(o.t.) ricevuta fiscale....
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
Non ho capito Cicciuzzo, come si fa ha strappare una ricevuta fiscale?
Cioè, posso capire che te uscendo dal ristorante la getti subito sul marciapiede ma il itolare come fa a intervenire sulla memoria del registratore di cassa?
Cioè, posso capire che te uscendo dal ristorante la getti subito sul marciapiede ma il itolare come fa a intervenire sulla memoria del registratore di cassa?
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
Italiani in fuga verso i paradisi fiscali, ecco dove vanno
Dopo la Svizzera e il Liechtenstein con cui sono stati siglati gli accordi sul segreto bancario e Montecarlo, Lussemburgo e Singapore, le altre piazze offshore che hanno già firmato o stanno per firmare intese simili, restano ormai ben pochi paradisi fiscali: Dubai, Panama e qualche Paese caraibico. Così gli italiani che vogliono "salvare" il proprio tesoretto cosa fanno? Cambiano residenza. Riporta ItaliaOggi che il 2014 è stato un anno record per i cambi di residenza verso l'estero: al 31 dicembre scorso i cittadini iscritti all'Aire hanno superato quota 2,4 milioni. E a eccezione della Germania è la Svizzera la meta preferita (352 mila residenti). In crescita i residenti in: Emirati Arabi (+29%), Panama (+23%) e Singapore (+16%).
E non solo perché questi Paesi offrono nuove opportunità di lavoro e di affari. Per molti italiani che hanno capitali irregolari prendere la residenza all'estero è l'unico modo per evitare una indagine fiscale. Ma attenzione, perché in realtà questo escamotage non durerà ancora molto. Un paio d'anni al massimo e praticamente tutti i Paesi si adegueranno al nuovo scambio di informazioni quindi non resterà che rivolgersi a un nuovo paradiso fiscale, sempre più esotico e sempre meno affidabile dal punto di vista politico e finanziario. Non solo. Proprio il cambio di residenza all'estero potrebbe rappresentare per l'Agenzia delle entrate un motivo di ispezione del contribuente, senza dover attendere lo scambio di informazioni.
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E non solo perché questi Paesi offrono nuove opportunità di lavoro e di affari. Per molti italiani che hanno capitali irregolari prendere la residenza all'estero è l'unico modo per evitare una indagine fiscale. Ma attenzione, perché in realtà questo escamotage non durerà ancora molto. Un paio d'anni al massimo e praticamente tutti i Paesi si adegueranno al nuovo scambio di informazioni quindi non resterà che rivolgersi a un nuovo paradiso fiscale, sempre più esotico e sempre meno affidabile dal punto di vista politico e finanziario. Non solo. Proprio il cambio di residenza all'estero potrebbe rappresentare per l'Agenzia delle entrate un motivo di ispezione del contribuente, senza dover attendere lo scambio di informazioni.
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
Sei OT Drogato, qui si parla di spiccioli per la merenda. 

