide) vele, scelta che sarà stata sicuramente più remunerativa che non quella dei fotoromanzi, e si può ipotizzare che il suo cachet fosse diventato troppo salato per il budget della rivista.
Una cosa che non sono riuscito scovare è se “Cool” sia suo cognome vero oppure un nome d’arte. Non è impossibile come cognome belga, ma pensando al suo significato per un (eventuale) mercato inglese, suona improbabilmente “figo”.

Menzionavo prima che la Cool era diventata all’epoca amica di Brigiite Lahaie, e, infatti, sono rimaste tali a tutt’oggi. Questo stralcio proviene da una intervista radiofonica rilasciata dalla Lahaie il 29 giugno 2009:
Intervistatore: Si è tenuta in contatto con alcuni dei suoi ex co-star?
Lahaie: Avevo un’amicizia stretta con Richard Allan e ho ancora il suo numero di telefono. Degli altri, ho perso di vista quasi tutti. Ma di recente ho sentito di nuovo da mia grande amica all’epoca, Erika Cool, che ora vive in Belgio e abbiamo programmato di incontrarci quando viene a Parigi.
Quanto erano amiche la Cool e la Lahaie? Beh, basta osservarle scambiarsi felicemente tra loro il pisellino (il diminutivo, in questo caso, è di rigore, trattandosi del sottosviluppato attore Guy Royer









Chiudo con una piacevole immagine della splendida MILF (ormai) Erika Cool oggi. La foto risale a cinque anni fa, l’avevo captata da un sito francese trovato per caso (e le coordinate della quale non ricordo, ahimè, più) mentre gironzolavo su Internet. Secondo quel sito la Cool oggi gestisce un negozio a Bruxelles, o di fiori o di cioccolati – non ricordo più quale, perché ho rifilato questa immagine da una più grande, dove si vedevano alcune sue colleghe nonché il nome del negozio. PIRLA CHE SONO


È ancora bella, e magari qualcuno di voi forumisti l’ha vista, questa foto, e puoi darci qualche nuovo ragguaglio?
La Cool non ha negato per nulla il suo passato nel porno (anzi, come la Lahaie o la Marilyn Jess, credo vada fiera d’essere stata una protagonista in quel brevissimo momento del “cinema d’oro” del porno francese) e non mi spiacerebbe fare un salto a Bruxelles per vistare il suo negozio (di fiori o di dolci, che sia) con la speranza che la Cool, magari, in quel momento entri dalla porta principale…

Si può sempre sognare…
