Ovviamente mi trovo d'accordo con la civetta.
Non condivido, in linea di massima, la scelta di entrare in sala operatoria solo per motivi estetici banali (è di questo che stiamo parlando, è chiaro che l'intervento estetico in persone con malformazioni o alterazioni che compromettono notevolmente le relazioni sociali è un altro discorso).
Sono scelte che non giustifico, ma posso capire, vivendo in una società , ahimè, ormai basata sull'apparenza, sull'aspetto esteriore, sul look.
E' comprensibile che persone insicure proiettino la loro dimensione sociale in qualche caratteristica fisica e pensino che, cambiando tali caratteristiche, possa cambiare la loro vita.
Qui parliamo di tette, ma ricordiamo che i maschietti non sono da meno, pronti a rifarsi tutto, dai capelli, al naso, alle orecchie.....ad altro.
Insicurezza e società dell'apparenza....vinciamo queste due cose e siamo a posto....qualcuno ha una ricetta valida?
Certo, esistono casi più comprensibili di altri.
Se una donna decide di utilizzare come strumento di lavoro il proprio corpo, è naturale che cerchi di avere determinate caratteristiche.
Quando conobbi Selen, una dozzina di anni fa, aveva già iniziato a fare hard ma non era certo una star.
Le tette di allora erano un po' improponibili per una che vuole fare la pornostar.
Ha deciso, direi giustamente, di ritoccarle ed il risultato lo definirei ottimo; con le precedenti non avrebbe fatto la stessa strada che ha fatto.
Barbarella, invece, è un esempio di esagerazione: circa quattordici anni fa aveva un bel seno, a mio avviso, ben proporzionato, era piuttosto carina di viso..... inutile dire che si è completamente rovinata.
Forse, oltre all'insicurezza, nell'ambiente c'è chi ti fa credere che più ti ritocchi più hai probabiltà di successo.....e il senso della misura latita...