… la decisione la prese subito, nel momento stesso in cui vide quanto alla figlia piacesse quel ragazzo, ma solo dopo qualche mese prese reale coscienza dei suoi pensieri. In quel periodo lui iniziava a frequentare la sua casa, veniva a trovare la figlia con cui passava gran parte del tempo e con cui a volte si chiudeva in stanza facendo finta di studiare. Roberta ne era turbata ma allo stesso tempo cercava di convincersi che il suo malessere potesse riguardare il sapere che sua figlia avesse dei rapporti sessuali nel suo appartamento.
Si sa, auto convincersi di qualche cosa non porta mai i frutti sperati, e questa non fu l’eccezione alla regola; un giorno si trovò casualmente a passare davanti alla porta della camera della figlia e sempre senza volerlo iniziò ad origliare. I gemiti e le risa di entrambi erano chiari, di li a poco qualcosa di intrigante sarebbe successo tra i due ed il piacere che entrambi provavano l’uno per l’altra, le fecero capire che di essere turbata non a causa della presunta violazione dell’appartamento, ma perché lei era gelosa marcia della figlia e di quanto questa godesse! Non riusciva a tollerare che la sua giovinezza la portasse ad essere libera come lei era stata e come a causa sua aveva perso tutto.
Senza farsi prendere dal panico andò a preparare un caffè.
Raccolte anche le ultime briciole di coraggio, con molta nonchalance, Roberta spalancò la porta nella camera di Lucia dicendo: “Ragazzi, vi ho fatto il caffè!”.
Lui era nudo, bellissimo ed eccitato, due secondi per avere la sua immagine impressa in modo indelebile nella mente e per un unico istante guardò lui dritto negli occhi; tanto le basto per fugare ogni dubbio e mostrandosi ai due imbarazzata come una scolaretta scappò via dalla stanza.
Non era imbarazzata, il suo sorriso appena usci dalla stanza della figlia ne era la prova, si ritirò nella propria camera ed aspettò l’evolversi naturale delle cose. Come previsto i due quel giorno non fecero l’amore, ma anzi entrambi di corsa si vestirono, dopo poco bussarono alla sua porta chiedendole scusa per quanto successo e lui andò via (confuso). Roberta e Lucia s’incontrarono in salotto, entrambe visibilmente imbarazzate cercando di darsi ipocrite spiegazioni in cui credevano poco, ma tanto bastò per far tornare la quiete in casa.
Lentamente nelle settimane a seguire il fidanzato di Lucia ricominciò a farsi vedere in casa, Roberta, dal canto suo cercava di evitarlo per non creare ulteriori imbarazzi alla figlia; mai come in quel periodo si comportava da madre ed amica, mai come allora sembrava vicino alla figlia. Quest’affetto non suscitava sospetti nella figlia, la quale iniziava a dimenticarsi dello sgradevole (per lei) incidente; la madre, invece, continuava a fantasticare sull’immagine del ragazzo e a quanto le sarebbe piaciuto averlo per se.
Qualche mese dopo il fattaccio, Roberta iniziò a farsi scorgere per casa, vestita sempre e rigorosamente con capi accollati, mentre lui era presente. Dapprima furono solo sporadiche apparizioni che poi si tramutarono in pomeriggi interi alla presenza della giovane coppia, il fidanzato di Lucia trovava piacevole Roberta e con lei, nonostante il forte imbarazzo iniziale, aveva creato un bel rapporto. Con l’aumentare della confidenza diminuivano i formalismi e con esso anche i vestiti di lei. La madre aveva intenzione di sedurlo e piano piano ci stava riuscendo, coglieva il suo sguardo audace e se ne compiaceva, le mancava solo il modo di incontrarlo mentre lui era solo; non sapeva come invitarlo né come riuscire a togliersi sua figlia davanti.
Era fiduciosa che l’occasione sarebbe arrivata e così fu, una mattina mentre si trovavano tutti e tre in casa, e l’altra figlia Virginia era a scuola, Lucia scese per fare alcuni servizi che non potevano essere più rimandati, ci sarebbe voluto poco tempo e lasciò i due in casa. Roberta era impegnata nelle faccende domestiche e lui faceva finta di guardare la tv. Il momento era quello giusto e con molta disinvoltura lei si sedette di fronte a lui chiedendogli il perché di quegli sguardi, era fidanzato e guardare la madre della propria ragazza in quel modo non era proprio da gentiluomini; questo fece arrossire il ragazzo che prontamente si scusò. Con quel poco di faccia tosta che le rimaneva, si andò a sedere accanto al giovane, ammiccandogli gli disse che spesso si sorpresa a pensare al giorno in cui lo vide nudo e che da allora quei pensieri la turbavano sempre più, era stata per tanto tempo sola e la visione di quel corpo nudo e così perfetto le faceva venire i brividi.
Gli si avvicinò ancora e, superando le vane resistenze di lui, iniziò a toccargli il petto e a baciarlo. Questo sciolse il ragazzo che ricambiò il bacio e, con l’impeto della sua giovinezza la tirò a se, lui le strappò via i vestiti baciandola lungo tutto il corpo e lei gli portò la sua testa verso il suo sesso. Quando il piacere iniziava ad essere più forte lo distolse dal suo corpo e, dopo averlo spogliato, ricambiò il piacere… i due erano totalmente presi l’uno dall’altra che di li a poco si buttarono sul divano per consumare la passione.
Una passione così travolgente da non accorgersi del rumore della porta che sia apriva, Lucia era tornata e incredula li guardava godere l’uno dell’altro.
Era troppo! Una vampata di rabbia le esplose dentro e le face lanciare la busta con gli acquisti addosso ai due, un istante dopo, non contenta si buttò addosso alla madre cercandola di colpire alla testa. Roberta, sorpresa in un primo momento dagli oggetti che l’avevano colpita, cercò di divincolarsi dai colpi della figlia ma, quando uno di questi le colpì il viso, e senza neanche accorgersene reagì colpendola a sua volta. Era più grossa ed aveva più esperienza di liti, ma soprattutto, l’esser stata colpita le aveva tolto qualsiasi inibizione, diede sfogo in quegli attimi a tutta la rabbia repressa per anni, in pochi istanti ebbe il sopravvento sulla figlia e con un forte spintone l’allontanò da se.
Non l’allontanò soltanto da se, Lucia, nell’allontanarsi inciampò in una sedia e cadde all’indietro sbattendo la testa per terra. L’impatto fu drammatico e inesorabile, per Lucia non ci fu null’altro da fare, l’aveva definitivamente allontanata dalla vita.
Roberta è al momento in carcere scontando la sua pena. Odia se stessa più di qualsiasi altra persona, star rinchiusa ed essere abusata costantemente in prigione non le fa mai male quanto il pensiero di ciò che ha fatto alla piccola Lucia. Solo ora, che è troppo tardi per fare qualsiasi cosa, capisce che sarebbe dovuta cambiare, che affrontava la vita nel modo sbagliato e che la vita è fatta di altro non solo di bellezza e piaceri.
Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non é cosi. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler Durden, Fight Club)