Mimmo62 ha scritto:Ciao, non so perché a me Imagebam non dia alcun problema, comunque eccovi un regalino di fine estate, un altro numero classico, spiccatamente fetish con nani, torture, necrofilia ecc.
più la carinissima Daniele Troger… buon divertimento e un saluto a tutti.
Magnifico, Mimmo62,
grazie!!!
Adorabile come sempre la piccola Danièle Troeger, una delle mie fav, memorabile in films come
La Rabatteuse e
Fantaisies pour couples.
Ma in questa puntata, a parte l’inclusione di scene sempre più spinte in questi numeri di
Supersex denominati “Gusto forte” (qui, come segnali, oltre a situazioni omosex, col nano e sadomaso abbiamo anche un po’ di “fisting” – cosa, quest’ultima, che sarebbe diventata una passione e specializzazione di Pontello quando, lasciato le scene e diventato, verso la fine degli anni 80, regista e produttore sotto il curioso alias “Gabriella Ponti”), troviamo il caso chirurgicamente eclatante della povera Christine Donnet, la quale mostra un seno finto talmente male riuscito da risultare quasi volutamente ridicolo. Sembrano, in alcune pose, dei palloncini incollati alla cassa toracica – come dicono gli americani, i classici “bolt-ons” (dal concetto di “tubi attaccati coi bulloni”). Senza dubbio, nelle pagine di Supersex abbiamo visto altre attrici col seno manifestamente siliconato, ma che tuttavia non sembra così assurdamente artificiale come in questo caso.
Storicamente il primo uso di protesi al silicone risale al 1962, usando come cavia la casalinga texana Timmie Jean Lindsey, e mentre quei primi risultati erano gradevoli sulla donna vestita non erano ancora al livello da risultare “convincenti” (leggi: non innaturali), tantomeno belli, sul corpo nudo. Ma già tre anni dopo la chirurgia estetica aveva fatti balzi enormi, tanto che la prima playmate dal seno finto, Sue Williams nel aprile 1965
è riuscita a ingannare moltissimi lettori di
Playboy a credere che quel seno improbabilmente tondo, sodo e impertinente fosse “vero” (il segreto venne svelato solo qualche mese più tardi, causando una vera a propria valanga di richieste da parte di attrici e modelle per la chirurgia al seno, corsa che a oggi non è più cessata, come sappiamo).
Arrivati al 1977 ci si immaginerebbe che i seni al silicone si potevano fare con più perizia: basta vedere il caso della soubrette Carmen Russo che se li fece ingigantire, “rassodare” e rendere inverosimilmente tonde, verso il 1978 per lanciarsi la carriera, con risultati però talmente gradevoli che a tutt’oggi un folto numeri dei suoi
fans rifiuta categoricamente di credere che già al’epoca dello spettacolo televisivo “Drive In” il seno della Russo fosse una finzione di gomma targata Michelin (nonostante girino sul Web diverse foto di “prima e dopo”).
Ma eccoci la Donnet, nel 1977, con un paio di tette di plastica che sembrano due colabrodo attaccati col mastice. Ci s’immagina il caso di una
strip-teaseuse di serie “B” cui serviva un rilancio di carriera mediante seni rifatti, ma alla quale mancavano i mezzi finanziari per un intervento di prima qualità, rivolgendosi dunque al medico della mutua. Auguriamoci che con il cachet guadagnato con la prestazione in questa puntata di Supersex, l’attrice sia riuscita successivamente a permettersi una visita ad una clinica di chirurgia plastica di qualità più alta e a farsi migliorare il risultato.
Intanto, tuttavia, da notare il fatto (raro, in
Supersex) che la Donnet è l’unica attrice in questa puntata che, pure facendo prestazioni scoparecce con altri, non ha invece una scena di sesso con Pontello.
