Steiner74 ha scritto:
Guarda, c'avrei scommesso...
Lascia perdere D&D che è peggio di scientology.
Gli ex giocatori di D&D hanno, quasi tutti, la stessa triste storia alle spalle:
Hai 15 anni. E' una fredda mattinata invernale e hai appena deciso di non scendere in cortile per la ricreazione. Osservi incuriosito un tuo compagno di classe, seduto al banco, intento a lanciare dadi e a compilare schede. Biondo, slavato, occhialuto e, nel complesso, insignificante. Uno che, di sicuro, non ti saresti mai cagato prima. Uno che tra una decina d'anni, presumibilmente, ammazzerà la fidanzata gettandone il corpo lungo le scale che conducono alla tavernetta, magari perché ha scambiato la ragazza per un goblin e la tavernetta per un dungeon.
Tu ancora non lo sai ma quello è l'inizio della fine.
Ti avvicini, spinto dalla curiosità dei tuoi quindici anni e , in un attimo, sei immerso in una realtà fatta di troll, guerrieri, maghimerlini e cose così. “Bella stronzata” pensi tra te, ma intanto sei già dentro. Sono le tue stesse frustrazioni da adolescente sfigato a spingerti in questo medioevo farlocco e burino, ideato ad uso e consumo dei cafoni d'oltreoceano che definiscono “fantasy” anche la Divina Commedia e l'epopea di Gilgamesh. Tu pensi a “l'ulissismo”, al viaggio fisico metafora del viaggio interiore, all'infanzia dell'umanità e all'epopea medievale, a William Morris, Lord Dunsany e ai Preraffaelliti, per poi ritrovarti davanti un tizio che si chiama Salvatore come il pizzaiolo sotto casa, albe dei dragoni, spade del destino, scenari di cartapesta e polistirolo come le rocce dei film di Maciste.
Accetti un invito a casa sua, quel pomeriggio stesso, per partecipare ad una partita. Lo stronzo è consapevole d'averti agganciato. Ha annusato la sfigaggine e la solitudine che ti circonda. Nel suo piccolo sa il fatto suo. Non sei ancora sufficientemente borderline, per resistere a questo genere di richiami. Tu pensi: “male che vada ci sarà un po' di fica”. E' un errore di valutazione madornale, ma te ne accorgerai troppo tardi.
In men che non si dica sei dentro. Pomeriggi passati in salotti stile Luigi XIV, servizi da tè made in china, finto inglesi e mamme premurose (finto inglesi pure loro) immerse in attività parrocchiali, alla disperata ricerca di tumidi uccelli di rovo.
Quando affermi che vorresti interpretare un barbaro ipertrofico e grugnente, ti guardano tutti male. “Troppo banale” ti dicono. Giusto per evitare gli stereotipi ti offrono l'elfo effeminato. Tu, che a quindici anni non vuoi mica esser preso per ricchione, opti per il chierico, il cui unico potere degno di nota è quello di scacciare gli zombi (quando non è intento ad ingropparsi i seminaristi, probabilmente). Intanto la ragazza del master occhialuto (il tuo compagno di scuola) ti lancia occhiate lascive, tra un lancio di dadi e un altro. E' l'unica femmina del gruppo, ape regina in un alveare di sfigati e, pur essendo un cesso, su di se calamita inevitabilmente le pulsioni sessuali di tutti i maschietti presenti.
Passano i mesi e alcuni cambiamenti nei tuoi gusti ti turbano non poco. Sei passato dalla beat generation, trafugata a piene mani dalla fornita libreria della mamma ex sessantottina di un tuo amico, a Dragonlance. Da Burroughs alle copertine sgargianti di Margaret Weis. Una involuzione senza speranza, insomma.
Le partite sono noiose non c'è nulla da fare. Cerchi timidamente di dare qualche suggerimento: un po' di sana violenza in più, altro che incantesimi e dardi incantati. Teste spappolate contro i muri, braccia strappate dal busto, evirazioni...e poi, perché non inserire un po' di sesso? Una cosa un pochino più sanguigna, insomma.
Ti guardano tutti in modo strano e, dopo qualche secondo di imbarazzo, ti consigliano altri giochi che, secondo loro, potrebbero fare al caso tuo, tipo: Dracula 3000, Dragoni & Magoni, Lovecraft & Dinosauri.
La fidanzata del master ha gli occhietti che le brillano, affascinata dalla tua vena polemica e secessionista. Pur essendo un po' tardo la cosa non ti sfugge.
Durante le partite successive lei ti manda tutta una serie di segnali inequivocabili (cioè, inequivocabili se tu non fossi un quindicenne sfigato). Dal piedino sotto al tavolo, nel bel mezzo di un'irruzione in una stanza gremita d'arpie, all'infilare l'indice della mano destra, ripetutamente, all'interno del cerchio formato dal pollice e dall'indice della mano sinistra, passando per la muta ma reiterata sillabazione della parola s-c-o-p-a-m-i.
Lei è un condensato di capelli unti e acne, ma tu l'estate precedente sei stato ad un passo dalla zoofilia, quindi non puoi permetterti di fare troppo lo schizzinoso.
Senza neanche accorgertene, sei immerso fino al collo in questa triste tresca. La prima della tua vita. Interi pomeriggi passati, di nascosto, a casa di lei a giocare agli hobbit sodomiti, non sono altro che l'amabile anticamera del disastro.
In preda al rimorso, lei confessa in lacrime l'odioso tradimento. Vieni accusato davanti a tutti e cacciato ignominiosamente dal gruppo. L'amico ciccione e sudato del master cerca addirittura di prenderti a sberle, invano (c'è da capirlo: era una vita che andava dietro alla tipa). Troppi buondì, mio caro.
Scendi in strada ed è già notte. Mentre pensi a quanto poco ti mancheranno i salotti Luigi XIV, sbatti contro un energumeno, simile ad un troll. Cerchi di scusarti, ma non c'è verso. Devi combattere. Tiri fuori dalla tasca del giaccone i tuoi fidati dadi e cerchi di calcolare coefficienti d'attacco, bonus e malus, consultando allo stesso tempo la tabella dei danni. Sei talmente impegnato in questi calcoli da non accorgerti nemmeno della mano che si avvicina. Una specie di piazza dei Condottieri, fatta però di carne, tendini e ossa. L'impatto non è neanche troppo violento, anzi, è quasi affettuoso. Piroetti su te stesso, per poi cadere con il culo al centro di una pozzanghera. Osservi la sagoma scura del troll allontanarsi lungo la via, mentre borbotta un impietoso: “cojone”.
Il giorno dopo ti iscrivi in palestra.
Fenomenale Steiner74, questa cosa è successa a me a 16 anni proprio come è descritta, con tanto di schiaffoni dall'energumeno ed iscrizione in palestra.