Storia recente della panchina interista, se non ci fosse bisognerebbe inventarla l'Internazionale Milano Football Club.
Spero sia gradita a Big, un mio regalo anticipato per la festa scudetto.
Helenio Herrera
Parto col super mago HH. Arrivó all'Inter dopo quasi un decennio di inutili tentativi di Angelo Moratti di vincere qualcosa di importante. Per il calcio italiano è una rivoluzione, l'allenatore prima di Herrera non era molto considerato con il mago finirà per essere considerato alla stregua di un fuoriclasse e quindi anche economicamente al livello dei maggiori giocatori della rosa. Herrera farà di piu' per lui otterrà premi partita doppi da parte del generoso Moratti. Sul piano tecnico costruisce la squadra alla perfezione e la fa giocare nel modo migliore. Perno su una difesa di valore mondiale, il reparto piu' forte della squadra, centrocampo imperniato su un grande regista dal lancio lungo come Suarez e in avanti per sfruttare il contropiede i velocisti Mazzola e Jair. L'unico anarchico il Mariolino Corso, che lui infatti vorrebbe vendere ma si tratta del pupillo della famiglia Moratti e quindi non se ne parla. Corso ricambia col suo talento e spesso risolve le partite con le sue punizioni a foglia morta. Ciclo grandioso che porta tre scudetti (potevano essere anche cinque consecutivi) due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. Passerà alla storia come la squadra del catenaccio ma non era solo quello.
Alfredo Foni
Il ciclo di Herrera finisce nel 1967 con la sconfitta di Mantova che gli fa perdere lo scudetto all'ultima giornata contro l'odiata Juventus e col la finale di Coppa Campioni persa nello stesso anno contro gli scozzesi del Celtic. Alla fine del campionato 1967-68 il mago e Moratti gettano la spugna, arriva un nuovo presidente e in panchina torna un vecchio allenatore. Il presidente è Fraizzoli, uomo perbene e col cuore in mano ma forse troppo ingenuo per il mondo del calcio. L'allenatore è una vecchia gloria come Alfredo Foni che col catenaccio aveva vinto die scudetti nel 1953 e nel 1954. Ma i tempi cambiano, tra i vecchi draghi dell'Inter mondiale e i nuovi arrivati c'è molta differenza. La squadra è discontinua e non è mai competitiva per vincere il campionato. Comunque anno di transizione dal 1969-70 si proverà a tornare grandi con l'altro Herrera. Quello che viene dalla Juventus, una sorta di tradizione che si ripeterà in futuro.
Heriberto Herrera
Heriberto arriva ma come gli capita spesso entra in contrasto con i grandi vecchi dello spogliatoio. Il piu' indolente di tutti è Mario Corso che qualche volta lo manda anche a quel paese. Dopo un primo campionato dignitoso, ma chiuso abbastanza lontano dal Cagliari, nel 1971 la situazione precipita. La squadra non lo segue piu' e dopo aver perso un derby per 0-3 Fraizzoli lo manda a casa. Si dice su suggerimento della vecchia guardia.
Giovanni Invernizzi
Dalla 6a giornata di quel campioanto 1970-71 arriva Invernizzi, tecnico modesto e pieno di buon senso. Lascia le briglie sciolte alla vecchia guardia che per far dispetto a Heriberto si impegna come non mai. Corso gioca la migliore stagione della sua carriera e in avanti fa faville Boninsegna. Il Milan che a un certo punto aveva anche 7 punti di vantaggio viene superato in tromba da una squadra tornata improvvisamente ai livelli dei tempi di Herrera. Vince il campionato, sarà questo il canto del cigno per l'Inter mondiale che ancora riuscirà anche ad arrivare in finale di Coppa Campioni ma ll futuro sarà della Juve giovane di Boniperti che toglie sotto al naso di Fraizzoli tutti i migliori giovani italiani e quindi inizia un periodo nero per l'Inter.
