[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
estdipendente ha scritto: ↑15/12/2024, 18:37https://www.corriere.it/motori/news/24_ ... d3ca.shtml
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Re: [O.T.] Crisi economica
Elettrica ma denominata Turbo? Idee molto chiare in casa Renault...estdipendente ha scritto: ↑15/12/2024, 18:37https://www.corriere.it/motori/news/24_ ... d3ca.shtml
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Re: [O.T.] Crisi economica
Markome quando si muove in treno viaggia su un espresso rapidoCowboy ha scritto: ↑15/12/2024, 19:10Elettrica ma denominata Turbo? Idee molto chiare in casa Renault...estdipendente ha scritto: ↑15/12/2024, 18:37https://www.corriere.it/motori/news/24_ ... d3ca.shtml
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Re: [O.T.] Crisi economica
Garante assicurati, da Rc auto evasione di più di un miliardo
Coviello, '2,8 milioni i veicoli non assicurati'
https://www.ansa.it/sito/notizie/econom ... 4f4b3.html
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non so niente, non mi importa niente, non mi occupo di niente, non credo niente e non voglio niente
Re: [O.T.] Crisi economica
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] Crisi economica
La momma è sempre la momma (non doveva alzare le mani ma usare direttamente la mazza da baseball!)
Elkann: “Mia madre una donna violenta e fanatica religiosa”
Il presidente di Stellantis al settimanale Le Point: «Dialogo impossibile con lei, se ti opponevi ti puniva»
Elkann: “Mia madre una donna violenta e fanatica religiosa”
Da fuori si vede la guerra. Una guerra di famiglia, che dura da vent’anni, sull’eredità dell’avvocato Gianni Agnelli. Una guerra combattuta nelle aule di giustizia italiane e svizzere, in sede civile e penale. Madre contro figli, e viceversa. Ma è solo un pezzo della storia, soltanto una parte della verità.
«Ho moltiplicato i tentativi nella speranza di ritrovare la pace, l’ultimo dopo la morte di mia nonna. Ho fatto visita a mia madre», dice John Elkann in un’intervista esclusiva al settimanale francese Le Point. È un ritratto intimo. Pieno di particolari inediti. È il ritratto dell’editore di questo giornale e di Repubblica, del proprietario della Juventus e del presidente del gruppo Stellantis. Il reportage di 13 pagine è intitolato Nel mondo segreto di John Elkann, la firma è di Beatrice Parrino che lo ha scritto dopo mesi di lavoro. Sono diversi i temi toccati. La passeggiata lungo la Senna con Elon Musk, la Juve del futuro, gli anni di Sergio Marchionne, i mesi del successore di Carlos Tavares alla guida del gruppo automobilistico. Ma è proprio sulla contesa famigliare che si leggono i passaggi più significativi.
Tutti i tentativi di riconciliazione ormai sono falliti. Restano i ricordi dolorosi. Ecco le parole di John Elkann sulla madre Margherita Agnelli: «È una persona naturalmente violenta, piena di risentimento. Denigrava nostro padre… Il dialogo è impossibile con lei. Di fronte a questa incapacità, sfociava nella violenza, verbale o fisica. Non sopporta di non avere ragione. La minima opposizione finiva con una punizione. La situazione è peggiorata con la sua nuova vita: avere questi tre figli da un precedente matrimonio era un problema». Alla domanda: «Si trattava di schiaffi?» Elkann risponde: «Di più. Più di tutti, è stato Lapo a subire».
