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Mavco Pizellonio
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#136 Messaggio da Mavco Pizellonio »

suvvia Ortheus, che doveva dire? "mo socc'mel che sfiga porco _ _ _" ?
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nik978
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#137 Messaggio da nik978 »

interessante intervista di Salvatore Genova (che libero' Dozier nell'82)

"Fin dai tempi delle BR sono esistiti nella polizia corpi speciali soprannominati "i vendicatori della notte" e "i cinque dell'Ave maria" che hanno esercitato torture e sevizie sugli arrestati"

e continua:
"Ci sono decine di mie lettere ai capi della polizia nei quali chiedo di fare chiarezza. Nessuno ha mai fatto nulla"

aggiungo io..genova (la citta') e' un paese piccolo..girano legggende e verita'.
spesso nelle leggende la componente inventata e' pari a zero..

so di immigrati fermati e appesi alle impalcature nei vicoli e massacrati..magari solo xche' di vista conoscevano uno spacciatore..
e i questura di gente che cade dalle scale e' pieno....
questi aspetti sono prorpio di una MINORANZA delle forze di polizia..ma viene tutto costantemente tollerato se non coperto.
screditando tutto il corpo. e chi ne fa parte.

l'articolo e' abbastanza lungo..non riesco a copiaverlo tutto.
ma e' interessante come lui ed io (pur avendo visioni un po diverse x ovvi motivi di "ruolo") diciamo le stesse identiche cose
e abbiamo avuto le stesse identiche reazioni.
va da se che persone cosi onorano la divisa che indossano....
sopratutto perche' restano li e non mandano affanculo tutti quanti..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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#138 Messaggio da nik978 »

finalmente recupero i famosi (o meglio, il famoso) video delle famose e fantomartiche telecamere sui caschi dei cc...

http://www.youtube.com/watch?v=2hWNSWpiXPo
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#139 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Nel frattempo il governo ha voluto dare un chiaro segnale al paese, il nuovo capo della polizia è il dott. Manganelli.
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cicciuzzo
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#140 Messaggio da cicciuzzo »

Mavco Pizellonio ha scritto:Nel frattempo il governo ha voluto dare un chiaro segnale al paese, il nuovo capo della polizia è il dott. Manganelli.

peró il prossimo una donna.....cosa penserà  Trez ?
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#141 Messaggio da nik978 »

G8 di Genova: Stato risarcirà  donna picchiata
Il ministero dell'Interno è stato condannato a pagare 24.300 euro a Rita Sieni, 44 anni, che fu pestata dai poliziotti nel luglio 2001


GENOVA - E' il primo caso noto in Italia relativamente ai fatti del 2001. Sarà  risarcita con 24.300 euro per danni biologici ed esistenziali Rita Sieni, di 44 anni, abitante a Pinerolo (Torino), che durante il G8 del 2001 a Genova venne gravemente ferita nel corso di ripetuti pestaggi da parte dei poliziotti. La donna riportó la frattura di una mandibola, trauma cranico e lesioni varie in tutto il corpo.
LA SENTENZA - Lo ha deciso nei giorni scorsi, come pubblicano oggi alcuni quotidiani genovesi, il giudice civile Angela Latella. A farsi carico del risarcimento, maggiorato della rivalutazione secondo gli indici Istat, sarà  il ministero dell'Interno. L'episodio in cui la donna subì la violenza dei poliziotti si verificó il 21 luglio del 2001 davanti a Punta Vagno, in corso Italia, quando alcuni agenti si misero all'inseguimento di un gruppo pacifico il «Coordinamento pinerolese contro il G8», di cui anche lei faceva parte, cominciando a picchiare tutti i manifestanti indistintamente e a lanciare lacrimogeni. Secondo il racconto di alcuni testi, Rita Sieni, come altre persone, per fuggire dal fumo e dalla furia degli agenti, che cercavano i black bloc tra la folla, cominciarono a scappare, prese dal panico. La donna venne peró raggiunta dai poliziotti, e picchiata a manganellate. Le venne anche spruzzato in faccia un liquido urticante che la rese cieca per alcuni minuti.
Il caso Sieni assume particolare rilevanza se si pensa che in caso le migliaia di persone coinvolte negli scontri con le forze dell'ordine intentassero causa al ministero dell'Interno e la vincessero ci sarebbe un consistente aggravio per le casse dello Stato



si comincia... :awww:
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#142 Messaggio da cicciuzzo »

ho letto anche io questa notizia, prevedo brutte cose nei prossimi DPEF....se tutte le persone mazzolate avanzeranno richiesta di risarcimento danni.....
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#143 Messaggio da nik978 »

