"A volte nelle città italiane nascono e crescono dei ragazzi...TRRROPPOBBBELLI!"
E' con questa memorabile battuta, recitata da una voce narrante suadente e vellutata come quella di Manya, che si apre l'atteso film del dinamico duo made in Uomini&Donne.
Costantino e Daniele sono due trentenni nullafacenti che ovviamente vivono ancora alla corte di mammà . Serviti e riveriti dalle genitrici (che non mancano di svegliarli amorevolmente, prepare loro il caffè e la biancheria pulita e, naturalmente, allungare biglietti da 100 come fossero caramelle) trascorrono le loro giornate lavorando il primo in una palestra (da cui si licenzia per eccesso di attenzioni femminili), il secondo come barista in un pub. Hanno uno stuolo di studentesse delle medie ai loro piedi, divise in due fazioni, una pro-Costa, l'altra pro-Dany, che si combattono ferocemente a colpi di SMS durante l'intervallo.
Folgorati dalla visione di Ocean's Eleven (o Twelve, non si capisce), il Costa e il Dany decidono di mollare tutto e diventare attori. Vengono rimorchiati in un bar da un'attrice di spot per calze autoreggenti e guanti da forno che lascia loro il biglietto da visita del suo agente, promettendo di mettere una buona parola e di farli sfondare in men che non si dica: alla fine sono tropppobbbelli per non riscuotere successo nel mondo del cinema!
L'agente altri non è che il padre della stessa attrice, un nanetto napoletano truffaldino che (ma dai!) non ha alcuna intenzione di far sfondare i nostri eroi, ma pensa solo a spolpare il di lor portafogli fin quando puó. Costantino, che è furbo, dopo svariati mesi di prese per il culo e dopo aver scucito qualche migliaio di euro capisce che forse qualcosa non va e che il simpatico ometto non è l'uomo adatto. Eh, lui è furbo. Daniele no, continua a scucire grano e accusa l'amico di non crederci e di volerlo abbandonare. I due litigano, oddio, crolla il mondo. Daniele viene anche lasciato dalla fidanzata, ma come, lui che è tropppobbbello?!
Per fortuna che all'agenzia lavora miss BruttoAnatroccolo, la figlia timida e sfigata del nanetto, segretamente innamorata da anni di Costantino, che riuscirà a riappacificare i due amici, troverà loro un lavoro serio nel cinema, farà rimettere Daniele con la sua ex, capirà che se si fa la ceretta ai baffi puó trasformarsi in cigno e, in un parrossismo di felicità , coronerà il suo sogno d'amore con il bel tenebroso milanese.
Il film è, udite, udite, tremendo. Ma questo già si poteva intuire anche senza la visione, direte voi

Il problema è che qui si è andati oltre ogni limite immaginabile. Di film costruiti intorno a personaggi televisivi usa&getta, purtroppo, ne abbiamo visti tanti negli ultimi anni. Brutti quasi tutti, alcuni di più, altri meno, ma nulla riesce a essere peggio di questo "Tropppobbbelli".
A partire da una fotografia disastrosa (costantemente sottoesposta, e non se ne capisce il perchè), passando per una registrazione del suono che manco nel più becero dei film porno, per finire con un montaggio senza capo nè coda ricco di effetti ridicoli (dissolvenze a cuoricino!), ogni aspetto tecnico di questo film risulta realizzato con incompetenza e dilettantismo imbarazzanti. E vabbè, forse forse anche questo potevamo immaginarlo (anche se francamente non pensavo si potesse arrivare a tanto). Il problema è che il film si prende maledettamente sul serio! Tanto da risultare ridicolo, con ogni probabilità , anche al pubblico di ragazzine tredicenni a cui mira. Inutile spendere parole sui due protagonisti...è stupenda la scena in cui realizzano un book per il truffaldino agente: "Costantì, fai una faccia dolce! Costantì, mo' una faccia incazzata! Mo' ancora più incazzata! Mo' sognante! Mo' innamorata!" e l'espressione è sempre la stessa
E' un film che davvero non puó piacere a nessuno, un flop annunciato. Ma qua in Italia siamo riusciti a trovare qualcuno che ci mettesse i soldi per produrlo e farlo uscire nelle sale. Allucinante!
Nel finale risuonano, guarda caso, le note di una canzone di Gigi D'alessio (noto protetto di mr. camiciacoibaffi); forse ci stava meglio il requiem di Mozart.
Il cinema itaGliano è morto, evviva il cinema itaGliano!
(porca troia, ho speso tutte ste parole per "Troppo Belli"...fatemi internare!

)