[O.T.] Aria di fascismo

Scatta il fluido erotico...

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GeishaBalls
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1396 Messaggio da GeishaBalls »

dostum ha scritto:
22/06/2020, 12:10
Finalmente smascherato?
https://angelapellicciari.com/articoli/ ... chiavista/
Ma di che lo si accusa esattamente? Di essere stato proprietario o commerciante di schiavi? O di averli trasportati? Era una sorta di ONG, un taxi del mare?

Invece di parlare di un argomento in profondità ne accenna tre (Chi erano i mille? E i soldi per la spedizione....?). Che voleva dire? Garibaldi commerciava schiavi e con i soldi fatti ha pagato i mille per sconfiggere il legittimo e illuminato regno borbonico?

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1397 Messaggio da cicciuzzo »

Drogato_ di_porno ha scritto:
26/06/2020, 14:29
dos si lamenta sempre di essere obeso e di non avere successo con le donne, il suo complesso di inferiorità verso il culto della potenza fisica è palese
ma va, sarà solo un pò robusto
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1398 Messaggio da dostum »

cicciuzzo ha scritto:
26/06/2020, 23:47
Drogato_ di_porno ha scritto:
26/06/2020, 14:29
dos si lamenta sempre di essere obeso e di non avere successo con le donne, il suo complesso di inferiorità verso il culto della potenza fisica è palese
ma va, sarà solo un pò robusto
NO sono abbondantemente obeso,ma pagando ho un discreto successo.Posso invidiare i quattrini ma il resto NO.

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1399 Messaggio da dostum »

GeishaBalls ha scritto:
26/06/2020, 16:24
dostum ha scritto:
22/06/2020, 12:10
Finalmente smascherato?
https://angelapellicciari.com/articoli/ ... chiavista/
Ma di che lo si accusa esattamente? Di essere stato proprietario o commerciante di schiavi? O di averli trasportati? Era una sorta di ONG, un taxi del mare?

