iltemplare83 ha scritto:Enrico Pallazzo ha scritto:kisho ha scritto:
e se invece provassimo a fare qualcosa?
(sto diventando ripetitivo?)
Io mi sto organizzando, fra un paio d'anni, se tutto va bene, lascio sta merda di paese e raggiungo i miei amici che gia se ne sono andati all'estero

Già mandato mail a prof vari all'estero per il dottorato...

A me ha rotto un po' il cazzo questo discorso.
Elenco un po' di punti nel modo più dislessico e rompiscatole possibile,non riferendomi a nessuna persona in particolare,ma questo discorso mi rode da troppo:
-aver fior di dottorandi e ricercatori laureati in psicologia, scienze politiche&C ha l'utilità prossima allo zero (ma volete pure un lavoro?perchè?)
-la maggior parte dei laureandi laureati &C è una massa di fancazzisti imboscati che vogliono restare nel pubblico perchè cercarsi un lavoro fa troppo fatica (in italia è vero,la ricerca pubblica subisce tagli continui,è precaria,etc etc, ma questo dovrebbe essere un buon motivo per andarsi a cercare un lavoro nel privato,ma costa fatica.dove è scritto che l'università deve fornirvi lavoro pubblico?anzi,l'università italiana è proprio carente nel colloquio con le aziende private,tranne i politecnici,imho,questo sarebbe da chiedere,da migliorare..)
-fa figo dire "vado a lavorare all'estero".la verità è che anche all'estero non prendono cani e porci.anche lì sono esperienze brevi o sono posto d'élite,non prendono il primo coglione neo-laureato con un cazzo di 90 su 110 in 8 anni.
quindi.
avete rotto i coglioni.
il problema dei ricercatori in italia esiste.
ma mi sembra più opprimente il problema di quelle migliaia di operai senza lavoro,che hanno una famiglia da mandare avanti,in cui dentro spesso ci sta proprio uno di quei figli universitari che a 30 anni ancora non ha mai sudato perchè lui "non si degrada con i lavori proletari".
fanculo.
by
un pseudo-laureato triennale in Fisica che in tre anni ha preso la laurea ed è andato a lavorare nel privato,sbattendosi.sempre.