Drogato_ di_porno ha scritto:
Sì, ma la mia riflessione era un' altra: ti sfido a trovare un solo filippino che parli male del suo paese. Tutti sono fieri di essere e di sentirsi filippini, anche se hanno cognomi spagnoli per il lungo dominio iberico, o nomi americani per il cambio di padrone a inizio secolo scorso.
Conosco un ragazzo portoricano venuto a lavorare a Milano con le pezze al culo e che fa lo schiavo in un negozio di vestiti. Questo mi rinfacciava con arroganza le solite cazzate: "voi" italiani tutti mammoni, fancazzisti...e io che cosa dovevo rispondergli? "Voi" portoricani tutti narcotrafficanti, delinquenti, straccioni e prostitute?
Questo discorso mi interessa molto... pero' non sono d'accordo con te!
Secondo me questo sistematico (o scaramantico) deprezzamento dell'italianita' non nasce con lo stato unitario, ma parte con l'8 settembre e la resistenza.
Ricordati tutti quegli episodi patetici del libro Cuore, come "la piccola vedetta lombarda", e poi analoga propaganda dei libri delle elementari del ventennio... e dimmi se non avevano un orgoglio di patria degno di un francese!!!
La morte del nazionalismo in Italia avviene con l'8 settembre, che la maggior parte del paese senti' come un tradimento.
Anche la resistenza e la Repubblica che e' venuta dopo, essendo in mano ai cattolici, ha preferito non sotolineare il ruolo dello stato laico (a differenza della Francia), il risultato e' questo perenne complesso di inferiorita'... a cui fanno seguito delle performance non particolarmente catastrofiche.