HH 2
Nel campionato 1973-74 torna sulla panchina interista Helenio Herrera. Mentre l'Inter senza il mago aveva comunque vinto un'altro campionato Herrera alla Roma aveva fallito sul piano tecnico arrichendosi peró su quello economico. Fraizzoli punta sul ritorno del mago per calmare le acque di un ambiente che lo critica pesantemente per i giocatori presi sul mercato. Il mago si impegna, ma il mix tra la vecchia Inter dei Facchetti, Burgnich, Mazzola, Bertini e i nuovi come Bedin, Doldi, Giubertoni, Mariani, Massa, Moro non funziona. Nel bel mezzo del campionato il mago si becca anche un coccolone, i medici consigliano di lasciare e cosi termina l'avventura di Helenio Herrera all'Inter. Sostituito per le ultime partite da Masiero.
Luis Suarez
Gran regista in campo Suarez sembra predestinato a una grande carriera come allenatore. Non sarà cosi. Tra le polemiche per i continui errori sul mercato (Tardelli lasciato alla Juve perchè costava troppo) Fraizzoli non sa che pesci prendere. Quindi punto su un'altro monumento della vecchia Inter, quella vincente che gli rinfacciano ogni domenca ii tifosi interisti. Sara una stagione disastrosa, chiusa al nono posto (su sedici) e con sonore fischiate dell'inviperito pubblico nerazzuro verso il non gioco della squadra. A fine anno Suarez viene invitato a lasciare, e si punta sul vecchio Chiappella.
Giuseppe Chiappella
Chiappella è un tecnico ormai in fase calante, per gestire una squadra piena di giovani promesse non mantenute e vecchi campioni ormai logori sembra l'ideale per il sempre piu' confuso Fraizzoli. La sua Inter gioca due campionati dignitosi (1976 e 1977) ma non è in grado di competere per vincere lo scudetto. Alla fine Fraizzoli decide che è ora di cambiare, aria nuova in panchina con un tecnico emergente e aria nuova in dirigenza con l'arrivo di Mazzola che lascia il campo e si mette dietro la scrivania.
Eugenio Bersellini
Bersellini è conosciuto come un sergente di ferro, ringiovanisce la squadra e grazie alla competenza di Mazzola viene preso qualche giovane di talento. Il piano è di riportare l'Inter in alto nell'arco di tre anni e per una volta viene rispettato. Bersellini è un gran lavoratore, era si reduce da una retrocessione con la Sampdoria ma si rivela l'uomo adatto per il nuovo progetto interista. Con gli Atobelli, i Beccalossi, i Baresi (Giuseppe), i Marini e Oriali la gente torna a vedere un discreto gioco. Nulla di eccezionale ma almeno la squadra ha una fisionomia ben definita e col ritiro dell'ultimo grande vecchio (Facchetti) chiude con un passato glorioso ma ormai solo d'impaccio. Quell'Inter vincerà uno scudetto (1980) e probabilmente non poteva fare di piu'. Bersellini rimane fino al 1982, Mazzola da dirigente lavora bene ma peró toppa nello scegliere lo straniero giusto. Alla riapertura delle frontiere punta su Prohaska e lascia cadere l'opzione su Platini. La Juve, sentitamente, ringrazia.
Rino Marchesi
Dopo un lustro si cambia, aria nuova in panchina e si punta su Rino Marchesi. A questo punto Fraizzoli peró si è stancato del giocattolo, il pubblico non si accontenta di 2 scudetti in 14 anni e non manca di contestarlo. L'effetto Mazzola dirigente ormai non funziona piu'. Marchesi ha una buona squadra ma inferiore alla Juve e alla Roma. il dualismo Muller-Beccalossi non l'aiuta e in pratica non riesce a lottare per lo scudetto. Chiude al terzo posto e fa programmi per il campionato successivo quando all'improvviso viene licenziato. Colpo di teatro che nessuno si aspettava, Fraizzoli evidentemente vuole farsi ricordare.
