e Kim sia.
Oggi giorno dopo la scuola adorava andare nel negozio del padre, era piccola, quei profumi le stuzzicavano lo stomaco e la mente, si respirava sempre una bella atmosfera. C'era sempre tanta gente e le risa delle signore che ogni giorno andavano a trovarla, i complimenti che le facevano per i suoi bei riccioli neri ed il suo sorriso le rendevano le giornate migliori e felice tornava a casa per pranzo dalla madre. Quest'atmosfera le piaceva così tanto da iniziare a lavorare li dentro, trascorreva ogni pomeriggio della sua florida adolescenza con il padre, nel negozio, serviva i clienti, rideva delle battute delle signore e le aiutava con le scelte, era amabile e tutti la amavano.
Col passare del tempo anche la sua indubbia bellezza fioriva, ed in paese, tutti accorrevano a vederla, a ridere delle sue battute a scherzare con lei, che, priva di malizia rideva e si mostrava in tutto il suo splendore. Rideva di gusto, non sorrideva, la sua bocca si dischiudeva ed il petto le saliva su, la sua bellezza in quei momenti era inebriante, non meno della sua sensualità. Era diventata una donna splendida ma lei, ancora non lo sapeva così venne l'estate e con essa il caldo, le sue magliette sempre più sottili e scollate, a volte i più fortunati riuscivano anche a scorgere una lenta goccia di sudore bagnarle il collo e scendere tra i seni.
E con l’estate vennero anche i primi amori, un ragazzo dall’aria sicura ogni giorno passava a salutarla, si presentava sempre con una bell’auto cabrio e vistosissimi occhiali da sole, e lei, ogni giorno si perdeva sempre più in quella chioma ed in quel sorriso. Sognava di essere l’invidia delle coetanee immaginandosi con lui in spiaggia a scambiarsi tenere effusioni.
Non le sembrò vero quando le chiese di uscire, e lei senza esitazioni accettò l’invito.
La sera dopo, venne a prenderla ed uscirono assieme, lei era raggiante in un vestitino blu dalla generosa scollatura che evidenziava quanto la natura era stata magnanima con lei. Iniziarono a girare, andarono a mangiare una pizza e poi presero un gelato, passeggiarono sulla spiaggia, a lei sembrava di essere in un sogno di quelli da cui non ci si vorrebbe mai svegliare.
Per lui invece no, non si trattava di un sogno, lui era troppo sveglio, la sua era stata una vita di violenza e soprusi, il suo bel volto era una maschera per ingannare persone come lei ed è quello che fece quella sera. Era tempo che lei ripagasse la pizza, il gelato e le carinerie con le promesse che il suo corpo caldo e sensuale gli avevano fatto.
Senza neanche fingere una bucatura, si imbucò in una stradina stretta e buia, dopo aver accuratamente parcheggiato, si volse verso di lei e con il suo miglior sorriso le chiese di pagare il pegno. Un brivido corse sulla schiena di lei, forse aveva capito male e sporgendosi gli disse di non dover pagare nulla; lui, le rispose che la pizza, l’auto e tutta la loro uscita aveva un prezzo e per la figlia di un macellaio come lei, l’unico modo di pagare era lasciare che lui potesse godere di lei. Non le sembrò vero poter sentire quelle parole e cercò subito di scappare, ma fu fermata subito da una forte stretta e si ritrovò lui addosso che iniziava a spingere sopra di lei.
Furono attimi terribili che non passarono mai, quest’esperienza la segnò per la vita, ed il sorriso che tanto aveva ammaliato un paese, si spense per sempre.
Sono stato a lungo indeciso se postare o meno, è un'immagine molto triste quella che ho raccontato, ma purtroppo anche plausibile.
Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non é cosi. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler Durden, Fight Club)