[O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

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Johnny Wadd
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141286 Messaggio da Johnny Wadd »

il problema del Milan è che in questi ultimi anni Galliani ha fatto terra bruciata e in pratica dell'attuale rosa l'unico che ha un certo valore mondiale è Bacca, ci sono un paio di promesse (Donnarumma e Romagnoli) e poi il vuoto assoluto, il resto dei calciatori vanno bene al massimo per una squadra da quinto-sesto posto in Italia

devono fare degli investimenti davvero pesanti questi cinesi se vogliono riportare il Milan sul tetto del mondo come dicono loro

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dell
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141287 Messaggio da dell »

è auspicabile che con lo stabilizzarsi di Inter e Milan si inizi a parlare di Stadio di proprietà, è inutile negarlo è una condizione imprescindibile se si vuole stare al top a livello mondiale
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"Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo."

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141288 Messaggio da scb »

Concordo, a patto che non sia il posacenere progettato l'anno scorso, una delle ultime indegne figure di merda di questa società.

Però poi penso che voi vi fate il vostro, noi il nostro, e San Siro? Lasciarlo così inutilizzato sarebbe un gran peccato.
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141289 Messaggio da federicoweb »

Sala ci mettera' i rifugiati
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141290 Messaggio da manigliasferica »

scb ha scritto:
Lonewolf ha scritto:
BenDean ha scritto:Siamo 85 milioni più vicini ad essere di nuovo una società normale.
Però arriverà ancora qualcuno a dire che è tutta una messinscena...
Consiglio le boiate di quel gobbo di Ruiu, che si finge milanista proprio come il suo padrone cravattato. Ha negato sempre, voglio vedere oggi cosa dirà .
grazie a questa segnalazione ho scoperto la sua pagina FB.

https://www.facebook.com/cristianoruiuofficial

:DDD

che sia juventino camuffato da milanista per avere un lavoro l'avevo sentita, c'era stato un periodo un pò di anni fa che faceva il corrispondente/tifoso a QSVS per la Juve, poche puntate, poi è diventato magicamente milanista e il suo posto da juventino lo ha preso Chirico.

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141291 Messaggio da ziggy7 »

non un grande affarista insomma...
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141292 Messaggio da Gerda »

Un Emilio Fede dei poveri insomma.
"Gli amici del campetto
passati dalle Marlboro direttamente all'eroina
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141293 Messaggio da Loris Batacchi »

Alt. Pur odiando Ruiu non è uno che si finge milanista. Lui è milanista, ha seguito la juve per Qsvs fin quando c'era quel demente di Tiziano Crudeli. Col passaggio del duo Crudeli/Corno a Italia 7 gold, il menagramo Ruiu è stato promosso.

Seguo le vicende di Qsvs dai tempi di Giorgio Micheletti e David Messina (parliamo primi anni 90...). Solo le paytv mi hanno allontanato da quel mondo, ma ogni tanto un occhio ce lo butto.

Ps: del resto gira un file audio in cui Crudeli esulta per un gol di Mattheus all'inter...

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Lonewolf
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141294 Messaggio da Lonewolf »

Harvey Esajas, il sogno di un lavapiatti


12 gennaio 2005, sono quasi le 23 di una scura serata invernale. San Siro è un freddo calderone di indifferenza. In pochi hanno avuto l’idea balzana di trascorrere una serata di metà settimana, in pieno inverno, per vedere un Milan-Palermo di Coppa Italia, con l’esito del doppio confronto già deciso all’andata e un nugolo di riserve infreddolite in campo.

Quei pochi che pure avevano deciso di sfidare il freddo, per noia o per passione vera Dio solo lo sa, hanno anche già cominciato a lasciare lo stadio, per dirigersi verso casa, visto che dopo un buon sonno ristoratore li aspetta un’altra giornata di lavoro.



Eppure non sanno, quelli che non sono venuti a San Siro, quelli che se ne stanno andando, e quei pochi pazzi che sono rimasti, che stanno per assistere al momento più bello della vita di un ragazzo che anche lui, quella sera, era a San Siro, ma per lavoro. Un lavoro decisamente diverso da quello che faceva fino a pochi mesi prima, tra la cucina e la sala di un anonimo e forse un po’ triste ristorante.

