la straordinaria prosa di Supersex

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pontellino
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Supersex #72

#1537 Messaggio da pontellino »

Un benvenuto a Ant man, (spero che il tuo post sia uno sprone a scrivere su queste pagine per tutti i ghost reader) e un bravo per aver riconosciuto nel logo di ultron la nemesi della Visione (se non ricordo male)! Che dire... abbiamo (avevamo?) la stessa passione, oltre ai Supersex! Ne approfitto per segnalare il nuovo post nella sezione sexy fumetti di Jacula #2 viewtopic.php?f=2&t=32658
Ora, per la serie "a volte ritornano", Supersex Replay! (Se non posto un numero del nostro ogni 2 settimane mi sento in colpa :DDD )
So che il # 72 è appena stato postato da ultron, mi permetto di ripostarlo dopo una piccola opera di "rimasterizzazione": ho eliminato la mascherina, raddrizzato le pagine etc. etc... Diciamo che ho ottimizzato il numero (per quanto possibile) per una comoda lettura sul tablet!
L'appuntamento è per venerdì prossimo con un nuovo inedito: ultron, ti va bene se posto uno dei miei (e tu posteresti uno dei tuoi venerdì 6 dicembre) o preferisci scambiarci le date?
Ovvio e scontato il mio augurio di buon weekend a tutti voi.
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amoidoors69
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1538 Messaggio da amoidoors69 »

ORA SI CHE E' UN BUON WEEK END !!!

Grazie!!

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ultron
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1539 Messaggio da ultron »

Grazie Pontellino, sapevo di poter contare su di te!
Purtroppo, anche il prossimo numero inedito avrà lo stesso problema di scan, avendoli fatti uno dopo l'altro.
Mi sto ritagliando il maggior tempo possibile per gli altri due, che sono più corti, spero che vengano meglio, ma in ogni caso sono tranquillo che poi c'è
qualcuno più abile di me nel fotoritocco.
Una piccola anticipazione, per non far cadere il thread troppo in basso( e per far felice Pan): anche nel n. 174 c'e la presenza di Lise Fer...


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pech200
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1541 Messaggio da pech200 »

GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Prepuzio
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1542 Messaggio da Prepuzio »

Siete due miti....

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Nel '69 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)

Gli uomini si innamorano di quello che vedono e le donne di quello che ascoltano. E' per questo che le donne si truccano e gli uomini mentono.

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1543 Messaggio da ultron »

Scusa Pontellino mi sono dimenticato di rispondere al tuo appello: vai pure con il tuo, io posterò il mio il 6 Dicembre.
Dopo tutti questi anni, io ho ancora un dubbio che spero qualcuno mi aiuti a risolvere: ma gli attori che compaiono nel fotoromanzo, recitano sul serio? Cioè, mentre il fotografo scatta le foto, loro dicono davvero quello che è nella vignetta oppure no? Parlo ovviamente delle scene NON di sesso..Sarà una cazzata, ma approfitto della presenza nel forum di persone molto più informate di me per togliermi questa curiosità..

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1544 Messaggio da pontellino »

ultron ha scritto:Dopo tutti questi anni, io ho ancora un dubbio che spero qualcuno mi aiuti a risolvere: ma gli attori che compaiono nel fotoromanzo, recitano sul serio? Cioè, mentre il fotografo scatta le foto, loro dicono davvero quello che è nella vignetta oppure no?
Mi sembra improbabile che dicano per filo e per segno quello che compare nelle vignette... Probabilmente seguiranno una sorta di "copione" della storia che li aiuti a calarsi nell'atmosfera della vicenda e a rendere al meglio le scene che devono recitare... Una specie di storyboard scritto per dare indicazioni agli attori su che tipo di posa (non porno) ci si aspetti da loro in una determinata scena...
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badabing
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1545 Messaggio da badabing »