Anche la sorella Ginevra Elkann è stata intervistata su questo argomento: «Mia madre era una donna dai nervi fragili». E sul rapporto della madre con il fratello, a cui è stato affidato il ruolo di condottiero del gruppo Exor, aggiunge: «Nel momento in cui lui aveva più bisogno di lei, quando si è ritrovato solo con la Fiat, lei gli ha voltato le spalle». È stata un’infanzia dura, a suo modo. Sono confermate le notizie sui tentativi di conversione alla religione ortodossa. Le Point scrive che Margherita Agnelli «infilava figurine religiose nelle borse dei suoi figli, li mandava in ritiri spirituali con alzabandiera dell’Impero russo». Su questo argomento, John Elkann ricorda: «Fanatismo religioso, bigottismo. Voleva farci aderire all’universo ortodosso di suo marito e imporcelo, in un certo senso, perché lui ci accettasse. Invano». E su quanto fosse cara la Russia al secondo marito di Margherita Agnelli, e cioè a Serge de Pahlen, nel reportage c’è una notizia inedita: «Una scena riaffiora dal passato. Si svolge a Villar Perosa, culla degli Agnelli. La proprietà familiare è piena di gente. Gianni è lì, sua moglie anche, così come Margherita e Serge de Pahlen. Un ospite di quest’ultimo fa conversazione a bordo piscina - parla di sport, cucina… Era Vladimir Putin». Le Point conferma anche le accuse della giornalista del Financial Times Catherine Belton, che nel suo libro Amis de Poutine (Talent Éditions) ricostruiva i legami di Serge de Pahlen con il KGB.
John Elkann ricorda il momento in cui, all’età di 28 anni, si è trovato al comando di un gruppo automobilistico fortemente in crisi. «Ho ereditato soprattutto sfide e grandi responsabilità. All’epoca i conti facevano girare la testa. I pessimisti predicevano la bancarotta della Fiat, gli ottimisti una presa di controllo da parte delle banche». Il rilancio coincide con la scelta di nominare un nuovo amministratore delegato. Correva l’anno 2004. «Con l’arrivo di Marchionne le cose sono cambiate, non perché i problemi, le difficoltà o la complessità siano scomparsi, ma per il modo in cui li abbiamo affrontati. Non volevamo più vivere in un mondo di fiabe, ma nella realtà». La realtà che adesso è a un altro snodo cruciale, vent’anni dopo. «Il nostro lavoro consiste nell’essere competitivi, e l’America è il nostro più grande mercato. Non provo alcun sentimento di insicurezza. Guardate: Fiat è diventata FCA e poi Stellantis… L’importante è porsi un’ambizione realistica e avere l’umiltà di capire cosa significa essere pronti a competere».
In questo reportage non ci sono riferimenti agli operai che adesso sono in cassa integrazione. Sulla scelta del sostituto di Carlos Tavares alla guida di Stellantis, Le Point raccoglie il parere di Delphine Arnault, a capo di Dior, che afferma: «John Elkann fa spesso scelte audaci e coronate da successo. La sua capacità di individuare talenti mi ha sempre colpita».
La parola «realtà» ritorna spesso. Anche il nuovo corso della Juventus è considerato più in linea con la realtà. Il sottinteso è: mai più giocatori come Cristiano Ronaldo che da soli stravolgono un bilancio, ma sempre più giocatori cresciuti nel vivaio bianconero. «La Juventus è una religione di famiglia», dice John Elkann. «Il progetto resta molto ambizioso e competitivo. Abbiamo ancora campioni, giocatori forti. Puntiamo di più sui giovani del nostro centro di formazione». Eppure, in una libreria di Parigi, Elkann si sente chiamare da una vocina sottile: «Conosci Ronaldo?». Dietro una pila di libri, il suo connazionale prosegue: «Quando ho saputo che andava via dalla Juve, non ho dormito». Elkann chiede: «Quanti anni hai?». Risposta: «Sei anni».
Elkann: “Mia madre una donna violenta e fanatica religiosa”
Il presidente di Stellantis al settimanale Le Point: «Dialogo impossibile con lei, se ti opponevi ti puniva»
Elkann: “Mia madre una donna violenta e fanatica religiosa”
Da fuori si vede la guerra. Una guerra di famiglia, che dura da vent’anni, sull’eredità dell’avvocato Gianni Agnelli. Una guerra combattuta nelle aule di giustizia italiane e svizzere, in sede civile e penale. Madre contro figli, e viceversa. Ma è solo un pezzo della storia, soltanto una parte della verità.