Il Milan sta vincendo per 2-0, e Carlo Ancelotti decide che è arrivato il momento di regalare un sorriso a un ragazzo. Dalla panchina del Milan si alza Harvey Delano Esajas, per quelli che saranno i cinque minuti più belli della sua vita. Massimo Ambrosini gli lascia il suo posto in campo. Non avrà occasione di fare molto, anche perché la partita è praticamente finita. Harvey fa una cavalcata sulla fascia, mette in mezzo il pallone, ascolta il triplice fischio dell’arbitro Palanca. Tutto quello che gli serve per abbandonarsi, negli spogliatoi, a un pianto di gioia pura.

Perché questo è solo il momento più bello della storia di Harvey Esajas. E’ da qui che abbiamo deciso di cominciare la nostra storia perché, quando il lieto fine non c’é, tanto vale inventarselo. E perché, soprattutto, la vera storia da raccontare è un’altra. Ovvero come abbia fatto Harvey Delano Esajas a finire dalla cucina di un ristorante al prato verde di San Siro.
Le radici di questa storia vanno ricercate in Olanda, o forse in Suriname. Perché è proprio di quella parte del mondo che sono originari due ragazzi che incrociano il loro percorso di vita, in Olanda, nelle giovanili di uno dei club più prestigiosi al mondo: l’Ajax di Amsterdam. Harvey Esajas e Clarence Seedorf si incontrano qui, giovani, ambiziosi e sognanti. Ma il destino, per questi due ragazzi dalle origini simili, ha in serbo solo un biglietto di prima classe per il mondo del calcio vero, quello con cui puoi campare dignitosamente e forse anche più.

Quel biglietto, stando a sentire Clarence Seedorf, se lo doveva accaparrare Esajas. “Era lui quello più bravo tra i due, all’inizio“, racconterà il Professore, più di qualche volta. Ma siccome il calcio non è una scienza esatta, Clarence Seedorf diventerà grande già nell’Ajax, Harvey Esajas sarà costretto a girare l’Europa alla ricerca del suo posto nel mondo. Prima che le loro strade si separino, però, c’è ancora tempo per un ultimo fugace incontro. Stagione 1993-94, Esajas è finito al Feyenoord, che lo lancia tra i professionisti. Il ragazzo segnerà un unico gol nella sua travagliata carriera. E si, siccome il calcio non è una scienza esatta ma spesso si diverte a prenderci per i fondelli, quel gol lo segnerà proprio contro l’Ajax.

Presto, però, Esajas comincia a smarrire la via. Inizia la solita trafila di prestiti e trasferimenti, a caccia del proprio posto nel mondo del calcio. Groningen, Cambuur, Dordrecht. Poi, nel 1999, sembra arrivare l’occasione del riscatto con la chiamata del Real Madrid. Ma resterà solo un sogno, le porte della prima squadra non si apriranno mai, anzi, ricomincia la discesa verso le serie inferiori spagnole. Zamora, Mostoles, avventure che non fanno che intristire e ingrigire ulteriormente l’anima di Harvey Esajas, che vede ormai le sue speranze di diventare un calciatore allontanarsi sempre più verso l’orizzonte, mentre lui rimane piantato per terra.

E’ il 2001. Un infortunio al tendine d’achille gli ha complicato le ultime chance di trovare un posto da qualche parte, i chili cominciano ad accumularsi, uno dopo l’altro. Harvey Esajas inizia a riflettere sulla sua carriera, ma anche sulla sua vita. Non gioca una partita dal 1999, e capisce che il calcio sarà solo un passatempo, un lontano ricordo, alla peggio un rimpianto da portarsi dietro finché morte non li separi, ma di sicuro non sarà mai il suo mestiere. Pagare affitto e bollette diventa un problema, per cui deve cercarsi dei lavori saltuari. Tra cui, racconterà un giorno, anche quello di inserviente in un circo.

Nel 2002 decide di tentare ancora la fortuna. Un amico di lunga data, anche lui transitato da Amsterdam, sponda Ajax, gli offre un posto sul divano di casa sua. E’ Edgar Davids, che in quel periodo vive a Torino, e si offre di aiutare il suo ex compagno: Harvey ha messo su molti chili, ma il talento e la voglia di tornare a giocare ci sono. Fa qualche provino, con Fiorentina e Torino, ma tutti gli rispondono che per lui non c’è posto. Lui si mette il cuore in pace, si allaccia il grembiule, e torna in cucina, a pelare patate e a lavare piatti, mentre dagli altoparlanti del ristorante la radio diffonde le urla dei radiocronisti di Tutto il calcio minuto per minuto.

