OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

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zio
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1486 Messaggio da zio »

maurizio mosca ha scritto:
zio ha scritto:ma soprattutto: perché Kennedy escluso?
EO 11110 June 4 , 1963

John Fitzgerald "Jack" Kennedy (May 29, 1917 – November 22, 1963)
ah.
nb.
Per alcuni sostenitori di teorie del complotto l'ordine 11110 fu la causa che portò all'assassinio di JFK.
fonte: Wikipedia.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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Tasman
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1487 Messaggio da Tasman »


immagini dure,occhio.
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imamaniac
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1488 Messaggio da imamaniac »

nun regge....tutta sta messa in scena nun regge!!!

E nessuno ha mai detto nulla all'Arabia Saudita che è una monarchia assoluta senza Costituzione con pena di morte, con solo luoghi di culto islamici e in cui le donne non possono neanche guidare una macchina

Poi continuo a porre questa domanda, se qualcuno di voi risponde: ma perchè Assad bombarderebbe la sua gente? cos'è un pazzo assassino schiumante sangue? Un bel giorno è impazzito e ha deciso di reprimere nel sangue il suo popolo così....a cazzo di cane

Ogni tanto leggete gli articoli che vi posto......
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1489 Messaggio da Tasman »

imamaniac ha scritto:nun regge....tutta sta messa in scena nun regge!!!

E nessuno ha mai detto nulla all'Arabia Saudita che è una monarchia assoluta senza Costituzione con pena di morte, con solo luoghi di culto islamici e in cui le donne non possono neanche guidare una macchina

Poi continuo a porre questa domanda, se qualcuno di voi risponde: ma perchè Assad bombarderebbe la sua gente? cos'è un pazzo assassino schiumante sangue? Un bel giorno è impazzito e ha deciso di reprimere nel sangue il suo popolo così....a cazzo di cane

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Assad,si differenzia da Gheddafi in quanto è militarmente molto più spietato e pericoloso per i civili,che fammelo dire:NON c'entrano niente.
Va bè non mi inoltro di più in questa discussione,restano comunque troppi dubbi e poche certezze.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1490 Messaggio da nik978 »

Tas la messiscena a cui si riveriva errano le armi chimiche
ovvio che il conflitto non lo sia.. tra l'altro con una intensa urban warfare come quella per forza delle città non resta più nulla

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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pan
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1491 Messaggio da pan »

vertigoblu ha scritto:
pan ha scritto:Poi guarda caso gli USA si schierano sempre con il tiranno filoamerikano e con le fazioni anti-islamiste.
difficile che si schierino con le fazioni islamiste quando da sempre vorrebbero far terra bruciata negli usa.
Quindi sarebbero gli islamisti a voler colonizzare gli USA e non il contrario. Loro all'attacco e gli yankees in difesa? Le tesi del dopo 11 settembre ?
Sono occorsi venti anni agli italiani per capire qualcosina (ina, ina) di Silvietto, quanti ne occorreranno al mondo per capire l'Amerika ?
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1492 Messaggio da vertigoblu »

pan ha scritto:
vertigoblu ha scritto:
pan ha scritto:Poi guarda caso gli USA si schierano sempre con il tiranno filoamerikano e con le fazioni anti-islamiste.
difficile che si schierino con le fazioni islamiste quando da sempre vorrebbero far terra bruciata negli usa.
Quindi sarebbero gli islamisti a voler colonizzare gli USA e non il contrario. Loro all'attacco e gli yankees in difesa? Le tesi del dopo 11 settembre ?
Sono occorsi venti anni agli italiani per capire qualcosina (ina, ina) di Silvietto, quanti ne occorreranno al mondo per capire l'Amerika ?
secondo me la realta è un pò più complessa di :

amerika ultracapitalista impero del male

medio oriente vittime oppresso dall'occidente.

però se tu hai già capito tutto va benissimo,allora non c'è neanche bisogno di discutere.
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dostum
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1493 Messaggio da dostum »

Tasman ha scritto:
imamaniac ha scritto:nun regge....tutta sta messa in scena nun regge!!!