Invece di parlare di un argomento in profondità ne accenna tre (Chi erano i mille? E i soldi per la spedizione....?). Che voleva dire? Garibaldi commerciava schiavi e con i soldi fatti ha pagato i mille per sconfiggere il legittimo e illuminato regno borbonico?
Vestiva una giubba rossa, ma avrebbe fatto bene a indossare una camicia nera. Giuseppe Garibaldi, mito del Risorgimento italico, fu in realtà, sotto molti aspetti, un fascista ante litteram. È la tesi di Marcello Caroti che sul generale nizzardo ha scritto il bel saggio Garibaldi il primo fascista (youcanprint, pp. 186, euro 11,90), una lettura non revisionista, ma volutamente de-mitizzante del più popolare tra i nostri eroi. Basandosi su una mole consistente di fonti e sulle Memorie scritte dal patriota, Caroti svela le contraddizioni del personaggio, ammantato di un'aura epica spesso falsa, che lui stesso contribuì ad alimentare, aiutato da un naturale carisma, dalla compiacenza dei potenti e da una fortuna spudorata. Del «fascista», Garibaldi ebbe innanzitutto il ricorso a un frasario molto spiccio, sintetizzato in motti e slogan. Il «me ne frego» mussoliniano, avverte Caroti, ebbe origine proprio nei discorsi del combattente risorgimentale, avvezzo a non cercare compromessi, come dimostra il suo disprezzo verso i tiepidi e gli incerti, i «patteggianti alle idee di mezzo». O con noi o contro di noi, avrebbe sintetizzato il Duce. Oltre alle parole, di stampo pre-fascista furono anche i metodi di Garibaldi, il suo modo di agire, in battaglia soprattutto. Nei confronti dei nemici era propenso alle rappresaglie e verso i suoi facile, molto facile alla fucilazione. Caroti parla addirittura di «metodi nazisti», per indicare la maniera sbrigativa di liquidare gli avversari. A dar fondamento a questa sovrapposizione tra Garibaldi e i militi fascisti c'è poi una comunanza di valori, cui entrambi adeguarono il modo di vivere e combattere. Si pensi in primo luogo al «trionfo della volontà», per cui è sempre bene cimentarsi nell'impresa, aspirando alla vittoria. Così Garibaldi caricava i suoi prima di una battaglia: «Non isperate ne' vuoti simulacri, ma nella giustizia; non confidate che in voi. Chi vuole vincere, vince». Viene in mente il «Vincere e vinceremo» di memoria mussoliniana. Con la differenza, tuttavia, che quelle di Garibaldi sono le parole di un combattente che, almeno fino alla spedizione dei Mille, fu un grandissimo perdente. Un altro punto di contatto sta nel «culto del supremo sacrificio», tributo a chi in battaglia si spende col massimo della dedizione, fino a versare il sangue. «Mancò la fortuna, non il valore», avrebbero detto i fascisti. Rientra in questa idea anche il mito della bella morte da cercare nel combattimento («Chi per la patria muor/ vissuto è assai», cantavano i fratelli Bandiera) e il profondo discredito che Garibaldi nutriva verso i soldati che si arrendevano. A ciò si aggiunge un elemento che sarà parte integrante della retorica fascista, ossia il misticismo religioso, che si appropria di aspetti cristiani, declinandoli sull'idea nazionalistica. Come gli artefici del Ventennio, anche Garibaldi fu un nazionalista convinto, che viveva l'amore per la patria come una missione sacra, una forma di ascetismo. Questa sua versione di «santo eroe» è tanto più paradossale se si considera il suo fiero e feroce anticlericalismo, che lo portava a considerare i preti scarafaggi da schiacciare; salvo poi riuscire, come farà anche Mussolini, ad accordarsi con la Chiesa, nel momento in cui gli servirà l'appoggio dei cattolici durante la conquista della Sicilia. Ecco la vicenda più oscura, secondo l'autore, della parabola di Garibaldi: la spedizione dei Mille. Molto più che nelle sue missioni sudamericane, proprio durante lo sbarco in Sicilia Garibaldi dovette scendere a patti con i criminali, sia tra i suoi soldati che tra i suoi sostenitori. Nell'esercito di giubbe rosse, arruolò infatti avanzi di galera, banditi, delinquenti; e per riuscire a debellare con un manipolo di uomini l'esercito borbonico, dovette accordarsi con i «maffiusi», gli uomini d'onore che in quegli anni cominciavano a spadroneggiare nell'isola. Senza il loro appoggio, che presto anche Crispi avrebbe cercato, Garibaldi, il generale della malavita, non sarebbe mai riuscito a sbarcare nel «Continente». Caroti va oltre; sostiene, supportato da documenti, che l'azione garibaldina nel Sud Italia sarebbe stata impossibile se non ci fosse stato il sostegno della Massoneria sia negli ambiti internazionali (come dimostra l'incomprensibile aiuto dato dall'Inghilterra alla spedizione) sia tra gli stessi ufficiali borbonici, che vedevano in Garibaldi non un nemico ma un affiliato alla stessa setta. Questo quadro, che dipinge un Garibaldi proto-fascista, massone e colluso con la mafia, è sufficiente a de-mitizzare la leggenda del combattente generoso. Forse l'unico aspetto che Caroti, volutamente, non demistifica è la vita privata di Garibaldi, ovvero la sua fama di insaziabile amatore. Le dicerie, in questo caso, sembrano tutte vere. Garibaldi era uno che non andava tanto per il sottile con le donne. «Lui le prendeva tutte, belle o brutte, aristocratiche o popolane, ricche o povere, nubili o sposate». Normale per un generale in guerra: per lui, ogni buco era trincea.

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1400 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Si puo’ andare in guerra senza esaltare il coraggio ? La vittoria ? Il non arrendersi ?
Ma che cazzo pretende sto Caroti ?
Faceva prima a scrivere un libro dicendo fate l’amore non fate la guerra piuttosto che criticare Garibaldi.
I partigiani comunisti come combattevano ? Chiedendo ai sottoposti se quel giorno se la sentivano di sparare o preferivano aspettare l’ ispirazione ?

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1401 Messaggio da Salieri D'Amato »

Se è per questo anche gli antichi romani erano fascisti, visto il saccheggio della loro iconografia fatta da Mussolini. Se quello venuto dopo per certi versi imita il primo, per questo tal Caroti, è il primo che viene connotato come il secondo, mah! Come se io fossi uno scrittore e prendessi spunto dal Verga, dopodichè arriva il Caroti a dire che il Verga era salierano nella sua narrazione.

Come gli artefici del Ventennio, anche Garibaldi fu un nazionalista convinto Ma va, l'artefice dell'unità d'Italia era un nazionalista convinto, chi l'avrebbe mai pensato!

