[O.T.] Esselunga: non ti do più un euro
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Finalmente un discorso banale e di senso comune, così posso dire le mie vaccate anch'io!
Allora, intanto io ho una malformazione neurologica che mi impedisce di capire le leggi del mercato.
Es.: il prezzo del petrolio sale => sale il diesel => la benzina rimane invariata (il diesel e la benzina, allo stato attuale delle cose, vengono venduti allo stesso prezzo). Perchè? E' aumentata la vendita delle automobili a motore diesel, quindi è aumentata la domanda, perció, con l'aumento della domanda [1], l'aumento del costo del petrolio [2] e la diminuzione dell'offerta (costo del petrolio elevato ed esaurimento dei giacimenti) [3], il prezzo del diesel è schizzato alle stelle. Corretto? Mah! Mi viene in mente che le leggi del mercato vengano costruite in base agli effetti (al risultato), invece che in base alle cause.
Detto ció, faccio notare che le cooperative, in generale, dovrebbero proporre una politica sociale differente da aziende quali la Slunga e altre. Ció non toglie che questo non le sollevi dal rispetto dei propri dipendenti. Il tutto in vista di un "mondo possibile". Quale altro mondo sia possibile, visto il comun denominatore del profitto (che ci dovrà pur essere), è difficile a dirsi.
Io ricordo un mondo (e non faccio fatica a ricordarlo, perchè sono nato l'altro ieri, e quello di cui parlo è il mondo di ieri) che era fatto di capacità reali, di abilità del fare (e del pensare, cose che avevano un nesso inscindibile).
Ora? Presto detto: Bisogno di vendere? C'è IL MARKETING. Effetti? Il brand. Cos'è? Quella cosa per cui sei disposto a spendere un botto di soldi, ma che ti fornisce una Carta d'Identità . Oppure quella cosa per cui sei disposto a comprare dai cinesi un pataccone simile, per farti una Carta d'Identità (palesemente) falsa, ma che ti faccia entrare nello stesso mondo. Detto in altro modo, quella cosa che fa chiudere delle aziende o delle cooperative serie (e questo prescinde da ogni tipo di orientamento) perchè queste sono ancora in un mondo del "fare bene", mentre ora siamo entrati a pieno diritto nel mondo del "fotterti bene".
[scusate il mio linguaggio non proprio scorrevole]
P.S.: onde evitare l'OT, un altro
es.: i Punti Fragola e la Fidaty servono alla Slunga per (1) fidelizzare il cliente e (2) ottenere informazioni ed elaborare statistiche sulle vendite. A me sta anche bene, ma mi chiedo: perchè non professionalizzare maggiormente il tuo personale rispetto a quello che produce (servizi al cliente di vario tipo) e chiedere al cliente stesso il suo gradimento rispetto ai prodotti che vendi invece di pagare della gente non meglio identificata per (1) mettere in piedi una campagna di marketing (tipo i Punti Fragola), (2) elaborare i dati derivanti dalla Fidaty e (3) metterla in quel posto dove non batte il sol ai tuoi clienti, vestendo la cosa da "mi sto occupando al meglio di loro", quando invece è "sto cercando di fare più soldi possibili, disinteressandomi della qualità del mio servizio"?
Allora, intanto io ho una malformazione neurologica che mi impedisce di capire le leggi del mercato.
Es.: il prezzo del petrolio sale => sale il diesel => la benzina rimane invariata (il diesel e la benzina, allo stato attuale delle cose, vengono venduti allo stesso prezzo). Perchè? E' aumentata la vendita delle automobili a motore diesel, quindi è aumentata la domanda, perció, con l'aumento della domanda [1], l'aumento del costo del petrolio [2] e la diminuzione dell'offerta (costo del petrolio elevato ed esaurimento dei giacimenti) [3], il prezzo del diesel è schizzato alle stelle. Corretto? Mah! Mi viene in mente che le leggi del mercato vengano costruite in base agli effetti (al risultato), invece che in base alle cause.
Detto ció, faccio notare che le cooperative, in generale, dovrebbero proporre una politica sociale differente da aziende quali la Slunga e altre. Ció non toglie che questo non le sollevi dal rispetto dei propri dipendenti. Il tutto in vista di un "mondo possibile". Quale altro mondo sia possibile, visto il comun denominatore del profitto (che ci dovrà pur essere), è difficile a dirsi.
Io ricordo un mondo (e non faccio fatica a ricordarlo, perchè sono nato l'altro ieri, e quello di cui parlo è il mondo di ieri) che era fatto di capacità reali, di abilità del fare (e del pensare, cose che avevano un nesso inscindibile).
