Ma certo, Pimpi.
E' chiaro che, anzi mi scuso per non averlo fatto, il primo augurio ed il più corretto, dovrebbe essere quello che Coadura e la sua compagna possano ritrovare l'intesa incrinatasi.
Io non riesco ad essere molto concreta

Sono un'idealista in tutti i campi, l'unica persona che non idealizzo è colei che ora scrive.
Quanto invece all'altra questione da te avanzata, quella che esprimi scrivendo: "senza contare che quando si inizia una storia come quella che ti consigli si possono mettere tutti i paletti possibili , ma nessuno sa come le cose possano andare a finire, quindi escludere a priori una storia con imp0licazioni sentimentale è mettersi le fette di salame davanti agli occhi." ecco, io non credo che le cose stiano così.
Quando si avvia una storia, per come la penso io, è bene essere chiari con sè stessi e con chi a noi si accompagna. Vogliamo una cosa seria, vogliamo un'avventura?
L'importante è capirlo e dirlo.
Mi dirai: quante donne accetterebbero di vivere un'avventura e basta?
Non lo so. Ma questo è un problema culturale, secondo me.
Un problema che porta gli uomini a ingannare le donne - gesù, spero vivamente di non stare scrivendo delle cose da forca - e che porta le donne a dire che gli uomini "sono tutti uguali"...
I paletti interiori si possono mettere, ma non sostengo che tutte le persone siano capaci di metterli e mantenerli.
Aggiungo un'altra cosa.
Io appartengo ad un mondo, tu lo sai, che ha regole sue. Il mondo del sadomaso, nel quale esistono dei rapporti - e sono accettati dalla comunità SM - che al di fuori sarebbero visti come sbagliati o peggio.
Prendiamo il caso di un Padrone sposato che abbia una schiava: ella non è un'amante e non è nemmeno un'amica. E' una schiava.
Ma questo non implica che il Padrone non le possa volere bene (anzi, secondo me un Padrone che non vuole bene alla propria schiava non merita di averla) ed è suo preciso DOVERE, in quanto suo Padrone, averne cura.
La schiava che si innamora del suo Padrone è un classico, e spesso accade sia ricambiata, ma ció non muta la sua condizione di schiava, condizione che si è scelta, sia ben chiaro, e che non muterà - con ogni probabilità - finchè il loro rapporto sussisterà .
Quello che volevo dire è che non credo che un'amica del tipo da me descritto si possa assimilare ad un'amante, poichè manca l'Amore. Nello stesso modo in cui una schiava non puó essere associata alla figura di un'amante, perchè del tutto diversa è la sua condizione...
Ci sono tante "figure" possibili.
SIL