GENOVA " Ore 23.58, 21 luglio 2001. Il signor Scotto, che abita accanto alla scuola Diaz, chiama il 113: «Buonasera, guardi che si stanno suonando di brutto qua sotto, dove c'è il centro, il Forum...». Operatore: «Sì, sapevamo già , grazie». Il signor Scotto: «àˆ un macello». Operatore: «Grazie, sapevamo già , salve». Alla fine si torna sempre al punto di partenza. Il processo per i fatti della scuola Diaz non è nient'altro che questo, il tentativo di far capire a chi non c'era il dolore di chi venne pestato a sangue, lo sbigottimento di chi assistette dalle finestre di casa, il caos, la disorganizzazione e il senso di posticcio che stava dietro all'intera operazione. La registrazione delle chiamate giunte al 113 durante il blitz, che verrà  depositata oggi (ultima udienza prima della chiusura estiva) dai difensori di parte civile, almeno è un documento utile a ricostruire il clima emotivo di quella notte tremenda. A scorrere le conversazioni con il 113, l'anarchia sembra regnare sovrana. Ma anche dal caos, così sostengono le parti civili, è possibile avere risposte ai quesiti che fanno parte del processo. All'1.23 chiama il vicequestore Lorenzo Mugolo, furente: «àˆ tutto il giorno che non rispondete a 'sto c... di 113, c'avete una sala operativa che sembra un reattore e non rispondete... Dov'è quel pullman, dove sono le volanti che stanno scortando il pullman? Qui non c'è niente!». Sono dettagli per cultori della materia, ma Murgolo era la persona incaricata della gestione dell'ordine pubblico davanti alla scuola, e quindi anche del deflusso delle persone arrestate. Una funzione che Vincenzo Canterini, capo del reparto Mobile di Roma, in aula ha invece attribuito a se stesso.
A giudicare dalla chiamate al 113, è Murgolo che si occupa della logistica. Canterini invece partecipa al ping pong sui referti medici e sui documenti da produrre la mattina dopo all'autorità  giudiziaria. Alle 3.05 è lui a chiamare l'allora capo della Digos Spartaco Mortola: «Oh, scusa se ti disturbo... Mi ha telefonato credo Gratteri (allora capo dello Sco, ndr) per avere... sai, se qualcuno si è fatto male eccetera, io adesso sto facendo fare dei referti e domani mattina te li mando». Mortola: «Falli mandare su direttamente allo Sco, alla squadra mobile». Sottovoce, rivolto a qualcuno nella stanza, il capo della Digos fa anche un accenno ad un "corpo del reato" che in seguito diventerà  famoso: «Oh ragazzi, le molotov non lasciatemele qui...». Francesco Colucci, il questore di Genova, si fa sentire più volte «perchè vorrei essere informato». Dalla questura chiamano allora il dirigente Alfredo Fabbrocini, presente sul posto: «Ma quanti eravate, quanti erano, così per sapere, perchè noi non lo sappiamo...». Risposta, confusa: «Ti direi una bugia, non lo so, c'era un tale caos...». Il 113: «Ti faccio questa domanda, perchè ce lo chiede il questore». Fabbrocini: «C'erano tutti, comunque c'era il funzionario della Digos, il funzionario della Mobile, insomma, ero (...) non lo so se non c'era altro. C'era anche Ciccimarra, che lo conosco, ah, c'era Gratteri, c'era anche il dottor Gratteri. Capito? Loro hanno disposto il servizio, noi abbiamo fatto manovalanza». Quello che sembra chiaro a tutti i convenuti è la gravità  dell'accaduto. Alle 3.42 la Centrale operativa chiama il posto di polizia dell'ospedale San Martino: «Volevo sapere la situazione dei malati...». Risposta: «Ci sono due riservati, ma non sono gravi». Altra domanda: «Ma cos'hanno subito?». Risposta: «Teste aperte a manganellate». Una delle ultime telefonate al 113, ore 3.55, è di un agente: «Ma senti un po', ne è morto un secondo?». Operatore: «Ma figurati». Agente: «C'è un collega che stava piantonando uno dei fermati, uno di quelli raccolti dalle parti della scuola e praticamente era in una pozza di sangue. Il collega che lo piantonava all'ospedale se ne voleva andare via perchè diceva che tanto questo è morto».
Marco Imarisio
06 luglio 2007
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#144 Messaggio da nik978 »

