Brani erotici nella letteratura di ogni tempo

Scatta il fluido erotico...

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docu
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#16 Messaggio da docu »

e chi si riesce ad arrapare co sta roba ???

«Lei mi insegnerà  ad avere fantasie?» chiese a Roland.
Questi scoppió a ridere.
«Le fantasie sono dentro di te; non le hai ancora identificate. Sono sicuro che una grande parte della tua sensualità  non è mai stata sollecitata».
«Lei la risveglierà ?» chiese Jade, stringendoglisi teneramente contro.
«Puoi darmi del tu, sai?».
«Preferisco il 'lei'. La rende più misterioso, più lontano. Così ogni volta che mi tocca è come se fosse la prima».
«Be', questo giochetto, questo di darmi del lei, è una fantasia».
Dopo che fu servito il pasto la notte caló molto in fretta. Roland prese una rivista e Jade si alzó per andare alla toletta. Quando ne uscì l'uomo d'affari aspettava in piedi sul corridoio. Benchè fosse corpulento e piuttosto calvo, la pelle compatta e liscia e la bocca carnosa gli conferivano un certo fascino. Jade gli sorrise.
«Va in Perù?», le chiese lui.
«No, mi fermo nel Costa Rica. E lei?».
«Sono peruviano, abito a Lima. Lei parla spagnolo?».
«No, solo inglese».
In quel momento l'hostess passó nel corridoio e Jade si premette più del dovuto contro il peruviano. Le parve di avvertire un'erezione. Ad un tratto le uscirono dalle labbra parole che non avrebbe mai creduto di potere rivolgere a uno sconosciuto.
«Hai voglia di me?».
L'uomo tese le braccia verso la sua vita e la palpeggió nervosamente.
«Dillo se hai voglia», ripetè lei.
«Molta voglia».
Jade riaprì la porta che aveva appena chiuso e attiró il peruviano nella toeletta. Lui la abbracció, le infiló la mano sotto il vestito e strappó gli slips di seta che caddero a terra; poi si aprì la patta e la penetró.
Jade rimase immobile mentre il sesso le si muoveva dentro, e pensó a Ronald. Gli avrebbe detto del respiro ansante dello sconosciuto, delle gocce di sudore che gli colavano sul volto, del movimento sussultante dei suoi fianchi. Il desiderio dell'uomo che ora la stava possedendo avrebbe attizzato quello di Roland. Lo sconosciuto emise un grugnito da boscaiolo e godette. Si riallacció i pantaloni senza dire una parola e se ne andó immediatamente.
Jade ritornó al suo posto, quasi più eccitata di quanto non lo fosse prima di darsi all'uomo d'affari. Roland, che stava ancora leggendo, le posó teneramente una mano sulla coscia. Lei la prese e se la fece scivolare fino sopra il clitoride turgido. Roland alzó gli occhi.
«Stiamo diventando molto impudichi», disse scherzosamente. « E dove mai Jade ha perso le sue mutandine?».
Jade gli porse il triangolino di seta lacerata, e gli indicó l'uomo d'affari che stava fissando risolutamente il sedile davanti a sè.
«Fai presto a imparare», commentó Roland.
Mentre lei gli raccontava la sua avventura, Roland le sollevó la gonna e scoprì il pube rasato. Jade sapeva che, nonostante l'aria distaccata, il peruviano vedeva tutto con la coda dell'occhio. Roland infiló l'indice nella fenditura ancora piena dello sperma dello sconosciuto, e gliela accarezzó delicatamente, sfiorandola appena. Jade si arcuó, restando in silenzio.
«Continua a parlare», le ordinó Roland, «dammi dei particolari. Come era il suo sesso?».
«Grosso e corto», balbettó Jade, premendo il bacino contro la mano di Roland. «Si muoveva appena dentro di me. Ha goduto quasi subito».
«E tu?».
«Io non ho goduto. Accarezzami più forte, per favore ».

HdO

Emanuelle Arsan
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-Kahlil Gibran-

docu
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#17 Messaggio da docu »

Egli le toccó la gola e attese. Voleva essere sicuro che dormisse. Poi le toccó i seni e Bijou non si mosse. Con cautela e destrezza Le accarezzó il ventre e con la pressione del dito spinse la seta nera del vestito in modo da sottolineare la forma delle gambe e lo spazio tra di loro. Dopo aver dato forma a questa valle, continuó ad accarezzarle le gambe, senza peró toccargliele sotto il vestito. Poi si alzo silenziosamente dalla seggiola, andó ai piedi del divanetto, e si inginocchió. Bijou sapeva che, in questa posizione, poteva guardarle sotto il vestito e vedere che non portava niente. L'uomo guardó a lungo.
Poi sentì che le sollevava leggermente l'orlo della gonna, per poter vedere di più. Bijou si era allungata tutta sul divano con Le gambe leggermente divaricate. E ora si scioglieva sotto il tocco e gli sguardi di lui. Com'era bello sentirsi guardare, mentre fingeva di dormire, e sentire che l'uomo era completamente libero. Sentì che la seta veniva sollevata, le gambe scoperte. E lui le guardava.