«Ho moltiplicato i tentativi nella speranza di ritrovare la pace, l’ultimo dopo la morte di mia nonna. Ho fatto visita a mia madre», dice John Elkann in un’intervista esclusiva al settimanale francese Le Point. È un ritratto intimo. Pieno di particolari inediti. È il ritratto dell’editore di questo giornale e di Repubblica, del proprietario della Juventus e del presidente del gruppo Stellantis. Il reportage di 13 pagine è intitolato Nel mondo segreto di John Elkann, la firma è di Beatrice Parrino che lo ha scritto dopo mesi di lavoro. Sono diversi i temi toccati. La passeggiata lungo la Senna con Elon Musk, la Juve del futuro, gli anni di Sergio Marchionne, i mesi del successore di Carlos Tavares alla guida del gruppo automobilistico. Ma è proprio sulla contesa famigliare che si leggono i passaggi più significativi.
Tutti i tentativi di riconciliazione ormai sono falliti. Restano i ricordi dolorosi. Ecco le parole di John Elkann sulla madre Margherita Agnelli: «È una persona naturalmente violenta, piena di risentimento. Denigrava nostro padre… Il dialogo è impossibile con lei. Di fronte a questa incapacità, sfociava nella violenza, verbale o fisica. Non sopporta di non avere ragione. La minima opposizione finiva con una punizione. La situazione è peggiorata con la sua nuova vita: avere questi tre figli da un precedente matrimonio era un problema». Alla domanda: «Si trattava di schiaffi?» Elkann risponde: «Di più. Più di tutti, è stato Lapo a subire».
Anche la sorella Ginevra Elkann è stata intervistata su questo argomento: «Mia madre era una donna dai nervi fragili». E sul rapporto della madre con il fratello, a cui è stato affidato il ruolo di condottiero del gruppo Exor, aggiunge: «Nel momento in cui lui aveva più bisogno di lei, quando si è ritrovato solo con la Fiat, lei gli ha voltato le spalle». È stata un’infanzia dura, a suo modo. Sono confermate le notizie sui tentativi di conversione alla religione ortodossa. Le Point scrive che Margherita Agnelli «infilava figurine religiose nelle borse dei suoi figli, li mandava in ritiri spirituali con alzabandiera dell’Impero russo». Su questo argomento, John Elkann ricorda: «Fanatismo religioso, bigottismo. Voleva farci aderire all’universo ortodosso di suo marito e imporcelo, in un certo senso, perché lui ci accettasse. Invano». E su quanto fosse cara la Russia al secondo marito di Margherita Agnelli, e cioè a Serge de Pahlen, nel reportage c’è una notizia inedita: «Una scena riaffiora dal passato. Si svolge a Villar Perosa, culla degli Agnelli. La proprietà familiare è piena di gente. Gianni è lì, sua moglie anche, così come Margherita e Serge de Pahlen. Un ospite di quest’ultimo fa conversazione a bordo piscina - parla di sport, cucina… Era Vladimir Putin». Le Point conferma anche le accuse della giornalista del Financial Times Catherine Belton, che nel suo libro Amis de Poutine (Talent Éditions) ricostruiva i legami di Serge de Pahlen con il KGB.
John Elkann ricorda il momento in cui, all’età di 28 anni, si è trovato al comando di un gruppo automobilistico fortemente in crisi. «Ho ereditato soprattutto sfide e grandi responsabilità. All’epoca i conti facevano girare la testa. I pessimisti predicevano la bancarotta della Fiat, gli ottimisti una presa di controllo da parte delle banche». Il rilancio coincide con la scelta di nominare un nuovo amministratore delegato. Correva l’anno 2004. «Con l’arrivo di Marchionne le cose sono cambiate, non perché i problemi, le difficoltà o la complessità siano scomparsi, ma per il modo in cui li abbiamo affrontati. Non volevamo più vivere in un mondo di fiabe, ma nella realtà». La realtà che adesso è a un altro snodo cruciale, vent’anni dopo. «Il nostro lavoro consiste nell’essere competitivi, e l’America è il nostro più grande mercato. Non provo alcun sentimento di insicurezza. Guardate: Fiat è diventata FCA e poi Stellantis… L’importante è porsi un’ambizione realistica e avere l’umiltà di capire cosa significa essere pronti a competere».