Luigi Radice
Radice è uno dei migliori tecnici italiani del periodo, al Torino ha fatto grandi cose e le sue squadre giocano un calcio offensivo e piacevole da vedere. Peró prende la squadra di corsa in piena estate, Fraizzoli è impegnato a lasciare la società e insomma si trova con le spalle scoperte. Parte malissimo e all'inizio si ritrova in zona retrocessione tra polemiche furibonde del pubblico verso squadra e dirigenza. Poi sistema meglio la squadra e la porta a un dignitoso quarto posto finale ma questo ormai interessa poco al pubblico. Tutti presi dal'abbandono di Fraizzoli e dall'arrivo di Ernesto Pellegrini. Celebre la battuta di Gianni Agnelli che telefona alle cinque del mattino a Boniperti e gli dice "cavo Giampievo lo sia che il nostro cuoco ha comprato l'Inter ?"
Ilario Castagner
Pellegrini arriva e come nuovo presidente regala ai tifosi Rummenigge. Grande fuoriclasse che peró arriva in Italia in condizioni fisiche precarie ma comunque lascerà un buon ricordo. In panchina, nonostante il buon finale di Radice, arriva Castagner che viene letteralmente scippato al Milan di Farina. La storia dirà che non valeva la pena. Il suo primo anno è discreto ma al momento decisivo l'Inter sbaglia tutti gi appuntamenti. Nel 1985 Juve e Roma che avevano dominato in precedenza i campionati vanno in crisi, ci sarebbe lo spazio per vincere lo scudetto e invece a sorpresa spunta il Verona di Bagnoli. L'Inter chiude solo terza e non accontenta Pellegrini che parte in quarta. Al Verona scudettato toglie Fanna e Marangon e con dieci anni di ritardo prende dalla Juve un Tardelli ormai alla frutta. Alla vigilia del campionato 1985-86 tutti i sondaggi danno l'Inter vincente con ampio margine sulle altre. Sarà invece una stagione disastrosa, Castagner messo in discussione ai primi risultati negativi viene fatto fuori. Entra Corso e la situazione non migliora, il pubblico contesta soprattutto la squadra che gioca davvero male. Pellegrini viene ancora salvato dai fischi.
Giovanni Trapattoni
Anche perchè azzecca la mossa giusta, per dare ordine in campo e sistemare uno spogliatoio bollente niente di meglio di Giovanni Trapattoni. Il Trap è reduce dai trionfi juventini, per questo non sarà mai amato dai tifosi interisti, rispettato ma mai amato. I suoi primi due anni sono faticosi, nel secondo campionato, quello del 1987-88 la sua Inter gioca davvero male. Ma Pellegrini tiene duro e finalmente ha ragione. Il Trap decide di cambiare molto e la società azzecca un grande mercato estivo. Arrivano Matthaus, Brehme, Berti, Bianchi, Diaz e la squadra diventa formidabile. Grande forza fisica che annichilisce gli avversari e prudenza tattica che rende insuperabile la difesa. Sarà ricordata come l'Inter dei record. Poi peró qualcosa non funziona, al Trap viene imputata un eccessivo difensivismo e il paragone col Milan di Sacchi non l'aiuta. Alla fine della stagione 1990-91 lascia, con una bella vittoria in Coppa Uefa e una certa indifferenza dei tifosi nerazzurri. Arriva il messia del Bel Gioco.
Corrado Orrico
Orrico parte col piede sbagliato, vuole adattare i suoi uomini allo schema. I risultati non possono che essere negativi. Bergomi e Ferri che si esaltano nella marcatura ad uomo vengono costretti a giocare a zona e in linea. I tedeschi hanno ormai dato il meglio e gran parte della squadra abituata al Trap non si ritrova col nuovo allenatore. Dopo un girone d'andata mediocre Orrico si trova la bivio. Sente che la società non ha fiducia in lui e quindi dopo una sconfitta con l'Atalanta rassegna le dimissioni. I problemi interisti vengono ingigantiti dai successi milanisti e il pubblico comincia a contestare sonoramente Pellegrini. Si affaccia Massimo Moratti.
