(OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

Scatta il fluido erotico...

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Drogato_ di_porno
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1636 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Bè anche i Repubblichini combatterono e morirono per non lasciare i loro figli schiavi degli sciacalli ameri-CANI
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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GiarneseUmnberto
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1637 Messaggio da GiarneseUmnberto »

il Boris tra poco immunità di gregge e fanno ciao ciao con la manina, il sorpasso a questa europa del cazzo

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saremmo dovuti essere noi, potevamo essere noi, se non stavamo con dei rimbambiti trogloditi.

L'UE ancora cerca di contrattare per avere i vaccini, ben venga ma purtroppo una serie di inculate senza vasellina hanno portato a dilungare i piani dell'Europa e l'immunità di gregge per l'UE sarà cosa assai lontana se si continua così.
Tutti gli economisti criticano questa europa di rimbambiti e giustamente direi.


le ultime news, Draghi che attacca Erdogan, per carità ha detto la verità, ma cazzarola se uno sta là per fare diplomazia e se ne esce con quelle frasi, allora possono prendere chiunque per strada che non cambia una virgola, ora finisce per distruggere quel poco di commercio per una fottuta sedia :lol: :lol: deve chiedere scusa dicono i turchi, Giggino di maio sistemerà il guaio??

Ma dove siamo finiti, sarebbe bastato che Ursula si portasse un seggiolino da casa e non ci troveremmo in questa situazione.

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Drogato_ di_porno
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1638 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Superata la pandemia Boris avrà ben altro a cui pensare

https://en.wikipedia.org/wiki/2021_Nort ... land_riots
NI riots: What is behind the violence in Northern Ireland?
What has this got to do with Brexit?


https://www.bbc.com/news/uk-northern-ireland-56664378
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1639 Messaggio da GeishaBalls »

GiarneseUmnberto ha scritto:
13/04/2021, 0:40
GeishaBalls ha scritto:
12/04/2021, 22:30
Che differenza gli fa a quelli vivi essere in Italia o Austria?
GeishaBalls ha scritto:
12/04/2021, 22:30
Che differenza gli fa a quelli vivi essere in Italia o Austria?
dal punto di vista fiscale vuol dire tanto.
ma anche dal punto di vista morale vuol dire tanto non essere in Austria, siccome l'Austria è un Paese di bifolchi.
GeishaBalls ha scritto:
12/04/2021, 22:30

PS C’è gente che è morta per decidere se Cristo era generato o creato, non è un grande argomento
unificare un Paese e morire per esso, in modo che i figli non siano dei sporchi schiavi in mano al nemico, lo metti sullo stesso piano a quella roba religiosa. Ma Vergognati.

Cedi la tua casa ad un migrante, l'europeista abbiamo qua, ma pensa te.
su Bolzano cosa stai sostenendo? Io dicevo che i conflitti tra parti diverse hanno meno senso, sono meno forti dentro una Unione Europea che toglie differenze.

Se sostieni che Italia e Austria dovrebbero avere le stesse tasse così che per gli altoatesini ci sarebbero ancor meno differenze è una posizione logica, si chiama Unione Europea che fa integrazione fiscale. Gli Stati nazionali non cedono questo potere, bisognerà lavorarci

Se vuoi dire “Europa cacca puzza” come i bambini al primo anno di asilo va bene lo stesso

Fai pace con te stesso e decidi

PS anche per fare il troll ci vogliono buone capacità logiche

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1640 Messaggio da dostum »

GeishaBalls ha scritto:
14/04/2021, 6:22
GiarneseUmnberto ha scritto:
13/04/2021, 0:40
GeishaBalls ha scritto:
12/04/2021, 22:30
Che differenza gli fa a quelli vivi essere in Italia o Austria?
GeishaBalls ha scritto:
12/04/2021, 22:30
Che differenza gli fa a quelli vivi essere in Italia o Austria?
dal punto di vista fiscale vuol dire tanto.
ma anche dal punto di vista morale vuol dire tanto non essere in Austria, siccome l'Austria è un Paese di bifolchi.
GeishaBalls ha scritto:
12/04/2021, 22:30

PS C’è gente che è morta per decidere se Cristo era generato o creato, non è un grande argomento
unificare un Paese e morire per esso, in modo che i figli non siano dei sporchi schiavi in mano al nemico, lo metti sullo stesso piano a quella roba religiosa. Ma Vergognati.