pontellino ha scritto:
ultron ha scritto:Dopo tutti questi anni, io ho ancora un dubbio che spero qualcuno mi aiuti a risolvere: ma gli attori che compaiono nel fotoromanzo, recitano sul serio? Cioè, mentre il fotografo scatta le foto, loro dicono davvero quello che è nella vignetta oppure no?
Mi sembra improbabile che dicano per filo e per segno quello che compare nelle vignette... Probabilmente seguiranno una sorta di "copione" della storia che li aiuti a calarsi nell'atmosfera della vicenda e a rendere al meglio le scene che devono recitare... Una specie di storyboard scritto per dare indicazioni agli attori su che tipo di posa (non porno) ci si aspetti da loro in una determinata scena...
Concordo che ci sarà stata per forza una specie di sceneggiatura con “story board”, e anche abbastanza esauriente (cioè, con panelli come i fumetti veri e propri che mostra ambiente, tipo di luce per interni, e forse anche tipologia di ripresa – angolazione, se primo piano, medio, o da lontano, ecc, e soprattutto quanti attori erano necessari in ogni scena). Tutto questo non tanto per aiutare gli attori (i quali, non per essere crudele, ma che dal punto di vista dello sceneggiatore, del fotografo, e soprattutto del produttore – ossia colui che ci metti i soldi – sono delle bestie da somma da sfruttare, e basta) ma per non buttare via soldi inutili lavorando “a cazzo di cane” senza un preciso programma. (Non scordare che anche nel più misero degli sets, ci saranno almeno 6 o 7 persone, tra fotografo, aiutante fotografo, quelli chi si occupano di posizionare luci, un paio di persone che su occupano del trucco, e uno o due ragazzi che servano solo a curare e spostare l’equipaggiamento.) C’è anche il fatto che non tutti gli attori parlavano la stessa lingua (come nei film di oggi che usano attrici russe, ungheresi, polacche in una produzione francese o tedesca; infatti quando vedi i “behind the scenes” è un babele di istruzioni date in una lingua franca monosillabica abbozzata, accompagnata da gesti). Ed è improbabile che, nei fumetti porno, un regista perdeva tempo ad aiutare gli attori a “calarsi nella scena” anziché dire semplicemente “adesso devi sembrare arrabbiato” o “adesso fai finta di avere un orgasmo”. Questi fotoromanzi non erano delle riprese per il cinema “mainstream” con grandi attori di mestiere; con poche eccezioni le attrici porno, specie negli anni ’70 e ’80, erano prostitute, escorts, stripteuses, fotomodelle, o semplicemente delle ragazze carine cui servivano dei soldi e che rispondevano ai reclame nei giornali specializzati. Insomma, improbabile dunque che un regista fosse stato lì a dire “Allora, cara, in questa scena tu devi dire questa frase, mentre ti passa questo pensiero per la mente”; mica stanno girando Shakespeare con attori usciti dalla Royal Academy. Più probabile l’istruzione tipo “OK, adesso stai lì a carponi e resta assolutamente ferma per non rovinare la messa a fuoco, mentre lui si sega e ti sborra sulle chiappe”. :lol: Non scordare la frase cinica della Karen Lancaume in un’intervista pronunciata nel porno-documentario Exhibitions in cui si lamentava che “Alla fine ero lì, ricoperta di sperma, faceva un freddo cane, e nessuno si è nemmeno prestato per offrirmi un asciugamano. Non appena quelli dell’équipe finiscono la scena, tu non vali niente, sei uno zero totale”. E Sharon Mitchell che disse “Dopo la sborrata stai lì sporca, l’attore con cui ha appena scopato non ti guarda nemmeno, sia lui che i tecnici fanno i cazzi loro e non ti aiutano nemmeno ad alzarti. Se io non arrivavo sul set con il mio ragazzo o con un’amica che ti aiuta magari a raccogliere i tuoi vestiti, non mi avrebbe cagato nessuno”.