intanto siamo gia' al terzo risarcimento..e io cittadino sto contribuendo a pagare i circa 70mila euro dei 3 risarciemnti..(piu' o meno..non ricordo a memoria quanto siano esattamente.)

e' inoltre uscito OP..che pero' credo si paghi..
interessanti alcuni filmati inediti sul disimpegno dei cc sotto attacco nella zona di via tolemaide e via t invrea..(oh..potevo cmabiare casa tre anni dopo?li ci ho abitato fino al 98..)
http://www.youtube.com/watch?v=u1vXCGXeWSQ
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#145 Messaggio da nik978 »

http://www.youtube.com/watch?v=wXaSnMbj ... ed&search=

ennesiam assurdita'..
perche' non li fanno passare da borgo incrociati??per arrivare a piazza giusti?
ci si mette lo stesos tempo.
io per andare al lavoro passo davanti al carcere.
e abitando in corso torino comunque non lo faccio e passo davanti alla questura e passo da borgo incrociati.

sembra assurdo ma forse proprio questa mossa sara' l'innesco del grosso degli incidenti..
assurdo che un intero battsaglione dei cc non resti in contatto con la sala operativa...
assurdo.....

(OT..la ditta pattono e' di calissano..:D..)

grande minoli come sempre.. :wink:
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#146 Messaggio da balkan wolf »

lungi da me difenndere gli sbirracci ma...

qualcuno mi dice se c'è un singolo BB ancora in galera o cmq. che ha pagato???

giusto per parcondicio 8)

se da sempre alcuni settori dello di destra coprono gli sbirri bastardi da sempre altre forze civili di sinistra coprono i manifestanti bastardi...

siamo in itaGlia l'estremismo si riduce sempre a forza milan forza inter remember :-)
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke

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#147 Messaggio da nik978 »

dunque mi risultano una 25ina di bb (o presunti tali) sotto indagine.
qualcuno (ma devo verificare) al gabbio...
due o 3 sono inseriti nell'affair giuliani (monai, l'uomo della trave.etc..)

ma il numero di operatori di OP indagati e' circa triplo..
prima del g8 leggevo di come fosse opinione comune che la polizia italiana menasse molto e arrestasse poco...cosa confermata dai numeri.


(..i bb hanno goduto di una immunita' assoluta durante tutto il g8..per essere precisi..:D:D..non gli han torto un capello)
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#148 Messaggio da nik978 »

confermo..25 con udienze a settembre.
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#149 Messaggio da wolf.55 »

[quote:9b2259a93d="nik978"]interessante intervista di Salvatore Genova (che libero' Dozier nell'82)

"Fin dai tempi delle BR sono esistiti nella polizia corpi speciali soprannominati "i vendicatori della notte" e "i cinque dell'Ave maria" che hanno esercitato torture e sevizie sugli arrestati"

e continua:
"Ci sono decine di mie lettere ai capi della polizia nei quali chiedo di fare chiarezza. Nessuno ha mai fatto nulla"

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spesso nelle leggende la componente inventata e' pari a zero..

so di immigrati fermati e appesi alle impalcature nei vicoli e massacrati..magari solo xche' di vista conoscevano uno spacciatore..
e i questura di gente che cade dalle scale e' pieno....
questi aspetti sono prorpio di una MINORANZA delle forze di polizia..ma viene tutto costantemente tollerato se non coperto.
screditando tutto il corpo. e chi ne fa parte.

l'articolo e' abbastanza lungo..non riesco a copiaverlo tutto.
ma e' interessante come lui ed io (pur avendo visioni un po diverse x ovvi motivi di "ruolo") diciamo le stesse identiche cose
e abbiamo avuto le stesse identiche reazioni.
va da se che persone cosi onorano la divisa che indossano....
sopratutto perche' restano li e non mandano affanculo tutti quanti..[/quote:9b2259a93d]

Nik, leggi anche il seguito...

