Viviamo in tempi in cui c’è un’ascesa di nazionalismo, incremento della preoccupazione sul controllo delle frontiere, un crescente malcontento verso i diversi governi, una diminuzione della fiducia nella democrazia, e la lenta omogeneizzazione di correnti politiche le quali hanno messo al potere persone le cui motivazioni e caratteristiche sono più che preoccupanti. Il razzismo cambia approccio, la paura verso “l’altro” aumenta, e una sempre crescente paranoia sembra diffondersi per tutto il mondo. E no, non stiamo parlando solo di Drumpf.
Parlare di politica non era stato mai cosi importante. Oggi più che mai c’è consapevolezza tra i giovani su come i leader delle nazioni influenzino le nostre vite quotidiane. Per il bene o per il male. Tuttavia, a volte può sembrare che la conversazione (o la situazione stessa) ci sfugga di mano.
A volte pare che guardiamo la realtà da troppo vicino, e tutto può sembrare sconnesso quando siamo noi quelli che lo vivono giorno dopo giorno. È qui che guardare una fiction e analizzare diversi media può esserci d’aiuto a capire la realtà. È così come Star Wars entra nel mix, essendo il primo esempio di come possiamo utilizzare la finzione per tacciare paralleli nella realtà, che a volte non è soltanto più chiara ma anche più digeribile.
Non è poco comune sentire la gente chiedersi come alcune paesi abbiano permesso che accadessero atrocità, come la Germania ha permesso al Nazismo di prevalere? Le persone non si sono opposte (…)?
Aldilà delle nostre opinioni sulla saga, è una serie di film che si immergono in temi politici ben disegnati. Indipendentemente se George Lucas lo cercasse o meno, ha tracciato un percorso e dipinto un’immagine vivida di come un sistema democratico pienamente funzionante può diventare un regime militare totalitario di terrore, in cui il governo stesso provoca paura tra la sua popolazione. (Quando menzioniamo “la saga” ci riferiamo agli episodi I a VI).
I sei film possono aiutarci ad identificare nazioni ed esempi del passato, chiarire eventi e comportamenti presenti, ed aiutarci a diventare più consapevoli del sentiero in discesa al quale ci possono portare alcune delle scelte che facciamo come individui e come nazioni.
Non è poco comune sentire la gente chiedersi come alcune paesi abbiano permesso che accadessero atrocità, come la Germania ha permesso al Nazismo di prevalere? Le persone non si sono opposte ai crimini commessi dal governo? Potevano essere d’accordo con le tattiche di Hitler? Tutti erano felici della situazione? Come hanno permesso di andare così lontano?
Quando tutto ciò che vediamo è il terribile regno del terrore, può essere difficile entrare in empatia con le persone che hanno vissuto durante l’ascesa di Hitler, Mussolini, Stalin. Perciò, percorriamo un’altra strada, e immergiamoci nella fantascienza, e ricordati… qualsiasi somiglianza con la realtà non è una coincidenza.
Lunga vita all’impero
Nella trilogia originale, l’impero è stato scritto specificamente come analogia del Nazismo. George Lucas non è stato mai capace di gestire la sottigliezza, quindi non c’è da meravigliarsi che attinga cosi tanto dai regimi fascisti di metà secolo.
La galassia è in guerra civile, l’Impero ha operato come tale da 19 anni, e una piccola fazione di ribelli prova a destabilizzare e distruggere il sistema attuale. Come spettatori può essere difficile capire come la situazione è arrivata a quel punto, onestamente forse non ci interessa nemmeno. Ma se ci pensiamo, potremmo chiederci come mai è arrivato a quel punto? Per ora, pero, sospendiamo la nostra incredulità per capire che l’Impero è cattivo, che i ribelli sono degli eroi provando a ristorare la libertà, e la respirazione asmatica di Darth Vader è stata probabilmente la cosa più terrificante che i bambini avessero visto fine al 1977.
