Storia di un ex bambino fottuto dal porno

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bellavista
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1741 Messaggio da bellavista »

Paperinik ha scritto:Sono venuto su con la mentalità di accettare e benedire tutta l'elemosina che mi verrà data, facendo di me una specie di sconfitto.
Io ti ho offerto 100 euro per farmi un pompino con ingoio. Vedi di cogliere l'occasione se no cosa ne penseranno i tuoi genitori :lol:
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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Antonchik
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1742 Messaggio da Antonchik »

Paperinik ha scritto:Bellafica prima che io mi ammazzo devi farmi un pompino :lol:
Termopiliano ha scritto:
Paperinik ha scritto:Il guaio è la scarsa motivazione...se mi rinnoveranno il contratto, è la fine. Se non me lo rinnoveranno, non so se terrò fede ai miei intenti, avendo scarsa forza di volontà. Magari mi troverò a casa e ricomincerò a fare la vita di prima...
Sul suicidio in realtà ci sarebbe poco da dire, la cosa importante sarebbe passare all'azione. Mi auguro di trovare una spinta emotiva (per quanto orrendo da dire, un lutto familiare forse sarebbe l'unica spinta) per porre fine a questa farsa. Inutile parlarne, inutile andare via, andare in anali, inutile tutto...non esserci più è l'unica via per la pace, il silenzio e la fine dei pensieri.
Più che scarsa motivazione io userei altri termini. Pessimismo cosmico, ad esempio credo sia più azzeccato.
Sul suicidio c'è molto da dire. Per sintetizzare il mio pensiero cito il grande Luciano De Crescenzo:
"Una certa voglia di suicidarmi l'ho sempre avuta. Mi piacerebbe, però, un suicidio estetico. Quindi niente pistola o salto dal quarto piano."
Ti cito questo passaggio per dirti che tutto nella vita (fine compreso) va fatto nel modo giusto e con un SENSO (eh si, anche ai gesti estremi bisogna dare un senso).
Non ci sono fattori esterni che possono aiutarti (e te lo dico per esperienza personale). La voglia di morte (nè più nè meno della voglia di vita) deve venire dall'interno non essendo (secondo me, è anche qui parlo per esperienza) un qualcosa di "stimolabile". (Capisco che oltre ad essere alquanto macabra la mia "teoria" può sembrare anche falsificabile, ma io la vedo così.).
Entrambe le "voglie" (morte o vita che siano) vanno trovate e ricercate a partire dal proprio essere e avere (SEI ma HAI, ovviamente).
La fine della vita può essere un modo per riscattare la mediocrità del "durante".

ps: In ogni caso, anche se ti rinnovano il contratto mica sei obbligato a rispettarlo per tutta la vita. Tanta gente si sposa ma poi divorzia, anche il matrimonio è un contratto ma non si è mica obbligati a rispettarlo.
ps bis: Concordo sul fatto che "tutto è inutile", ma, seppur nel pieno della mia accidia posso dirti che prima del NULLA sarebbe cosa buona e giusta provare l'opzione "ANDARE VIA". Perso per perso tanto vale tentare Il tentare mal che vada potrà nuocere alla tua salute, concorderai però sul fatto che per uno che aspira a farla finita provocare "malanni" alla propria salute sia una scocciatura di pochissimo conto.
ps tris: Mi piace moltissimo la parola che hai usato per descrivere la vita. Farsa. Spesso e volentieri la uso per descrivere la mia. Qualche (altro) punto in comune lo abbiamo.
Ho accorciato sennò non leggevo bene...
Più che pessimismo cosmico, direi realismo. Non vedo nero perché pessimista, vedo nero perché proietto nel futuro le conseguenze dell'ignavia e dell'accidia della mia vita attuale, oltre a situazioni sociali, familiari, emotive eccetera...
Anche io vorrei un suicidio estetico, niente voli, pistole, lanci sotto un treno come fanno molti...non voglio che il mio corpo si sventri o venga lesionato, vorrei essere carino dentro la bara, vorrei che si decomponga normalmente da intatto...a volte immagino il mio funerale, la cerimonia...
Da dentro di me oramai viene parecchio poco se non niente. Né voglia di vita né di morte, sono in un limbo da anni, galleggio nel nulla. Se io fossi a un negozio ed entrasse un rapinatore prendendomi in ostaggio, proverei paura solo per l'istinto di sopravvivenza, non certo per la possibilità che mi facesse qualcosa.
Se mi rinnovassero il contratto dubito fortemente che avrei le palle un giorno di disdirlo, con quello che si sente a giro. A quanto pare sono capitato nell'unica cazzo di ditta dove c'è pure troppo lavoro.
Sono venuto su con la mentalità di accettare e benedire tutta l'elemosina che mi verrà data, facendo di me una specie di sconfitto. Andare via? Sì, è l'unica, ancora ci spero..ma andare dove? Tutto il mondo è uguale, ovunque regnano le solite regole, spanga, francia, germania, australia, giappone, dovunque ognuno vada deve fare le stesse cose che fa qui..e quindi?
Inanzitutto dico che sono d'accordo con il sempre ottimo buzza.