In questo reportage non ci sono riferimenti agli operai che adesso sono in cassa integrazione. Sulla scelta del sostituto di Carlos Tavares alla guida di Stellantis, Le Point raccoglie il parere di Delphine Arnault, a capo di Dior, che afferma: «John Elkann fa spesso scelte audaci e coronate da successo. La sua capacità di individuare talenti mi ha sempre colpita».
La parola «realtà» ritorna spesso. Anche il nuovo corso della Juventus è considerato più in linea con la realtà. Il sottinteso è: mai più giocatori come Cristiano Ronaldo che da soli stravolgono un bilancio, ma sempre più giocatori cresciuti nel vivaio bianconero. «La Juventus è una religione di famiglia», dice John Elkann. «Il progetto resta molto ambizioso e competitivo. Abbiamo ancora campioni, giocatori forti. Puntiamo di più sui giovani del nostro centro di formazione». Eppure, in una libreria di Parigi, Elkann si sente chiamare da una vocina sottile: «Conosci Ronaldo?». Dietro una pila di libri, il suo connazionale prosegue: «Quando ho saputo che andava via dalla Juve, non ho dormito». Elkann chiede: «Quanti anni hai?». Risposta: «Sei anni».
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Re: [O.T.] Crisi economica
da leggere tutto (tweet lungo)
non so niente, non mi importa niente, non mi occupo di niente, non credo niente e non voglio niente
Re: [O.T.] Crisi economica
https://www.repubblica.it/economia/2024 ... G-P6-S1-T1
Come ho sempre sostenuto, oggi non si fanno figli non per motivi economici. E ogni sostegno alla maternità è un furto verso chi paga le tasse
Come ho sempre sostenuto, oggi non si fanno figli non per motivi economici. E ogni sostegno alla maternità è un furto verso chi paga le tasse
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [O.T.] Crisi economica
Premesso che sul sostegno alla maternità qualche perplessità resta anche a me fammi capire una cosa quando 10 articoli dicono una cosa e 1 dice cose come le pensi tu le cose sono come tu hai sempre sostenuto? Il fatto che non si fanno figli perché i giovano hanno meno soldi e più difficoltà a stabilizzare le loro vite è un dato incontrovertibile eppure leggi la prima cazzata e la porti a ɓandiera delle tue tesi.cicciuzzo ha scritto: ↑26/12/2024, 9:48https://www.repubblica.it/economia/2024 ... G-P6-S1-T1
Come ho sempre sostenuto, oggi non si fanno figli non per motivi economici. E ogni sostegno alla maternità è un furto verso chi paga le tasse
Re: [O.T.] Crisi economica
Ludwig ha scritto: ↑26/12/2024, 10:03Premesso che sul sostegno alla maternità qualche perplessità resta anche a me fammi capire una cosa quando 10 articoli dicono una cosa e 1 dice cose come le pensi tu le cose sono come tu hai sempre sostenuto? Il fatto che non si fanno figli perché i giovano hanno meno soldi e più difficoltà a stabilizzare le loro vite è un dato incontrovertibile eppure leggi la prima cazzata e la porti a ɓandiera delle tue tesi.cicciuzzo ha scritto: ↑26/12/2024, 9:48https://www.repubblica.it/economia/2024 ... G-P6-S1-T1
Come ho sempre sostenuto, oggi non si fanno figli non per motivi economici. E ogni sostegno alla maternità è un furto verso chi paga le tasse
Se scrivo "come ho sempre sostenuto" la mia idea è comunque la mia idea. Basta comunque guardarsi in giro, qualche amico e conoscente ce l'ho. Quarantenni con doppio stipendio, vacanze di 3 settimane in Giappone e al massimo un gatto, un esempio reale come tanti altri. O al massimo un figlio a ridosso dei 40 anni. Il contraltare sono gli extracomunitari con monoreddito e figli come non ci fosse un domani. Se vuoi figli li cerchi e li fai, se non li vuoi non li fai.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Infatti Ludwig,Ludwig ha scritto: ↑26/12/2024, 10:03Premesso che sul sostegno alla maternità qualche perplessità resta anche a me fammi capire una cosa quando 10 articoli dicono una cosa e 1 dice cose come le pensi tu le cose sono come tu hai sempre sostenuto? Il fatto che non si fanno figli perché i giovano hanno meno soldi e più difficoltà a stabilizzare le loro vite è un dato incontrovertibile eppure leggi la prima cazzata e la porti a ɓandiera delle tue tesi.cicciuzzo ha scritto: ↑26/12/2024, 9:48https://www.repubblica.it/economia/2024 ... G-P6-S1-T1
Come ho sempre sostenuto, oggi non si fanno figli non per motivi economici. E ogni sostegno alla maternità è un furto verso chi paga le tasse
non capisco proprio il significato di abbinare i 2 pensieri. La combo per cui le giovani coppie non fanno figli è semplice: Precarietà,e di contro chi ha la fortuna di avere lavori stabili,ha capito benissimo che fare figli vuol dire SACRIFICI enormi,è non parlo solo economici, i più rilevanti sono altri,non sto a elencarli,ma sono quelli che ti cambiano la vita per sempre, quindi continuano a posticipare l'evento.
