[O.T.] Parliamo di argomenti originali

Scatta il fluido erotico...

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1

Messaggio
Autore
Avatar utente
bubamp
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1808
Iscritto il: 18/12/2007, 13:10

#151 Messaggio da bubamp »

wow!!!Pan!! :-D

Avatar utente
pan
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 19114
Iscritto il: 22/01/2005, 3:12
Località: Terronia settentrionale

#152 Messaggio da pan »

Eh, sì!
Ho l'onore di frequentare anche persone come colei che ha scritto quell'articolo.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

Avatar utente
jhonnybuccia
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 6603
Iscritto il: 28/07/2007, 18:37

#153 Messaggio da jhonnybuccia »

digli che c'è anche qualcuno che l'ha letto sarà  contenta.

:)
incerto al 76%.

Avatar utente
Parakarro
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 13529
Iscritto il: 04/02/2008, 11:27
Località: Mi sono perso da anni

#154 Messaggio da Parakarro »

Pan grandissimo che scrive (giustamente ) la bibliografia! PROFESCIONAL ;)

Avatar utente
pan
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 19114
Iscritto il: 22/01/2005, 3:12
Località: Terronia settentrionale

#155 Messaggio da pan »

jhonnybuccia ha scritto:digli che c'è anche qualcuno che l'ha letto sarà  contenta.

:)
Guarda che leggo sempre anche te. :)

Avatar utente
nik978
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 36753
Iscritto il: 06/12/2004, 0:00
Località: Pattaya

#156 Messaggio da nik978 »

Nacque per volere dell'Alfa Corse nel 1988 un prototipo di quella che si sarebbe dovuta chiamare "164 Pro-Car" e in onore al campionato mondiale "Production Car" che si sarebbe dovuto svolgere nei primi anni 90, l'Alfa Romeo mise in campo tutta la sua abilità  tecnica per sviluppare a dovere una vettura davvero speciale che meccanicamente era il non plus ultra in fatto di auto da corsa: telaio tubolare, motore posteriore centrale a 10 cilindri a V, cilindrata 3.5cc, aspirato, per una potenza di oltre 620 cavalli ad un regime massimo di 11800 giri/min con una esuberante coppia di ben 39 kgm a 9500 giri/min., scaricati tramite ovviamente la più classica delle soluzioni sportive: la trazione posteriore.

Sul piano telaistico da segnalare le sospensioni anteriori e posteriori a doppi quadrilateri deformabili del tipo "push rod" (oggi ampiamente utilizzato in F1). Il telaio era in Kevlar. Purtroppo l'omologo campionato, voluto dalla FIA, non decolló mai a causa dello scarso interesse da parte delle case maggiormente interessate, a causa principalmente degli alti costi di gestione, alla fine si sarebbe avuta una copia della F1, è la stessa fine che fece, anni più tardi, il campionato mondiale turismo ITC, che a causa della sua ombra sulla F1 fu di fatto cancellato dalla FIA, anche in quel caso l'Alfa Romeo e le case partecipanti (Mercedes e GM-Opel) svilupparono delle vetture che travestite da normali auto stradali di serie, celavano una meccanica e soluzioni da F1.
Sul normale design della 164 stradale si realizzó il noto telaio della Production Car, che grazie ad una aerodinamica accuratamente studiata in galleria del vento, la compatta 164 Pro Car in prova realizzó una velocità  massima superiore ai 350 km/h, un vero e proprio bolide.

Il 10 cilindri a V Alfa Romeo era stato studiato per la Formula Uno ma il passaggio al gruppo Fiat mise fine all'impegno della casa nella massima serie. Ancora oggi questo magnifico V10 si fa vanto di soluzioni tecniche che le odierne monoposto utilizzano abitualmente.