Poi ti faccio notare che non si tratta di andare in qualche luogo o fare qualcosa, per poi raggiungere l'ambita vetta della "felicità".

Piuttosto guardare alle azioni come un mezzo per scoprire la propria identità, con tutte le sue sfaccettature e coesistenze, sarebbe un modo per prendere possesso della propria vita, evitando di bloccarla in una continua autocastrazione...

Guarda un pò, quando si tratta di scrivere lo fai alla perfezione ed esprimi tutto in un flusso continuo e libero.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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Termopiliano
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1743 Messaggio da Termopiliano »

Paperinik ha scritto:Bellafica prima che io mi ammazzo devi farmi un pompino :lol:
Termopiliano ha scritto:
Paperinik ha scritto:Il guaio è la scarsa motivazione...se mi rinnoveranno il contratto, è la fine. Se non me lo rinnoveranno, non so se terrò fede ai miei intenti, avendo scarsa forza di volontà. Magari mi troverò a casa e ricomincerò a fare la vita di prima...
Sul suicidio in realtà ci sarebbe poco da dire, la cosa importante sarebbe passare all'azione. Mi auguro di trovare una spinta emotiva (per quanto orrendo da dire, un lutto familiare forse sarebbe l'unica spinta) per porre fine a questa farsa. Inutile parlarne, inutile andare via, andare in anali, inutile tutto...non esserci più è l'unica via per la pace, il silenzio e la fine dei pensieri.
Più che scarsa motivazione io userei altri termini. Pessimismo cosmico, ad esempio credo sia più azzeccato.
Sul suicidio c'è molto da dire. Per sintetizzare il mio pensiero cito il grande Luciano De Crescenzo:
"Una certa voglia di suicidarmi l'ho sempre avuta. Mi piacerebbe, però, un suicidio estetico. Quindi niente pistola o salto dal quarto piano."
Ti cito questo passaggio per dirti che tutto nella vita (fine compreso) va fatto nel modo giusto e con un SENSO (eh si, anche ai gesti estremi bisogna dare un senso).
Non ci sono fattori esterni che possono aiutarti (e te lo dico per esperienza personale). La voglia di morte (nè più nè meno della voglia di vita) deve venire dall'interno non essendo (secondo me, è anche qui parlo per esperienza) un qualcosa di "stimolabile". (Capisco che oltre ad essere alquanto macabra la mia "teoria" può sembrare anche falsificabile, ma io la vedo così.).
Entrambe le "voglie" (morte o vita che siano) vanno trovate e ricercate a partire dal proprio essere e avere (SEI ma HAI, ovviamente).
La fine della vita può essere un modo per riscattare la mediocrità del "durante".