Osvaldo Bagnoli
Ma Pellegrini tiene duro, chude la stagione 1991-92 con Suarez in panchina che fa peggio di Orrico e per quella 1992-93 punta su Osvaldo Bagnoli. Si fa piazza pulita dei tedeschi e con una squadra rinnovata si punta a dare fastidio al Milan. Bagnoli soffre al'inizio, è un tecnico di ottimo valore ma in una grande squadra forse si sente a disagio. Infatti si esprimerà al massimo nel Verona e nel Genoa. Il Milan vola in classifica e l'Inter si mantiene a debita distanza, poi nel girone di ritorno va in apnea il Milan mentre cresce l'Inter che nel finale mette anche un pizzico di paura agli invincibili. Annata tutto sommato positiva, ma per la stagione 1993-94 il pubblico pretende lo scudetto e Pellegrini che sente sul collo il fiato di Moratti punta a vincere per levarselo dalle scatole. Invece...sarà un disastro, Bergkamp che doveva essere il nuovo profeta del gol non ingrana. Bagnoli le prova tutte ma la squadra in campionato non funziona, ma non era tutta colpa sua. Dopo una sconfitta interna con la Lazio viene esonerato e un contestatissimo Pellegrini mette in panchina Marini. Il rendimento della squadra va in picchiata, alla fine rischia di impelagarsi in zona retrocessione. Chiude con 31 punti, uno in piu' della retrocesso Piacenza. Non si sa come ma nonostante tutto cosi malridotta la pazza Inter riesce nell'impresa di vincere la Coppa Uefa.
Ottavio Bianchi
La stagione 1994-95 è un tormentone. Moratti arriva si o no ? Pellegrini viene sempre piu' contestato ma all'inizio tiene duro, affida la squadra a Ottavio Bianchi e prega nel miracolo. Che non arriva, la squadra gioca male e anche Bianchi riceve la sua razione di fischi. Per sfinimento nel bel mezzo della stagione Pellegrini cede, consegna la società a Moratti e scatena gli entusiastici cori del pubblico che sogna di rivedere l'Inter mondiale di Angelo Moratti. Bianchi non piace al nuovo presidente, ma con un buon finale di campionato riesce ad ottenere la conferma. Massimo è giovane ed inesperto, viene consigliato male e poi se ne pentirà . Infatti la stagione 1995-96 inizia con Bianchi sulla graticola, il primo mercato di Moratti porterà un grande talento come Roberto Carlos ma per il resto niente di ecclatante. Squadra mediocre e che Bianchi non riesce a far giocare in maniera decente. Dopo le prime quattro giornate viene esonerato, il nuovo ciclo interista inizia male.
Roy Hodgson
Moratti segue le orme paterne, decide di puntare su un tecnico straniero per pescare il nuovo HH. Peró Hodgson non assomiglia lontanamente al mago, inglese pragmatico e con un sottile humor che spesso non si capisce. Comunque i suoi due anni all'Inter non sono negativi, si trova a gettare le basi per il futuro e la squadra torna su uno standard accettabile. Commette peró un grave errore non opponendosi alla cessione di Roberto Carlos al Real, gli preferisce Pistone.
Luigi Simoni
Il pubblico apprezza Moratti, considera alcuni errori come dovuti all'inesperienza al massimo se la prende con gli allenatori. Hodgson non piace molto e preme per un nuovo allenatore. Moratti segue con simpatia il Napoli di Simoni, apprezza l'uomo e decide di affidargli la panchina. Gia a marzo del 1997 si conosce il nome del nuovo allenatore interista e la cosa non viene presa bene a Napoli dove infatti la squadra ha un vistoso calo di rendimento. L'estate del 1997 è quella dell'arrivo di Ronaldo, l'unico giocatore in grado di limitare il divario tecnico dalla Juventus. Simoni tatticamente non sbaglia nulla, schiera la sqaudra in maniera tale da favorire il gioco del fenomeno. Chiusi in difesa e poi ripartenza veloce per sfruttore le doti da extraterrestre del brasiliano, questo gioco non va molto a genio a Moratti che nonostante i risultati lo punzecchia con qualche allusione al bel gioco che manca. Che Ronaldo sia determinante lo dimostra il calo dell'Inter tra la fine del girone d'andata e l'inizio del ritorno. Col brasiliano fuori forma in poche giornata passa da un +4 sulla Juve a un -4 e li in pratica perderà lo scudetto (sconfitte casalinghe con Bologna e Bari). Naturalmente per Simoni e gli interisti il motivo sarà ben altro, il famoso rigore di Iuliano su Ronaldo. La fiducia di Moratti scende ai minimi storici nei confronti di Simoni che si salva vincendo la coppa Uefa, nel 1998-99 l'attacco con R. Baggio e Ronaldo promette scintille ma un grave infortunio toglie di mezzo il brasiliano e la situazione precipita. Nonostante una vittoria per 2-1 sulla Salernitana il buon Gigi apprende di non essere piu' l'allenatore mentre ritira un premio. Moratti vuole vedere anche il bel gioco, inzia un periodo divertente per i tifosi avversari e molto triste per gli interisti. Per chudere la stagione 1998-99 arriva Lucescu, ma il rumeno fà peggio di Simoni. La sua Inter è penosa e chiude con un ottavo posto davvero mediocre. Ma Moratti ha in serbo una sorpresa.