Che un avventuriero, che è vissuto di guerre, abbia forti valenze anche negative e non sia l'eroe senza macchia e tutto d'un pezzo che celebra la massa mi sembra verosimile, ma questo bisogno di cercare un protofascismo per fare un parallelo, piuttosto labile da quello che leggo, mi sembra un tentativo di strambo revisionismo, anzi direi quasi di mistificazione storica. Molti lo fanno per fini politici, ma in questo caso ho più l'idea che il Caroti cerchi di dare un senso di rivelazione ai suoi scritti per cercare di emergere dall'anonimato in cui ho l'impressione che navighi.
La via più breve tra due cuori è il pene

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1402 Messaggio da dostum »

AHA
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Cominciamo dal testo di questa famosa dedica: “Benito Mussolini mit dem ergebenen Gruß eines alten Mannes der im Machthaber den Kultur Heros erkennt. Wien, 26. April 1933. Freud”, che tradotto in italiano significa: “A Benito Mussolini coi rispettosi saluti di un vecchio che nel detentore del potere riconosce l’eroe della civiltà”16.

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1403 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Qualcuno puo’ pensare che questa sia l’ennesima ossessione compulsivo-ossessiva di Dostum
Purtroppo no e’ il nostro sport/ tragedia nazionale. La distruzione sistematica della tradizione attribuendogli connotati dittatoriali.
Non avendo , perché là si ripudia, una tradizione si è inventato il meraviglioso mondo dell’Onu, della ue e delle ong che servono a sostituire tutto il resto troppo fascista.
Il buonismo della sinistra altro non e’ che l’esito finale della grande operazione di assimilazione della tradizione al fascismo.
Dostum non e’ solo e soprattutto non si e’ inventato nulla

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1404 Messaggio da gaston »

questo è esattamente il cuore della questione .Qui c'è il nodo da sciogliere , qui si vede che il nostro è un problema culturale , di quelle cose immateriali ,intangibili che pesano sulla nostra materica quotidianità
P.S @Oscar , mi sono stufato di darti ragione ,neanche mi paghi , :) :) perciò da ora in poi mi limiterò alle emoticon

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1405 Messaggio da dostum »

Però l'uniforme gli andava a pennello
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1406 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Chi e’stato marxista negli anni in cui tutti erano marxisti e’ stato spesso anche fascista
Napolitano, Scalfari, Moravia, Dario Fo...
Questi evidentemente non riescono a non stare dalla parte della maggioranza.

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1407 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Tempo fa mi era venuta voglia di leggere i libri di De Felice sul fascismo, perché ne avevo sfogliato qualcuno e l’avevo trovato chiaro ed interessante. Anche se ho sempre saputo che hanno la fama di essere astrusi.
Poi non se ne e’ fatto niente

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Magath
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1408 Messaggio da Magath »

Se ti interessa la storia militare, ci troverai poco o nulla (non aveva alcun interesse per le forze armate, il che è un paradosso si scrivi un'opera in più volumi sul fascismo), ma non è il solo.
Molto delle sue tesi sono state superate da alcuni suoi allievi (Gentile in primis).
Nella vita c'è una sola regola...purtroppo l'ho dimenticata. The Crew.

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1409 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Magath ha scritto:
28/06/2020, 19:18
Se ti interessa la storia militare, ci troverai poco o nulla (non aveva alcun interesse per le forze armate, il che è un paradosso si scrivi un'opera in più volumi sul fascismo), ma non è il solo.
Molto delle sue tesi sono state superate da alcuni suoi allievi (Gentile in primis).
Allora io ho un rapporto strano con la storia in generale.
Se e’ una successione interminabile di dati e di fatti, come spesso e’ io non riesco a seguirla.
Essendo uno che per conformazione tende ad estrapolare e sintetizzare una linea generale se la storia e’ troppo dettagliata non trovo piu’ un bandolo della matassa.Pero’ la storia e’ indispensabile.
Ho aperto a caso dei libri di una collana di De Felice e leggiucchiando qua e là trovavo uno modo di procedere concettuale , nel senso che venivano messi in risalto degli aspetti del fascismo prescindendo dall’elenco pedissequo dei fatti talvolta ininfluenti ( Mussolini scrisse una lettera, poi la cestino’ , poi la riscrisse, poi la corresse il segretario...) Oltre la storia militare trovo interessante anche quella architettonica o di costruzione dello Stato. Comunque forse la mia impressione non e’ del tutto corretta perché De Felice e’ noto anche per scrivere in modo oscuro

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Magath
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1410 Messaggio da Magath »

Se pensi che la storia militare sia un elenco di dati, fatti e grandi battaglie sia rimasto fermo alla visione prima degli anni '20 del '900!
Il problema con De Felice è la separazione(tradizionale, in Italia) tra problemi politici e militari (non si può scrivere della preparazione alla guerra mondiale e poi dell'intervento italiano in guerra senza mai porre il problema della preparazione delle forze armate).
Nella vita c'è una sola regola...purtroppo l'ho dimenticata. The Crew.

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