18 giugno 2007
Torture alle br, la polizia
replica: fatti già giudicati
Arriva, a distanza di tre giorni, la prima replica ufficiale della polizia di Stato, per bocca del responsabile dell'ufficio stampa Mario Viola. MATTEO INDICE
«L'Amministrazione non aveva la titolarità ad aprire un'inchiesta interna, per il semplice fatto che su quella storia si era già pronunciata l'autorità giudiziaria. Ci sono stati processi di ogni grado, condanne, assoluzioni, sentenze motivate che hanno permesso di scandagliare in profondità la vicenda delle torture ai brigatisti negli anni di piombo. è vero che dei "cinque dell'Ave Maria" forse non si è mai parlato nello specifico; ma si dice sempre che le forze dell'ordine debbono attenersi scrupolosamente al dettato della magistratura. E questo è stato fatto, davanti alle lettere che in modo generico rievocavano quel periodo».

Arriva, a distanza di tre giorni, la prima replica ufficiale della polizia di Stato, per bocca del responsabile dell'ufficio stampa Mario Viola. Dopo uno stretto consulto con il capo Gianni De Gennaro, Viola risponde, commenta le rivelazioni di Salvatore Genova, che a poche ore dalla deposizione di Michelangelo Fournier sul G8 («Alla Diaz scene da macelleria messicana») è uscito allo scoperto accostando l'oscurantismo sui pestaggi del luglio 2001 a un'altra pagina oscura della storia d'Italia: le sevizie ai terroristi arrestati nel 1982 per il sequestro Dozier, e più in generale i soprusi «sistematici» messi in pratica da una squadra parallela gestita dai vertici dell'Ucigos, e denominata "I cinque dell'Ave Maria".

Genova, che all'epoca era commissario della Digos del capoluogo ligure "aggregato" all'Ucigos e partecipò direttamente alla liberazione del militare Usa, è stato indagato per quei fatti, ma mai processato poiché nel frattempo eletto alla Camera nelle liste del Partito socialdemocratico.

«Oggi come allora - dice - occorre fare chiarezza sulla presenza di gruppi occulti e gestiti da una cerchia ristretta di potenti; ma purtroppo negli ultimi anni nessuno ha risposto alle mie sollecitazioni, alle numerose lettere "riservate" nelle quali richiamavo sulla necessità di identificare i veri responsabili».

Il punto, insomma, non sarebbe acclarare la pratica della tortura nel singolo caso Dozier, ma alzare il velo sulla presenza d'un nucleo ristretto - i "cinque", appunto - che si muoveva impunemente da Nord a Sud sotto la copertura del ministero, che agì prima e dopo il rapimento del generale americano e del quale nessun funzionario ha mai osato far cenno fino ad oggi.

«Non si capisce perché - recita la nota in arrivo da Roma - il dottor Genova scelga per il suo "outing" il periodo che precede immediatamente la pensione. Se crede ci siano spunti investigativi nuovi li può fornire alle procure venete che si occuparono del caso».

E c'è un altro aspetto sul quale lo staff di De Gennaro intende soffermarsi. Nell'edizione di ieri del Secolo XIX, nel titolo di prima pagina in cui si segnalavano i servizi sulle dichiarazioni del superpoliziotto, era riportata la frase "De Gennaro sapeva tutto sulle torture".

Ebbene, il riferimento era a una lettera del 14 luglio 2004 - ne pubblichiamo qui sopra uno stralcio - nella quale ancora Genova rievocava (sommariamente) la questione delle sevizie chiedendo d'essere «riabilitato poiché estraneo alla "squadretta torturatori" (certificandone così l'esistenza, ndr)».