Partiamo dalla logistica della regia. Prima cosa, le diverse scene non vanno girate nell'ordine in cui si svolge la storia, ma nemmeno i singoli panelli vengono fotografati nell’ordine che li vedi all’interno di una stessa scena. Ad esempio, se più scene si svolgono in un certo ambiente – una villa, un ristorante, una camera d’albergo, qualche esterno – allora girano tutte quelle scene di fila, nello stesso giorno, anche se coinvolgono attori diversi. Mica giravano una scena iniziale in una villa lunedì, per poi tornarci mercoledì per una scena che si svolge alla fine del romanzo. Questo perché sono ambienti che vanno affittati (o per i quali vanno richiesti permessi per girare), oppure richiedono un’impostazione anche complicata di luci e di pannelli riflettori. Poi c’è da programmare lo schedule degli attori per raccogliere nel modo più efficiente le presenze simultanee (e di evitare presenze inutilizzate) – gli attori vanno pagato non solo “a scena” ma anche “a giornata”, dunque vuoi evitare di pagare una mezza giornata dove uno degli attori resta senza far niente. Infine, c’è il problema luci (soprattutto all’epoca, prima delle camere digitali da alte prestazioni, dove – come oggi – puoi praticamente scattare a lume di candela o comunque a luce naturale e vedere anche subito la qualità), e il fatto che dovevi scattare una moltitudine di immagini di ogni posa per essere certa che, quando venivano sviluppate le pellicole, avevi sempre almeno un paio di scatti per ogni panello che andavano bene (se l’attrice magari batteva le ciglia proprio nel momento dello scatto, oppure c’era un temporaneo riflesso da una finestra che non avevi notato sul momento, dovevi attendere più ore per capire che lo scatto era rovinato). Specie negli interni e nei locali che non erano degli “sets” con banchi di luce pre-impostati (bensì, ad esempio, in un ristorante vero, affittato magari dall’ora di chiusura fino all’alba) non potevi girare una scena immaginando che il fotografo forse diceva “OK, mettetevi a scopare che io intanto giro attorno e vi scatto”. Invece, s’impostavano le luci per poter riprendere gli attori magari visto dal basso e da sinistra, e si scattavano tutte i fotogrammi previsti da quei panelli; poi si reimpostava il tutto e si riprendevano le immagini previste a medio piano da destra, ecc ecc. E così magari mentre tu leggi una scena nella sequenza 1-2-3-4-5 ecc, è stata invece scattata nell’ordine 3-4, 9-10, 15-1, 6-7, ecc. Questo vale anche per le sborrate. Dave Cummings (regista attore californiano) raccontava che la prima cosa che filmava, in una scena che richiedeva due sborrate, era il “facial” finale, quando l’attore (cui veniva detto di “astenerti per un paio di giorni prima di venire sul set”) doveva dare il massimo del volume. Peter North (secondo un suo collega) era buono per una sola sborrata “copiosa” ogni paio di giorni, e dunque le riprese che lo coinvolgevano andavano programmate di conseguenza (se invece, per esigenza di budget, doveva girare due scene nella stessa giornata, la seconda sborrata era sovente relativamente miserina; vedi ad esempio Smart Ass oppure Pumping Irene 2, dove lui ha due scene girate chiaramente nello stesso giorno in ambienti presi in affitto — una villa, una palestra — e si capisce benissimo, dal volume di semenza, quale delle scene fu girata per prima :P ). Dunque, nella suddetta “sceneggiatura / storyboard” sarà stata anche indicata quale scena doveva avere una sborrata d’eccezione, e la si fotografava per prima. Se il copione richiedeva più sborrate nella scena, naturalmente si doveva programmare la giornata per avere due o tre ore a disposizione (e decidere quali delle sborrate sarebbero state di “minor portata”) oppure subentrava il vecchio vizio delle sborrate simulate (che non vediamo – infatti le “cream pies” sono nate per la finzione cinematografica – oppure con l’impiego della sborra finta – di cui Brigitte Lahaie, divertita, diede pure la ricetta in una intervista anni fa). Infine, c’è anche il fatto che (in quella lontana epoca pre-Viagra) si doveva anche tener conto della durata dell’erezione e la capacità degli attori di provvedere velocemente a “rialzarsi”, per organizzare la ripresa con l’asta bella tosta al momento giusto. Ultimo dettaglio (che spiega anch’esso le scene con sborrata simulata o la sua assenza del tutto), sempre legato alle spese dell’impresa, era quello di girare simultaneamente diverse scene da fotoromanzo quando si avevano a disposizione attori, locale affittato, ed équipe: ecco spiegato a esempio perché in un numero di Supersex vediamo magari una scena con Tina Loren, Gabriel Pontello e altro attore dove sborra Pontello ma non l’altro attore, poi in un numero dei Fotoromanzi Porno uscito magari quello stesso mese, vediamo il medesimo (altro) attore con Tina Loren che porta la stessa pettinatura, stesso vestito, girato in esattamente lo stesso ambiente della scena di Supersex, ma questa volta, l’altro attore sborra. Venivano programmati, per così dire, “a catena di montaggio”.

