mah, questi poteri forti vuoi vedere che sono un pò pirla......GeishaBalls ha scritto: ↑13/09/2020, 21:31@Blif: oltre agli standard allora devi metterci anche la privacy e / o la tutela della concorrenza, a partire dalla imposizione a Microsoft di togliere il Browser da Windows. A proposito, era l’allora commissario UE alla concorrenza Mario Monti, uno dei cattivoni dei sovranisti, che multava un altro Belzebù come Bill Gates
(OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
very funny
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
Covid-19 e Brexit: Moody's declassa il Regno Unito
Il giudizio passa da Aa2 ad Aa3 – Pesa anche l'indebolimento del quadro istituzionale del Paese
Pandemia, Brexit, incertezze sulle politiche di bilancio del Governo Johnson e «indebolimento del quadro istituzionale» costano a Londra la bocciatura di Moody’s: nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 l’agenzia di rating ha declassato il giudizio sul debito pubblico del Regno Unito, portandolo da Aa2 ad Aa3, sullo stesso livello di Belgio e Repubblica Ceca. Il Pil del Paese ha subito una contrazione del 21,5% nel secondo trimestre dell'anno (su base annua), e il suo debito pubblico si prepara a superare la soglia del 100% del Pil. Secondo Moody’s, l’andamento economico è «significativamente più debole del previsto ed è probabile che rimanga tale in futuro». La crisi del coronavirus peserà di più sul Regno Unito, rispetto ad altre grandi mercati avanzati, a causa della forte dipendenza dai servizi, più esposti alle misure restrittive, spiega l'agenzia. Il taglio del rating è un colpo per il primo ministro Boris Johnson, che è sotto il fuoco dell'opposizione e dei parlamentari del suo partito conservatore per la gestione della pandemia, che ha fatto più vittime nel Regno Unito che in qualsiasi altro Pese europeo, con oltre 43mila morti e quasi 700mila casi. Circa 28 milioni di persone, oltre metà della popolazione inglese, vivono da ieri sotto le rigide restrizioni imposte per fermare i contagi. Oltre alla pandemia, pesa sulle prospettive del Paese il pasticcio della Brexit. Moody’s ribadisce che senza un ampio accordo commerciale con l’Unione Europea, Londra pagherebbe un pezzo pesante che andrebbe a sommarsi ai danni già causati dall'emergenza sanitaria. Venerdì, Johnson ha dichiarato che al momento non ha senso continuare i negoziati commerciali e ha chiesto alle imprese di prepararsi a un «accordo in stile Australia». Espressione usata più volte, ma che non significa molto: l’Australia, al momento, non ha accordi commerciali con la Ue e le due parti operano principalmente secondo le regole della Wto, con dazi significativi sulle merci scambiate. Moody’s si dice pessimista: «Anche se ci sarà un accordo commerciale tra il Regno Unito e Unione Europea entro la fine del 2020, sarà probabilmente di portata ristretta». L’agenzia di rating boccia anche la gestione dei conti pubblici: Londra ha perso la disciplina di bilancio ed è improbabile che possa ridurre in tempi rapidi il debito, dato che tagliare la spesa, decollata per contrastare la crisi del Covid, sarà politicamente difficile, mentre aumentare le tasse potrebbe soffocare la ripresa. Critico Pat McFadden, responsabile finanza pubblica del Labour: «È significativo che l'indebolimento delle istituzioni e della governance britannica sia stato indicato da Moody’s come una delle cause del declassamento. L’attacco ideologico alle nostre istituzioni condotto dal premier sta ora avendo un impatto diretto sull’economia». Moody’s ha anche rivisto da «negativo» a «stabile» l’outlook sul debito sovrano del Paese. Il downgrade pone il rating dell’agenzia sullo stesso livello di Fitch, mentre la valutazione di Standard & Poor’s è di un gradino superiore.