Con una mano gliele accarezzava dolcemente, lentamente, godendosele senza problemi, sentendo le linee armoniose, i lunghi passaggi serici che salivano sotto il vestito. Era difficile per Bijou rimanere assolutamente immobile. Avrebbe voluto aprire di più le gambe. Come si muoveva lenta la mano di lui. La sentiva seguire i contorni delle gambe, soffermarsi sulle curve, fermarsi sul ginocchio, poi continuare. Poi si interruppe, proprio prima di toccarle il sesso. L'uomo probabilmente Le aveva guardato il viso per vedere se era profondamente ipnotizzata. Poi, con due dita, incominció a toccarle il sesso, a palparlo.

Quando sentì il miele che affluiva lentamente, egli nascose la testa sotto la gonna, si nascose tra le sue gambe, e incominció a baciarla. La sua lingua era lunga e agile, penetrante. Bijou dovette trattenersi dallo spostarsi verso la sua bocca vorace.

La piccola lampada emanava una luce così tenue, che Bijou si azzardó a socchiudere gli occhi. L'uomo aveva ritirato la testa da sotto la gonna e si stava togliendo lentamente i vestiti. Era in piedi accanto a lei, magnifico, alto, simile a un re africano, con gli occhi brillanti, i denti scoperti, la bocca umida.

Non muoverti, non muoverti, se vuoi che faccia tutto quel che vuole. Cos'avrebbe fatto un uomo a una donna ipnotizzata, che non doveva intimorire o compiacere in alcun modo?

Nudo, egli torreggió su di lei e, circondandola con entrambe le braccia, la rigiró delicatamente. Ora Bijou gli offriva le sue natiche sontuose. Egli le sollevó il vestito e le allargó i due monti. Fece una pausa, per riempirsi gli occhi. Le sue dita erano sicure, calde, mentre le apriva la carne. Si piegó su di lei e incominció a baciarle la fessura. Poi Le fece scivolare le mani intorno al corpo e la sollevó verso di se, in modo da poterla penetrare da dietro. All'inizio trovó solo l'apertura del culo, troppa piccola e stretta per potervi entrare, poi trovó l'apertura più larga. Ondeggió dentro e fuori di lei per un momento, poi si interruppe.

La rivoltó di nuovo, in modo da potersi vedere mentre la prendeva da davanti. Le sue mani cercarono i seni sotto il vestito e li schiacciarono con carezze violente. Il suo sesso era grosso e la riempiva completamente. Lo introdusse con tanta violenza che Bijou temette di avere un orgasmo e di tradirsi. Voleva prendersi il suo piacere senza che lui lo sapesse. Lui la eccitó talmente con il suo ritmo sessuale incalzante che, quando scivoló fuori per accarezzarla, lei sentì arrivare l'orgasmo. Ora tutto il suo desiderio era teso a provare un nuovo orgasmo. Egli cercó di spingerle il sesso nella bocca semiaperta e Bijou si trattenne dal reagire e aprì solo un po' di più la bocca. Impedire alle sue mani di toccarlo, impedire a se stessa di muoversi, era per lei un grande sforzo. E tuttavia voleva provare ancora quello strano piacere di un orgasmo rubato, come lui provava il piacere di quelle carezze rubate.

La passività  di Bijou lo spinse all'orlo del parossismo. Ormai aveva toccato il suo corpo dappertutto, l'aveva penetrata in tutti i modi possibili, ed ora si sedette sui ventre di lei e le spinse il sesso tra i due seni, stringendoseli intorno mentre si muoveva. Bijou sentiva i suoi peli che strusciavano contro di lei.

E finalmente perse il controllo. Aprì contemporaneamente la bocca e gli occhi. L'uomo grugnì di piacere, le premette la bocca contro la sua e si struscio contro di lei con tutto il corpo. La lingua di Bijou batteva contro la bocca di lui, mentre le morsicava le labbra.

All'improvviso egli si interruppe per chiederle: "Vuoi fare una cosa per me?"
Bijou annuì.

"Io mi sdraieró sul pavimento e tu verrai ad accucciarti sopra di me, e mi lascerai guardare sotto il vestito." Egli si allungó sul pavimento e Bijou si accovacció sopra di lui, reggendo il vestito in modo che poi cadesse coprendogli la testa. Egli le prese le natiche tra le mani come un frutto e le passó la lingua tra i due monti, più volte. Poi le accarezzo il clitoride, il che fece ondeggiare Bijou avanti e indietro. La lingua di lui sentiva ogni reazione, ogni contrazione. Piegandosi su di lui, essa vide il suo pene eretto vibrare a ogni gemito di piacere.

- Il Delta di Venere -

Anais Nin
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