Cedi la tua casa ad un migrante, l'europeista abbiamo qua, ma pensa te.
su Bolzano cosa stai sostenendo? Io dicevo che i conflitti tra parti diverse hanno meno senso, sono meno forti dentro una Unione Europea che toglie differenze.

Se sostieni che Italia e Austria dovrebbero avere le stesse tasse così che per gli altoatesini ci sarebbero ancor meno differenze è una posizione logica, si chiama Unione Europea che fa integrazione fiscale. Gli Stati nazionali non cedono questo potere, bisognerà lavorarci

Se vuoi dire “Europa cacca puzza” come i bambini al primo anno di asilo va bene lo stesso

Fai pace con te stesso e decidi

PS anche per fare il troll ci vogliono buone capacità logiche
Europa è cacca e puzza e allora?
L’Europa e il compromesso perduto tra capitalismo e democrazia

di Alessandro Somma

In ossequio all’ortodossia neoliberale, l’Unione europea, nata per assicurare un futuro di pace, si è trasformata in un dispositivo volto a mettere l’ordine economico al riparo dall’ordine politico. Pubblichiamo la premessa dell’ultimo libro di Alessandro Somma, “Quando l’Europa tradì se stessa. E come continua a tradirsi nonostante la pandemia” (Laterza, 2021)

L’Europa unita è nata per assicurare al Vecchio continente un futuro di pace, e un argine contro il ripetersi delle dittature responsabili del secondo conflitto mondiale. Ha però visto la luce in un’epoca segnata dalla Guerra fredda, ed è stata pertanto concepita per rinsaldare il fronte dei Paesi capitalisti in lotta contro il blocco socialista. Ciò non ha però impedito agli Stati di promuovere una precondizione per il mantenimento della pace: una redistribuzione della ricchezza realizzata dai pubblici poteri fuori dal mercato tramite il welfare, e nel mercato con la tutela del lavoro e la piena occupazione. Per produrre così un accettabile equilibrio tra capitalismo e democrazia, la cui rottura aveva caratterizzato gli anni bui tra il primo e il secondo conflitto mondiale.

L’implosione del blocco socialista ha fatto venir meno la necessità per il capitalismo di mostrarsi con un volto umano. Sono così prevalse tendenze emerse al principio degli anni Ottanta nei Paesi i cui esecutivi hanno informato la loro azione all’ortodossia neoliberale, e affidato al mercato la redistribuzione della ricchezza: i pubblici poteri dovevano limitarsi ad assicurare il libero incontro di domanda e offerta, e ridurre a monte l’inclusione sociale a inclusione nel mercato.

Il nuovo credo si è affermato attraverso il riconoscimento all’Europa unita della competenza esclusiva in materia monetaria, unito alla scelta di informare le relative politiche al solo controllo dell’inflazione. Così, sebbene le politiche fiscali e di bilancio spettino formalmente agli Stati, questi sono privati degli strumenti indispensabili a promuovere la piena occupazione. Simile l’effetto della misura che ha avviato il percorso verso la moneta unica: la libera circolazione dei capitali, che impone di attirarli abbattendo i salari e la pressione fiscale sulle imprese e sui redditi elevati. Effetto moltiplicato dalla forza disciplinante dei mercati, a cui gli Stati sono costretti a rivolgersi per sovvenzionarsi, a fronte del divieto di finanziamento monetario dei bilanci pubblici.

Nel tempo questo schema è stato consolidato attraverso meccanismi complessi, tutti volti ad azzerare gli spazi di manovra fiscale e di bilancio del livello nazionale, e con ciò a minare alle fondamenta l’equilibrio tra capitalismo e democrazia. A questi si è poi aggiunto il ricorso a una sorta di mercato delle riforme: qualsiasi trasferimento di risorse ai Paesi membri, da quelli provenienti dai fondi strutturali a quelli contemplata dal bilancio europeo, passando per l’assistenza finanziaria, è condizionato alla realizzazione di riforme di matrice neoliberale.