Il sistema stesso ha creato una situazione in cui la miglior speranza per un giovane della classe operaia per una “vita migliore” è quella di unirsi all’esercito.
Dall’inizio del film non c’è dubbio di quanto spietato sia l’Impero, gli Stormtroopers imperiali abbordano su una nave e ammazzano praticamente tutti a bordo, e non appena compare Darth Vader, emessi una serie di ordini che esemplificano chiaramente il tipo di governo che lo Imperatore richiede ai suoi esecutori. Vader ordina di inviare un segnale di soccorro e manipola la situazione, cosi se il Senato Imperiale dovesse chiedere, sembrerebbe che un attacco (probabilmente pirati o contrabbandasti) sia successo prima che l’Impero raggiungesse la nave “in pericolo”. I suoi ordini sono pieni di minacce sia per i “traditori ribelli” che per i suoi uomini; accusa la Principessa Leia di tradimento e la prende prigioniera. Alcune parole ci fanno sapere di un atteggiamento spietato verso la manipolazione della verità e la tortura dei civili.
La Principessa Leia (principessa per nascita, senatrice di Alderaan a 19 anni di età) è catturata e presa per ulteriori “interrogatori”. Questa giovane donna non ha conosciuto mai un sistema diverso dell’Impero, e anche se è pienamente consapevole che la sua cattura molto probabilmente significa la morte, affronta le conseguenze delle sue azioni e continua a prendere posizione contro la tirannia.
Le razze aliene vengono segregate, sfruttate per lavori forzati, e torturate.
Quando incontriamo Luke in Tattooine siamo tentati a credere che la situazione del paese sia conseguenza dei metodi di dominio dell’Impero. Tuttavia, è importante segnalare che Tattoine non è un pianeta centrico, e che la nuova struttura probabilmente non affetta molto il suo sostento. Anche in un pianeta remoto come Tattooine c’è consapevolezza di una “ribellione contro l’Impero”, e anche Luke è consapevole che sebbene l’Impero sia “malvagio”, arruolarsi nel suo programma militare per piloti è la sua migliore opportunità per uscire da Tattooine. Il sistema stesso ha creato una situazione in cui la miglior speranza per un giovane della classe operaia per una “vita migliore” è quella di unirsi all’esercito.
All’inizio possiamo pure vedere che tutte le menzioni del Senato Imperiale (che è stato dissolto permanentemente 19 anni dopo la nascita dell’Impero) vengono circondate da connotazioni che indicano quanto impotente è diventato quel corpo di governo, e la paura aperta e le tattiche violente usate da Darth Vader in nome dell’imperatore ci mostra fino a che punto sono arrivati come regime di terrore. Senza un senato. Rimane a ogni sistema mantenere la popolazione in linea, ed è esplicitamente detto che la paura è il metodo che loro seguono per farlo.
Non è una coincidenza che tutto ciò avvenga con il completamento della prova della Stella della Morte, in quanto tale arma di terrore riesce a funzionare come uno degli strumenti principali per esercitare la paura e il controllo sulla popolazione.
Un’altra cosa interessante è come coloro che sono al potere sottovalutano l’abilità e possibilità dei ribelli, credendo che le armi e il potere a loro disposizione siano sufficienti per sommettere qualsiasi insurrezione. È questa eccessiva fiducia e la mancanza di consapevolezza dell’opinione pubblica e la sconnessione con la situazione reale quello che ha fatto cadere sistemi come questi in passato.
La paura è un tema ricorrente. Gli Stormtroopers imperiali ispirano paura tra il cittadino medio della galassia, Darth Vader e personaggi come Grand Moff Tarkin sono ancora più spaventosi e ispirano avversione a quelli che conoscono. E soprattutto, l’Imperatore è diventato il massimo sinonimo di paura, la sola menzione del suo nome fa tremare gli altri imperiali.
Il potere dell’Impero è innegabile, anche se solo prendiamo in considerazione che impiegano 8 anni nel ricostruire la Stella della Morte, che inizialmente aveva tardato 19 anni per essere costruita. (É vero che non è ricostruita completamente ma è una stazione molto più grande e pienamente operativa).