E nessuno ha mai detto nulla all'Arabia Saudita che è una monarchia assoluta senza Costituzione con pena di morte, con solo luoghi di culto islamici e in cui le donne non possono neanche guidare una macchina

Poi continuo a porre questa domanda, se qualcuno di voi risponde: ma perchè Assad bombarderebbe la sua gente? cos'è un pazzo assassino schiumante sangue? Un bel giorno è impazzito e ha deciso di reprimere nel sangue il suo popolo così....a cazzo di cane

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Assad,si differenzia da Gheddafi in quanto è militarmente molto più spietato e pericoloso per i civili,che fammelo dire:NON c'entrano niente.
Va bè non mi inoltro di più in questa discussione,restano comunque troppi dubbi e poche certezze.
Vabbene ammazzarlo eppoi stuprarlo oppure è ancora troppo poco?
Il Senatore Obama che condannava la guerra iarakena senza prove e appoggio ONU è lo stesso presidente Obbama che si accinge a fare la medesima cosa in Siria?
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1494 Messaggio da Drogato_ di_porno »

L'intervento di Obama potrebbe essere di puro supporto ai ribelli. Cioè Obama riduce il potenziale militare di Assad in moda da permettere ai ribelli di finirlo.
Incerto resta l'obiettivo da raggiungere. Se scalzare cioè Assad dal governo della Siria o semplicemente diminuire in maniera drastica il suo arsenale militare in modo da reiquilibrare la situazione sul terreno. Israele infatti ha consigliato Washington di mantenere la situazione attuale di conflitto tra le componenti qaediste dell'opposizione a Damasco e Assad.
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Drogato_ di_porno
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1495 Messaggio da Drogato_ di_porno »

PIU' PRECISAMENTE:
Le valutazioni israeliane sulla Siria nascono dalla convinzione che in questo momento la strategia da perseguire sia la «stabilità dell'instabilità» ovvero la continuazione del conflitto armato fra Assad, sostenuto da Hezbollah e Iran, e i «jihadisti globali»: si tratta dei più acerrimi nemici che Gerusalemme e Washington hanno nel mondo sciita e sunnita, e il loro reciproco dissanguamento di risorse umane e materiali viene considerato un elemento di stabilità regionale. Si tratta infatti di una riedizione, seppur in scala ridotta, del conflitto fra l'Iraq di Saddam Hussein e l'Iran dell'ayatollah Khomeini che fra il 1980 ed il 1988 paralizzò e indebolì quelli che erano all'epoca i più temibili avversari regionali di Usa ed Israele.
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nik978
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1496 Messaggio da nik978 »

tesi assolutamente realistica...

Ma va detto che i "ribelli" sono oramai in gran parte stranieri e i siriani rimasti credo combatterranno prima di farsi mettere sotto...
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1497 Messaggio da pan »

nik978 ha scritto:tesi assolutamente realistica.
E fotocopia della strategia di aggressione alla Libia.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1498 Messaggio da nik978 »

anche se il contesto è un po differente

In libia era un confitto interno, anzi fu proprio Gheddafi a cercare aiuto dall'estero chiamando combattenti stranieri
Poi tutta la parte est della libia è sempre stata un po ribelle..la cirenaica lo era già ai tempi dellpoccupazione italiana. Almeno da quel che mi racconta mia zia (il nonno era ufficiale in libia e ci è rimasto 8 anni fino al 1940)

in siria da un conflitto interno, si è passati ad una quasi invasione di combattenti stranierim spinti da vari stati esteri e dall'internazionale della Jiad che non vedeva l'ora di poter eliminare l'ultimo regime laico del medio oriente..
Hanno già ucciso due comandanti del Free sirian army e fatto un massacro nella regione autonoma del Kurdistan. Sono oramai la maggioranza dei combattenti...
Ai siriani cquesta cosa non piace, sia che siano a favore o meno di Assad...
Quindi con un intervento "leggero" non cadrebbe Il regime o comunque ci sarebbe una percentuale non indifferente di siriani che non vorrà farsi invadere
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1499 Messaggio da dostum »

Adesso pare che sia stato il fratello (tornato dall'Oltretomba) e non Bashar Asad ad usare i gas


La Finanza sul Web
27 agosto 2013
Sarà la guerra in Siria a dare il colpo di grazia all’economia europea?
Di Arnaldo Vitangeli

Francia, Uk e Usa sembrano non avere dubbi, il 21 agosto in Siria il regima baathista di Assad avrebbe usato massicciamente gas letali sui civili, passando la “linea rossa” stabilita dall’Occidente e dunque imponendo al “mondo libero” di rispondere con le armi.