Ora? Presto detto: Bisogno di vendere? C'è IL MARKETING. Effetti? Il brand. Cos'è? Quella cosa per cui sei disposto a spendere un botto di soldi, ma che ti fornisce una Carta d'Identità . Oppure quella cosa per cui sei disposto a comprare dai cinesi un pataccone simile, per farti una Carta d'Identità (palesemente) falsa, ma che ti faccia entrare nello stesso mondo. Detto in altro modo, quella cosa che fa chiudere delle aziende o delle cooperative serie (e questo prescinde da ogni tipo di orientamento) perchè queste sono ancora in un mondo del "fare bene", mentre ora siamo entrati a pieno diritto nel mondo del "fotterti bene".
[scusate il mio linguaggio non proprio scorrevole]
P.S.: onde evitare l'OT, un altro
es.: i Punti Fragola e la Fidaty servono alla Slunga per (1) fidelizzare il cliente e (2) ottenere informazioni ed elaborare statistiche sulle vendite. A me sta anche bene, ma mi chiedo: perchè non professionalizzare maggiormente il tuo personale rispetto a quello che produce (servizi al cliente di vario tipo) e chiedere al cliente stesso il suo gradimento rispetto ai prodotti che vendi invece di pagare della gente non meglio identificata per (1) mettere in piedi una campagna di marketing (tipo i Punti Fragola), (2) elaborare i dati derivanti dalla Fidaty e (3) metterla in quel posto dove non batte il sol ai tuoi clienti, vestendo la cosa da "mi sto occupando al meglio di loro", quando invece è "sto cercando di fare più soldi possibili, disinteressandomi della qualità del mio servizio"?
- Parakarro
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Ma come si fa a rispondere: "Lavorare sodo ma al giusto prezzo" quando poi con orgoglio dice di pagare 15 euro due paia di B.J...... Come farà una a far pagare 7,5 euro un paio di pantaloni in Italia?!?!?! Circa 2 euro sono solo di iva.....O sono cinesi o sono fatti in Italia sfruttando la manodopera a bassissimo costo....O i cinesi stessimarcel d. ha scritto:Permettimi di disquisire sulla tua risposta punto per punto.
1) Lavorare sodo ma al giusto prezzo.
2) Che nostalgia... Ci sono i Cinesi invece che i Velletrani. Forse sono più bravi?
3) Io, comunque, pago 15E per due paia di B.J. da una signora italiana.
4) Nel supermercato è sicuro al 99% Nel mercato rionale forse al 50%
5) Le carni. E' ormai appurato (mi dispiace dirtelo) che arriva ( almeno qui a Roma) la feccia.
6) Per il pesce. Se sei andato a letto con la pesciarola, forse...

Ma poi non capisco il tuo discorso....Prima lodi il mercato rionale poi praticamente lo smonti....."La carne arriva la feccia, al mercato sei sicuro al 50%, ecc..."....Sei ubriaco?!


- cimmeno
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in italia non vengono più fatti jeans. nè quelli di dolce e gabbana che sono fatti in romania, nè i carrera che sono fatti in tajichistan. molti dei jeans a basso costo (attorno ai 8-10 euro) sono fatti in bangladesh o pakistan, con tessuto orrendo taglio approssimativo e cuciture che cedono al primo colpo...Parakarro ha scritto: Come farà una a far pagare 7,5 euro un paio di pantaloni in Italia?!?!?! Circa 2 euro sono solo di iva.....O sono cinesi o sono fatti in Italia sfruttando la manodopera a bassissimo costo....O i cinesi stessi![]()
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...
FATE POMPINI!!!!
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che sicuramente lo avra' comprato nello stock dell'acquisto dai cinesi probabilmente a meno di 10...marcel d. ha scritto: 3) Io, comunque, pago 15E per due paia di B.J. da una signora italiana.
.

io ovviamente adesso essendo in loco compro al prezzo che in italia dovrebbe avere tutto (tranne le cose fatte su misura o made in italy al 100%)
infatti nel belpaese sui mercati e anche in parecchi negozi "economici" e' tutto comprato o fatto qua..
dove un paio di scarpe di buon livello costa 25 euro..e con 10 prendi jenas maglie ecc...
spesso e volentieri in patria paghi 50 euro roba made in italy che di made in italy avra'; solo un bottone
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- Parakarro
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Piccolo OT :
Per anni molte aziende italiane producevano all'estero per poi fare piccolissime e futili lavorazioni in Italia potendo poi porre il markio "Made in Italy" (fai fare le borse in cina poi le importi, cambi l'imballo, poni il tuo stemma e il gioco è fatto! Fai fare i pantaloni in India li importi e gli attacchi i bottoni e l'etichetta...)