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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
Se ci sono paradisi significa che ci sono inferni.Drogato_ di_porno ha scritto:Italiani in fuga verso i paradisi fiscali, ecco dove vanno
Dopo la Svizzera e il Liechtenstein con cui sono stati siglati gli accordi sul segreto bancario e Montecarlo, Lussemburgo e Singapore, le altre piazze offshore che hanno già firmato o stanno per firmare intese simili, restano ormai ben pochi paradisi fiscali: Dubai, Panama e qualche Paese caraibico. Così gli italiani che vogliono "salvare" il proprio tesoretto cosa fanno? Cambiano residenza. Riporta ItaliaOggi che il 2014 è stato un anno record per i cambi di residenza verso l'estero: al 31 dicembre scorso i cittadini iscritti all'Aire hanno superato quota 2,4 milioni. E a eccezione della Germania è la Svizzera la meta preferita (352 mila residenti). In crescita i residenti in: Emirati Arabi (+29%), Panama (+23%) e Singapore (+16%).
E non solo perché questi Paesi offrono nuove opportunità di lavoro e di affari. Per molti italiani che hanno capitali irregolari prendere la residenza all'estero è l'unico modo per evitare una indagine fiscale. Ma attenzione, perché in realtà questo escamotage non durerà ancora molto. Un paio d'anni al massimo e praticamente tutti i Paesi si adegueranno al nuovo scambio di informazioni quindi non resterà che rivolgersi a un nuovo paradiso fiscale, sempre più esotico e sempre meno affidabile dal punto di vista politico e finanziario. Non solo. Proprio il cambio di residenza all'estero potrebbe rappresentare per l'Agenzia delle entrate un motivo di ispezione del contribuente, senza dover attendere lo scambio di informazioni.
In ogni caso, tutto inutile. Ammettendo che riescano a raccattare un po' di miliardi.......guadagnerebbero solo tempo, tappano qualche falla e stop.
E' come se uno con 100.000 euro di debiti con un allibratore vincesse 10 euro al gratta e vinci. Oltretutto se li sprecherebbe subito, tanto ormai....
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
hai perfettamente ragioneSoTTO di nove ha scritto:Non ho capito Cicciuzzo, come si fa ha strappare una ricevuta fiscale?
Cioè, posso capire che te uscendo dal ristorante la getti subito sul marciapiede ma il itolare come fa a intervenire sulla memoria del registratore di cassa?
ma da un ristorante di Milano che da un anno ha il pos guasto mi aspetto qualunque cosa

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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
Capitanvideo ha scritto: Se ci sono paradisi significa che ci sono inferni

c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz
Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
anche ieri sera il POS del ristorante postcalcetto non funzionava 

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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
il cliente paga una percentuale sulle cartecicciuzzo ha scritto:anche ieri sera il POS del ristorante postcalcetto non funzionava
l' esercente idem, a fine anno le carte si fottono una marea di soldi con le percentuali
una pizzeria deve lavorare per pagare tasse e percentuali delle carte?
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
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sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
il cliente sulle carte non paga più nulla ormai, lo sai, a meno che non abbia una AMEX. l'esercente il costo lo scarica sul cliente. ma a me questa cosa fa sorridere comunque. in primo luogo perchè come giustamente sottolineava sottodinove, prendere contanti e fare la ricevuta significa comportarsi in modo lecito. poi perchè alla fine, pagando in contanti (e con ricevuta) ci fa sempre lo sconto. ma che farà quando incontrerà un cliente che non ha contanti a sufficienza nel portafogli? l'altra volta, non scherzo, abbiamo rovesciato i portafogli per pagare (io non vado in giro con più di 50 euro in tasca), e la tipa ci fa "vabbè, pagherete la prossima volta". in quella zona, se dici una cosa del genere, col cazzo che il cliente ti viene a portare i soldi poi..... dai, non puoi stare senza pos nel 2015 ! a Milano !federicoweb ha scritto:il cliente paga una percentuale sulle cartecicciuzzo ha scritto:anche ieri sera il POS del ristorante postcalcetto non funzionava
l' esercente idem, a fine anno le carte si fottono una marea di soldi con le percentuali
una pizzeria deve lavorare per pagare tasse e percentuali delle carte?
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
certo che non puoi stare senza pos, ma col cazzo che l'esercente il costo lo scarica sul cliente
cmq sia, si paga troppo per le transazioni, a fine anno son migliaia di euro
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
non lo so, mi sembra tanto però. da te quant'è la percentuale ?
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
la percentuale dipende dal numero di transazioni annue, quando l' hai bassa hai il 2% su ogni carta
lascia fa Cicciuzzo, se ti dico che a fine anno un esercente perde 20mila o piu' solo per le percentuali?
ormai pagan tutti con le carte
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
Costi per gli esercenti
Per gli esercenti la situazione è ben diversa, dovendo versare alle banche una commissione sugli importi incassati mediante carta di credito o di debito:
•in caso di bancomat la commissione va dallo 0,5% allo 0,7% circa;
•in caso di carte di credito o prepagate la tariffa va dall’1%, al 4%.
Da sottolineare che questi non sono gli unici costi per i commercianti, che hanno anche il costo dovuto all’affitto dei terminali POS. Sommate tutte le variabili, per commercianti e artigiani circa il 2-3% del fatturato se ne va per la gestione dei pagamenti mediante carte (di credito, prepagate o bancomat).
Tenere il Pos è un servizio per il cliente, questo non toglie che quella percentuale è "rubata". e dove gli importi da pagare sono bassi capisco chi non voglia dotarsi del Pos.
P.s. Il cliente che ti chiede di pagare con il pos anche importi di pochi euro sarebbe da linciare all'istante.
P.p.s. Le carte di credito servono per fare acquisti non per pagare una pizza. Per quello bastano le banconote da 10 euro.
Per gli esercenti la situazione è ben diversa, dovendo versare alle banche una commissione sugli importi incassati mediante carta di credito o di debito:
•in caso di bancomat la commissione va dallo 0,5% allo 0,7% circa;
•in caso di carte di credito o prepagate la tariffa va dall’1%, al 4%.
Da sottolineare che questi non sono gli unici costi per i commercianti, che hanno anche il costo dovuto all’affitto dei terminali POS. Sommate tutte le variabili, per commercianti e artigiani circa il 2-3% del fatturato se ne va per la gestione dei pagamenti mediante carte (di credito, prepagate o bancomat).
Tenere il Pos è un servizio per il cliente, questo non toglie che quella percentuale è "rubata". e dove gli importi da pagare sono bassi capisco chi non voglia dotarsi del Pos.
P.s. Il cliente che ti chiede di pagare con il pos anche importi di pochi euro sarebbe da linciare all'istante.
P.p.s. Le carte di credito servono per fare acquisti non per pagare una pizza. Per quello bastano le banconote da 10 euro.