A far sorgere dubbi sulla veridicità di queste affermazioni sono molti elementi, a cominciare dalle foto satellitari, scattate dai russi e consegnate all’Onu, che mostrerebbero come l’attacco chimico proverrebbe da una zona sotto pieno controllo dei ribelli, oltre alle immagini delle vittime civili fotografate un giorno prima della data del presunto attacco con le armi proibite. I precedenti poi non promettono nulla di buono; chi non ricorda la pantomima sulle famose armi di distruzione di massa di Saddam, della cui esistenza gli Usa affermavano di avere prove inconfutabili (rivelatesi poi dei consapevoli falsi) o delle fosse comuni usate come pretesto per attaccare la Libia e rivelatesi poi normali cimiteri?

Va detto peraltro che Assad dovrebbe essere davvero idiota per utilizzare, proprio ora che sta vincendo su tutti i fronti e all’indomani di una possibile conferenza di pace, gas letali sui civili siriani in quella che la stampa ha spesso descritto come una lotta del popolo contro il dittatore ma che, nei fatti, è una guerra per procura fatta da mercenari stranieri pagati da Arabia Saudita e Qatar e addestrati e armati da Usa, Francia e UK, i quali, peraltro, se andassero al potere applicherebbero una teocrazia islamica, nemica mortale degli stessi stati Paesi Occidentali che l’hanno armata.

Tuttavia secondo alcuni, tra cui l’autorevole blog corrieredellacollera.com di Antonio de Martini, dietro i tamburi di guerra potrebbe non esserci una vera intenzione di attaccare la Siria, quanto la volontà di arrivare alla conferenza di pace con il “colpo in canna”, mettendo sotto pressione psicologica il nemico e quindi rendendolo più malleabile.

Qualora ci fosse, comunque, un attacco alla Siria potrebbe avere sostanzialmente due tipologie: guerra lampo o conflitto su ampia scala.

La prima ipotesi è quella che le cancellerie occidentali starebbero prendendo in considerazione, ossia bombardamenti navali, (da debita distanza) su alcuni obbiettivi militari. Un’operazione del genere avrebbe poche conseguenze da un punto di vista del conflitto in corso e sarebbe sostanzialmente un atto simbolico, in quanto (come sottolineato dallo stesso de Martini), il regime potrebbe spostare i suoi aerei e armamenti in Paesi alleati dell’area, minimizzando gli effetti del bombardamento.

Un simile attacco tuttavia consentirebbe a Obama di distrarre l’opinione pubblica americana dagli insuccessi della sua politica estera in Medio Oriente e apparirebbe come un segno di forza dell’amministrazione Usa. Sarebbe in pratica sostanzialmente uno spot il cui costo economico, limitato, risulterebbe totalmente a carico degli statunitensi.

Tutto questo, ovviamente, a patto che la Siria non reagisca, ma laddove gli aerei di Assad portassero una contro-offensiva su qualche base occidentale dell’area (ad esempio Cipro) si arriverebbe a un immediato e imprevedibile allargamento del conflitto, con conseguenze economiche disastrose, specialmente per la comatosa economia europea. Damasco, infatti, può contare su due potenti alleati nella regione, Hezbollah e l’Iran, ed è quest’ultimo Paese il vero obbiettivo degli americani che, attraverso la costruzione in laboratorio della “rivolta” siriana, si vuole colpire. Dunque in caso di un allargamento del conflitto che coinvolga anche Teheran lo scenario sarebbe quello di una guerra lunga, difficilissima e costosissima.

Ma oltre ai costi umani e materiali del conflitto (costi che l’Europa e l’Italia in particolare forse non sarebbero chiamati a pagare, se come è auspicabile non partecipassero direttamente alle operazioni belliche ma si limitassero a fornire basi e supporto logistico) ci sarebbe per il vecchio continente (Italia in primis), un inevitabile quanto gravoso costo indiretto, ossia l’impennata del prezzo del greggio.