Marcello Lippi
Di Lippi all'Inter si parlava dall'esonero di Simoni, Moratti per vincere vuole puntare sul tecnico dell'odiata Juventus, nessuno in effetti ha da ridire e la stagione 1999-2000 sembra promettente per l'Inter. Dopo un 5-1 rifilato al Parma i tifosi interisti intonano cori per Lippi che senbra aver trasformato l'Inter in una vera squadra dal gioco brillante e piacevole. Poi arriva il derby, l'Inter vince ma Ronaldo si fa espellere e il Milan rimonta e vince. Negli spogliatoi Lippi dedica una severa reprimenda verso il brasiliano, poco piu' in la Moratti lo difende a spada tratta. Lippi capisce che non si trova piu' alla Juve. Perde il controllo dello spogliatoio e con i primi risultati negativi anche la fiducia di Moratti, alla fine chiude quarto e dopo uno spareggio vinto contro il Parma grazie ai gol dell'"odiato" R. Baggio si qualifica per la Champion's. Che gli risulterà fatale. Lippi in questa società non funziona, Moratti è di umore variabile e si affida a consiglieri che gli portano calciatori come Vampeta, Cirillo e Farinos anche Lippi sbaglia gli acqusti e insomma regna il caos. Manca un progetto ben preciso, il colpo di grazia arriva con un'altro grave infortunio di Ronaldo. Nel preliminare di coppa Recoba fallisce all'ultimo minuto il rigore qualificazione contro i modesti svedesi dell'Helsinborgs sancendo l'addio di Lippi che inizia si il campionato ma alla prima giornata dopo la sconfitta con la Reggina va giu' pesante con i suoi calciatori e in pratica si tira fuori. Moratti non aspettava altro e al suo posto mette Tardelli. Sul resto di quel campionato 2000-01 meglio stendere un velo pietoso, ci sono alcune delle peggiori umiliazioni subite dall'Inter nella sua storia, meglio non rivangare. Tardelli fallisce su tutta la linea, stranamente rimane in panchina per tutta la stagione.
Hector Cuper
Moratti a questo punto lascia gli allenatori italiani e forse per seguire le orme del padre pesca in spagna il suo nuovo allenatore. Cuper ha fatto grandi cose con una piccola squadra come il Maiorca, si è ripetuto portando il Valencia in finale di Champion's dove perde solo ai rigori. Insomma un tecnico emergente. Invece i tre anni all'Inter lo faranno diventare un brocco. Cuper sarà sempre processato dai tifosi per la mancanza di gioco, la sua Inter si affida ai solisti dell'attacco e con un atteggiamento prudente ottiene comunque buoni risultati. Il suo primo anno potrebbe essere straordinario col successo in campionato ma invece arriva il 5 maggio. Arriva la lite con Ronaldo che trova la scusa cosi per cambiare squadra. Arrivano le frecciate dello stesso Moratti che come con Simoni ogni tanto si lamenta del gioco. Nel 2002-03 la sua Inter parte bene ma poi nello scontro diretto perde 0-3 dalla Juve e dimostra tutti i suoi limiti. Prova a rifarsi in coppa ma viene fatto fuori dal Milan in semifinale per la regola dei gol segnati fuori casa. davvero fortunato. In quell'occasione Cuper perde la restante fiducia di Moratti che peró non se la sente di licenziarlo subito e aspetta l'inizio del campionato 2003-04. Dopo qualche scivolone arriva l'esonero piu' annunciato della storia del calcio. al suo posto Zaccheroni.
