ildottore ha scritto:Scusate se mi intrometto.
Io lavoro da un bel po di anni nel campo della nutrizione umana e dunque all'inizio avevo salutato Expo 2015 come un bel punto di confronto tra GDO, piccoli produttori, slow food, consumatori e tecnici del settore. Ahimè ho realizzato nemmeno dopo poco tempo che questo non era affatto vero. Primo fra tutti, l'elevatissimo costo degli stands (mi hanno parlato di cifre sui 350 mila euro per 25 settimane!!). E' chiaro che un piccolo produttore non riuscirebbe a rientrare con le spese nemmeno se si vendesse le terre e successivamente facesse sold out dei suoi prodotti. Dunque rimangono GDO e multinazionali. Le stesse regioni pare che abbiano preso accordi con il comune di Milano per affittare, a prezzi molto ma molto minori, dei locali in pieno centro città dove fare degustazioni etc. Inoltre aggiungiamo tutta la comunicazione completamente sbagliata e affidata a sprovveduti, gli eventi male organizzati, i calendari senza nè capo nè coda e non voglio entrare in tema degli appalti di costruzione nè della gestione.
Insomma, a mio avviso l'ennesima buona occasione sprecata. Spero non sia l'ultima.
di ragioni per dare contro a expo ce ne sono mille
ma quello che dici tu mi pare trascurabile.
o meglio... è ovvio che un piccolo produttore non può permettersi lo stand
ma CREDO che, così come succede in altre fiere di altri settori... ci pensano la associazioni di categoria o simili...
faccio l'esempio...
al SAIE (fiera dell'edilizia) o al MIPIM e all'EIRE (fiere del mercato immobiliare) la singola impresa di costruzioni non può ovviamente prendersi uno stand (a meno che non sia Impregilo o Astaldi o Condotte) ma succede che solitamente la Camera di Commercio di Milano, oppure la Regione Lombardia oppure l'Ente parapubblico di sviluppo (quei carrozzoni fatti per assegnare delle poltrone e avere meno vincoli di leggi che avrebbero gli assessorati) affittano gli stand e poi li subaffittano alle piccole e medie imprese.
tipo lo stand costa 100, la Regione lo piglia e poi affitta, all'interno dello stand una porzione di parete (o magari anche solo un monitor, sul quale scorre un video) alla impresa X, un'altra porzione (o un altro monitor, o un tavolino, all'impresa Y, e un'altra porzione, o un altro monitor o un divanetto, all'impresa Z. che pagheranno anzichè 100... chessò... 20 a testa