Chissà quante volte Harvey Esajas avrà sentito Riccardo Cucchi chiedere la linea per annunciare un gol di Clarence Seedorf. Il suo vecchio amico Clarence Seedorf che ora gioca al Milan. Harvey prende coraggio, alza ancora una volta la cornetta. Chiede aiuto a Clarence, uno con il cuore grande almeno quanto il suo fondoschiena. E’ il 2003, e quel telefono squilla. Da un telefono all’altro. Da Harvey Esajas a Clarence Seedorf, da Clarence Seedorf ad Adriano Galliani.

In qualche modo, non si sa come, Clarence riesce a convincere il suo capo. E’ il 2004 quando Harvey Esajas, 29 anni e 110 chili, varca i cancelli di Milanello. Gli mettono in mano un borsone, gli danno un armadietto per posare le sue robe. E Harvey comincia a lavorare, a sudare, a far scivolare via quei chili di troppo, inseguendo un sogno che profuma di riscatto.

Finché arriva quel giorno. 11 mesi dopo, a San Siro. Le luci, il pallone, la maglia rossonera. Harvey Esajas, almeno per una sera, torna a sentirsi un giocatore vero, quello che aveva sempre sognato di essere.

Qualche mese dopo, Carlo Ancelotti lo mette anche nella lista dei convocati per la maledetta finale di Istanbul. Nessuno si sarebbe sognato di mandarlo in campo, ma lui è lì con la squadra, vive fino in fondo il dramma della rimonta, dei rigori, delle lacrime. E’ da quelle lacrime che dovrebbe ripartire la carriera di Harvey, ma, un po’ come quando un film ti sembra troppo perfetto per essere vero, in realtà è lì che tutto finisce.

Al Milan, in effetti, non c’è posto per un trentunenne come tutti gli altri. Ora che la sua storia è diventata di pubblico dominio, ora che tutti hanno voluto bene almeno per 5 minuti al lavapiatti obeso diventato eroe per una notte, qualcuno disposto a prenderlo, anche in categorie inferiori, c’è sicuramente. Harvey va prima a Legnano, poi al Lecco. Quattro partite in due anni, la consapevolezza che forse stavolta è davvero tutto finito.

Harvey telefona ancora una volta a Clarence Seedorf. Lo ringrazia per l’ultima volta, poi torna a sfogliare le pagine degli annunci di lavoro. Non smette di seguire il calcio. Un giorno, dice, vuole diventare un allenatore, uno di quei signori che riconoscono il talento e gli danno una possibilità. Quando gli chiedono se si ispira a qualcuno, se vuole diventare come qualcuno di quegli allenatori famosi, Harvey non ha dubbi, tira fuori due nomi: Guus Hiddink e Carletto Ancelotti.

Valerio Nicastro
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141295 Messaggio da Salieri D'Amato »

Bella storia, ma la morale quale è?!
Di la verità, volevi farci sapere che i pipponi li prendevate anche prima. :-D
La via più breve tra due cuori è il pene

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141296 Messaggio da Johnny Ryall »

Che alla fine Zio Fester è un gran cuore d'oro.
Ed io l'ho sempre amato.

Buon lavoro.
Dopo le indagini, gli telefonano le troie

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141297 Messaggio da Lonewolf »

Salieri D'Amato ha scritto:Bella storia, ma la morale quale è?!
Di la verità, volevi farci sapere che i pipponi li prendevate anche prima. :-D
Noi siamo romantici e siamo fatti della stessa materia dei sogni.

Voi invece...sapete bene di cosa siete fatti...
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141298 Messaggio da SoTTO di nove »

Ecco perchè hanno preso Vangioni.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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Matteone
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141299 Messaggio da Matteone »

Umberto Gandini lascia il Milan.

“Dopo 23 anni di Milan, Umberto Gandini ci lascia. È legittimo, caro Umberto, che tu abbia maturato il desiderio di misurarti in un nuovo contesto, ma sappi che lasci qui un gran rimpianto e tanto affetto: è ciò che, al di là perfino dei tuoi indiscutibili valori professionali, resterà per sempre nel cuore di tutti noi”.

acmilan.com


La sua futura destinazione sarà Roma.

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

#141300 Messaggio da Totò »

Lonewolf ha scritto:
Salieri D'Amato ha scritto:Bella storia, ma la morale quale è?!
Di la verità, volevi farci sapere che i pipponi li prendevate anche prima. :-D
Noi siamo romantici e siamo fatti della stessa materia dei sogni.

Voi invece...sapete bene di cosa siete fatti...
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Infatti,

me la ricordo quella partita... non ero allo stadio ovviamente, ma era palese quanto il pubblico incitasse questo ragazzo, e quanto gli fosse vicino. Nessuno è come noi!!!

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