Alberto Zaccheroni
Zaccheroni era un tecnico emergente, all'Udinese aveva fatto molto bene e al primo anno al Milan aveva vinto anche il campionato. Poi era andato in fase calante, licenziato dal Milan e poco convincente nella Lazio. Dove peró si era fatto notare per essere in panchina nel famoso 5 maggio. Qui probabilmente entra in campo Freud per leggere le decisioni di Moratti. Zaccheroni inizia bene, vince 3-1 sul campo della Juve e Moratti sembra promettergli eterno amore. Invece ha un colpo di fulmine e si innamora perdutamente di Roberto Mancini. Zaccheroni se ne accorge e l'Inter anche. Comincia a perdere qualche partita di troppo e alla fine anche i sassi sanno che arriverà Mancini.
Roberto Mancini
Mancini è il tecnico della svolta, alla Fiorentina e alla Lazio aveva fatto bene suscitando l'invidia di qualche anziano collega che gli rinfaccia la mancata gavetta. Nei suoi quattro anni di Inter farà molto bene in campionato, nei primi due da un certo gioco alla squadra e negli utlimi due raccoglie quanto seminato in precedenza. Naturalmente aiutato da calciopoli che gli lascia come avversario pericoloso la sola Roma. l'amore con Moratti sembra eterno ma si sa che l'amore eterno non esiste. Quindi dopo l'ennesima uscita dalla coppa e dopo aver rischiato di perdere un campionato già vinto decide di puntare su quello che molti ritenevano il miglior allenatore del mondo. L'unico in grado di fargli vincere la Champion's.
Josè Mourinho
Mourinho arriva in Italia e subito capisce come conquistare i suoi interlocutori. Parlare male degli arbitri che aiutano sempre gli altri e sfottere gli avversari. Il suo campionario è infinito, in ogni conferenza stampa sono fuochi d'artificio. I tifosi dell'Inter sono tutti con lui. Esaminando freddamente il lato tecnico si rimane delusi da quasta sua prima stagione, vincerà il campionato per manifesta superiorità ma la sua Inter gioca peggio di quella di Mancini e in Europa non fa certo di meglio. Ma qui siamo sull'attualità , per dare un giudizio definitivo bisogna aspettare che completi il suo ciclo, è solo all'inizio.
tiffany rayne ha scritto:Storia recente della panchina interista, se non ci fosse bisognerebbe inventarla l'Internazionale Milano Football Club.
Spero sia gradita a Big, un mio regalo anticipato per la festa scudetto.
Helenio Herrera
Parto col super mago HH. Arrivó all'Inter dopo quasi un decennio di inutili tentativi di Angelo Moratti di vincere qualcosa di importante. Per il calcio italiano è una rivoluzione, l'allenatore prima di Herrera non era molto considerato con il mago finirà per essere considerato alla stregua di un fuoriclasse e quindi anche economicamente al livello dei maggiori giocatori della rosa. Herrera farà di piu' per lui otterrà premi partita doppi da parte del generoso Moratti.
ahhh... ma allora trattasi di tara genetica!
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
Sorvoliamo sul "gossip" pallonaro, e dedichiamoci al calcio reale
Stasera finale di coppa italia tra Lazio e Samp..partita interessante, per vari motivi..innanzitutto è un bene per il movimento che se la giochino due squadre non di grande blasone...decisamente un po' di aria fresca dopo le solite finali tra Inter-Roma degli ultimi anni ci sta proprio bene...