Il propulsore Alfa Romeo a 10 cilindri a V esordi in sala prove al reparto motori di Arese (Milano) il 1° luglio del 1987 dopo un'anno di gestazioni, infatti il progetto fu varato nel 1986 per volere dell'Alfa Corse, inizialmente sviluppato per la F1 fu invece poi dirottato verso il neonato campionato di durata "Production Car" e si impose da subito come motore di riferimento, tant'è che ancora oggi questo signor motore ha caratteristiche che ritroviamo in odierne monoposto della massima serie, a cominciare dalla testata studiata sia a 4 che a 5 valvole per cilindro, le bielle in titanio ad H stretta e con viti mordenti (utilizzate da team Ferrari e Honda), pistoni a due soli segmenti, valvole di aspirazione e volano realizzate in Titanio. Nel 1988 sviluppó la ragguardevole potenza di ben 620 cavalli ad un regime massimo di 11.800 giri/min., con una esuberante coppia max. di 39 Kgm al regime di 9.500 giri/mim., con un ampio campo di utilizzazione fin dal regime di 7500 giri/min., gran motore.
Il coupè 10 cilindri
Con questa denominazione venne predisposto il capitolato tecnico di un coupè di alte prestazioni e di elevata immagine e prestigio, concepito verso la fine degli anni '80 e progettato da una speciale sezione della ingegneria dell'Alfa Romeo. Si trattava di una vettura a due posti con motore anteriore ad asse longitudinale e ponte traente posteriore al quale, secondo il metodo classico, il moto perveniva da un gruppo cambio a 6 velocità  fissato con la sua frizione al volano del motore . Il coefficiente aerodinamico cx della vettura non doveva superare il valore di 0,31 con sezione maestra di non oltre 1,9 m2. Un prodotto SCx di 0,59 presupponeva, dunque una forte penetrazione aerodinamica ma per ottenere accelerazioni di rilievo era necessario contenerne il peso a vuoto, e perció , fu deciso che la carrozzeria avrebbe dovuto essere realizzata completamente in alluminio. Lo studio stilistico non fu iniziato perchè i piani aziendali posero lo stop al progetto di questo coupè ma il pianale fu completamente progettato con soluzioni innovative che avrebbero conferito alla scocca una rigidezza torsionale molto al di sopra dell'usuale. Erano previste potenze e coppie massime, rispettivamente di 235 Kw (320 cv) e 353 Nm (36 kgm).

Secondo il capitolato la cilindrata del motore doveva essere non inferiore ai 4 litri di capacità  e questo valore si sarebbe dovuto ottenere con 10 cilindri disposti a V. I progettisti considerarono che un angolo tra le bancate di 72° poteva considerarsi ottimale poichè con un siffatto layout le forze del primo e secondo ordine trasmesse dagli organi mobili al basamento erano completamente equilibrate; restavano non equilibrate le coppie del primo e del secondo ordine (del tutto equilibrabili con l'impiego, rispettivamente, di un albero controrotante e due altri alberi ausiliari rotanti a velocità  angolare doppia rispetto a quella del motore). Le valutazioni numeriche fecero scartare questi interventi poichè le coppie del primo ordine risultarono abbastanza piccole e, quindi, poco dannose per il comfort di vettura, mentre quelle di secondo ordine apparvero solo leggermente superiori a quelle originate dal 6 cilindri a V di 60° da anni impiegato sulle vetture della casa.

I 10 cilindri erano disposti su 2 bancate di 5 cilindri; le forze di ogni coppia di cilindri affiancati scaricavano le proprie forze su uno stesso perno dell'albero a gomiti. Il basamento era in lega di alluminio-silicio , fuso in conchiglia. I cappelli di banco erano in duralluminio, indurite nella parte interna con processo Nikasil. Gli stantuffi erano stampati, come si conviene ad un motore sportivo molto sollecitato, e raffreddati con getti d'olio. Le teste motore erano con 4 valvole per cilindro comandate da punterie idrauliche a ripresa automatica del gioco. Il moto alle valvole era trasmesso con quattro assi a camme , due per ogni testa. Gli alberi delle camme di aspirazione erano provvisti di variatore di fase.

Nella sezione longitudinale del motore si notano l'albero a gomiti, una biella con relativo stantuffo , il volano, la bancata di una delle teste con le cinque candele sulle quali troneggiano le cinque bobine, il sistema di comando distribuzione e la grossa puleggia anteriore che contiene lo smorzatore torsionale. Il progetto del motore fu completamente definito e furono costruiti i pezzi per i prototipi sperimentali, uno dei quali venne assemblato e provato al banco. Quest'unità  erogó 340 cv, un risultato che si sarebbe ulteriormente migliorato con gli affinamenti che normalmente seguono i primi assaggi. Tale esemplare eseguì una prima durata di 100 ore senza riscontrare alcun inconveniente.