Il giudizio passa da Aa2 ad Aa3 – Pesa anche l'indebolimento del quadro istituzionale del Paese
Pandemia, Brexit, incertezze sulle politiche di bilancio del Governo Johnson e «indebolimento del quadro istituzionale» costano a Londra la bocciatura di Moody’s: nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 l’agenzia di rating ha declassato il giudizio sul debito pubblico del Regno Unito, portandolo da Aa2 ad Aa3, sullo stesso livello di Belgio e Repubblica Ceca. Il Pil del Paese ha subito una contrazione del 21,5% nel secondo trimestre dell'anno (su base annua), e il suo debito pubblico si prepara a superare la soglia del 100% del Pil. Secondo Moody’s, l’andamento economico è «significativamente più debole del previsto ed è probabile che rimanga tale in futuro». La crisi del coronavirus peserà di più sul Regno Unito, rispetto ad altre grandi mercati avanzati, a causa della forte dipendenza dai servizi, più esposti alle misure restrittive, spiega l'agenzia. Il taglio del rating è un colpo per il primo ministro Boris Johnson, che è sotto il fuoco dell'opposizione e dei parlamentari del suo partito conservatore per la gestione della pandemia, che ha fatto più vittime nel Regno Unito che in qualsiasi altro Pese europeo, con oltre 43mila morti e quasi 700mila casi. Circa 28 milioni di persone, oltre metà della popolazione inglese, vivono da ieri sotto le rigide restrizioni imposte per fermare i contagi. Oltre alla pandemia, pesa sulle prospettive del Paese il pasticcio della Brexit. Moody’s ribadisce che senza un ampio accordo commerciale con l’Unione Europea, Londra pagherebbe un pezzo pesante che andrebbe a sommarsi ai danni già causati dall'emergenza sanitaria. Venerdì, Johnson ha dichiarato che al momento non ha senso continuare i negoziati commerciali e ha chiesto alle imprese di prepararsi a un «accordo in stile Australia». Espressione usata più volte, ma che non significa molto: l’Australia, al momento, non ha accordi commerciali con la Ue e le due parti operano principalmente secondo le regole della Wto, con dazi significativi sulle merci scambiate. Moody’s si dice pessimista: «Anche se ci sarà un accordo commerciale tra il Regno Unito e Unione Europea entro la fine del 2020, sarà probabilmente di portata ristretta». L’agenzia di rating boccia anche la gestione dei conti pubblici: Londra ha perso la disciplina di bilancio ed è improbabile che possa ridurre in tempi rapidi il debito, dato che tagliare la spesa, decollata per contrastare la crisi del Covid, sarà politicamente difficile, mentre aumentare le tasse potrebbe soffocare la ripresa. Critico Pat McFadden, responsabile finanza pubblica del Labour: «È significativo che l'indebolimento delle istituzioni e della governance britannica sia stato indicato da Moody’s come una delle cause del declassamento. L’attacco ideologico alle nostre istituzioni condotto dal premier sta ora avendo un impatto diretto sull’economia». Moody’s ha anche rivisto da «negativo» a «stabile» l’outlook sul debito sovrano del Paese. Il downgrade pone il rating dell’agenzia sullo stesso livello di Fitch, mentre la valutazione di Standard & Poor’s è di un gradino superiore.