L’Europa infatti dipende in buona parte dal petrolio mediorientale per alimentare le sue industrie (che già ora sono preda di una crisi drammatica) così come per i consumi energetici dei suoi cittadini (anch’essi in crisi di liquidità e fortemente impoveriti) e l’Italia in particolare è uno dei Paesi meno indipendenti energeticamente e più colpiti dalla crisi. Un forte aumento del prezzo del greggio, che potrebbe durare anni, colpirebbe in maniera durissima la nostra economia del nostro.

L’aumento del costo del petrolio, infatti, renderebbe ancor meno competitive le nostre merci, contribuendo alla chiusura di imprese e all’aumento della disoccupazione, la quale, unita ai maggiori costi per i cittadini per benzina e altri prodotti petroliferi, diminuirebbe la capacità di spesa della gente, ossia la domanda aggregata. La diminuzione dei consumi porterebbe alla chiusura di altre aziende, dunque a nuovi disoccupati e a un’ulteriore diminuzione della possibilità di acquistare beni e servizi nel più classico dei circoli viziosi. In pratica, a livello economico, una “tempesta perfetta” su una nave che già ora sta a galla per miracolo.

Gli Usa, dal canto loro, non sono affatto ansiosi di una nuova guerra mediorientale, essendo stato il costo di quella irachena esorbitante. Secondo uno studio della Brown University infatti la seconda guerra in Iraq sarebbe costata circa 6000 miliardi tra i costi diretti, i costi per assistenza medica dei feriti e invalidi e gli interessi sul debito pubblico emesso per finanziare le operazioni belliche. In pratica 100 volte i 60 miliardi preventivati da Bush prima dell’attacco. Una guerra totale in medio oriente, che rischia di innescarsi con l’attacco alla Siria, avrebbe costi molto maggiori, e insostenibili per un Paese come gli Usa, gravati da un debito pubblico enorme.

Eppure ancora una volta è nell’economia che vanno trovate le ragioni dell’atteggiamento bellicoso degli americani, e in particolare nella politica di “quantitative easing” promossa dalla FED per dare respiro agli Usa colpiti dall’esplosione della bolla finanziaria.

Per sostenere l’economia, infatti, la Banca Centrale Americana ha iniziato a stampare una immensa quantità di dollari da immettere nel sistema. Perché il gioco funzioni, tuttavia, è necessario che il dollaro mantenga il suo ruolo di moneta internazionale, ruolo che oggi è garantito esclusivamente dal fatto che le transazioni mondiali di greggio avvengono con la valuta americana. Qualora questo privilegio terminasse la montagna di dollari stampati dalla FED sarebbe soggetta a una fortissima svalutazione, specialmente nei confronti dell’euro che, differentemente dal dollaro, non viene stampato a gogò per tamponare i debiti.

E’ quindi ancora una volta il ruolo internazionale del dollaro e la politica monetaria degli Usa alla base dell’instabilità globale e della minaccia di nuove e terribili guerre.
Immagine
Ultima modifica di dostum il 29/08/2013, 18:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#1500 Messaggio da nik978 »

Per la serie: quando ti tolgono le parole di bocca..

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08 ... co/695566/

Siria: Obama e al Qaeda, insieme contro lo stesso nemico
di Robert Fisk | 29 agosto 2013

Se l’Occidente decidesse di intervenire militarmente in Siria, il grido di battaglia dovrebbe essere “uno per tutti e tutti per uno”. La realtà è ben più drammatica e difficile da digerire: se il presidente Barack Obama optasse per l’intervento militare in Siria, per la prima volta nella storia gli Stati Uniti combatterebbero al fianco dei militanti di al Qaeda.

Una bella alleanza davvero. Non erano i Tre Moschettieri che per farsi coraggio, prima di ogni scontro gridavano “uno per tutti e tutti per uno”? Lo stesso grido di battaglia dovrebbero adottarlo gli occidentali se – o quando – i grandi statisti delle potenze occidentali decidessero di scatenare una guerra contro Bashar al Assad. Gli uomini che uccisero migliaia di persone con l’attentato delle Torri Gemelle l’11 settembre 2001 combatteranno accanto alle stessa nazione il cui sangue innocente fu così crudelmente versato 12 anni fa. Un vero successo politico per Obama, Cameron, Hollande e tutti gli altri signori della guerra in miniatura.