Questo motore giace oggi in quel deposito del centro sperimentale Motori Alfa che accoglie anche un'unità  del 4 cilindri boxer da 2 litri, anch'esso completamente progettato e realizzato e che non ebbe seguito nella storia tecnica dei motori Alfa Romeo.



(special thanks for alfisti.net for photos)

Immagine
Immagine
Immagine
Immagine

http://forum.clubalfa.it/i-prototipi/50 ... rocar.html
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

Avatar utente
Errante
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1263
Iscritto il: 18/03/2008, 15:27

#157 Messaggio da Errante »

è curioso che tutti,fino al XX secolo,accettassero l'idea che l'universo o fosse esistito da sempre in uno stato sempre uguale o che fosse stato creato,in un tempo del passato,più o meno come lo osserviamo oggi(pensiero ancora in voga negli anni '50)..

Eppure già  il''paradosso di Olbers'',pubblicato nel 1823,conteneva elementi per seminare più di un dubbio.

Per il grande pubblico è il migliore modo per intuire come l'universo non possa essere infinito e statico ..

se il cosmo così fosse,in qualsiasi direzione si guardi il cielo lo sguardo dovrebbe posarsi sulla superficie di una stella,rendendo l'intera volta celeste luminosa quanto il sole,persino di notte..

la soluzione di Olbers fu di immaginare la luce assorbita dalla materia posta tra stella e stella,ma non reggeva!in un tempo più o meno lungo si sarebbe riscaldata fino a diventare luminosa come stelle..

le uniche soluzioni sono supporre che o l'universo non è infinito o le stelle non esistono da sempre,ma siano state accese nel passato(oggi si ritengono vere entrambe le cose)..

questo ragionamento porta al problema di che cosa possa aver causato,ad un certo punto,l'accensione delle stelle..





con i dovuti aggiornamenti,la necessità  di postulare ''una causa prima''rimane ancora sul piatto..
Un popolo che ignora il proprio passato non saprà  mai nulla del proprio presente

Ithkuil:Progetto filosofico a priori basato sull'ipotesi di Sapir-Whorf

Avatar utente
CianBellano
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 10219
Iscritto il: 23/01/2008, 10:40
Località: Vacante

#158 Messaggio da CianBellano »

Incuriosito mi sono spostato momentaneamente qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Olbers

Figata!! adoro ste cose(anton all'appello!! :)).

Immagino tu lo sappia già , ma per gli altri le soluzioni che propone l'articolo sono le seguenti:
-Togliendo per forza di cose i presupposti di staticità  topologica e temporale dell'universo, il fenomeno non si verifica non potendo noi vedere la maggiorparte delle stelle in quanto si stanno/ci stiamo allontanando più velocemente della velocità  della luce;
-Non è passato ancora abbastanza tempo dalla nascita dell'universo per permettere alle stelle il totale irradiamento luminoso della volta celeste.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)

Avatar utente
Mavco Pizellonio
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 10827
Iscritto il: 04/03/2007, 19:19
Località: Fortezza Bastiani

#159 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Errante ha scritto:è curioso che tutti,fino al XX secolo,accettassero l'idea che l'universo o fosse esistito da sempre in uno stato sempre uguale o che fosse stato creato,in un tempo del passato,più o meno come lo osserviamo oggi(pensiero ancora in voga negli anni '50)..

Eppure già  il''paradosso di Olbers'',pubblicato nel 1823,conteneva elementi per seminare più di un dubbio.