ps: In ogni caso, anche se ti rinnovano il contratto mica sei obbligato a rispettarlo per tutta la vita. Tanta gente si sposa ma poi divorzia, anche il matrimonio è un contratto ma non si è mica obbligati a rispettarlo.
ps bis: Concordo sul fatto che "tutto è inutile", ma, seppur nel pieno della mia accidia posso dirti che prima del NULLA sarebbe cosa buona e giusta provare l'opzione "ANDARE VIA". Perso per perso tanto vale tentare Il tentare mal che vada potrà nuocere alla tua salute, concorderai però sul fatto che per uno che aspira a farla finita provocare "malanni" alla propria salute sia una scocciatura di pochissimo conto.
ps tris: Mi piace moltissimo la parola che hai usato per descrivere la vita. Farsa. Spesso e volentieri la uso per descrivere la mia. Qualche (altro) punto in comune lo abbiamo.
Ho accorciato sennò non leggevo bene...
Più che pessimismo cosmico, direi realismo. Non vedo nero perché pessimista, vedo nero perché proietto nel futuro le conseguenze dell'ignavia e dell'accidia della mia vita attuale, oltre a situazioni sociali, familiari, emotive eccetera...
Anche io vorrei un suicidio estetico, niente voli, pistole, lanci sotto un treno come fanno molti...non voglio che il mio corpo si sventri o venga lesionato, vorrei essere carino dentro la bara, vorrei che si decomponga normalmente da intatto...a volte immagino il mio funerale, la cerimonia...
Da dentro di me oramai viene parecchio poco se non niente. Né voglia di vita né di morte, sono in un limbo da anni, galleggio nel nulla. Se io fossi a un negozio ed entrasse un rapinatore prendendomi in ostaggio, proverei paura solo per l'istinto di sopravvivenza, non certo per la possibilità che mi facesse qualcosa.
Se mi rinnovassero il contratto dubito fortemente che avrei le palle un giorno di disdirlo, con quello che si sente a giro. A quanto pare sono capitato nell'unica cazzo di ditta dove c'è pure troppo lavoro.
Sono venuto su con la mentalità di accettare e benedire tutta l'elemosina che mi verrà data, facendo di me una specie di sconfitto. Andare via? Sì, è l'unica, ancora ci spero..ma andare dove? Tutto il mondo è uguale, ovunque regnano le solite regole, spanga, francia, germania, australia, giappone, dovunque ognuno vada deve fare le stesse cose che fa qui..e quindi?


Sto smadonnando da paura. Ti avevo risposto (passo dopo passo) ma per sbaglio ho chiuso l'intera finestra di mozilla. 'Tacci mia e di chi mi c'ha mandato. Porcaccio giuda.
E' dire che mi erano venuti fuori concetti molto interessanti. mannaggia al purgatorio che galletta.

Ora sono troppo stanto e troppo assonnato per riscrivere tutto. Domani nel pomeriggio con calma riscrivo (riformulo) il tutto e lo posto.



In ogni caso, questo passaggio te lo riscrivo subito ma lo riapprofondirò domani, se c'è in te la "voglia di andare via" (o quantomeno di provarci) penso sia un qualcosa da cui (ri)partire. In fin dei conti la voglia di andare via non potrà essere considerata "fantastica" quanto la voglia di vivere ma altrettanto sicuramente ne è (quantomeno) la cugina di 2' grado. Forse il bicchiere non sarà mezzo pieno ma qualche razzo di goccia da poter tracannare ancora c'è.