Ora ci sono restrizioni maggiori....Il nuovo trucco?!
Importare direttamente la manodopera: fai lavorare in Italia i cinesi e li paghi una cicca.....
Per gli alimenti: prendi giovani mucche estere, le trasporti in Italia, le allevi per 6 mesi e le vendi come "allevato in italia" omettendo il "Nato e cresciuto in ucraina"....
Per come la vedo io non mi importa dove fai le cose, se sono di qualità non importa, la cosa importante è che non mi pigli per il culo facendomi pagare 4 volte di più un prodotto che non vale un caxxo....
Ritornando a parlare dell'Esselunga e del "Lavorare sono al giusto prezzo": Probabilmente è la catena di supermercati che paga di più.... E poi ha sedi sono in Italia (quasi tutte nel nord) e quindi tecnicamente non è una multinazionale
Per anni molte aziende italiane producevano all'estero per poi fare piccolissime e futili lavorazioni in Italia potendo poi porre il markio "Made in Italy" (fai fare le borse in cina poi le importi, cambi l'imballo, poni il tuo stemma e il gioco è fatto! Fai fare i pantaloni in India li importi e gli attacchi i bottoni e l'etichetta...)
Ora ci sono restrizioni maggiori....Il nuovo trucco?!
Importare direttamente la manodopera: fai lavorare in Italia i cinesi e li paghi una cicca.....
Per gli alimenti: prendi giovani mucche estere, le trasporti in Italia, le allevi per 6 mesi e le vendi come "allevato in italia" omettendo il "Nato e cresciuto in ucraina"....
Per come la vedo io non mi importa dove fai le cose, se sono di qualità non importa, la cosa importante è che non mi pigli per il culo facendomi pagare 4 volte di più un prodotto che non vale un caxxo....
Ritornando a parlare dell'Esselunga e del "Lavorare sono al giusto prezzo": Probabilmente è la catena di supermercati che paga di più.... E poi ha sedi sono in Italia (quasi tutte nel nord) e quindi tecnicamente non è una multinazionale

7uhm...dici?Parakarro ha scritto: Ora ci sono restrizioni maggiori....Il nuovo trucco?!
Importare direttamente la manodopera: fai lavorare in Italia i cinesi e li paghi una cicca.....
P8)
se hanno messo restrizioni non e' cambiato molto.....
info a margine
(dipende dai prodotti...su alcuni e' DURISSIMA esportare dalla cina...devi subire ispezion e controlli e solo dopo l'ok dell'uffico delle dogane tu azienda cinese puoi esportare..(ma non credo sia incluso l'abbigliamento)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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allora parliamo seriamente, visto che per lavoro opero in una grande azienda che si confronta con competitors grandi ma anche molti piccoli..... il commercio in Italia è destinato gioco forza a ragionare "in grande"..... la storia che nei mercati o nel piccolo negozietto si risparmia è una bufala....forse sul singolo prosotto... ma nel complesso outlet, supermercati, centri commerciali consentono di risparmiare tempo (ed il tempo è una risorsa scarsa, credetemi) e soldi.... senza contare che l'esselunga, calzedonia, benetton o qualunque grosso brand PAGA LE TASSE, a differenza del piccolo bottegaio che non ti rilascia uno scontrino neanche se lo preghi in cinese (non casualmente ho usato questo esempio....). i piccoli, a mio giudizio, devono scomparire, nell'interesse del consumatore innanzi tutto....
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Ottima analisi. Ma non viviamo in un mondo perfetto.cicciuzzo ha scritto:il commercio in Italia è destinato gioco forza a ragionare "in grande"..... la storia che nei mercati o nel piccolo negozietto si risparmia è una bufala...ma nel complesso outlet, supermercati, centri commerciali consentono di risparmiare tempo (ed il tempo è una risorsa scarsa, credetemi) e soldi...i piccoli, a mio giudizio, devono scomparire, nell'interesse del consumatore innanzi tutto....
Va rapportato alla situazione italiana. Ovvero con una dispersione urbanistica in piccoli centri. Non è sempre vero che il grosso centro di distribuzione ti fa guadagnare tempo.
Prendi l'auto, parcheggia a 300 m., prendi il carrello, scarrozzati per grandi spazi, fai code alla cassa, torna all'auto...metà giornata.
Inoltre siamo la popolazione più vecchia del mondo dopo il Giappoane (e tallonati dalla mitizzata Svezia) e non tutti gli 80enni possono andare all'ipermercato per le minime esigenze quotidiane.