Per il grande pubblico è il migliore modo per intuire come l'universo non possa essere infinito e statico ..

se il cosmo così fosse,in qualsiasi direzione si guardi il cielo lo sguardo dovrebbe posarsi sulla superficie di una stella,rendendo l'intera volta celeste luminosa quanto il sole,persino di notte..

la soluzione di Olbers fu di immaginare la luce assorbita dalla materia posta tra stella e stella,ma non reggeva!in un tempo più o meno lungo si sarebbe riscaldata fino a diventare luminosa come stelle..

le uniche soluzioni sono supporre che o l'universo non è infinito o le stelle non esistono da sempre,ma siano state accese nel passato(oggi si ritengono vere entrambe le cose)..

questo ragionamento porta al problema di che cosa possa aver causato,ad un certo punto,l'accensione delle stelle..





con i dovuti aggiornamenti,la necessità  di postulare ''una causa prima''rimane ancora sul piatto..
A me invece avevano detto di un posto dove si mangia bene e si spende poco.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore

Avatar utente
Pensiero Dominante
Impulsi avanzati
Impulsi avanzati
Messaggi: 982
Iscritto il: 21/06/2009, 23:26

#160 Messaggio da Pensiero Dominante »

Beh, a proposito di paradossi è molto carino anche quello di Banach - Tarski, detto anche paradosso "dupalle", che trovate qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Banach-Tarski

In sostanza questo paradosso afferma che è possibile prendere una palla, suddividerla in un insieme finito di pezzi e, utilizzando solo rotazioni e traslazioni, riassemblare i pezzi in modo da ottenere due palle dello stesso raggio dell'originale.

Così:


Immagine

Che poi, a guardare la dimostrazione, sembrerebbe quasi che si applichi non solo alle palle ma a qualunque oggetto 3d:

Immagine :-D
Pensiero Dominante, forumista temporaneamente de-gnokkizzato

La gioventù resiste a tutto, ai re e alle poesie e all'amore. A tutto, ma non al tempo

Avatar utente
Blif
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 13791
Iscritto il: 22/02/2009, 23:09
Località: Ego sum ubi sum

#161 Messaggio da Blif »

Mavco Pizellonio ha scritto:
Errante ha scritto:è curioso che tutti,fino al XX secolo,accettassero l'idea che l'universo o fosse esistito da sempre in uno stato sempre uguale o che fosse stato creato,in un tempo del passato,più o meno come lo osserviamo oggi(pensiero ancora in voga negli anni '50)..

Eppure già  il''paradosso di Olbers'',pubblicato nel 1823,conteneva elementi per seminare più di un dubbio.

Per il grande pubblico è il migliore modo per intuire come l'universo non possa essere infinito e statico ..

se il cosmo così fosse,in qualsiasi direzione si guardi il cielo lo sguardo dovrebbe posarsi sulla superficie di una stella,rendendo l'intera volta celeste luminosa quanto il sole,persino di notte..

la soluzione di Olbers fu di immaginare la luce assorbita dalla materia posta tra stella e stella,ma non reggeva!in un tempo più o meno lungo si sarebbe riscaldata fino a diventare luminosa come stelle..

le uniche soluzioni sono supporre che o l'universo non è infinito o le stelle non esistono da sempre,ma siano state accese nel passato(oggi si ritengono vere entrambe le cose)..

questo ragionamento porta al problema di che cosa possa aver causato,ad un certo punto,l'accensione delle stelle..





con i dovuti aggiornamenti,la necessità  di postulare ''una causa prima''rimane ancora sul piatto..
A me invece avevano detto di un posto dove si mangia bene e si spende poco.
Immagine

Avatar utente
El Diablo
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 26696
Iscritto il: 26/10/2007, 1:16
Località: Abruzzo,Texas,Inferno
Contatta:

#162 Messaggio da El Diablo »

Mastro Titta nella letteratura

Il sonetto del Belli
Giuseppe Gioachino Belli ha dedicato un sonetto alla figura del boia, il n. 68, composto nel 1830. L'impiccagione di cui si narra è quella di Antonio Camardella, colpevole dell'uccisione del canonico e socio in affari Donato Morgigni - impiccagione eseguita nel 1749, ben prima della nascita del Bugatti. Il boia viene peró ugualmente chiamato "Mastro Titta", tanta era la fama di cui già  ai tempi del Belli, il Bugatti, giunto appena a metà  della sua ultrasessantennale carriera, godeva nello Stato Pontificio.
Un padre, esibendo ammirazione per il boia e per la forca, volendo mostrare al figlio l'impiccagione, lo redarguisce pesantemente, malmenandolo e mettendolo in guardia dal giudicarsi migliore di un qualsiasi delinquente condannato a morte.
*******************
« Er ricordo

Er giorno che impiccorno Gammardella
io m'ero propio allora accresimato.
Me pare mà³, ch'er zà ntolo a mmercato
me pagó un zartapicchio1 e 'na sciammella.1a

Mi' padre pijjó ppoi la carrettella,
ma pprima vorze gode1b l'impiccato:
e mme tieneva in arto inarberato
discenno: «Va' la forca cuant'è bbella!».