Questo schema non è stato messo in discussione durante la crisi del debito, che è stata anzi ritenuta il riscontro di un insufficiente allineamento all’ortodossia neoliberale. Il risultato è stato il consolidamento dell’Unione europea nella sua essenza di dispositivo votato a esaltare il mercato come strumento per redistribuire ricchezza, e a screditare lo Stato come ostacolo al suo corretto funzionamento. Il tutto mentre si approfondisce il solco tra Paesi virtuosi e Paesi in difficoltà: l’Unione in quanto area monetaria incompleta, fondata cioè su una moneta unica ma non anche su un bilancio comune, è inevitabilmente destinata a produrre un simile risultato.

In molti hanno visto nella crisi economica seguita all’emergenza sanitaria l’occasione per ripensare finalmente i fondamenti dell’Europa unita. Alcune iniziative intraprese per affrontarla sembrano preludere a simili sviluppi: per la prima volta si sono ammesse forme di indebitamento comune, e si sono mossi timidi passi verso un bilancio di tipo federale. Non vi sono però altri segnali di un mutamento di rotta: le modalità scelte per affrontare l’emergenza e finanziare la ripresa sono complessivamente concepite per alimentare il mercato delle riforme e incrementare il solco tra Paesi virtuosi e Paesi in difficoltà.

La verità è che l’Europa unita, nata per assicurare un futuro di pace, ha poi affidato al mercato la redistribuzione della ricchezza, e si è trasformata così in un dispositivo volto a mettere l’ordine economico al riparo dall’ordine politico: a impedire qualsiasi mediazione tra il capitalismo e la democrazia. Un mercato spoliticizzato è però un motore di ingiustizia sociale, e in ultima analisi una fonte di insanabili conflitti tra Stati e tra persone.

Tutto ciò evidenzia la distanza tra l’ideale federalista diffusosi alla conclusione del secondo conflitto mondiale e l’attuale assetto della costruzione europea. Vi sono state e vi sono però diverse sensibilità federaliste, e tra queste quella di matrice neoliberale mira esattamente a quanto ha realizzato l’Unione: la spoliticizzazione del mercato, ovvero la neutralizzazione del conflitto redistributivo ottenuta eliminando qualsiasi cinghia di trasmissione tra questo e l’azione dei pubblici poteri.

Vi sono state altre forme di federalismo, per le quali la cessione di sovranità nazionale doveva avvenire a favore di una costruzione sovranazionale incaricata di redistribuire ricchezza, ovvero di alimentare la giustizia sociale come presupposto della pace. Queste forme di federalismo non hanno direttamente ispirato l’Europa unita, ma neppure sono state scartate nei dibattiti circa il suo sviluppo: almeno sino a quando la libera circolazione dei capitali non ha avviato la sua trasformazione in un dispositivo neoliberale, attrezzato per neutralizzare qualsiasi idealità alternativa. Ripensare i fondamenti dell’Unione significherebbe dunque riallacciare i fili di una storia interrotta, e tuttavia parte integrante della costruzione europea.

L’indisponibilità dell’Europa unita a cambiare rotta come reazione alla crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria si presta a produrre gli scenari più disparati. Può condurla all’implosione, a un irreversibile cedimento sotto il peso di un crescente impoverimento e imbarbarimento dei suoi popoli. La consapevolezza di un simile rischio può in alternativa riportare in auge le idealità cui rinvia il federalismo alternativo a quello allineato al pensiero unico, consentendo così di risintonizzare l’Europa unita con le ragioni della giustizia sociale. Al contrario, la volontà di tenere in vita una costruzione fondata su un rapporto compromesso tra democrazia e capitalismo può condurre a vedere nella repressione del conflitto sociale l’unica strada percorribile.