è l'unica lettera, quella, in cui si rivolge direttamente al capo della polizia, De Gennaro. «Proprio per il fatto che le denunce erano note - insistono dalla capitale - e sono state oggetto di interminabili dibattimenti da parte di un tribunale, è palese che pure De Gennaro ne fosse a conoscenza.

Ma sarebbe errato "forzare" i concetti, attribuendogli una sorta di mancato approfondimento di episodi avvenuti oltre 22 anni fa, sui quali hanno deliberato giudici dello Stato. Senza dimenticare che ogni accostamento al G8 è frutto di pura suggestione».

Insiste, Mario Viola: «In molte occasioni le informative erano indirizzate al Dipartimento della pubblica sicurezza, alla segreteria ed è probabile che lì si siano fermate e lì siano state gestite».

Esistono però punti importanti, sui quali riflettere, almeno un passaggio chiave di uno degli scritti di Genova che chiarisce l'importanza e il peso delle sue dichiarazioni - fondamentali per capire il clima dell'epoca e le ripercussioni che fatti avvenuti a distanza di molti anni possono avere sulla gestione attuale della polizia - a prescindere dalla molla che le ha originate.

In un documento inoltrato «al ministero dell'Interno» il 26 luglio 2004, l'attuale dirigente della Polfer ligure scrive poche righe, eloquenti: «...ricordo che gli alti gradi ministeriali dell'epoca mi avevano promesso, sia per la mia attività operativa che per aver opposto un invalicabile muro alla pressante azione della magistratura, evitando loro gravi conseguenze sul piano della carriera e della stessa libertà personale, una promozione straordinaria e vari riconoscimenti».

Genova insiste, adesso: «Io dal procedimento penale sono uscito, ma quella storia non è stata chiarita per nulla. Non ci si può fermare alla condanna di pochi per fatti episodici. Le torture erano una componente "strutturale" dell'attività dell'Ucigos e le logiche di potere esistono oggi come allora. Perciò potrei chiedere di essere riascoltato dai giudici veronesi».

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#150 Messaggio da wolf.55 »

Aggiunta:


Umberto Improta, nel giardino dei servitori dello Stato

La città di Roma ha consegnato il suo tributo al lavoro ed all'opera di Umberto Improta, intitolando al suo nome un giardino nel nono municipio a pochi metri da Porta Metronia. Per lo scoprimento della targa toponomastica erano presenti le massime autorità capitoline la famiglia dell'indimenticato prefetto della repubblica nato a Napoli nel 1932 e morto a Roma all'età di 70 anni ed i vertici della Polizia di Stato. Il sindaco di Roma è stato il primo a prendere la parola evidenziando i valori positivi dell'uomo Umberto Improta degno interprete di quei valori positivi di difesa della libertà e della democrazia ai quali va garantito il rispetto ed il ricordo di tutta la società civile. Nel suo breve discorso il Capo della Polizia Gianni De Gennaro ha ringraziato per l'affetto che la città di Roma riserva alla Polizia di Stato: "Che ci fa esseri fieri di esseri servitori dello Stato, una gratitudine che ci impegna ad essere ancor più gli eroi della porta accanto in una simbiosi con la gente che è la vera essenza del progetto di Polizia di prossimità nonché atto concreto di educazione alla legalità , va detto - ha proseguito il Capo della Polizia - che l'opera del collega Improta viene preservata anche dalla sua famiglia e da due dei suoi eredi che abbiamo l'onore di annoverare tra le nostra fila e che sono validi dirigenti di polizia". Nella parole della moglie Angela l'affresco di una donna fiera del suo uomo con il quale ha condiviso quasi 40 anni di vita.

Con lo scoprimento della targa Giardino Umberto Improta da parte del sindaco si è conclusa la cerimonia che ha visto la presenza tra gli altri del Vice Capo della Polizia Antonio Manganelli, del Prefetto di Roma Achille Serra, del questore Marcello Fulvi, del prefetto Nicola Cavaliere e dei figli di Umberto: Elena, Massimo e Maurizio.


Il responsabile dell'UCIGOS ai tempi della liberazione di Dozier era il dott. Umberto Improta, il sindaco di Roma si chiama Walter Veltroni.

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