Naturalmente questa realtà non verrà sottolineata, anzi verrà nascosta, dal Pentagono o dalla Casa Bianca e nemmeno al Qaeda avrà interesse a pubblicizzarla. Ma una cosa in comune la Casa Bianca e al Qaeda ce l’hanno: il desiderio di distruggere il regime di Assad. È lo stesso obiettivo del Nusra, il movimento vicino ad al Qaeda che in Siria combatte contro le forze governative. Questa situazione apre alcune interessanti prospettive.

Forse gli americani dovrebbero chiedere ad al Qaeda un piccolo aiuto per ciò che riguarda l’intelligence, non fosse altro perché i militanti di al Qaeda conoscono il territorio e la popolazione molto meglio degli americani. E magari al Qaeda potrebbe fornire utili informazioni sui bersagli da colpire al Paese che non fa altro che proclamare ai quattro venti che sono i sostenitori di al Qaeda – e non i siriani – il pericolo pubblico numero 1 del mondo occidentale. Naturalmente non mancheranno le contraddizioni in qualche modo involontariamente e amaramente divertenti. Mentre gli americani con i droni massacrano gli uomini di al Qaeda nello Yemen e in Pakistan – oltre a un imprecisato numero di civili – con l’aiuto di Cameron, Hollande e altri minuscoli politici trasformatisi in generali, garantiranno assistenza militare ad al Qaeda in Siria colpendo i suoi nemici. Ci potete scommettere l’ultimo euro che vi rimane che il solo bersaglio che gli americani non colpiranno in Siria sarà quello degli uomini di al Qaeda e del Nusra.

Inutile dire che l’ineffabile premier applaudirà qualunque iniziativa degli americani schierandosi di fatto con al Qaeda e dimenticando gli attentati di Londra. Dal momento che non esiste più nei governi moderni alcuna forma di memoria storica, Cameron ha probabilmente dimenticato le parole di Bush e Blair risalenti a una decina di anni fa. Le stesse che dicono oggi lui e Obama accompagnate dalle stesse ridicole assicurazioni e false promesse e pronunciate con grande sicurezza. Oggi come dieci anni fa a queste parole non crede nessuno.

In Iraq entrammo in guerra sulla spinta di una serie di menzogne messe a punto da imbroglioni e giocatori delle tre carte. Oggi siamo alla guerra di Youtube. Con questo non voglio dire che le terribili immagini dei civili siriani uccisi con i gas siano false, ma che qualsiasi eventuale prova del contrario verrebbe cancellata perché ormai la verità è stata scritta. Tanto per fare un esempio, a nessuno interessano le ricorrenti voci provenienti da Beirut secondo cui tre membri di Hezbollah – che a Damasco è schierata con le truppe filogovernative – nello stesso giorno sono stati colpiti in un tunnel apparentemente dal medesimo gas. Pare che i tre uomini siano stati ricoverati in un ospedale di Beirut. Quindi se le forze armate siriane hanno fatto ricorso ai gas, come è possibile che siano stati colpiti anche gli uomini di Hezbollah?

E a proposito di memoria storica. Alzi la mano lo statista occidentale che ricorda cosa accadde l’ultima volta che gli americani si schierarono contro l’esercito siriano? Scommetto che le mani resterebbero tutte abbassate. Mi riferisco al 4 dicembre 1983, giorno in cui in Libano l’Aeronautica militare americana decise di bombardare le postazioni missilistiche siriane nella valle della Bekaa. Me ne ricordo benissimo perché mi trovavo in Libano. Un bombardiere americano fu colpito da un missile siriano – ovviamente di fabbricazione russa – e cadde nella valle della Bekaa. Il pilota, Mark Lange, morì sul colpo. Il suo secondo, Robert Goodman, fu preso prigioniero, trasferito a Damasco e incarcerato. Dopo quasi un mese, Jesse Jackson fu costretto a recarsi in Siria per implorare la sua liberazione tra roboanti dichiarazioni del tipo “mettiamo fine alla spirale della violenza”. La contraerea siriana abbatté anche un altro aereo americano, ma in questo caso il pilota riuscì a lanciarsi in Mediterraneo dove fu tratto in salvo da un peschereccio libanese. Ovviamente ci raccontano che i bombardamenti sulla Siria dureranno pochissimo. E quanto Obama desidera credere. Ma basta pensare all’Iran o a Hezbollah per capire che la cosa potrebbe andare avanti per un bel pezzo.

© The Independent Traduzione di Carlo A. Biscotto

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