Partita abbastanza equilibrata, con una Lazio che gode del fattore campo e sicuramente messa meglio dalla cintola in su...Samp, invece, che si lascia decisamente preferire nel pacchetto arretrato; sul piano della manovra entrambe le squadre sono ben messe in campo anche se la Samp mi sembra più compatta e omogenea tra i reparti, insomma meno vulnerabile e condizionata dalle lune dei propri elementi di spicco
Alla fine credo la spunterà la Lazio, magari grazie ad una genialata di Zarate...in tal caso sono già rassegnato a sorbirmi le lametele del paranoico Mazzarri, in questo persino superiore a Spalletti (mi sa che è una caratteristica toscana...)
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
CroCop ha scritto:E' una finale secca, giusto? Come mai in casa Lazio? Era già deciso che la finale si sarebbe giocata a Roma in ogni caso?
le basi, cazzo.... le basi!
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
CroCop ha scritto:E' una finale secca, giusto? Come mai in casa Lazio? Era già deciso che la finale si sarebbe giocata a Roma in ogni caso?
Si...è stato deciso da qualche anno di fare una finale unica a Roma nel tentativo di darle maggior dignità , sul modello di quanto già avviene in altri paesi.
Puó succedere che in finale ci vada una delle due squadre della capitale che così gode di un certo vantaggio...peró, imho, questo è un discorso provinciale che va rimosso.
In tutta onestà devo peró aggiungere che da interista lo scorso anno mi scocció non poco giocare a Roma...
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
Tiffany visto che mi sembri un attimino( ) ferrato sull'universo allenatori, che mi dici del dopo ranieri(che cmq ho sempre rispettato profondamente)?
Io voglio uno che mi valorizzi diego e magari qualche altro giocatore tecnico(che andrebbe trovato in giro, purtroppo).
Io pensavo a spalletti, allenando una squadra con un tantino di palle in più della roma nel dna come la juve, riuscisse a dargli un gioco sensato e affidabile(nel senso di imporsi il più possibile con una gestione di palla ragionata e corale) lo vedrei un bel valore aggiunto(ammesso che le palle non svaniscano con la mattanza imminente dei nostri senatori).
Gasperini? Conte?
Ripeto che la priorità per me è il bel gioco(che sono convinto paghi in europa), da non annichilire ovviamente restano la solidità e continuità nell'arco della stagione.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
GaiusBaltar ha scritto:Senza offesa, per noi intendevo il Milan.
Non sapevo fossi milanista, comunque per me il ruolo giusto sarebbe quello di erede di Nedved, al Milan, col centrocampo a rombo non lo vedo proprio a suo agio.
Zhirkov è una da fascia, invece per fare i 2 laterali di centrocampo nel rombo bisogna avere doti un pó diverse.
Mi inserisco poichè il calcio russo è un mio pallino Quanto dici è verissimo,ma è anche vero che in nazionale,Zhirkov,ricopre il ruolo di quarto di sinistra in difesa. E' un giocatore,secondo me,eccezionale per corsa,resistenza e tecnica e puó ricoprire un qualunque ruolo sulla fascia mancina (forse meglio un pó più avanzato,ma pure arretrato è molto forte) e a volte ha pure giostrato da centrale (raramente per la verità ).Insomma uno da prendere a scatola chiusa perchè secondo me è il migliore in circolazione nel ruolo. Non so quanto possa chiedere lo CSKA,ma credo ne valga la pena.
In quanto al Milan...adesso gioca a rombo,ma domani chissà ...
Invece secondo me Zhirkov andrebbe bene proprio al Milan, anche se gioca con il rombo, perchè ricordiamo che il rombo del Milan non ha due esterni veri e propri nei vertici, ma bensì schiera sempre dei trequartisti; di conseguenza si necessita di due terzini che spingano molto... Ricordiamo che la stagione in cui Pancaro e Cafù fecero faville sulle fasce, il Milan riuscì a mostrare un gioco efficacissimo e completo. Secondo me Zhirkov sarebbe un acquisto azzeccatissimo.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
siete dei bimbi sognatori... al momento, l'unico rombo che si puó vedere al milan è questo:
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
Antonchik ha scritto:Invece secondo me Zhirkov andrebbe bene proprio al Milan, anche se gioca con il rombo, perchè ricordiamo che il rombo del Milan non ha due esterni veri e propri nei vertici, ma bensì schiera sempre dei trequartisti; di conseguenza si necessita di due terzini che spingano molto... Ricordiamo che la stagione in cui Pancaro e Cafù fecero faville sulle fasce, il Milan riuscì a mostrare un gioco efficacissimo e completo. Secondo me Zhirkov sarebbe un acquisto azzeccatissimo.