Questo libro non fornisce certezze sul futuro della costruzione europea, anche se le sue pagine non abbondano certo di ottimismo circa la sua capacità di emanciparsi dall’ortodossia neoliberale. Offre però una panoramica sulla nascita e lo sviluppo della costruzione e sulle idealità che l’hanno ispirata, utile a suggerire che l’Europa unita, esattamente come lo Stato nazionale, non può essere fine a se stessa: sarà opportuno difenderla se sarà capace di alimentare una comunità politica fondata sulla solidarietà, e dunque sulla redistribuzione della ricchezza dai territori e dalle persone con più risorse, ai territori e alle persone con meno risorse. Se così non sarà, se cioè l’Europa unita dovesse rivelarsi irriformabile, occorrerà pensare a nuove modalità con cui promuovere ciò per cui si è avviata l’avventura europea: nuove architetture per rapporti tra Stati capaci di ripristinare l’equilibrio tra capitalismo e democrazia, presupposto irrinunciabile per costruire un futuro di pace.
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1641 Messaggio da GeishaBalls »

Dostum completate voi la frase “ Europa cacca puzza e allora....” per dire come era in relazione come sia responsabile dil caso dei disordini in Irlanda del nord

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1642 Messaggio da dostum »

GeishaBalls ha scritto:
14/04/2021, 15:40
Dostum completate voi la frase “ Europa cacca puzza e allora....” per dire come era in relazione come sia responsabile dil caso dei disordini in Irlanda del nord
La cosiddetta unione europea farebbe assai meglio ad occuparsi dei suoi problemi interni no?
https://www.repubblica.it/esteri/2021/0 ... 291210805/
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1643 Messaggio da GeishaBalls »

dostum ha scritto:
15/04/2021, 2:21
GeishaBalls ha scritto:
14/04/2021, 15:40
Dostum completate voi la frase “ Europa cacca puzza e allora....” per dire come era in relazione come sia responsabile dil caso dei disordini in Irlanda del nord
La cosiddetta unione europea farebbe assai meglio ad occuparsi dei suoi problemi interni no?
https://www.repubblica.it/esteri/2021/0 ... 291210805/
Ottimo, sempre pertinente

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1644 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Brexit a gennaio e febbraio

Esportazioni dall'UE verso UK: -20,2%
Esportazioni da Uk verso UE: -47,0%

(Dati Eurostat)
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1645 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Brexit: Sales of milk and cream to EU down 96% and chicken and beef by almost 80%
Food and Drink Federation pleads with Boris Johnson to ‘urgently’ restarts talks to resolve the crisis


https://www.thelondoneconomic.com/polit ... nt-266274/
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1646 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Pesca post-Brexit, Regno Unito e Francia schierano navi militari davanti all’isola di Jersey. L’Ue: “Londra sta violando gli accordi”
Circa 50-60 pescherecci francesi stanno inscenando da giorni una protesta al largo dell’isola contro i limiti all'accesso nelle acque territoriali per via di un'interpretazione restrittiva degli accordi sulla Brexit. Johnson ha quindi schierato le navi Severn e Tamar per pattugliare l’area e scoraggiare il tentativo di blocco ingaggiato dai pescatori, ma ora è arrivata la contromossa militare della Francia


https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... i/6189131/
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1647 Messaggio da dostum »

Drogato_ di_porno ha scritto:
06/05/2021, 14:48
Pesca post-Brexit, Regno Unito e Francia schierano navi militari davanti all’isola di Jersey. L’Ue: “Londra sta violando gli accordi”
Circa 50-60 pescherecci francesi stanno inscenando da giorni una protesta al largo dell’isola contro i limiti all'accesso nelle acque territoriali per via di un'interpretazione restrittiva degli accordi sulla Brexit. Johnson ha quindi schierato le navi Severn e Tamar per pattugliare l’area e scoraggiare il tentativo di blocco ingaggiato dai pescatori, ma ora è arrivata la contromossa militare della Francia


https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... i/6189131/
Certo che Micron è stato proprio spiritoso a cercare uno scontro navale con gli inglesi il 5 maggio
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1648 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

dostum ha scritto:
07/05/2021, 2:25

Pesca post-Brexit

Che differenza con quello che succede a Mazzara del Vallo
Li c’è una parte che sequestra e spara ed un altra che paga e poi manda il presidente del consiglio a ritirare i sequestrati.
Ancora ieri la guardia costiera libica ha sparato addosso a due pescherecci italiani e la fregata libeccio ha chiesto il permesso per intervenire a soccorrere i feriti.

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1649 Messaggio da Drogato_ di_porno »

“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

#1650 Messaggio da dboon »

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China overtakes Germany as UK’s top import market

https://www.bbc.com/news/business-57236714
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“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi

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