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"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
bEH FACCIAMOCI QUATTRO RISATE
Roma, 29 ott. (askanews) - I cosacchi alla (vana) ricerca di abbeveratoi sulla Diagonal di Barcellona: a detta di un giudice della capitale catalana, la Russia avrebbe offerto diecimila soldati agli indipendentisti per "trasformare la Catalogna in una Svizzera". Almeno a credere all'indagine della Guardia Civil locale che negli ultimi due giorni ha portato all'arresto di 21 persone.La notizia - riportata dal quotidiano conservatore El Mundo - ha provocato la reazione (ilare) dell'ambasciata russa a Madrid, che ha pubblicato un tweet in cui la definisce "incompleta" e commenta testualmente: "Bisogna aggiungere due zeri al numero dei soldati, ma l'aspetto più impressionnate di questa cospirazione è che le truppe dovevano essere trasportate da aerei 'Chato' e 'Mosca' (due modelli sovietici degli anni Trenta, ndr) assemblati in Catalogna durante la Guerra civile e nascosti in un luogo sicuro nelle montagne fino a che non avessero ricevuto l'ordine di agire".Un'offerta che sarebbe peraltro passata inosservata a tutti i servizi segreti del pianeta (compreso il CNI spagnolo) e alla Nato, ma non agli inquirenti della "Benemerita" di Barcellona - forse non è un caso che il governo di Madrid si sia per ora astenuto da qualsiasi commento.Il tutto, nell'ambito di un'inchiesta che sempre la Guardia Civil ha pensato bene di battezzare "Volkov", dal nome di una battaglia combattuta dal contingente spagnolo della "División Azul" schierato da Franco in Russia a fianco delle truppe naziste fra il 1941 e il 1943 (ovvero, l'equivalente spagnolo dell'Armir).L'unico fatto certo è che le indagini hanno portato all'arresto di 21 persone più o meno legate all'indipendentismo catalano, per le quali al momento non è stato formalizzato alcun capo di accusa. Anche perché il magisrato non sembra avere le idee troppo chiare in merito: tra le varie ipotesi circolate e successivamente smentite la più probabile è quella relativa ai finanziamenti illegali del referendum del primo ottobre 2017.Questo peraltro è un filone di indagine già aperto a suo tempo in quanto la malversazione di fondi pubblici è una delle accuse per cui la Corte Suprema ha condannato i dirigenti indipendentisti attualmente in carcere.

Roma, 29 ott. (askanews) - I cosacchi alla (vana) ricerca di abbeveratoi sulla Diagonal di Barcellona: a detta di un giudice della capitale catalana, la Russia avrebbe offerto diecimila soldati agli indipendentisti per "trasformare la Catalogna in una Svizzera". Almeno a credere all'indagine della Guardia Civil locale che negli ultimi due giorni ha portato all'arresto di 21 persone.La notizia - riportata dal quotidiano conservatore El Mundo - ha provocato la reazione (ilare) dell'ambasciata russa a Madrid, che ha pubblicato un tweet in cui la definisce "incompleta" e commenta testualmente: "Bisogna aggiungere due zeri al numero dei soldati, ma l'aspetto più impressionnate di questa cospirazione è che le truppe dovevano essere trasportate da aerei 'Chato' e 'Mosca' (due modelli sovietici degli anni Trenta, ndr) assemblati in Catalogna durante la Guerra civile e nascosti in un luogo sicuro nelle montagne fino a che non avessero ricevuto l'ordine di agire".Un'offerta che sarebbe peraltro passata inosservata a tutti i servizi segreti del pianeta (compreso il CNI spagnolo) e alla Nato, ma non agli inquirenti della "Benemerita" di Barcellona - forse non è un caso che il governo di Madrid si sia per ora astenuto da qualsiasi commento.Il tutto, nell'ambito di un'inchiesta che sempre la Guardia Civil ha pensato bene di battezzare "Volkov", dal nome di una battaglia combattuta dal contingente spagnolo della "División Azul" schierato da Franco in Russia a fianco delle truppe naziste fra il 1941 e il 1943 (ovvero, l'equivalente spagnolo dell'Armir).L'unico fatto certo è che le indagini hanno portato all'arresto di 21 persone più o meno legate all'indipendentismo catalano, per le quali al momento non è stato formalizzato alcun capo di accusa. Anche perché il magisrato non sembra avere le idee troppo chiare in merito: tra le varie ipotesi circolate e successivamente smentite la più probabile è quella relativa ai finanziamenti illegali del referendum del primo ottobre 2017.Questo peraltro è un filone di indagine già aperto a suo tempo in quanto la malversazione di fondi pubblici è una delle accuse per cui la Corte Suprema ha condannato i dirigenti indipendentisti attualmente in carcere.
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
triste fine per il Morisi inglese, vero artefice della propaganda Brexit
cacciato da Bojo a pedate in culo con gli scatoloni, vedremo le ripercussioni sulla cosiddetta Brexit
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
Se UE e GB non troveranno un accordo serio entro la fine dell’anno, per le esportazioni saranno cazzi.