Di contro, in tutti i paesi civili,lo stato da importanti aiuti e sgravi fiscali alle famiglie, i nostri sono solo di facciata.
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
Fabio Concato.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Vivi evidentemente nel tuo orticello dorato. Questo lio avevamo capito. Io invece ho esperienze di giovani anche ben laureati pagati una scorza di formaggio che sono costretti a stare a casa di papà perché mai potrebbero permettersi né un mutuo né un affitto milanese. E anche quando possono permetterselo non hanno nulla che cresce per mettere al mondo un figlio crescendolo dignitosamente.cicciuzzo ha scritto: ↑26/12/2024, 10:18Ludwig ha scritto: ↑26/12/2024, 10:03Premesso che sul sostegno alla maternità qualche perplessità resta anche a me fammi capire una cosa quando 10 articoli dicono una cosa e 1 dice cose come le pensi tu le cose sono come tu hai sempre sostenuto? Il fatto che non si fanno figli perché i giovano hanno meno soldi e più difficoltà a stabilizzare le loro vite è un dato incontrovertibile eppure leggi la prima cazzata e la porti a ɓandiera delle tue tesi.cicciuzzo ha scritto: ↑26/12/2024, 9:48https://www.repubblica.it/economia/2024 ... G-P6-S1-T1
Come ho sempre sostenuto, oggi non si fanno figli non per motivi economici. E ogni sostegno alla maternità è un furto verso chi paga le tasse
Se scrivo "come ho sempre sostenuto" la mia idea è comunque la mia idea. Basta comunque guardarsi in giro, qualche amico e conoscente ce l'ho. Quarantenni con doppio stipendio, vacanze di 3 settimane in Giappone e al massimo un gatto, un esempio reale come tanti altri. O al massimo un figlio a ridosso dei 40 anni. Il contraltare sono gli extracomunitari con monoreddito e figli come non ci fosse un domani. Se vuoi figli li cerchi e li fai, se non li vuoi non li fai.
Re: [O.T.] Crisi economica
Si vede che di ben laureati a Milano è pieno e non sanno più dove metterli, tanto che con una crosta ne compri tre o quattro quanto pare.
È chiaramente una indecenza che lo stato non regali la casa al 30enne milanese, o che esso non venga pagato con un largo stipendio milanese, tale da permettergli un appartamento dentro al duomo e di mandare in giro per la city il figliolo con la gorgiera o vestito come Mozart a studiare clavicembalo russo.
Potrebbero comunque provare a andare a fare gli operai in periferia a Mumbai, sembra essere un luogo ad alto tasso di procreazione, immagino avranno garanzie su quel dignitosamente da quelle parti
È chiaramente una indecenza che lo stato non regali la casa al 30enne milanese, o che esso non venga pagato con un largo stipendio milanese, tale da permettergli un appartamento dentro al duomo e di mandare in giro per la city il figliolo con la gorgiera o vestito come Mozart a studiare clavicembalo russo.
Potrebbero comunque provare a andare a fare gli operai in periferia a Mumbai, sembra essere un luogo ad alto tasso di procreazione, immagino avranno garanzie su quel dignitosamente da quelle parti
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz
Re: [O.T.] Crisi economica
Cretinate sempre e ovunque.