Dal punto di vista degli attori (come ho accennato sopra), nulla di più freddo, distaccato, o “clinico” che girare queste scene “da fermo” (a differenza dei filmati dove devono, in effetti, scopare in modo “animato”). Le pose vanno tenute ferme per non compromettere la messa a fuoco (cosa ancora più delicata usando il bianco e nero che non quando si fotografa a colori). Non stento per nulla a credere a quella moltitudine di attrici che hanno detto, in più interviste, “Io non ho mai avuto un orgasmo sul set”; mi è invece più difficile credere a quelle che (per solleticare i loro fans) affermano l’opposto! Per fartene un’idea, guarda ad esempio alcuni dei “Private Woodman Castings” dove filmano le riprese di una “session” destinata ad una rivista patinata di alta qualità (quelle con Bettina o con Julia Tchernei sono esempi classici). Per assicurare la massima della ripresa fotografica ad alta definizione l’attrice resta assolutamente ferma (magari con un cazzo infilato in culo) mentre i maschi assumano pose plastiche e il fotografo scatta una ventina di foto da una postazione, prima di far cambiare la posa degli attori; e alla fine lei si atteggia con la “faccia da estasi” – ma sempre fermissima come un manichino – mentre prima un attore, poi l’altro si segano furiosamente per poi restare immobili anche loro mentre schizzano e il fotografo riprende velocissimo una quantità di scatti, per captare i getti. Di erotico in tutto questo, per gli attori, non c’è proprio nulla.

In un articolo apparso sulla rivista di economia Forbes (incredibile ma vero), il regista Seymore Butts disse che “la parte più difficile per l’attore maschile nel porno è farsi venire l’erezione. Devi poter essere ‘duro’ nel momento preciso in cui te lo richiedono per non far perdere tempo costoso a tutti, lo devi poter fare nelle condizioni più difficili, non ultimo perché spesso non ti trovi minimamente attratto all’attrice con cui devi recitare (e anche lei non ti caga minimente, a livello personale), devi fare sesso in condizioni difficili come nelle stanze troppo fredde o calde, o su delle superficie dure, in pose contorte o scomode, ma soprattutto perché devi fermarti e poi riprendere costantemente mentre viene reimpostato l’equipaggiamento di ripresa”. Una mia conoscenza di 35 anni fa il quale, per tirare giù qualche soldo mentre studiava in Germania, aveva partecipato a una manciata di “loops” e di fotoromanzi girati ad Amburgo, mi ha raccontato la freddezza con cui il tutto veniva fatto (per non parlare della sporcizia degli ambienti, altro dettaglio che lo ha lasciato con una ricordo tutt’altro che erotico dell’esperienza), nonché il distacco delle attrici (spesso rintontiti dalla droga) e i tipi loschi che giravano nell’ambiente (quelli che ci mettevano il finanziamento e che spesso si aspettavano che le “attrici”, finte le riprese, avrebbero dato delle “prestazioni” anche a loro, gratis, lontani dalle macchine da presa), al punto di dirmi che per tenersi eretto durante le riprese, lui si concentrava a pensare ad una sua ex fidanzata. Te lo immagini? Sei lì a trombare magari con Cathy Menard ma per tenerti duro devi chiudere gli occhi a pensare alla Mariella Concettina che ti aveva tirato una sega dietro casa quand’eravate al liceo…. ( :o , :lol:)

Grazie ancora, ultron, per lo splendido edito, e pontellino, per l'ottimizzazione grafica!

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1546 Messaggio da pontellino »

badabing ha scritto:Grazie ancora, ultron, per lo splendido edito, e pontellino, per l'ottimizzazione grafica!
Grazie a te, badabing... sapevo che avresti raccolto la domanda di ultron e speravo avresti risposto esaurientemente, ma questa volta sei andato oltre le mie più rosee previsioni! Bellissimo post! Che dire se non... chapeaux!!!
L'ho detto e lo ripeto: quest'uomo vale più oro di quel che pesa!!!
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1547 Messaggio da ultron »

Io l'ho sempre pensato che su questo forum ci siano delle persone fantastiche, e il post di badabing me ne dà conferma ancora una volta.
In effetti nonostante quanto si pensi in giro la vita del pornoattore non è affatto facile. Inoltre, a quei tempi, bisogna sempre sottolinearlo, le foto le vedevi solo dopo averle sviluppate, e gli errori non potevi mica correggerli..Tenendo conto di tutto, e del fatto che per un certo periodo le uscite erano settimanali, Supersex rimane comunque unico nel suo genere.
Aggungo una cosa: le avventure di Magika & Magika, in appendice al romanzo, uscirono in edicola con edizioni tascabili, "pocket". Di riffa o di raffa riuscivo a procuramele, ma non sono sopravvissute ad uno dei tanti traslochi subiti. Stessa sorte toccò ad altre riviste, che fecero la felicità dell'addetto al riciclo della ricicleria :-D