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Antonchik
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Re:

#1744 Messaggio da Antonchik »

Mi sto rileggendo il topic dacapo, c'è una sorta di ciclicità, e provo ad anticipare il papero:
Paperinik ha scritto:Io dico che di ció che ho scritto un vu'nnavehe capito una sega.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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Il Fede
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1745 Messaggio da Il Fede »

bellavista ha scritto:
Paperinik ha scritto:Sono venuto su con la mentalità di accettare e benedire tutta l'elemosina che mi verrà data, facendo di me una specie di sconfitto.
Io ti ho offerto 100 euro per farmi un pompino con ingoio. Vedi di cogliere l'occasione se no cosa ne penseranno i tuoi genitori :lol:
Bellavita è tirchio. Io ti posso dare fino a 200€ se mi lecchi anche il culo :-D
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

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Drogato_ di_porno
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1746 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Se il papero avesse potuto sperimentare da giovane adesso non starebbe così

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sono un analfabeta funzionante

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dboon
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1747 Messaggio da dboon »

e soprattutto se fosse nato superdotato

:motosega:
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
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Drogato_ di_porno
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1748 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Mi sa che il fottuto dal porno non è più solo il papero. Sono appena rientrato dall'anagrafe dove c'era un'impiegata MILF non indifferente; avrà avuto sui 40 anni (credo tra i 40 e i 45), fisico bomba, abbigliamento sapiente (stivaloni tacco alto, calze nere, cinturona che le rendeva la vita ancora più stretta); è andata a farmi delle fotocopie e si è chinata (non proprio a 90 ma quasi) per sistemare i fogli...babba bia! Viso non perfetto, tratti un po' marcati ma non sgradevole anzi, arrapante. pure sorridente e simpatica. poi c'era un'altra fighetta giovane nell'ufficio a fianco ma se la tirava un po'. le altre impiegate tutti cessi rognosi.

poi fuori dal comune (mezz'ora fa) ho beccato le fighette delle medie in uscita e pure quelle di rientro dalle superiori (c'è la fermata del pullman proprio lì vicino)...babba bia pure lì certe stanghe...ma l'altezza media delle ragazze si è alzata? quando andavo a scuola io mica erano così alte le ragazze...cristo ne ho beccate un paio delle medie alte 1.80...insomma era tutto uno sfruculiare di arrapamento. il porno ci sta deformando la realtà, quando non ero pornofilo non mi sembra che squadrassi così scientificamente le patonze...adesso la mia visuale è identica alla cam di Mike Adriano.
sono un analfabeta funzionante

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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1749 Messaggio da Alex Teflon »

Io Papero ti consigli di farti aiutare (sul serio) e non solo sul forum. Vai dal tuo medico di famiglia, parlagli dei tuoi problemi e fatti consigliare una struttura sanitaria in grado di aiutarti.

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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1750 Messaggio da dostum »

Alex Teflon ha scritto:Io Papero ti consigli di farti aiutare (sul serio) e non solo sul forum. Vai dal tuo medico di famiglia, parlagli dei tuoi problemi e fatti consigliare una struttura sanitaria in grado di aiutarti.
Ci è già andato tranquì
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1751 Messaggio da dboon »

Papero dallo strizzacervelli

MAI !!
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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1752 Messaggio da Termopiliano »

Drogato_ di_porno ha scritto:
poi fuori dal comune (mezz'ora fa) ho beccato le fighette delle medie in uscita e pure quelle di rientro dalle superiori (c'è la fermata del pullman proprio lì vicino)...babba bia pure lì certe stanghe...ma l'altezza media delle ragazze si è alzata? quando andavo a scuola io mica erano così alte le ragazze...cristo ne ho beccate un paio delle medie alte 1.80...insomma era tutto uno sfruculiare di arrapamento. il porno ci sta deformando la realtà, quando non ero pornofilo non mi sembra che squadrassi così scientificamente le patonze...adesso la mia visuale è identica alla cam di Mike Adriano.


L'altezza media sicuramente si è alzata. Si trovano parecchie ragazze delle superiori stile "stangone".

