Scacciato dall'Italia! Cacciamolo dal Milan!
presidente del Milan, Silvio Berlusconi, svela: "Ho chiesto ai cinesi di restare presidente per 3 anni. Ma loro mi vorrebbero cacciare...". Intanto spunta il nome di Robin Li.
La trattativa esclusiva fra il presidente Silvio Berlusconi e la cordata cinese per la cessione del pacchetto di maggioranza delle azioni del Milan (70%) va avanti ed entra in una settimana decisiva, quella che vedrà giocarsi a Milano la finale di Champions League.
Per l'occasione è atteso nel capoluogo lombardo tutto il calcio che conta, inclusi i cinesi, che sperano nel sì dell'attuale patron rossonero entro il prossimo 15 giugno. Per questo, con ogni probabilità, ci sarà un incontro importante fra le delegazioni delle due parti.
Tra le due sponde in queste settimane ha lavorato alacremente Nicholas Gancikoff, 42 anni, versatile manager italo-inglese, referente milanese di Sal Galatioto, l’advisor che da New York tiene i contatti con Pechino. Gancikoff lavora soprattutto per la Solar, un gruppo che ha forti interessi nel fotovoltaico. Ma è anche il titolare della Sports Investment Group, società votata a gestire acquisizioni (o fusioni) di club sportivi, e si occupa anche di impianti (nel 2009 ha curato un progetto per conto di Massimo Moratti nel momento in cui l’allora presidente dell’Inter aveva preso in esame l’idea di costruire un nuovo stadio).
A complicare l'accordo fra le parti è sorto però un problema relativo al ruolo che l'attuale presidente rossonero ricoprirebbe nel momento in cui la cessione della società di Via Aldo Rossi dovesse concretizzarsi, questione che sta particolarmente a cuore a Silvio Berlusconi.
"In caso di cessione della società ho chiesto di restare presidente del Milan per almeno 3 anni. - ha rivelato l'ex Presidente del Consiglio, intercettato domenica pomeriggio dal 'Corriere dello Sport' a Brugherio - E' un obbligo mio, ma loro (i cinesi; ndi) mi vorrebbero cacciare...".
I cinesi, insomma, sarebbero intenzionati ad estromettere da subito il presidente più vincente di sempre della storia rossonera dalla nuova società, rifondando totalmente quest'ultima. E Berlusconi, che vorrebbe comunque cedere la società dopo gli insuccessi degli ultimi anni, vive come un vero dramma personale la sola ipotesi di lasciare dopo 30 anni la carica di numero uno della società.
Per questo la partita fra potenziali acquirenti e venditori potrebbe giocarsi proprio attorno al suo ruolo futuro e alla sua eventuale uscita di scena. "Mi chiedete se vendiamo il Milan? Dico di sì perché vogliamo farlo più grande. - ha dichiarato sempre domenica Berlusconi ai tifosi del villaggio Edilnord - Voglio dare il Milan a chi ha tante ambizioni e voglia di portarlo ad essere protagonista. Cerco un partner che abbia i fondi necessari".
E al destino di Berlusconi appare legato anche quello dell'attuale allenatore Cristian Brocchi, che soltanto nel caso in cui l'attuale presidente restasse in sella potrebbe essere confermato per la prossima stagione. "Brocchi lo stimo come persona, è serio e capace. - ha ribadito Berlusconi sul tema - Il suo futuro? Dipende dalla vendita, da come andranno le cose".