In parte hai ragione, Zhirkov puó fare benissimo il terzino e spingere molto, peró c'è da dire che l'anno in cui Pancaro e Cafù facevano sfracelli c'erano 2 difensori centrali (Nesta e Maldini) in forma straordinaria!
Quel periodo in pratica Pancaro e Cafù facevano le verie e proprie ali (in molte partite stavano più tempo in attacco che in difesa), in difesa spesso si lasciava Nesta e Maldini + Gattuso in controbattuta stoppare i contropiedi... ma se non hai 2 centrali che fanno i miracoli non ti puoi permettere di spingere coi terzini come in quell'anno!
CianBellano ha scritto:Tiffany visto che mi sembri un attimino( ) ferrato sull'universo allenatori, che mi dici del dopo ranieri(che cmq ho sempre rispettato profondamente)?
Io voglio uno che mi valorizzi diego e magari qualche altro giocatore tecnico(che andrebbe trovato in giro, purtroppo).
Io pensavo a spalletti, allenando una squadra con un tantino di palle in più della roma nel dna come la juve, riuscisse a dargli un gioco sensato e affidabile(nel senso di imporsi il più possibile con una gestione di palla ragionata e corale) lo vedrei un bel valore aggiunto(ammesso che le palle non svaniscano con la mattanza imminente dei nostri senatori).
Gasperini? Conte?
Ripeto che la priorità per me è il bel gioco(che sono convinto paghi in europa), da non annichilire ovviamente restano la solidità e continuità nell'arco della stagione.
La storia insegna alcune cose : i due allenatori piu' vincenti della storia juventina sono Trapattoni e Lippi. Entrambi accolti con una certa diffidenza da parte della tifoseria ma che subito all'esordio hanno vinto quasi tutto quello che c'era da vincere. Il Trap scudetto e coppa Uefa. Lippi lo scudetto la coppa Italia e finalista di coppa Uefa.
Peró entrambi avevano come base un gruppo tecnico molto forte che con pochi ritocchi era già competitivo per la vittoria. Oggi questo manca, si respira quasi un'atmosfera da fine impero. Per cui se arriva Spalletti o se arriva Conte o Gasperini si corre il rischio di ripetere le stagioni di Ranieri. Sono d'accordo di cambiarlo ma occorre che la società parli chiaro e dica cosa si aspetta nei prossimi tre anni.
Non si puó licenziare Ranieri imputandogli la mancata vittoria in campionato. Se vogliono questo devono investire pesantemente sul mercato. Se non ne hanno le possibilità lo dicano chiaro e tondo e saremo contenti anche di un terzo posto. Non basta Diego per competere con Inter e Milan. Non basta Cannavaro. Occorrono almeno altri quattro giocatori da inserire come titolari in difesa e centrocampo. Non i Meelberg e Poulsen della situazione ma gente di ben altro calibro. Magari giovani e non affermati e che quindi non costano tantissimo. Insomma quattro colpi alla Sissoko. Ora questa dirigenza è cosi competente ?
Dopo questo lungo preambolo ti rispondo : io punterei su Antonio Conte. Spalletti è bravo ma alla Roma ha deluso in questa ultima stagione, poi il suo gioco brillante e tecnico ha prodotto momenti davvero spettacolari ma stringi stringi solo una Coppa Italia in quattro anni. In Europa niente. Forse farà meglio alla Juve ma non è cosi sicuro. Conte ha fatto benissimo al Bari, è pieno di entusiasmo e conosce l'ambiente come le sue tasche. Rimane l'incognita societaria. Quella piu' importante.