Messi giocherà per la nazionale italiana (portandola al successo?) e chiuderà la carriera nella Recanatese. Voterà Lega?
Messi residente a Recanati: potrà votare alle elezioni del 26 maggio
Il blaugrana ha la doppia cittadinanza e gli è stato regolarmente inviato il certificato elettorale
Per molti Leo Messi è un poeta del calcio, una sorta di Giacomo Leopardi del gol. E con l'immortale autore di opere come l'Infinito, Messi ha in comune il luogo di residenza: Recanati. Si, perché secondo quanto rivela il Corriera della Sera, l'attaccante del Barcellona ha la doppia cittadinanza italo-argentina e risulta iscritto all'anagrafe del municipio marchigiano, nel registro dei residenti all'estero. Non solo, ma a Messi è stato anche inviato un regolare certificato elettorale per votare tanto per le Europee, quanto per le amministrative, entrambe in calendario il 26 maggio. In effetti, in una intervista sempre al Corriere della Sera di qualche anno fa, la "Pulce" rivelò di avere origini italiane, ammettendo però che non era mai stato a Recanati, da dove a fine '800 parti' per l'Argentina il suo trisavolo Angelo.
Ho visto la lite Adani-Allegri, come per altre liti ha cominciato lui, platealmente sotto pressione. Poi Adani che come tanti maniscalchi una volta indossata giacca cravatta e orologio in bella vista si sente un professore, ha dato il suo contributo. Max era nervoso e prevenuto dopo 15 gg di attacchi post-Ajax e appena ha sentito l'aggettivo "propositivo" ha subito interpretato come "il tuo è un calcio vecchio, non fai giocare bene la squadra ecc.". Da lì è partito lo sbrocco. Max resta convinto della bontà del suo calcio checchè ne dicano da Sacchi giù giù fino ad Adani.
"Quello che è successo sabato scorso mi è dispiaciuto", esordisce Allegri e potrebbe finire lì. Invece, manco a dirlo, lì non finisce per niente. La risposta di Max è il bigino della sua storia da allenatore: "Ogni tanto parlo - dice - perché non è tutto da buttare quello che ci hanno insegnato i vecchi maestri. Il nostro è un mestiere difficile, bisogna avere sensibilità, percezione, capire i momenti della stagione. Altrimenti lo potrebbero fare tutti. Non può essere solo il risultato di quello che viene scritto o che si vede. E nemmeno può diventare una cosa troppo scientifica perché non è così".
E ancora: "Poi rispetto tutti e le critiche di tutti - continua -. Tanti sono fissati e si attaccano ai dati, ma poi allora dovrebbero spiegarmi com'è possibile che l'anno scorso a Madrid abbiamo vinto 3-1 con il 38% di possesso palla e con l'Ajax, invece, abbiamo perso con il 54%. Le partite non si vincono con i numeri, ma attraverso una costruzione dell'annata. Comunque per me il discorso è chiuso perché ritengo sempre che il rispetto sia fondamentale".
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)