ermes ha scritto:
Mi sembrava strano che fuori d'Italia si potessero anche solo concepire queste minchiate (sublimi). Detto questo....qualcuno sa chi custodisce ( termine giusto) i negativi di queste opere d'arte?
Ah, magari. Gli impianti, in quella lontana epoca pre-
computer (almeno, per questo tipo di stampa) degli anni ’70-’80, venivano preparati così: le foto scelte (dopo l’impostazione dello “story board”) venivano stampate in formato grande su carta semilucida, poi accuratamente tagliate e scontornate (letteralmente con un apposito taglierino) e incollate su panelli di cartone già nella loro impaginazione definitiva. Su questi venivano sovra incollati i “fumetti” su carta opaca già contenenti i testi (con “lettering” fatta a mano) e infine tracciati (letteralmente con pennarello e righello!
) i bordi; ecco perché ogni tanto vedi difetti di inchiostrazione. Ogni panello (di quattro facciate) veniva poi fotografato e trasferito direttamente su lastre da rotocalco.
Fatta la prima tiratura, è altamente improbabile che lo stampatore avesse tenuto sia le pellicole da stampe sia le lastre (che tra l’altro erano riutilizzabile): mica si trattava di volumi della Treccani! Ed erano impianti assai ingombranti.
Quando iniziarono a uscire con le varie serie di “Replay”, queste venivano ri-fotografate da copie (intonse) della serie originale (sulle quali, come abbiamo visto, venivano a volte modificati i testi, sempre intervenendo a mano incollando nuovi fumetti, completi o parziali, sulle copie stampate che costituivano i nuovi panelli da fotografare). A volte, nelle “Replay” si saltava (per noncuranza) qualche pagina; è il caso (eclatante) della copia Replay del n. 3, dove vennero saltate le due pagine centrali della “facial cumshot” su Joan Koehler (aka Dawn Cummings). Per fortuna le copie della serie originale (almeno, fin verso la metà degli anni ’80, dopodiché ho smesso di raccoglierli) erano stampate su carta patinata e dunque venivano “abbastanza” bene rifotografandole (se fossero state invece stampate su carta non patinata si avrebbero avuto, rifotografandoli, quegli effetti “moirè” della retinatura che, in epoca pre-Photoshop , sarebbe stato difficile correggere senza procedimenti costosi). Naturalmente gli effetti chiaroscuro nei grigi nelle copie Replay erano di qualità inferiore (a volte, di molto) agli originali.
A parte l’esistenza o meno degli impianti originali (magari anche una copia di negativi in formato ridotto degli impaginati definitivi — ma ne dubito dell’esistenza, era roba costosa) c’è l’ulteriore problema della proprietà. Anni fa avevo seguito una discussione sul Web a seguito di un’edizione della fiera MiSex (1999? 2000?) cui aveva fatto visita proprio Gabriel Pontello (notevolmente ingrassato e quasi calvo
!!). Sul blog accennavano di aver sentito parlare di azioni legali per avere diritto di ristampa, del fatto che lo stesso Pontello doveva ricevere una quota dalle vendite che invece non ha avuto, e via dicendo.