Jeff Healey se n'è andato.
Cieco dall'età di 1 anno, il canadese aveva sviluppato una tecnica chitarristica particolare (appoggiando lo strumento sulle ginocchia e in questo modo adoperando tutte e dieci le dita delle mani) e soprattutto devastante nel suo amore per il blues in tutte le sue sfumature.
Voglio ricordarlo con quello che ritengo il suo album migliore, quello d'esordio, datato 1988.
Vent'anni fa fu un fulmine a ciel sereno, come si usa dire.
Ascoltato oggi, resta ancora un disco torrido e coinvolgente, che dà tutta la misura del talento di Jeff e della sua grande voglia di comunicare.
I dischi successivi non raggiungono lo stesso impatto e le stesse vette qualitative, ma oggi non ha più molta importanza.
Oggi mi piace pensare che Jeff sieda da qualche parte, lassù, scatenando decibel di sano, corroborante e immaginifico blues senza più età .


