Nip ha scritto:lider maximo ha scritto:Ma qualcuno si è già scurdato dei colossali e numerosissimi bidoni, campioni conclamati adorati e rispettatissimi nei loro rispettivi paesi, che calcano e/o hanno calcato i nostri verdi (insomma) prati?
Tre nomi su tutti:
Ian Rush....
Kluivert padre...
Gaizka Mendieta...
E noi ci scandalizziamo se qualche baldo ggiovine fallisce all'estero, trattandosi poi di nomi perlopiù di seconda/terza fascia, oh ragazzi ma fatemi il piacere...
Se andiamo a vedere è tutto abbastanza correlato con il rendimento della nazionale. I nazionali spagnoli floppavano regolarmente all'estero quando la loro nazionale non era niente di che e ora che il calcio spagnolo domina vanno forte ovunque.
Ho citato il "tuo" Minkieta non solo perchè è stato il primo spagnolo di rilievo che mi sia venuto a mente, ma perchè in patria fu un gran giocatore, capitano e leader di quel bellissimo Valencia che arrivò per due anni di fila in finale di scempions, ma fuori contesto si rivelò normalissimo per non dire altro.
E sono d'accordo a metà col discorso nazionali, vero che la Spagna 20 anni fa non era ancora lo squadrone attuale ma era comunque fra le prime 10 al mondo, per me trattasi di questione più culturale che d'ambientamento, in quanto in Spagna si è sempre giocato un altro sport, e allora la differenza era più evidente rispetto ad oggi, credo sia per questo che non abbiano mai sfondato da noi, e lo stesso discorso andrebbe fatto anche per gli inglesi.
Prendete l'altro mio esempio, Kluivert padre, forse tu Nip non l'avrai conosciuto bene bene ma era universalmente riconosciuto come uno dei migliori centravanti dell'epoca, che toppò un solo anno, al Milan di un certo Capello, per poi tornare a grandi livelli proprio in Spagna al Barça, dove vinse due titoli di fila.
Per cui, tralasciando questo nostro periodo storico di magra, si può tranquillamente dire che gli italiani è meglio che giochino in Italia e gli spagnoli a casa loro (escluse le eccezioni che confermano la regola)?
#ALLEGRIOUT(dal calcio) non è importante, è l'unica cosa che conta.