alcune considerazionisperminator ha scritto:Ma come puó alla lunga reggere un modello di questo tipo? La ricerca e lo sviluppo tecnologico chi li fa? Non certo la piccola impresa..
E così siamo sempre meno competitivi: un paese sempre più vecchio e stanco..
che l'italia sia in fase declinante non sono pienamente daccordo. cresce grosso modo come cresce il resto dell'occidente, invecchia come invecchia il resto dell'occidente (il tasso di natalità medio europeo è di 1,4 figli per donna) deindustrializza esattamente come hanno deindustrializzato gran bretagna e usa.
perchè ci troviamo in questa situazione?
principalmente pr 3 fattori
a) il nostro sistema bancario è stato indadeguato ed eccessivamente frammentato .inoltre per molti anni ha visto per decenni un'unica banca d'affari.con davanti e dietro determinati bisogni e disegni (principalmente stranieri). basta guardare quali sono i nomi che sono intervenuti negli ultimi 30 anni in riassetti salvataggi e takeover e chi ha tratto il maggior vantaggio dalla fine della chimica/elettronica/elettromeccanica mad ein italy
b) l'imprenditore italiano è, mediamente, una pecora. siccome il suo livello culturale è basso-basso (non dico il suo titolo di studio, ma la sua cultura generale) la sua percezione dle mondo travalica di poco i suoi interessi diretti. quindi se decide di mettersi in affari cosa fa?
o si cerca un monopolio ( non è necessario comprarsi telecom, basta conoscere personalmente il direttore vendite di un mobilificio e beccarsi l'esclusiva per montaggio e trasporto per una determinata zona) o cerca di fare affari in un settore maturo , o si butta in settori dove tutti stanno investendo senza saperne alcunchè( ieri new economy, oggi il mattone).
grandi figure di imprenditori di successoin italia credo ce ne siano state 3-4 in tutto il dopoguerra