la straordinaria prosa di Supersex
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie pontellino, per aver ampliato la parziale conoscenza che avevo di questo numero.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Le immagini 73 - 115 e 122 del numero 35 sono perdute. Puoi ripostarle ???? Grazie.
P.S.: ma non sarebbe possibile aggiungere il link a qualche download ????
P.S.: ma non sarebbe possibile aggiungere il link a qualche download ????
- pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Et voilà!Amoilporno ha scritto:Le immagini 73 - 115 e 122 del numero 35 sono perdute. Puoi ripostarle ???? Grazie.
[Scopri]Spoiler
Avevo già toccato l'argomento qua:viewtopic.php?f=2&t=8973&start=1067Amoilporno ha scritto:P.S.: ma non sarebbe possibile aggiungere il link a qualche download ????
PS il fotoromanzo di Jacula mi fa veramente paura...
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Supersex # 4
Proseguendo nell'opera di ricostruzione delle prime gesta Supersexuali, arriviamo a questo pregno di aspettative # 4, "Supersex e il missile Derrault", dopo l'ottimo # 3 che, ricordo, suggellava la prima apparizione di Pontello all'interno della rivista.
A vestire i panni dell'alieno troviamo in questo numero il poco conosciuto Joel Chartier (lascio al maestro badabing gli approfondimenti del caso), mentre per il cast femminile, la prima a cui tocca subire le attenzioni del pennellone di Eros è la buona Arlette Colonna, interprete di un rituale d'accoppiamento con una location che tanto farà la gioia di badabing: una muscle car del New Jersey!!!
Finito con lei, è subito il turno di Hélène Coupey, con uno dei molti anal finti che tanto andavano di moda a inizio produzione.
Per la gioia di noi maschietti amanti di Saffo (chi non lo è alzi la min... ehm, la mano ) le pagine ci portano ora in dono un magico momento lesbo fra la già apparsa Arlette Colonna con l'intrigante Iris Kajeler (ottime le ultime 2 pagine!)
Abbiamo dovuto aspettare fino in fondo ma ecco, finalmente nuda, Marie Douce Sabes, con quello sguardo da gatta affetta da diastema! Assieme alla Kajeler ci regala un'ottima partita di biliardo, che, scommetto, farà tornare, anche a chi non ci ha mai giocato, la voglia di impugnare nuovamente la stecca!!!
Una riflessione volante: pur non essendo un brutto numero, non si mantiene l'altissimo livello degli scatti eroti-porno del numero precedente, segno che la presenza di Pontello faceva comunque una bella differenza. Mi viene un dubbio: non è che Gabriel, per il numero in cui era apparso, si fosse portato dietro un fotografo/regista (al di là dei soliti nomi citati a pag.4) con il quale avesse già lavorato nel mondo della moda? (E che magari volesse divertirsi un po' su di un set più esplicito, arrotondando anche lo stipendio?)
A noi posteri l'ardua sentenza!
Buona lettura e buon weekend!
A vestire i panni dell'alieno troviamo in questo numero il poco conosciuto Joel Chartier (lascio al maestro badabing gli approfondimenti del caso), mentre per il cast femminile, la prima a cui tocca subire le attenzioni del pennellone di Eros è la buona Arlette Colonna, interprete di un rituale d'accoppiamento con una location che tanto farà la gioia di badabing: una muscle car del New Jersey!!!
Finito con lei, è subito il turno di Hélène Coupey, con uno dei molti anal finti che tanto andavano di moda a inizio produzione.
Per la gioia di noi maschietti amanti di Saffo (chi non lo è alzi la min... ehm, la mano ) le pagine ci portano ora in dono un magico momento lesbo fra la già apparsa Arlette Colonna con l'intrigante Iris Kajeler (ottime le ultime 2 pagine!)
Abbiamo dovuto aspettare fino in fondo ma ecco, finalmente nuda, Marie Douce Sabes, con quello sguardo da gatta affetta da diastema! Assieme alla Kajeler ci regala un'ottima partita di biliardo, che, scommetto, farà tornare, anche a chi non ci ha mai giocato, la voglia di impugnare nuovamente la stecca!!!
Una riflessione volante: pur non essendo un brutto numero, non si mantiene l'altissimo livello degli scatti eroti-porno del numero precedente, segno che la presenza di Pontello faceva comunque una bella differenza. Mi viene un dubbio: non è che Gabriel, per il numero in cui era apparso, si fosse portato dietro un fotografo/regista (al di là dei soliti nomi citati a pag.4) con il quale avesse già lavorato nel mondo della moda? (E che magari volesse divertirsi un po' su di un set più esplicito, arrotondando anche lo stipendio?)
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Qui siamo all'arte pura !!!!!!
Re: la straordinaria prosa di Supersex
“Una” muscle car? Una qualsiasi?? Madonna santa! Ma caro Pontellino, trattasi di una Chevrolet Corvette del 1963! Anno mitico nell’evoluzione del modello, il primo denominato “Stringray”, che inaugura la seconda generazione, abbandonando le linee tondeggianti “anni ‘50” per una linea affusolata, introduce i fari girevoli nascondibili (che diverranno un “marchio” del modello), e vantando motori di potenza fino a 270 kW (360 cavalli). Una bestia. E qui, pure nel raro allestimento decapottabile! Una Corvette del genere è stata venduta all’asta due anni fa sui 200.000 euro, altro che palle.
E su questo devo sollevare un’unica obbiezione alla scena qui offertaci (per il resto gradevolissima) con la simpatica e longilinea Arlette Colonna (aka Siegried Cellier): Ma che cazzo ci fanno sdraiati sul cofano (rischiando di deformarlo) e arrampicandosi sul parabrezza?? Sacrilegio!
Beh, diciamo pure che il sacrilegio (sull'auto in questa scena) l’ha già commesso il minchione che sul cofano ha fatto incollare le lettere “USA”. E la striscia di colore contrastante??? Ma pirla! Che burino provinciale!
Vabbé, mi calmo…
Concordo che in questo numero le pose (e postazioni luce) sembrano meno curate (e meno creative) di quello appena precedente (lo storico n. 3) ma regia e fotografia sono sempre dei soliti Willy Stuve e Henk Leenders. Lo so, lo so: probabilmente anche gli “credits” sono nomi inventati (come la spassosa fantomatica segretaria di produzione “Marie Therese Bligny”, un insieme di nomi delle vie milanesi della zona dove si trovava effettivamente l’ufficio di produzione di Supersex e altre riviste).
Comunque il n. 4 mi è sempre rimasto a cuore per la prosa pur sempre surreale (“A noi due, cazzone mio!”), per quella burrosa infermiera, la lesbica “dark” con quel look gotico un po’ da “Morticia” della “Famiglia Addams” e la presenza appunto della deliziosa Arlette Colonna, che rivedremo di nuovo (questa volta con Pontello) nel 7, Il castello della morte, attrice che all’uscita di questo numero era già celebre, tra gli appassionati cineasti delle curatissime produzioni dell’hard francese, come una delle protagoniste (assieme a Karine Gambier, Erika Cool e Véronique Maugarski che abbiamo visto, le prime, rispettivamente nei nn, 2 e 3 di Supersex, la terza, dopo, nel n. 5) del film Les Hôtesses du sexe, uscito nelle sale alla fine del 1976.
Anche la bella biondina della scena finale (e dalla tecnica pompinaria mica male) ha un suo innegabile fascino.
A proposito di “uno dei molti anal finti” come giustamente osservi, mi sa che non solo quell’anal è simulato; anche la penetrazione alla pagina 111 è solo accennata, e temo che anch’essa sia solo simulata (che l’attrice fosse una delle tante alle quali accennava Brigitte Lahaie in una intervista del 1986, che si prestavano solo a fare fellatio oppure scene lesbiche?).
Sulla scelta (apparentemente curiosa) di Joel Chartier, protagonista maschile senza particolare distinzione, dal cazzetto normale (se non addirittura scarso), spesso mezzo moscio, ho già accennato una mia teoria (che tra l’altro riflette un’opinione espressa molti anni fa da un commentatore nella rivista Adam Film World). Ossia l’uso di protagonisti che erano al massimo “normali”, o anche bruttini se non orrendi (pensate a tipi come Richard Bolla, Ron Jeremy, Sepp Gneissl, Frithjof Klausen): il concetto dei produttori era forse di offrire maschi nei quali i lettori potevano identificarsi, immaginando loro stessi a scopare donne splendide. Scordando che, psicologicamente, mentre una donna è ben conscia (o addirittura troppo critica) del proprio aspetto, un uomo invece (anche fosse di mezz’età, mezzo calvo, col cazzo scarso e sempre mezzo moscio) non ha problemi a immaginarsi d’essere Sean Connery o Brad Pitt. Accortosi (magari tramite l’impennata di vendite) dell’errore, ecco dunque i produttori a scegliere invece uno come Pontello, modello da catalogo di moda, cazzo di dimensioni e durezza di tutto riguardo, sborrate consistenti … esattamente come tutti noi lettori, appunto
Non mi resta che aggiungere GRAZIE pontellino! Sei un mito...
E su questo devo sollevare un’unica obbiezione alla scena qui offertaci (per il resto gradevolissima) con la simpatica e longilinea Arlette Colonna (aka Siegried Cellier): Ma che cazzo ci fanno sdraiati sul cofano (rischiando di deformarlo) e arrampicandosi sul parabrezza?? Sacrilegio!
Beh, diciamo pure che il sacrilegio (sull'auto in questa scena) l’ha già commesso il minchione che sul cofano ha fatto incollare le lettere “USA”. E la striscia di colore contrastante??? Ma pirla! Che burino provinciale!
Vabbé, mi calmo…
Concordo che in questo numero le pose (e postazioni luce) sembrano meno curate (e meno creative) di quello appena precedente (lo storico n. 3) ma regia e fotografia sono sempre dei soliti Willy Stuve e Henk Leenders. Lo so, lo so: probabilmente anche gli “credits” sono nomi inventati (come la spassosa fantomatica segretaria di produzione “Marie Therese Bligny”, un insieme di nomi delle vie milanesi della zona dove si trovava effettivamente l’ufficio di produzione di Supersex e altre riviste).
Comunque il n. 4 mi è sempre rimasto a cuore per la prosa pur sempre surreale (“A noi due, cazzone mio!”), per quella burrosa infermiera, la lesbica “dark” con quel look gotico un po’ da “Morticia” della “Famiglia Addams” e la presenza appunto della deliziosa Arlette Colonna, che rivedremo di nuovo (questa volta con Pontello) nel 7, Il castello della morte, attrice che all’uscita di questo numero era già celebre, tra gli appassionati cineasti delle curatissime produzioni dell’hard francese, come una delle protagoniste (assieme a Karine Gambier, Erika Cool e Véronique Maugarski che abbiamo visto, le prime, rispettivamente nei nn, 2 e 3 di Supersex, la terza, dopo, nel n. 5) del film Les Hôtesses du sexe, uscito nelle sale alla fine del 1976.
Anche la bella biondina della scena finale (e dalla tecnica pompinaria mica male) ha un suo innegabile fascino.
A proposito di “uno dei molti anal finti” come giustamente osservi, mi sa che non solo quell’anal è simulato; anche la penetrazione alla pagina 111 è solo accennata, e temo che anch’essa sia solo simulata (che l’attrice fosse una delle tante alle quali accennava Brigitte Lahaie in una intervista del 1986, che si prestavano solo a fare fellatio oppure scene lesbiche?).
Sulla scelta (apparentemente curiosa) di Joel Chartier, protagonista maschile senza particolare distinzione, dal cazzetto normale (se non addirittura scarso), spesso mezzo moscio, ho già accennato una mia teoria (che tra l’altro riflette un’opinione espressa molti anni fa da un commentatore nella rivista Adam Film World). Ossia l’uso di protagonisti che erano al massimo “normali”, o anche bruttini se non orrendi (pensate a tipi come Richard Bolla, Ron Jeremy, Sepp Gneissl, Frithjof Klausen): il concetto dei produttori era forse di offrire maschi nei quali i lettori potevano identificarsi, immaginando loro stessi a scopare donne splendide. Scordando che, psicologicamente, mentre una donna è ben conscia (o addirittura troppo critica) del proprio aspetto, un uomo invece (anche fosse di mezz’età, mezzo calvo, col cazzo scarso e sempre mezzo moscio) non ha problemi a immaginarsi d’essere Sean Connery o Brad Pitt. Accortosi (magari tramite l’impennata di vendite) dell’errore, ecco dunque i produttori a scegliere invece uno come Pontello, modello da catalogo di moda, cazzo di dimensioni e durezza di tutto riguardo, sborrate consistenti … esattamente come tutti noi lettori, appunto
Non mi resta che aggiungere GRAZIE pontellino! Sei un mito...
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie Pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
pontellino, anche stavolta
Nel '69 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)
Gli uomini si innamorano di quello che vedono e le donne di quello che ascoltano. E' per questo che le donne si truccano e gli uomini mentono.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)
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- pan
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie, Sommo Ponte...llino.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Ciao. Eccomi di ritorno all'ovile con il numero 20. Supersex e la setta degli squartatori, anno 1978, dove primeggia una lunga trombata con la burrosa Karine Gambier.
Se non sbaglio ora abbiamo tutti i numeri dal 19 al 35, per la pubblicazione del quale, Pontellino, hai la mia eterna devozione! Grazie infinite. Un saluto a tutti!
Se non sbaglio ora abbiamo tutti i numeri dal 19 al 35, per la pubblicazione del quale, Pontellino, hai la mia eterna devozione! Grazie infinite. Un saluto a tutti!
Re: la straordinaria prosa di Supersex
SPETTACOLARE Mimmo62. Grazie!
- pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Bentornato all'ovile, Mimmo, e grazie per gli ottimi scan del mitico number twenty!!!
Ora me lo scarrego, in settimana commenti più approfonditi, spero anche da parte di badabing, ché ho voglia di leggere anche qualcosa di intellettualmente stimolante!
Ora me lo scarrego, in settimana commenti più approfonditi, spero anche da parte di badabing, ché ho voglia di leggere anche qualcosa di intellettualmente stimolante!
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
grandissimo numero mimmo!!!
Nel '69 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)
Gli uomini si innamorano di quello che vedono e le donne di quello che ascoltano. E' per questo che le donne si truccano e gli uomini mentono.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Wow che supernumero !!!
GRazie !!
GRazie !!