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1548 Messaggio da pontellino »

ultron ha scritto:Aggungo una cosa: le avventure di Magika & Magika, in appendice al romanzo, uscirono in edicola con edizioni tascabili, "pocket". Di riffa o di raffa riuscivo a procuramele, ma non sono sopravvissute ad uno dei tanti traslochi subiti. Stessa sorte toccò ad altre riviste, che fecero la felicità dell'addetto al riciclo della ricicleria :-D
Vedo che fra traslochi, "amici" ladri e roghi maledetti abbiamo tutti pagato pegno con gli albi oggetto della nostra passione: se potessi fare un elenco dei fotoromanzi, giornali e fumetti "prestati" (e mai più restituiti) sono sicuro che vi stupirei tutti per la quantità di materiale cartaceo che era in mio possesso...
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1549 Messaggio da badabing »

pontellino ha scritto:
ultron ha scritto:Aggungo una cosa: le avventure di Magika & Magika, in appendice al romanzo, uscirono in edicola con edizioni tascabili, "pocket". Di riffa o di raffa riuscivo a procuramele, ma non sono sopravvissute ad uno dei tanti traslochi subiti. Stessa sorte toccò ad altre riviste, che fecero la felicità dell'addetto al riciclo della ricicleria :-D
Vedo che fra traslochi, "amici" ladri e roghi maledetti abbiamo tutti pagato pegno con gli albi oggetto della nostra passione: se potessi fare un elenco dei fotoromanzi, giornali e fumetti "prestati" (e mai più restituiti) sono sicuro che vi stupirei tutti per la quantità di materiale cartaceo che era in mio possesso...
O anche peggio. Vi ho già annoiati a raccontare quanti numeri avevo raccolto di Supersex e di Fotoromanzi porno (nonché una manciata di altre riviste hard e soft), poi regolarmente regalati o buttati via per cause diverse. Come noi tutti. Ma negli anni c’è stata anche una di quelle storie che ancora oggi, ogni tanto, mi fa alzare di notte con i sudori freddi come da un incubo.

Correva l’anno 1999 o 2000 (ossia poco prima dell’entrata in vigore dell’Euro). Collezionavo vecchi libri e stampe di diversi soggetti storici e ricevevo puntualmente cataloghi da ogni dove. Un giorno mi capita un pieghevole da un libraio antiquario di Firenze che non conoscevo, di una decina di pagine fitte fitte a caratteri piccolissimi, offrendo soprattutto cartine geografiche, libri di storia militare, et simile. Seduto in ufficio aspettando di collegarmi a una conference call (sì, giovanotti, già a quell’epoca pre-Skype si potevano fare :-D ) guardo distrattamente l’ultima pagina del cataloghino prima di gettarlo, e vedo una categoria intitolata “curiosità e miscellanea” dal quale mi balza all’occhio una parola per me mitica — Superses (sic, scritta proprio così). La descrizione recitava (cito a memoria) una cosa tipo “raccolta rivista fotoromanzi a carattere erotico, B/N interno copertine colori, formato 4° carta mista patinata/uso mano cuciti punto metal. a sella, dal n. 1 al 100, completa, vendita in blocco, Lit. 1.000.000”.

Quasi svengo: erano anni che non vedevo una copia di Supersex, ormai abitavo in una casa con ampia cantina asciutta, dove poter custodire benissimo (e in modo discreto) una raccolta del genere. E da lì a poco dovevo trascorrere diversi giorni in Italia per lavoro e passare proprio per Firenze; le stelle erano tutte allineate. Esco per fare una telefonata (non dall’ufficio, ci mancherebbe…) per accertarmi che 1) sia trattava effettivamente della serie con Pontello et company, e 2) della condizione effettiva della raccolta. L’antiquario, un anziano dal delizioso accento fiorentino, conferma il tutto: aveva acquistato in blocco dalla vedova la biblioteca di un collezionista di materiale di storia militare; riportata la cospicua raccolta in sede per esaminare e catalogare il tutto spuntarono delle scatole tenute con la stessa cura maniacale degli altri oggetti, ma contenenti la suddetta raccolta di riviste. L’antiquario non aveva un’idea del valore, non commerciava in “riviste per sporcaccioni” ( :lol: :lol: :lol: ) ma era pur sempre un commerciante, gli sembrava che 10.000 lire cadauno fosse un prezzo ragionevole, e vendeva tutto esclusivamente “in blocco” per potersene liberare al più presto. Data la quantità, era da raccogliere in persona, e accettava solo contanti. Il che mi stava benissimo perché, per mille motivi, mi andava bene mantenere l’anonimato. Chiedevo se sarebbe stato possibile tenermeli da parte; lui rispose che, guardi, in troppe occasioni diversi potenziali clienti gli hanno poi tirato un bidone, lui li avrebbe venduto al primo che passava con i soldi e se li portava via.
Felicissimo, programmo di passare dal suo negozio da lì a pochi giorni e poi… la mia ditta mi cancella la trasferta, spostandola di un mese. Fremo, ma alla fine si parte. Telefono preventivamente per vedere se li ha ancora – “No, guardi, li ho veduti nemmeno 3 giorni fa”.
Sprofondo.

