entro barcollando col braccio al collo di un ragazzino biondo dall'aria stralunata urlo:
"un tavolo beviamo e fumiamo il nostro siamo sporchi e urleremo come gaglioffi d'osteria ma nulla di più"
i butta scattano ma quello che imita bogar nell'angolo e il compagno dalle spalle larghe dal suo tavolo fisso fanno un cenno
ci sediamo e estraiamo dai cappotti una bottiglia serpentina piena di liquido verde e una manciata di sigarette arrotolate male
AR"si ingoia la testa del serpene e ci si scenera sul capo"
BW "shiva è stato l'unico rivoluzionario"
AR "si è rivoluzionari solo quando non ci si puó permettere la lussuosa idiozia della reazione"
BW "il guaio di questa merda è che è solo un essenza ma per l'essenza"
AR "ci stiamo fumando lo sterco della capra di zeus sgozzata sull'altare della vanità "
BW "il veleno è sempre il culmine ultimo della bellezza infatti"
AR "ma il verde è un colore lirico per vecchie checche pozzolenti"
il ragazzino rompe la bottiglia con uno scatto si alza e corre fuori lo seguo preoccupato
5 min. dopo entra un uomo freddo vestito di grigio si dichiara "detective per i crimini estetici" e fa un sacco di domande mostrando una foto...
ho fiducia nei ragazzi terranno la bocca chiusa

“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke