[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
NON SONO IO CHE SONO PAZZO E IL MONDO CHE E FOLLE
Intervista a Raffaello Fellah / Berlusconi come Gheddafi per il Paese è il male minore
Raffaello Fellah, ebreo libico dagli anni Sessanta residente in Italia, è un perno del dialogo interreligioso tra Cristianesimo, Islam ed Ebraismo. Da anni lavora all'integrazione nella "Ue" del Nord Africa. In questa tornata elettorale appoggia il candidato premier del Popolo della Libertà Silvio Berlusconi.
La credevamo a sinistra, perché questa scelta berlusconiana?
Appoggio Berlusconi in Italia e nel mondo, Alemanno come sindaco di Roma ed Antoniozzi alla presidenza della Provincia di Roma. Non mi fido né di Veltroni, né di Rutelli. Conosco Rutelli da quando militava nel Partito Radicale di Marco Pannella. Lo reputavo un bravo ragazzo, una persona di cui fidarsi ciecamente. Mi sbagliavo, anche lui come Pannella è persona che non crede utile rispettare la parola data. Anche lui come Pannella scinde gli uomini dalle idee. Non lo fanno per alta idealità , solo per il tornaconto della loro ristretta combriccola. Ho sperimentato sulla mia pelle la loro politica. Nel 1999, ai tempi dell'Ulivo, mi convinsero a candidarmi alle europee. Fu Rutelli stesso a promettermi che si sarebbe dimesso, e per non cumulare incarichi. Lo lasciai fare, ero già sicuro che mi avrebbe mollato una fregatura. Potevo anche sbagliarmi. Ottenni 19.850 voti, risultando il primo dei non eletti. A quel punto Francesco Rutelli mi disse che la visibilità europea gli serviva più d'ogni altra cosa, che intendeva mantenerla e senza lasciare il benché minimo incarico nazionale. A cospetto di tanta ingordigia, compresi che Berlusconi aveva perfettamente ragione sul conto dei suoi avversari.
E Veltroni?
Veltroni è un demagogo d'antica scuola. Promette tutto a tutti e mantiene tutti in sospeso, e nel vago, con il suo sorriso da brav'uomo. A differenza di Rutelli che può irritare, Veltroni ti gabba in maniera perfetta, ti porta anche a dispiacerti del fatto che lui non sia riuscito a mantenere un impegno.
Quindi?
Attenti a qui due, Valter e Francesco, bisogna evitare che estendano il modello amministrativo romano nella gestione del bilancio dell'intero paese.
Ha progetti con Berlusconi?
M'occuperò sempre di rapporti tra Europa e Mediterraneo. Credo che un serio accordo italo-libico oggi lo possa siglare solo Berlusconi. Anche Gheddafi s'è reso conto quanto sarebbe stato meglio trattare con Berlusconi piuttosto che con quest'ultimo Prodi. La Libia è ormai una nazione moderna, amministrata in maniera europea. Per questo Gheddafi vuole eliminare ogni residuo d'attrito e di sperequazione sociale. Anche con l'Italia tutto va per il meglio, l'ultimo accordo dell'Eni con il governo libico testimonia che l'Italia è il miglior partner commerciale.
Ed il contenzioso, i crediti degli italiani?
Credo che ogni credito verrà appianato con il governo Berlusconi. Del resto la volontà libica va in questo senso. Già a marzo 2006 il governo di Tripoli aveva deciso di indennizzare i cittadini libici danneggiati dalle nazionalizzazioni, che furono avviate agli inizi degli anni Settanta. "Il governo ha approvato un decreto che sarà esecutivo nei prossimi giorni", aveva reso noto la Fondazione Gheddafi, presieduta da Saif al-Islam, figlio del leader libico. L'iniziativa era mirata ad incoraggiare il ritorno di quei libici fuggiti poco dopo il sanguinoso colpo di Stato, con cui 40 anni fa Gheddafi rovesciò la monarchia. Stando alla Fondazione, sono almeno quattrocento i casi di esproprio interessati dal provvedimento, e gli indennizzi saranno stabiliti ai valori correnti. Stessa sorte toccherà agli imprenditori italiani che hanno lavorato in Libia. Gheddafi sta per festeggiare 40 anni della sua rivoluzione. A differenza di Fidel Castro, Gheddafi gode d'ottima salute, ama l'Europa e sta traghettando il suo paese nella sfera occidentale. La politica d'intesa tra Berlusconi e Gheddafi certamente verterà sul superamento delle rivendicazioni postcoloniali. Al punto che la Libia potrebbe risultare il primo paese della comunità mediterranea ad accedere nell'Unione europea, come già previsto da Giulio Andreotti nel 1957, ai tempi degli accordi di Roma per la Comunità economica europea. Se non fosse intervenuto l'embargo, che di fatto ha congelato i rapporti italo-libici, Andreotti avrebbe rappacificato i due paesi frontalieri realizzando un moderno ospedale italiano a Tripoli.
E Berlusconi come si pone?
Nessun governante della seconda Repubblica, a parte Silvio Berlusconi, ha compreso l'importanza di ristabilire un rapporto, una partnership, italo-libica. Amato, D'Alema, Dini, Prodi, nessuno ha avuto la capacità di trattare con il leader libico. Berlusconi, se s'esclude il malinteso della costruzione italiana dell'autostrada in Libia, è stato l'unico che ha intuito come accordarsi con Gheddafi su una reciproca collaborazione.
Ma il rais non rappresenta una forma di governo obsoleta?
E' meglio che paesi come la Libia vengano governati dai rais, diversamente cadrebbero nel fondamentalismo islamico. Infatti ho sempre sostenuto che, fallito il sogno del panarabismo di Nasser, è meglio che i paesi arabi abbiano dei buoni re o rais. Credo che la successione ereditaria ai governi dia stabilità ai paesi nordafricani, anche se gli europei stentano a capire questa sottigliezza. Per essere più chiaro, è l'instabilità ed il continuo cambiamento degli uomini al vertice che apre le porte al fondamentalismo islamico. Quando c'è pace l'arabo commercia, quando il suo paese vive instabilità governativa l'arabo può cedere alla guerra. Ma se c'è una persona che si augura la pace quella è proprio l'arabo, che vede nel commercio uno straordinario mezzo per i rapporti interpersonali.
Intervista a Raffaello Fellah / Berlusconi come Gheddafi per il Paese è il male minore
Raffaello Fellah, ebreo libico dagli anni Sessanta residente in Italia, è un perno del dialogo interreligioso tra Cristianesimo, Islam ed Ebraismo. Da anni lavora all'integrazione nella "Ue" del Nord Africa. In questa tornata elettorale appoggia il candidato premier del Popolo della Libertà Silvio Berlusconi.
La credevamo a sinistra, perché questa scelta berlusconiana?
Appoggio Berlusconi in Italia e nel mondo, Alemanno come sindaco di Roma ed Antoniozzi alla presidenza della Provincia di Roma. Non mi fido né di Veltroni, né di Rutelli. Conosco Rutelli da quando militava nel Partito Radicale di Marco Pannella. Lo reputavo un bravo ragazzo, una persona di cui fidarsi ciecamente. Mi sbagliavo, anche lui come Pannella è persona che non crede utile rispettare la parola data. Anche lui come Pannella scinde gli uomini dalle idee. Non lo fanno per alta idealità , solo per il tornaconto della loro ristretta combriccola. Ho sperimentato sulla mia pelle la loro politica. Nel 1999, ai tempi dell'Ulivo, mi convinsero a candidarmi alle europee. Fu Rutelli stesso a promettermi che si sarebbe dimesso, e per non cumulare incarichi. Lo lasciai fare, ero già sicuro che mi avrebbe mollato una fregatura. Potevo anche sbagliarmi. Ottenni 19.850 voti, risultando il primo dei non eletti. A quel punto Francesco Rutelli mi disse che la visibilità europea gli serviva più d'ogni altra cosa, che intendeva mantenerla e senza lasciare il benché minimo incarico nazionale. A cospetto di tanta ingordigia, compresi che Berlusconi aveva perfettamente ragione sul conto dei suoi avversari.
E Veltroni?
Veltroni è un demagogo d'antica scuola. Promette tutto a tutti e mantiene tutti in sospeso, e nel vago, con il suo sorriso da brav'uomo. A differenza di Rutelli che può irritare, Veltroni ti gabba in maniera perfetta, ti porta anche a dispiacerti del fatto che lui non sia riuscito a mantenere un impegno.
Quindi?
Attenti a qui due, Valter e Francesco, bisogna evitare che estendano il modello amministrativo romano nella gestione del bilancio dell'intero paese.
Ha progetti con Berlusconi?