Sono convinto che da noi puó funzionare il modello "austrosvizzero" (per chi conosce questi due civilissimi Paesi): medi supermercati diffusi sul territorio: Migros, Coop, Despar, Billa...
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
mah diciamo che siamo anche un paese di vecchi.cicciuzzo ha scritto:allora parliamo seriamente, visto che per lavoro opero in una grande azienda che si confronta con competitors grandi ma anche molti piccoli..... il commercio in Italia è destinato gioco forza a ragionare "in grande"..... la storia che nei mercati o nel piccolo negozietto si risparmia è una bufala....forse sul singolo prosotto... ma nel complesso outlet, supermercati, centri commerciali consentono di risparmiare tempo (ed il tempo è una risorsa scarsa, credetemi) e soldi.... senza contare che l'esselunga, calzedonia, benetton o qualunque grosso brand PAGA LE TASSE, a differenza del piccolo bottegaio che non ti rilascia uno scontrino neanche se lo preghi in cinese (non casualmente ho usato questo esempio....). i piccoli, a mio giudizio, devono scomparire, nell'interesse del consumatore innanzi tutto....
Io sono per il supermercati aperti fino a tardi, pure alla domenica dove oramai entro anche solo per comperare due litri di latte..
ma te la vedi tua nonna a girare al fiordaliso ? e come ci arriva?
Non sono d'accordo con la tua analisi, sono dell'idea che debbano ( se ci reiscono) convivere tutti.
I negozi sotto casa hanno dei pregi pure loro e non sono certo di tipo economico, al macellaio puoi ordinare il tal pezzo tagliato nel tal modo e preparato proprio come vuoi tu, il panettiere ti tiene da parte il solito pane...
ops quasi d'accordo con helmut

vorrei quotare anche l'intervento della Pimpi.Helmut ha scritto:Ottima analisi. Ma non viviamo in un mondo perfetto.cicciuzzo ha scritto:il commercio in Italia è destinato gioco forza a ragionare "in grande"..... la storia che nei mercati o nel piccolo negozietto si risparmia è una bufala...ma nel complesso outlet, supermercati, centri commerciali consentono di risparmiare tempo (ed il tempo è una risorsa scarsa, credetemi) e soldi...i piccoli, a mio giudizio, devono scomparire, nell'interesse del consumatore innanzi tutto....
Va rapportato alla situazione italiana. Ovvero con una dispersione urbanistica in piccoli centri. Non è sempre vero che il grosso centro di distribuzione ti fa guadagnare tempo.
Prendi l'auto, parcheggia a 300 m., prendi il carrello, scarrozzati per grandi spazi, fai code alla cassa, torna all'auto...metà giornata.
Inoltre siamo la popolazione più vecchia del mondo dopo il Giappoane (e tallonati dalla mitizzata Svezia) e non tutti gli 80enni possono andare all'ipermercato per le minime esigenze quotidiane.
Sono convinto che da noi puó funzionare il modello "austrosvizzero" (per chi conosce questi due civilissimi Paesi): medi supermercati diffusi sul territorio: Migros, Coop, Despar, Billa...
la distribuzione delle aree commerciali è complessa.
correggerei l'espressione "dispersione urbanistica in piccoli centri", poichè la situazione italiana delle città di provincia è una risorsa che ci proviene dalla tradizione e non un delirio programmato da scarsi architetti.
lo sviluppo attorno alle città di aree per la grande distribuzione è un processo ineludibile. sono necessari e sempre più si consolideranno nel territorio.
l'aut aut grande distribuzione= morte del piccolo negozio, è vera ma va ridimensionata alla nostra situazione.
un elemento di riflessione è rappresentato proprio dal centro storico delle nostre città : questo è un centro commerciale naturale rispetto ai centri commerciali artificiali concentrati nell'iimediata periferia urbana.
inoltre nel centro commerciale naturale esistono ancora mercati popolari, dove il prezzo rappresenta un elemento di forza, oltre alla tradizione.
il problema oggi è: nel centro commerciale naturale occorre concentrare investimenti tesi all'identificazione di un'immagine comune (vetrine, loghi, tendaggi) migliorare l'offerta, avere alcuni punti di vendita forti sia come tipologia merceologica, sia come superficie di vendita. questi ultimi saranno i veri e propri Attrattori per il centro storico.
la residenza (che gli altri centri commerciali o outlet non hanno) farà la differenza. il valore immobiliare, l'utenza al minuto certa è un'ulteriore forza del centro commerciale naturale.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Azz., ma chi è...???marcel d. ha scritto: 3) Io, comunque, pago 15E per due paia di B.J. da una signora italiana.
Due paia di BJ fanno quattro...15€ diviso 4 fanno 3,75€ a pompino...

...ma come fa ad arrivare a fine mese, questa ragazza...???




"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
appunto...credo che sia difficile.....Pimpipessa ha scritto:mah diciamo che siamo anche un paese di vecchi.cicciuzzo ha scritto:allora parliamo seriamente, visto che per lavoro opero in una grande azienda che si confronta con competitors grandi ma anche molti piccoli..... il commercio in Italia è destinato gioco forza a ragionare "in grande"..... la storia che nei mercati o nel piccolo negozietto si risparmia è una bufala....forse sul singolo prosotto... ma nel complesso outlet, supermercati, centri commerciali consentono di risparmiare tempo (ed il tempo è una risorsa scarsa, credetemi) e soldi.... senza contare che l'esselunga, calzedonia, benetton o qualunque grosso brand PAGA LE TASSE, a differenza del piccolo bottegaio che non ti rilascia uno scontrino neanche se lo preghi in cinese (non casualmente ho usato questo esempio....). i piccoli, a mio giudizio, devono scomparire, nell'interesse del consumatore innanzi tutto....
Io sono per il supermercati aperti fino a tardi, pure alla domenica dove oramai entro anche solo per comperare due litri di latte..
ma te la vedi tua nonna a girare al fiordaliso ? e come ci arriva?
Non sono d'accordo con la tua analisi, sono dell'idea che debbano ( se ci reiscono) convivere tutti.
I negozi sotto casa hanno dei pregi pure loro e non sono certo di tipo economico, al macellaio puoi ordinare il tal pezzo tagliato nel tal modo e preparato proprio come vuoi tu, il panettiere ti tiene da parte il solito pane...
ops quasi d'accordo con helmut
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
L'avevo pensata anch'io ma mi hai battuto sul tempoHelmut ha scritto:Azz., ma chi è...???marcel d. ha scritto: 3) Io, comunque, pago 15E per due paia di B.J. da una signora italiana.
Due paia di BJ fanno quattro...15€ diviso 4 fanno 3,75€ a pompino...![]()
...ma come fa ad arrivare a fine mese, questa ragazza...???
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Bisogna dire ció che si pensa, ma occorre pensare a quel che si dice
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
[i]saró di parte,ok ma non è che premi play e via[/i] (colpo)
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
[i]saró di parte,ok ma non è che premi play e via[/i] (colpo)
- Parakarro
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Ok, ottima analisi sopratutto sulla parte che ho sottolineato!cicciuzzo ha scritto:allora parliamo seriamente, visto che per lavoro opero in una grande azienda che si confronta con competitors grandi ma anche molti piccoli..... il commercio in Italia è destinato gioco forza a ragionare "in grande"..... la storia che nei mercati o nel piccolo negozietto si risparmia è una bufala....forse sul singolo prosotto... ma nel complesso outlet, supermercati, centri commerciali consentono di risparmiare tempo (ed il tempo è una risorsa scarsa, credetemi) e soldi.... senza contare che l'esselunga, calzedonia, benetton o qualunque grosso brand PAGA LE TASSE, a differenza del piccolo bottegaio che non ti rilascia uno scontrino neanche se lo preghi in cinese (non casualmente ho usato questo esempio....). i piccoli, a mio giudizio, devono scomparire, nell'interesse del consumatore innanzi tutto....
Dissento su un punto: che il piccolo debba sparire......Spiego.
Ovvio che se il bottegaio si mette a vendere la pasta Barilla o le merendine del mulino bianco non potrà mai avere un prezzo che possa anche solo lontanamente concorrere con quello dei supermercati e quindi è logico che il bottegaio sia destinato a sparire ma NON perchè è una bottega ma PERCHE' E' MORTO COMMERCIALMENTE!
Se invece il piccolo commerciante si mettesse a vedrere prodotti artigianali di qualità altissima e introvabili nella grossa distribuzione, che non avrebbe convenienza nel terere occupati gli scaffali con prodotti d'elite, allora SI che il piccolo deve essere incentivato e protetto!!!!
UNA DIMOSTRAZIONE sono ad esempio le enoteche che si sono specializzate in vini e birre che nei supermercati non ci sono, oppure i piccoli negozi sartoriali che si rifiutano di tenere mutande e camicie made in cina.....
OVVIO TI DEVI SBATTERE E NON PUOI APRIRE UN POSTO DEL GENERE SULLE MONTAGNE BERGAMASCHE !!!!
Il commercio si evolve e chi resta fermo muore.....
