The Mongoxxx ha scritto:ONORA IL PADRE E LA MADRE di S.Lumet
A volte ci sono vite da cambiare.
A volte per cambiarle è sufficiente un po' di denaro in più.
A volte per racimolare quel denaro in più basta poco. Magari una rapina.
A volte una rapina puó essere la cosa più semplice e sicura di questo mondo, se sai cosa e come e quando rapinare.
A volte è tutto talmente facile e alla portata da scordarti che le cose, spesso, sono imprevedibili.
A volte i rischi sono lì in agguato ma tu neanche te ne accorgi, o magari te ne freghi, perchè dopotutto ci sono delle vite da cambiare.
E a volte, tra queste vite c'è la tua.
Il vecchio Lumet torna sul grande schermo con un'opera che dice tutto fin dall'inizio, ma questo tutto in realtà è niente, perchè quello che potrebbe sembrare un film d'azione è in realtà un film dell'anima (bellissimo il titolo originale, un proverbio che suona così: "
Prima che il diavolo scopra che sei morto")
Alternando un montaggio lineare a brevi e precisi flashback, lavorando volutamente sottotraccia (niente virtuosismi di macchina e nessuna recitazione sopra le righe) e senza nascondere nulla all'occhio, all'orecchio e al cuore dello spetattore, questo film "famigliare" è un viatico di dolore che cerca il suo sfogo naturale, mostrandoci quali lati oscuri e senza ritorno puó assumere la vita di persone normali e apparentemente appagate.
E' il lento e inesorabile procedere del Destino lungo binarii che ci illudiamo di poter percorrere secondo scelte autonome, ma che al contrario dimostrano una volta di più quanto siano effimere anche le certezze in apparenza più forti. Compresi gli amori, le parentele, la fiducia in se stessi e negli altri...
La grandezza del film sta - tra le altre cose - nell'essere completamente privo di scene costruite ad effetto, mostrandoci la realtà delle cose nella loro forma più vera: la banalità . E da qui, grazie ad un cast azzeccatissimo, abbiamo modo di esplorare l'anima di persone qualunque alle prese con significati più grandi di loro, e la loro impotente lotta nel cercare di comprenderli.
Fino ad un finale che scuote e che puó far discutere, ma che ha il sapore di una tragedia greca dei nostri giorni, quindi senza dèi e senza eroi, ma solo con ció che ne resta.