Al momento nessuno si è lamentato perché non è cambiato nulla in questi anni post brexit, si è cercato solamente di rinviare la scadenza, ma da gennaio sarà una rivoluzione.
Inutili aumenti di costi e tempi, inutili complicazioni nelle documentazioni per l’export che si ripercuoteranno inevitabilmente su aumenti di prezzi.
Questo è quello che succede quando populismo e sovranismo fanno credere alla gente di sapere cosa è meglio per loro.
Al momento nessuno si è lamentato perché non è cambiato nulla in questi anni post brexit, si è cercato solamente di rinviare la scadenza, ma da gennaio sarà una rivoluzione.
Inutili aumenti di costi e tempi, inutili complicazioni nelle documentazioni per l’export che si ripercuoteranno inevitabilmente su aumenti di prezzi.
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"Gli amici del campetto
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
come possa UK in piena pandemia passare dall'unione doganale alle tariffe WTO mi riesce difficile capireGerda ha scritto: ↑14/11/2020, 9:06Se UE e GB non troveranno un accordo serio entro la fine dell’anno, per le esportazioni saranno cazzi.
Al momento nessuno si è lamentato perché non è cambiato nulla in questi anni post brexit, si è cercato solamente di rinviare la scadenza, ma da gennaio sarà una rivoluzione.
Inutili aumenti di costi e tempi, inutili complicazioni nelle documentazioni per l’export che si ripercuoteranno inevitabilmente su aumenti di prezzi.
Questo è quello che succede quando populismo e sovranismo fanno credere alla gente di sapere cosa è meglio per loro.
non escludo che proprio causa pandemia alla fine si faccia ulteriore rinvio, tanto il popolo si beve qualsiasi coglionata. ogni popolo ha il suo amaro calice da bere.
Quanto a Cummings, come già accaduto per Cameron, ha tolto il disturbo senza dover rendere conto della devastazione lasciata alle sue spalle.
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
Il popolo si beve qualsiasi coglionata, intanto l’economia inglese ha comunque fatto un po’ peggio di noi nel 2020Drogato_ di_porno ha scritto: ↑14/11/2020, 15:15come possa UK in piena pandemia passare dall'unione doganale alle tariffe WTO mi riesce difficile capireGerda ha scritto: ↑14/11/2020, 9:06Se UE e GB non troveranno un accordo serio entro la fine dell’anno, per le esportazioni saranno cazzi.
Al momento nessuno si è lamentato perché non è cambiato nulla in questi anni post brexit, si è cercato solamente di rinviare la scadenza, ma da gennaio sarà una rivoluzione.
Inutili aumenti di costi e tempi, inutili complicazioni nelle documentazioni per l’export che si ripercuoteranno inevitabilmente su aumenti di prezzi.
Questo è quello che succede quando populismo e sovranismo fanno credere alla gente di sapere cosa è meglio per loro.
non escludo che proprio causa pandemia alla fine si faccia ulteriore rinvio, tanto il popolo si beve qualsiasi coglionata. ogni popolo ha il suo amaro calice da bere.
Quanto a Cummings, come già accaduto per Cameron, ha tolto il disturbo senza dover rendere conto della devastazione lasciata alle sue spalle.
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
volano gli stracci...la moglie li ha cacciati
Downing Street slams 'vicious and cowardly' attacks on Carrie Symonds
https://news.knowledia.com/US/en/articl ... 2bdab1836b
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
C’è stato un momento che il Duca di Cambridge aveva il coronavirus, Carlo Windsor pure,il Primo Ministro Johnson pure, e se la vecchia stirava le zampe , dato che i bisnipoti sono minorenni, il re , in caso di prognosi infausta sarebbe stato il Duca di Sussex che pero’ ha abbandonato la famiglia e quindi la scelta sarebbe slittata su qualche oscuro cugino. Ma ovviamente non sono morti tutti di coronavirus, però la positività del duca di Cambridge l’hanno tenuta nascosta.
Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?
In questa foto assomiglia a Benny Hill , allora non siamo solo noi ad avere i comici al potere