Ve lo immaginate? Un milione di lire non erano poche, non c’è dubbio, ma in fondo erano poco più di 500 euro per tutti i numeri dal primo al 100, e (a quanto pare) in condizioni praticamente perfette. Se lo guardavo come investimento anziché passione, non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbe valere oggi quella raccolta – dieci volte tanto, a dire poco. Ma soprattutto, che fantastica risorsa da scannerizzare con calma e disseminare per l’etere!!!

Vabbè… mi viene ancora un magone a pensarci. Voglio solo sperare che, visto chi li vendeva e la clientela abituale che avrà visto quell’inserto sul suo catalogo, l’eventuale acquirente fosse anche lui (o lei? Perché no? :wink: ) un collezionista che li avrà custoditi tutti insieme e in ottime condizioni… e che forse un giorno li vedremo rispuntare, magari postati su un forum come questo?

Pensieri vaganti della domenica… ora vado a vedere se ma femme abbia voglia di trombare, altrimenti porto l’auto a lavare (alla mia età, come sforzo, uno vale l’altro, e non si possono fare entrambi nello stesso giorno :DDD ).
Un saluto a tutti.
:015

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1550 Messaggio da pontellino »

badabing ha scritto:Telefono preventivamente per vedere se li ha ancora – “No, guardi, li ho veduti nemmeno 3 giorni fa”.
Sprofondo.
Ti sono vicino in questo evocativo momento di dolore :cry:
badabing ha scritto:Ve lo immaginate? Un milione di lire non erano poche, non c’è dubbio, ma in fondo erano poco più di 500 euro per tutti i numeri dal primo al 100, e (a quanto pare) in condizioni praticamente perfette. Se lo guardavo come investimento anziché passione, non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbe valere oggi quella raccolta – dieci volte tanto, a dire poco.
Penso che il valore reale si discosti un pochino da quello affettivo (e per il quale, sono d'accordo con te, non c'è prezzo), e, soprattutto, da quello di alcuni rivenditori online... Diciamo che forse (e sottolineo forse) avrebbero potuto raddoppiare il valore (anche se la media di 10 euro a numero mi sembra comunque un po' alta).
badabing ha scritto:ora vado a vedere se ma femme abbia voglia di trombare, altrimenti porto l’auto a lavare (alla mia età, come sforzo, uno vale l’altro, e non si possono fare entrambi nello stesso giorno :DDD ).
Sperando che la tua macchina sia rimasta sporca, :DDD ti rinnovo la mia stima per i tuoi post e un arrileggerci al prossimo!
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#1551 Messaggio da arvint »

@badabing
Se alla ricerca di Fotoromanzi Porno c'è il sito http://www.vintagemags.org/ dove troverai circa 40 raccolte di Riviste Hard anni '70 e '80 (Color Climax, Anal Sex, Pleasure MagazinE, ecc).
In particolare su alcuni numeri di Pleasure Magazine troverai alcuni servizi fotografici hard di tipo etero, lesbo o solitario con protagoniste attrici francesi degli anni '70:
http://www.vintagemags.org/category/ple ... ne/page/6/

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Pleasure Magazine 22: B.Lahaie (Solo sulla cover c'e' Katia Heimmerton)
Pleasure Magazine 23: Claudia Mehringer & Cathy Stewart (il servizio di Cathy è stato girato in Bosnia vicino ad un ponte ottomano)
Pleasure Magazine 31: Barbara Moose & Brigitte Verbeck
Pleasure Magazine 32: Flore Sollier
Pleasure Magazine 36: Marilyn Jess 2 servizi fotografici (e mi sembra anche Sophie Duflot)

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