La cosa che più mi sorprende, invece, è che molte di queste ragazze dimostrano molto più dell'età che in realtà hanno, sia per come si vestono sia per quello che dicono sia per come sono fatte. L'altro giorno mi è capitato di scambiare quattro chiacchiere con una ragazza seduta al mio fianco sul pullman. Quando gli ho chiesto di come andassero gli studi e m'ha risposto che il 2' superiore era abbastanza difficile mi sono sentito mancare (e un pò mi sono vergognato). Ero convinto di parlare con una ragazza di minimo 18 anni ed invece ne aveva 15 appena compiuti. :o

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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1753 Messaggio da dostum »

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Re: Storia di un ex bambino fottuto dal porno

#1754 Messaggio da Termopiliano »

Paperinik ha scritto: Ho accorciato sennò non leggevo bene...
Più che pessimismo cosmico, direi realismo. Non vedo nero perché pessimista, vedo nero perché proietto nel futuro le conseguenze dell'ignavia e dell'accidia della mia vita attuale, oltre a situazioni sociali, familiari, emotive eccetera...
Anche io vorrei un suicidio estetico, niente voli, pistole, lanci sotto un treno come fanno molti...non voglio che il mio corpo si sventri o venga lesionato, vorrei essere carino dentro la bara, vorrei che si decomponga normalmente da intatto...a volte immagino il mio funerale, la cerimonia...
Da dentro di me oramai viene parecchio poco se non niente. Né voglia di vita né di morte, sono in un limbo da anni, galleggio nel nulla. Se io fossi a un negozio ed entrasse un rapinatore prendendomi in ostaggio, proverei paura solo per l'istinto di sopravvivenza, non certo per la possibilità che mi facesse qualcosa.
Se mi rinnovassero il contratto dubito fortemente che avrei le palle un giorno di disdirlo, con quello che si sente a giro. A quanto pare sono capitato nell'unica cazzo di ditta dove c'è pure troppo lavoro.
Sono venuto su con la mentalità di accettare e benedire tutta l'elemosina che mi verrà data, facendo di me una specie di sconfitto. Andare via? Sì, è l'unica, ancora ci spero..ma andare dove? Tutto il mondo è uguale, ovunque regnano le solite regole, spanga, francia, germania, australia, giappone, dovunque ognuno vada deve fare le stesse cose che fa qui..e quindi?

1- A tutti quelli che mi danno del pessimista io aggiungo, correggendoli, di essere un pessimista cosmico di leopardiana memoria. Io credo che Pessimismo/Ottimismo e realismo siano due cose diverse. Per come la vedo io il realismo è un qualcosa di neutro che prende forma a seconda delle nostre tendenze. La realtà che ci circonda, che per me no è mai oggettiva ma sempre soggettiva, la guardiamo con delle apposite "lenti"(il nostro modo di essere, le nostre idee, i nostri valori e le nostre "credenze") e di conseguenza ci appare colorata o nera (ad un pessimista di sicuro apparirà sotto forma di colori scuri o tetri). Le lenti che usiamo fanno la differenza, non la realtà che ci circonda. Altrimenti non si spiegherebbe come mai persone che vivono situazioni (soggettivamente) più dure/difficili dalla tua/mia (per citarci) riescono a trovare la forza per vivere o per dare un senso a ciò che quotidianamente fanno e sentono.

2- Concordo pienamente con la tua idea di suicidio estetico. In fin dei conti anche nell'andar via c'è bisogno di dignità e buon gusto.

3- Anche a me capita spesso di immaginare la mia cerimonia funebre o i pensieri che faranno le persone che a vario titolo mi hanno conosciuto circa la notizia della mia dipartita, ogni volta provo un senso di soddisfazione che è difficile da spiegare. Non c'è che dire, l'immaginazione è davvero una bella cosa. L'unica cosa che mi dispiace è quella di, quando mi toccherà, non essere presente al mio funerale per vedere le faccie dei presenti, ma so già che "se io sapessi al di là delle parole che il mio inferno infantile sarà sempre presente al mio fianco, al mio capezzale"(cit. "Se io sapessi" di Giorgio Gaber, te la consiglio semmai non tu no l'abbia già ascoltata)


4- Effettivamente tra "voglia di nulla" e "voglia di morte" è di gran lunga meglio la seconda. Almeno si aspira a qualcosa. Essere nel limbo effettivamente è abbastanza dura da digerire come situazione.