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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
uhm, però non puoi scaricare sul cliente le "responsabilità" degli istituti di credito. io non so se in America o nel resto d'Europa ci siano queste commissioni sui pagamenti elettronici. di certo sarebbe quanto meno auspicabile che fino ad una certa soglia (50 euro? 100?) non vi siano commissioni o al limite siano molto marginali. per contro non si possono negare i vantaggi per l'esercente (dovrebbero dimunuire i rischi di rapina e si scarica sulla banca l'eventuale problema del denaro falso che in questo caso diventa carta di credito che va insoluta e di cui si fa carico l'istituto finanziario). insomma, anche 10 euro io vorrei pagarli con pagobancomat o carta di credito.SoTTO di nove ha scritto:Costi per gli esercenti
Per gli esercenti la situazione è ben diversa, dovendo versare alle banche una commissione sugli importi incassati mediante carta di credito o di debito:
•in caso di bancomat la commissione va dallo 0,5% allo 0,7% circa;
•in caso di carte di credito o prepagate la tariffa va dall’1%, al 4%.
Da sottolineare che questi non sono gli unici costi per i commercianti, che hanno anche il costo dovuto all’affitto dei terminali POS. Sommate tutte le variabili, per commercianti e artigiani circa il 2-3% del fatturato se ne va per la gestione dei pagamenti mediante carte (di credito, prepagate o bancomat).
Tenere il Pos è un servizio per il cliente, questo non toglie che quella percentuale è "rubata". e dove gli importi da pagare sono bassi capisco chi non voglia dotarsi del Pos.
P.s. Il cliente che ti chiede di pagare con il pos anche importi di pochi euro sarebbe da linciare all'istante.
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Re: (o.t.) ricevuta fiscale....
è proprio la commissione troppo alta che c'è in Italia e non all'estero il primo problema che si discute quando si parla di eliminare il contante.
P.s. Tirare fuori i soldi da una graffetta in argento fa molto più figo che pagare 10 euro con il bancomat.
Che playboy sei? Le basi Cicciuzzo!
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