Il nome dell’imperatore è pronunciato diverse volte e sempre in tono riverente. Persino Darth Vader viene mostrato facendo segni di sottomissione a lui, e quello che Vader è –per la persona media—la cosa più terrificante che si possa mai immaginare. Incarna la punizione fisica e psicologica per quelli in disaccordo con i capi del sistema, o con quelli percepiti come deboli, incompetenti o che non riescono a portare a termine il loro compito. L'Impero è un sistema spietato basato sulla paura come movente, e questo vale sia per coloro che sono all'interno della macchina sia per coloro che sono sotto il suo governo o contro di essa.
Attraverso la trilogia originale alcuni elementi sono abbastanza evidenti e degni di nota in questa analisi poiché mostrano paralleli diretti con i sistemi fascisti reali del passato.
Il dissenso è considerato tradimento.
•L’impero è composto maggiormente da umani bianchi.
•Gli Stormtroopers non hanno nomi, sono identificati tramite numeri. Le uniformi degli imperiali non sono soltanto omogenee, sono piuttosto monocromatiche. Si enfatizza fortemente la distruzione dell’identità individuale all’interno del sistema.
•Le razze aliene vengono segregate, sfruttate per lavori forzati, e torturate per perfezionare le armi e tattiche dell’Impero.
•Il governo militare e totalitario che è l’Impero è basato fortemente su nozioni di potere e forza per controllare la galassia attraverso la paura. Sia quando si tratta di loro stessi all’interno come del pubblico generale.
•La manipolazione della verità da parte dell’Impero è naturale come respirare.
•Il dissenso è considerato tradimento, anche al minimo livello. L’incompetenza o debolezza sono inammissibili e non sono tollerate.
•Tutto gira intorno alla figura centrale dell’Imperatore e alla paura che i suoi beni più fedeli ispirano gli altri, da Darth Vader e Moff Tarkin, alle massicce Stelle della Morte e alle letali navi utilizzate in numerose battaglie.
•Lo stesso governo che si suppone stia provando a raggiungere la pace e la prosperità è comodo torturando per ottenere informazioni di qualcuno con il minimo sospetto di tradimento. Il dissenso non è solo perseguito, ma condannato a morte.
La trilogia originale non mostra nessuna progressione per quanto riguarda la politica della galassia, e questo (mentre in realtà è conseguenza della scrittura e di epoche diverse) fa vedere come una volta che un governo totalitario fascista si stabilisce, la politica vera “cessa” di esistere fino a un certo punto. Tutto quello che rimane è un sistema che cresce compiacente e dipendente della figura del capo al commando, e le atrocità del sistema verso la gente.
Quello che si mostra nei film originali è la lotta del “piccolo uomo” per abbattere il sistema, ma c’è abbastanza per rendersi conto quanto il sistema sia corrotto e come è avanzato nella distruzione della diversità e spinto a quelli che sono diversi ai confini della civilizzazione. La lotta dell’Alleanza Ribelle è un raggio di speranza per abbattere un sistema che prospera su bugie e paura, e la storia narrata nei prequel è un ammonimento su come i mostri del fascismo possono essere nascosti a semplice vista, nonostante rimangano sufficientemente riconoscibili se sappiamo dove guardare.
Ed è così come muore la libertà
Arriviamo nella seconda trilogia della saga, Sheev Palpatine è Senatore di Naboo nel Senato della Repubblica. Ci viene presentata la Regina Amidala dello stesso pianeta, una giovane (eletta) regina chi crede nella democrazia, nel suo popolo, e nel fare la cosa giusta per le persone che l’hanno scelta per governare. Ha fiducia che i suoi consiglieri e il suo senatore si attengano agli stessi principi di integrità e cura degli interessi della gente.
IL suo discorso semplifica il problema e suggerisce una “soluzione”.
Grazie alla struttura poco ortodossa della saga, sappiamo che Palpatine è l’uomo che diventerà l’Imperatore, perciò quando appare il personaggio di Darth Sidious, sappiamo dall’inizio che questo senatore in particolare non è come gli altri.
Come Darth Sidious non esita ad ammettere la sua influenza nel Senato, assicurando ai suoi scagnozzi con faccia di pesce che le sue azioni illegali non saranno prese in considerazione, facendo capire che lui manipolerà la situazione a loro favore e sfrutterà la buona volontà della Regina per raggiungere i suoi propri piani. Da questo primo momento non mostra alcuna esitazione a usare la forza e l’intimidazione, introducendo Darth Maul, ordinando l’assassinio dei Jedi, ordinando il rapimento della Regina, ecc.
Come Senatore, Palpatine è corrotto nel modo più sottile possibile. Si presenta come alleato, fingendo essere interessato al benessere del suo mondo natale, mentre pianta semi di dubbio, discordia, e spinge l’ingenua Padme Amidale in una posizione di disperazione. Indica i tanti e veri difetti del sistema politico, accusando l’attuale leader della Repubblica, Cancelliere Valorum. IL suo discorso semplifica il problema e suggerisce una “soluzione”, mentre manipola la giovane Regina per fare qualcosa che lei come capo di Stato può fare; dando un voto di sfiducia su Valorum.
Questa mossa lo porta ad essere nominato per la posizione di Cancelliere Supremo, vincendo alla fine. Lui promette di usare il potere appena ottenuto per “influenzare il Senato a favore di lei”, promette (quasi troppo letteralmente) di elevarsi sopra la burocrazia e cambiare il sistema dall’interno.
Attraverso la serie, Palpatine non mostra alcun rimorso nel manipolare qualcuno nei guai, sfruttando la loro situazione e la loro relativa ignoranza o fiducia, per influenzarli a fare una semplice scelta che inevitabilmente porterà più beneficio a lui rispetto alle altre parti coinvolte. E attraverso la prima meta della saga possiamo osservare come lentamente lascia cascare la sottigliezze dei suoi metodi.
Da questo primo momento possiamo osservare il suo discorso e ragionamento sul perché il Cancelliere Supremo precedente era inefficace. Una narrativa che mantiene e si espande per tutta la saga. Sostiene che la debolezza di Valorum esiste perché lui stesso è debole, indeciso, privo di fermezza, senza una vera bussola morale; intanto che si presenta a se stesso come più forte e determinato, disposto a cambiare lo status quo del sistema per “beneficiare la gente”.
Gli eventi del primo film postano le basi per una serie di complicazioni che si sviluppano nei dieci anni successivi. Il secondo film comincia in un periodo di disordini politici, in quanto diversi sistemi vogliono lasciare la Repubblica. Il Senato sta prendendo una mozione per creare un esercito per la Repubblica e esistono voci opposte all’interno del Senato.
La prima parte della saga è molto più carica in termini di raffigurazioni politiche –uno dei motivi per cui alcuni non la gradiscono—ma in questo caso ci permette di tracciare le righe tra l’immaginaria Repubblica Galattica e tanti dei veri governi del nostro mondo. Il modo in cui le apparenti motivazioni di Palpatine si mostrano ci permette di contrastare quello che lui dice e come lo dice con le azioni che intraprende.
Nell’Episodio II vediamo un uomo che è stato il Cancelliere Supremo per 10 anni, e chi ha cominciato a perdere la sottigliezza nei suoi metodi per tirare le corde. Il primo esempio di questo è la sua risposta e posizione di fronte all’imminente separazione dei sistemi. La sua posizione è quella di spingere verso “l’unità” fino alla fine, di non permettere che “una Repubblica che si erge da mille anni di essere divisa in due”, di bloccare il cambiamento anche se le preoccupazioni dei separatisti sono valide. I Jedi lo avvertono che se le sue negoziazioni falliscono, e mantiene la sua posizione di “nessuno si separa”, non ci sono abbastanza Jedi per fare la guerra.
Dobbiamo capire che mentre la preoccupazione principale dei sistemi che vogliono separarsi dalla Repubblica può essere valida e giustificata –corruzione in Senato, mancanza di attenzione ai sistema piccoli, ecc.—, il nucleo della sua organizzazione è intrinsecamente corrotto. Essere guidati dai Sith permette a voci che non esiteranno ad assassinare e distruggere alla sua opposizione di essere quelle che comandano. Alla fine, il suo movimento e solo una tattica in più di Palpatine per debilitare la Repubblica, destabilizzare il sistema, ed implementare un sistema autoritario in un colpo solo.
Obi Wan dice nel primo terzo del film: “Ho notato che lui è molto furbo a capire le passione e pregiudizi dei senatori.”
Palpatine è astuto e sa quali pulsanti premere:
•Per manipolare la situazione di Padme a modo suo, punta sulla sua tendenza a fare contenti i suoi amici e al suo senso di fedeltà (“Fallo per me, milady, per favore. Il pensiero di perderti è insopportabile.”).
•Per manipolare Anakin, punta su la sua necessita di distinguersi dagli altri, di essere il miglior Jedi, di eccellere, dicendogli che lui è di gran lunga il più grande e forte Jedi che abbia mai visto. Ciò riecheggia attraverso il film, e questi sentimenti di inadeguatezza diventano più forti alla morte della sua madre, tutto si nutre dell’idea che ha bisogno di essere più forte per sentirsi realizzato. Una emozione costantemente sfruttata per Palpatine.
•Per manipolare il Senato nella sua decisione di dare al Cancelliere “poteri di emergenza” per approvare la creazione di un esercito (suggerito dagli stessi burocrati che Palpatine criticava nel primo film), utilizza a Jar-Jar Binks, puntando sulla sua necessita di dimostrarsi degno dell’incarico che gli è stato dato per i suoi amici. Commentando come “qualcuno con abbastanza carattere” o con abbastanza “determinazione” e “coraggio” potrebbe aiutare grandemente; e dicendo (falsamente) che se Padme fosse la, avrebbe deciso lo stesso.
Per il terzo atto del film, il Cancelliere riceve quei poteri di emergenza, per “prevenire un attacco” e come misura presa per una situazione straordinaria in tempo di crisi. È interessante vedere che durante il film solo qualche persona (visibilmente Yoda, Padme e Obi Wan) esprimono dubbio rispetto le intenzioni e azioni del Cancelliere.
Come al solito, i discorsi di Palpatine davanti a una moltitudine sono sempre molto rivelatori. La sua reazione al ricevere più potere è calcolata e ci ricorda i discorsi pronunciati per politici attraverso la storia, dove il velo è sottile e da fuori magari si osserva la ipocrisia delle sue parole.
“È stato con grande riluttanza che ho accettato questa carica. Io amo la democrazia. Io amo la Repubblica. I poteri che mi conferite saranno da me rimessi al risolversi di questa crisi.” Quindi il suo primo atto ufficiale è creare un esercito come “misura preventiva” (proviamo a ignorare la stupidità di quella frase).
In questa fantascienza viene mostrata l’estrema duplicità delle persone Palpatine/Darth Sidious e Count Dooku/Darth Tyranus. Anche se tutti e due i lati di ogni personaggio sono stati scritti e ritratti per essere visti perfidi, è interessante come possiamo trovare i paralleli nella realtà. Un tiranno non “cambia all’improvviso” le proprie idee e i propri metodi una volta al potere, semplicemente lascia il proprio programma personale o nascosto diventare il centro della sua personalità pubblica. Assassinati, rifiuto e punizione di dissidenti, accettazione della violenza per affrontare problemi emergenti, Tutte queste pratiche sono incarnate per il lato “Sith” dei malvagi, ma fanno parte della stessa persona tutto il tempo.
Il discorso di dare priorità all’azione sul pensiero spinge una retorica pericolosa che in passato ha portato a commettere atrocità per il bene comune.
Una cosa che trovo molto interessante in questo punto della storia è l’ingenuità di Anakin rispetto a come vengono gestiti la politica e i sistemi. Sin dall’inizio possiamo sentirlo parlare di come cambierebbe la legge per assicurare che le “brave persone” rimangano in politica, e come una singola voce possa far avanzare le cose. In un certo senso, queste idee prefigurano le sue azioni successive; ma in parte ci aiuta pure a vedere quello che possibilmente pensa la generalità della popolazione galattica. L’assoluta ignoranza su quello che fa il Senato, il pensiero che qualcuno con più potere e determinazione possa spingere il Senato a decidere più rapidamente; e la frustrazione e la sensazione de che il sistema attuale non funziona.
Quando arriviamo al terzo film (o terzo atto della caduta della Repubblica), ci viene mostrato come il velo cade per completo. Per noi come pubblico, i cambiamenti possono sembrare radicali. Come il Senato permette al Cancelliere di continuare la guerra fino alla fine? Come nessuno nota il crescente disprezzo per le voci dissidenti? E la risposta è tempo. Tutto questo accade col passare del tempo, e a questo punto vediamo come Palpatine continua a difendere la continuazione della guerra, anche dopo la morte del Conte Dooku, sostiene che la guerra deve continuare finche il Generale Grievous non sarà morto. Ciò garantisce pure che mantenga i suoi “poteri di emergenza” man mano che la crisi continua. Inoltre, con il procedere della guerra, Palpatine riceve più poteri. È interessante vedere come tanti (esemplificato nelle parole e azioni di Anakin) credono sia una buona cosa in quanto dà la priorità all’azione. L’dea di che meno deliberazione e più azione porteranno a risultati migliori e più rapidi è un tema ricorrente tra Palpatine ed Anakin, e anche per i politici con tratti fascisti e populisti nella realtà. Il discorso di dare priorità all’azione sul pensiero spinge una retorica pericolosa che in passato ha portato a commettere atrocità per il bene comune. Il problema con questo tipo di voce “contro-sistema” è che comincia accusando il sistema e le sue lente procedure, finche eventualmente riesce a dissolvere il sistema e le garanzie che aveva contro i sistemi totalitari.
C’è una crescita di voci dissidenti all’interno del Senato. Sempre più senatori esprimono preoccupazione per l’esistenza di una “terza via” per la guerra in corso. Queste sono stati portati sullo schermo tramite le opinioni di Padme, Senator Organa e Obi Wan; e loro rappresentano ciò che accade alle voci in disaccordo all’interno di un sistema totalitario. Queste voci sono zittite, le minacce alla diversità di pensiero sono fatte sia contro Padme che contro Organa.
Questa sensazione è stata ripresa per i Jedi e si mostra nel personaggio di Obi Wan. Lui è consapevole dell’influenza di Palpatine su Anakin e di quanto inusuale siano le sue azioni. I Jedi ormai sono consapevoli che Palpatine potrebbe avere un programma nascosto, e si dice che Palpatine è riuscito a rimanere in carico più a lungo del solito.
Anche Anakin assume un atteggiamento minaccioso quando Padme menziona l’idea che il Cancelliere stesso potrebbe essere corrotto, che la Repubblica possa non essere più quella di una volta, e che forse loro sono dalla parte sbagliata della guerra. Lei non vuole dire che i Separatisti abbiano ragione, pero che ci sia qualcosa in più che loro non riescono a vedere.
In entrambi i casi loro hanno la sensazione che qualcosa non vada, nonostante le sue preoccupazioni siano zittite prima che possano agire. Poche voci di ragione cominciano a sentirsi, gli allarmi iniziano a spengersi, eppure Palpatine riesce a soffocare quelli voci e chiamarli traditori e ribelli.
Per chi è curioso, c’è una scena cancellata di un incontro nell’appartamento di Padme in cui vengono mostrati i pensieri iniziali del movimento che diventerà l’Alleanza Ribelle. La scena completa viene inclusa nella novellizzazione del film e ci da una idea del crescente scontento con la situazione di alcuni dei senatori più attenti.
Trovando un nuovo nemico dopo la fine ufficiale della guerra, [Palpatine] convince il Senato che la costituzione di un Impero e la sua posizione come leader indiscusso è l’azione necessaria.
Mentre il film procede possiamo vedere come le due personalità di Palpatine si fondono lentamente, e come la sua influenza su entrambi le parti comincia ad allinearsi verso gli stessi obiettivi, culminando con il suo “tradimento” dei separatisti, riducendoli a ciò che sono sempre stati: il mezzo per arrivare a un fine. Con la sua utilità spinta e con la nuova narrativa del tradimento della Repubblica da parte dei Jedi, può liberarsi dei Separatisti e concentrarsi su le nuovi obiettivi dell’Impero.
La sua attenzione va ad adulare quelli che può unire a la sua causa, fino a corrompere (convincendo Anakin che lui è l’unico che può salvare Padme, per esempio), causando paura e confusione tra le diverse persone convolte. Utilizza la culminazione di detta confusione e la tensione causata nella Repubblica per la guerra per spingere a cambiamenti politici drastici in una sola azione. La maschera cade e le due identità di Palpatine si fondono, apertamente attaccandosi al potere e alterando la verità e i fatti per farli inquadrare in una narrativa in cui i Jedi sono cospiratori malvagi, e dove lui è l’unico salvatore, sostenendo che lui è il senato, e lui stesso può mantenere la pace e l’ordine.
In questo modo, alla fine del film ha sradicato i leader dei separatisti, ha decimato i Jedi, ed è riuscito a passare da potente Cancelliere a Senatore assoluto. Trovando un nuovo nemico dopo la fine ufficiale della guerra, convince il Senato che la costituzione di un Impero e la sua posizione come leader indiscusso è l’azione necessaria per sradicare il complotto dei Jedi per assumere il controllo del Senato, annullando nel contempo la democrazia e riuscendo a razionalizzare le sua azione come “il meglio per la galassia”.
In parole di Padme, “è così come muore la libertà. Sotto scroscianti applausi.”
Anakin è la personificazione della caduta della Repubblica, usando un misto di paura, alterazione della verità e una logica distorta, Anakin è sceso a spirale fino a diventare un essere che vive nella paura e nella rabbia, e questa rabbia obbedisce solo ai capricci del suo padrone. Vader fa indiscutibilmente come l’Imperatore gli comanda di fare, e adotta il suo discorso, poiché vede in esso la forza che non riesce a trovare dentro di sé.
Anakin allontana quelli più vicini a se, perché è così come casca il velo, di fronte a le persone più care a noi. Possiamo vedere il fascismo nel modo più chiaro quando cambia qualcuno, e quello è il caso di Obi Wan e Padme nelle scene finali del film.
Conclusione
L’utilità di analizzare le piccole istanze del fascismo è che ci aiuta a trovare schemi sulle sue variazioni, dandoci una visione dei nuovi volti che il fascismo potrebbe assumere.
Se pensiamo a Star Wars e al suo esempio di fascismo come una nuova e in qualche modo più attuale versione di questo regime totalitario e demagogico, potremmo avvicinarci all’identificazione delle sue nuove rivolte al nostro mondo attuale.
Il fanatismo viene rappresentato come la fame di potere, ma questo è di per sé l’obiettivo ultimo della credenza Sith.
Se guardiamo solo la trilogia originale potrebbe essere difficile visualizzare la portata alla discesa da una democrazia funzionante a un regime totalitario. Come è stato detto in precedenza, potrebbe non importarci di come l’Imperatore è arrivato dov’ è, e per quello che conta, potremmo pensare che l’impero ha conquistato la Repubblica e che gli imperiali siano li per l’uso della forza. Ma se prendiamo tempo per analizzare la trilogia del prequel, guardando la saga nel suo complesso, la verità è molto più terrificante.
Palpatine orchestra la caduta della Repubblica per raggiungere i suoi obiettivi egoistici. In questo caso, il fanatismo viene rappresentato come la fame di potere, ma questo è di per sé l’obiettivo ultimo della credenza Sith. Alla fine, Sheev Palpatine (alias: Cancelliere Supremo, Darth Sidious, Imperatore) impone le sue opinioni e “il modo Sith” per raggiungere la pace.
Viene mostrato che la sua idea di potere include lo sradicamento del pensiero dissenziente (i senatori che si oppongono alle sue opinioni, la decimazione degli Jedi), l’annientamento o l’abuso di “specie inferiori” (i wookies sono usati per lavoro forzato, l’Impero è costituito quasi interamente da umani bianchi, l’assassinio di leader separatisti), la soppressione dell’individualismo (l’Impero è monocromo, vestono uniformi, per identificare i soldati sono usati numeri), ecc.
A prescindere dalle sue vere motivazioni –forse desidera vendicarsi dei Jedi per la caduta dei Sith, forse crede davvero che l’Impero offra pace, forse è solo amaro perché il suo maestro era conosciuto come “il grande” e vuole superarlo—noi vediamo il discorso persuasivo di Palpatine, le diverse tecniche che usa per ottenere ciò di cui ha bisogno dagli altri per promuovere la sua causa. Questo lo vediamo principalmente attraverso la caduta di Anakin (dato che non analizzeremo la serie tv o l’ex universo espanso).
La situazione perfetta di shock su cui applicare il cambiamento. E questi dissidenti, “i diversi”, sono quelli che vengono sradicati per lasciare il posto all’Impero.
Il Cancelliere Supremo crea una situazione in cui interi pianeti (paragonabile a nazioni/razze nella nostra realtà) costituiscono “l’altro”. Questi emarginati, quelli che sono “diversi” rispetto alle norme e ai “cittadini di valori tradizionali”, quelli che sono stati predisposti per essere visti come i cattivi; questi sono quelli che sono spinti a diventare il nemico (i separatisti nei prequel).
Mentre pianeti/persone hanno motivi validi per volere un cambiamento o usciere dalla Repubblica (corruzione, inefficienza, ecc.), sono anche pressati per l’oscuro Sidious per assumere azioni violente. Ciò da alla Repubblica, nella forma di Cancelliere Palpatine, l’opportunità di punire i dissidenti, di creare un nemico comune e di dar seguito alla guerra civile. La situazione perfetta di shock su cui applicare il cambiamento. E questi dissidenti, “i diversi”, sono quelli che vengono sradicati per lasciare il posto all’Impero.
Allora, perché è più terrificante? Perché sarebbe troppo facile credere che i “cattivi” vengano dall’esterno, che la forza sia usata per costringere le persone, che una pistola sia tenuta in mano e che siano stati costretti a nominare qualcuno cosi vile come il loro capo. In realtà sono le persone, i governi che lentamente si indeboliscono nell’accettare le atrocità che accadano.
La democrazia non può salvare se stessa, ha bisogno che le persone siano consapevoli di ciò che li circonda, di essere vigili e di denunciare coloro che lo farebbero cadere. Combattere le soluzioni apparentemente semplici, cercare di vedere un po’ più lontano, combattere la paura, combattere l’odio. Fermare i discorsi tossici e pericolosi prima che possano eliminare le salvaguardie della democrazia.
Dicono che la realtà supera la fantasia, pero tutta fantasia ha le sue radici nella realtà. Star Wars non è l’eccezione, e se scavare un po’più a fondo nelle opere di fantascienza ci aiuta a dare un senso alla nostra realtà, allora abbiamo trovato profondità nell’intrattenimento e reso le nostre vite un po’più ricche.
Caro Rosado