5- L'istinto di sopravvivenza ci frega sempre. Sopravvivere e cosa ben diversa dal vivere, ahimé. Troppo spesso tendiamo a tenerci stretta la sopravvivenza e non a sperare nella conquista della vera vita (semmai esista una vera vita).


6- Le palle per prendere decisioni o fare scelte che agli occhi dei tanti (fors'anche la massa) risultano scellerate ma che ai nostri occhi (e a quelli delle persone che ci vogliono veramente bene, semmai ve ne fossero) sono "salvifiche" o "inevitabili" vanno per forza di cose trovate, in un modo piuttosto che in un'altro. Non so darti la ricetta (ognuno ha la sua) sul come trovarle ma credo che vada fatto. Se arriverai ad un punto morto sono convinto che le palle per strappare il contratto e andartene lo troverai eccome. Non ti dimenticare che il vantaggio che ha chi pensa al suicidio (o comunque di chi non ha poi così tanto a cuore la sua vita, pardon esistenza) è quello di non avere praticamente nulla da perdere. Che razzo ti frega di buttare nel cesso un contratto a tempo indeterminato se sai (o ipotizzi, basta l'ipotesi in tal caso) che la prosecuzione di tale rapporto di lavoro ti porterebbe (parlo ipotetico, poi può sempre succedere di tutto) dritto dritto alla autodistruzione? Tanto vale la pena provare la carta della fuga (fermo restando che è importante anzitutto capire da cosa si scappa, altrimenti rischieresti di cambiare posto ma di essere ugualmente perseguitato dalle tue paure/ansie/timori. Tale argomento meriterebbe un capitolo a parte).


7- Purtroppo la sconfitta è un qualcosa di "abitudinario". Come nello sport, più si perde più il morale si abbassa e più (di conseguenza) scendono le possibilità di centrare una vittoria (o quantomeno un pareggio in trasferta :-D ) o in ultima istanza di fare quantomeno una bella figura. Nella mia vita ho vinto così poco da (quasi) non sapere che sapore abbia la vittoria, so comunque che se non si è supportati da una dose di fortuna (o culo, se preferisci) non si va da nessuna parte. Ma, appoggiandomi e citando il famoso proverbio, se non si è un pò audaci la fortuna di sicuro non ci viene a trovare preferendo solcare altri lidi.


Sull'andare via t'ho già risposto nella scorsa notte (insonne). Provarci non costa nulla, anzi, i rischi che si corrono sono del tutto calcolabili. Sul dove andare chiaramente è difficile da decidere. Purtroppo non esistono luoghi (vivibili) non contaminati dalla bruttezza/ingordigia/cialtroneria dell'essere umano (tanto più che essendo noi stessi esseri umani rischieremo di portarcela).



Chiedo scusa (a tutti, ovviamente) per la prolissità. Purtroppo la capacità di sintesi non m'appartiene.
Ultima modifica di Termopiliano il 07/12/2011, 17:42, modificato 2 volte in totale.

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Io ti ho offerto 100 euro per farmi un pompino con ingoio. Vedi di cogliere l'occasione se no cosa ne penseranno i tuoi genitori :lol:
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Maddai, così si monta la testa. Già li continuano a ripetere la cazzata che scrive bene, e tra un po' con questa illusione si metterà a voler fare lo scrittore come il canga.

Mò se gli facciamo credere che vale anche 200 euro per un pompino (quando già 100 sono un regalo enorme) creiamo uno che al suicidio ci deve pensare veramente :lol:
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