Tutt'a un tempo ar paziente Mastro Titta2
j'appoggió un carcio in culo, e Ttata a mmene3
un schiaffone a la guancia de mandritta.

«Pijja», me disse, «e aricordete bbene
che sta fine medema sce sta scritta
pe mmill'antri4 che ssó mmejjo de tene».5 »
*******************
« Il ricordo

Il giorno che impiccarono Antonio Camardella
io mi ero appena cresimato.
Mi sembra adesso, che il padrino al mercato
mi compró un pupazzo e una ciambella.

Mio padre prese poi il carrozzino,
ma prima volle godersi lo spettacolo dell'impiccagione:
e mi teneva in alto, sollevato,
dicendo: «Guarda la forca quant'è bella!».

Tutt'a un tratto Mastro Titta diede un calcio nel sedere
al condannato, e papà  allo stesso tempo diede a me
uno schiaffone di destro sulla guancia.

«Tieni!», mi disse, «e ricordati bene
che questa stessa fine hanno fatto e faranno
mille altri che sono meglio di te». »

(Giuseppe Gioachino Belli, sonetto n. 68, Er ricordo, datato 29 settembre 1830)
*******************
Note dell'autore: 1. Un balocco che salta per via d'elastici. 1a. Ciambella. 1b. Volle godere. 2. Il carnefice è a Roma conosciuto sotto questo nome. 3. Me. 4. Altri. 5. Te.

Il Belli ha dedicato a Mastro Titta e al tema delle pene capitali eseguite in piazza anche i sonetti:
* La giustizia ar popolo, 8 dicembre 1834
* Er dilettante de Ponte, del 29 agosto 1835
"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo

Avatar utente
CianBellano
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 10219
Iscritto il: 23/01/2008, 10:40
Località: Vacante

#163 Messaggio da CianBellano »

Blif ha scritto:Immagine
Se ti è piaciuto il film ti tiro uno schiaffo.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)

Avatar utente
teostrato
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1878
Iscritto il: 01/02/2008, 1:16
Contatta:

#164 Messaggio da teostrato »

Pensiero Dominante ha scritto:Beh, a proposito di paradossi è molto carino anche quello di Banach - Tarski, detto anche paradosso "dupalle", che trovate qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Banach-Tarski

In sostanza questo paradosso afferma che è possibile prendere una palla, suddividerla in un insieme finito di pezzi e, utilizzando solo rotazioni e traslazioni, riassemblare i pezzi in modo da ottenere due palle dello stesso raggio dell'originale.

Così:


Immagine

Che poi, a guardare la dimostrazione, sembrerebbe quasi che si applichi non solo alle palle ma a qualunque oggetto 3d:

Immagine :-D
vabbè ma questo è il miracolo della moltiplicazione dei pan, dei pesci e delle banane, ma quale paradosso?
da mo che c'è in giro stó miracolo
Non vorrei andare fuori topic dando un significato a questo 3d.

lustriniesevizie

Il tempo vola come una freccia, la frutta vola come una banana (G.Marx)

Avatar utente
bellavista
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 23872
Iscritto il: 21/04/2005, 23:46
Località: Sticazzi.

#165 Messaggio da bellavista »

Errante ha scritto: le uniche soluzioni sono supporre che o l'universo non è infinito o le stelle non esistono da sempre,ma siano state accese nel passato(oggi si ritengono vere entrambe le cose)..
Se l'universo non è infinito cosa c'è ai suoi confini ma soprattutto... cosa c'è oltre i suoi confini

Rispondi

Torna a “Ifix Tcen Tcen”