M'occuperò sempre di rapporti tra Europa e Mediterraneo. Credo che un serio accordo italo-libico oggi lo possa siglare solo Berlusconi. Anche Gheddafi s'è reso conto quanto sarebbe stato meglio trattare con Berlusconi piuttosto che con quest'ultimo Prodi. La Libia è ormai una nazione moderna, amministrata in maniera europea. Per questo Gheddafi vuole eliminare ogni residuo d'attrito e di sperequazione sociale. Anche con l'Italia tutto va per il meglio, l'ultimo accordo dell'Eni con il governo libico testimonia che l'Italia è il miglior partner commerciale.
Ed il contenzioso, i crediti degli italiani?
Credo che ogni credito verrà appianato con il governo Berlusconi. Del resto la volontà libica va in questo senso. Già a marzo 2006 il governo di Tripoli aveva deciso di indennizzare i cittadini libici danneggiati dalle nazionalizzazioni, che furono avviate agli inizi degli anni Settanta. "Il governo ha approvato un decreto che sarà esecutivo nei prossimi giorni", aveva reso noto la Fondazione Gheddafi, presieduta da Saif al-Islam, figlio del leader libico. L'iniziativa era mirata ad incoraggiare il ritorno di quei libici fuggiti poco dopo il sanguinoso colpo di Stato, con cui 40 anni fa Gheddafi rovesciò la monarchia. Stando alla Fondazione, sono almeno quattrocento i casi di esproprio interessati dal provvedimento, e gli indennizzi saranno stabiliti ai valori correnti. Stessa sorte toccherà agli imprenditori italiani che hanno lavorato in Libia. Gheddafi sta per festeggiare 40 anni della sua rivoluzione. A differenza di Fidel Castro, Gheddafi gode d'ottima salute, ama l'Europa e sta traghettando il suo paese nella sfera occidentale. La politica d'intesa tra Berlusconi e Gheddafi certamente verterà sul superamento delle rivendicazioni postcoloniali. Al punto che la Libia potrebbe risultare il primo paese della comunità mediterranea ad accedere nell'Unione europea, come già previsto da Giulio Andreotti nel 1957, ai tempi degli accordi di Roma per la Comunità economica europea. Se non fosse intervenuto l'embargo, che di fatto ha congelato i rapporti italo-libici, Andreotti avrebbe rappacificato i due paesi frontalieri realizzando un moderno ospedale italiano a Tripoli.
E Berlusconi come si pone?
Nessun governante della seconda Repubblica, a parte Silvio Berlusconi, ha compreso l'importanza di ristabilire un rapporto, una partnership, italo-libica. Amato, D'Alema, Dini, Prodi, nessuno ha avuto la capacità di trattare con il leader libico. Berlusconi, se s'esclude il malinteso della costruzione italiana dell'autostrada in Libia, è stato l'unico che ha intuito come accordarsi con Gheddafi su una reciproca collaborazione.
Ma il rais non rappresenta una forma di governo obsoleta?
E' meglio che paesi come la Libia vengano governati dai rais, diversamente cadrebbero nel fondamentalismo islamico. Infatti ho sempre sostenuto che, fallito il sogno del panarabismo di Nasser, è meglio che i paesi arabi abbiano dei buoni re o rais. Credo che la successione ereditaria ai governi dia stabilità ai paesi nordafricani, anche se gli europei stentano a capire questa sottigliezza. Per essere più chiaro, è l'instabilità ed il continuo cambiamento degli uomini al vertice che apre le porte al fondamentalismo islamico. Quando c'è pace l'arabo commercia, quando il suo paese vive instabilità governativa l'arabo può cedere alla guerra. Ma se c'è una persona che si augura la pace quella è proprio l'arabo, che vede nel commercio uno straordinario mezzo per i rapporti interpersonali.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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tiffany rayne ha scritto:domani il mondo trattiene il fiato
grande incontro al vertice Bush-Berlusconi, il presidente americano ritrova un degno interlocutore![]()

"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Che tristezza di persona
Ultimamente poi si sta trasformando in un vero pagliaccio, con delle uscite scandalose dall'alto dei suoi 72 anni
àˆ ora di andare a giocare a briscola alla casa di riposo
Del resto, poverino, ha tutte le ragioni del mondo: lui è l'unto dal Signore
Già che ci siamo ricordiamo questo aneddoto:
In data 25-11-1994 il Silvio disse:
"Io sono l'unto del Signore, c'è qualcosa di divino nell'essere scelto dalla gente. E sarebbe grave che qualcuno che è stato scelto dalla gente, l'unto del Signore, possa pensare di tradire il mandato dei cittadini"
In data 9-3-2004 sostenne:
"Io unto del Signore? Non ho mai pronunciato questa sciocchezza"
Grave sintomo di senilità che avanza inesorabile.........
Che ci riporta ultimamente alla celeberrima frase che rimarrà nella storia: "Sono stato frainteso!"

Ultimamente poi si sta trasformando in un vero pagliaccio, con delle uscite scandalose dall'alto dei suoi 72 anni

àˆ ora di andare a giocare a briscola alla casa di riposo
Del resto, poverino, ha tutte le ragioni del mondo: lui è l'unto dal Signore

Già che ci siamo ricordiamo questo aneddoto:
In data 25-11-1994 il Silvio disse:
"Io sono l'unto del Signore, c'è qualcosa di divino nell'essere scelto dalla gente. E sarebbe grave che qualcuno che è stato scelto dalla gente, l'unto del Signore, possa pensare di tradire il mandato dei cittadini"
In data 9-3-2004 sostenne:
"Io unto del Signore? Non ho mai pronunciato questa sciocchezza"
Grave sintomo di senilità che avanza inesorabile.........
Che ci riporta ultimamente alla celeberrima frase che rimarrà nella storia: "Sono stato frainteso!"




Bisogna dire ció che si pensa, ma occorre pensare a quel che si dice
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
[i]saró di parte,ok ma non è che premi play e via[/i] (colpo)
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
[i]saró di parte,ok ma non è che premi play e via[/i] (colpo)
Tra Benigni e Grillo non gli danno mai treguaGerda ha scritto:UNTO DAL SIGNORE... come disse Benigni impersonando Dio... "che abbiamo mangiato la frittura, s'è sporcato coll'olio e viene a da la colpa a me??"
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Bisogna dire ció che si pensa, ma occorre pensare a quel che si dice
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
[i]saró di parte,ok ma non è che premi play e via[/i] (colpo)
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
[i]saró di parte,ok ma non è che premi play e via[/i] (colpo)
Cazzo. stamane sono ben unto anche io......... ma mi ha unto una 35enne con un bel massaggio di un'ora su tutto il corpo.................... aggratis naturalmente!
Io preferisco che mi unga la 35enne invece del signore..........
Che vi devo dire a ognuno i propri gustiiiiiii:)
Io preferisco che mi unga la 35enne invece del signore..........
Che vi devo dire a ognuno i propri gustiiiiiii:)
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
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Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
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- Storico dell'impulso
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- Iscritto il: 29/02/2008, 22:25
- alex1jd1
- Storico dell'impulso
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- Iscritto il: 25/05/2007, 21:08
- Località: veneto
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Questa affermazione non fa altro che confermare la concezione populista e leaderistica che la destra berlusconiana ha della politica in Italia. In democrazia le critiche, i contrasti, le contrapposizioni sono cose normali. Anche le critiche più dure ne costituiscono l'essenza.belnudo ha scritto:berlusconi è un SANTO a sopportarvi
Qui da noi, invece, ogni osservazione che non sia una lode sperticata verso il grande capo viene vista come un atto di lesa maestà . Come un'azione che disturba il manovratore, lui solo a sapere cosa è il meglio per il paese, e lui solo in grado di attuarlo.
ma figuriamoci.....alex1jd1 ha scritto:Questa affermazione non fa altro che confermare la concezione populista e leaderistica che la destra berlusconiana ha della politica in Italia. In democrazia le critiche, i contrasti, le contrapposizioni sono cose normali. Anche le critiche più dure ne costituiscono l'essenza.belnudo ha scritto:berlusconi è un SANTO a sopportarvi
Qui da noi, invece, ogni osservazione che non sia una lode sperticata verso il grande capo viene vista come un atto di lesa maestà . Come un'azione che disturba il manovratore, lui solo a sapere cosa è il meglio per il paese, e lui solo in grado di attuarlo.
sono il primo ad elencare i difetti del berlusca.
peró i difetti personali sinceramente mi interessano poco.
voler essere simpatico per forza, egocentrismo, tutto quello che vi viene in mente.
mi interessa invece parlare di come ha organizzato forza italia. un partito monarchico. questo è il vero difetto. a mio parere. ma mai si legge una critica su queste cose che sono quelle che finiranno per rendere il centro destra un'esperienza limitata e lederanno il consenso popolare di cui ancora godono più per i difetti della sinistra e del centro che per meriti propri.
ciauz.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw