Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Il punto è se siamo più interessati ai monumenti o ai loro piedistalli. Infatti non vengono mai distrutti i piedistalli perchè possono sempre servire.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Perlappunto, è il contesto e il tono in cui viene usata una certa parola a fare la differenza. Se si vuole rimarcare una differenza che non ha niente a che fare con il discorso si può pensare ad una forma discriminatoria.GeishaBalls ha scritto: ↑16/06/2020, 18:25Ma certo che il problema non è la parola, e che ogni parola può essere usata come accusa o per disprezzo.Salieri D'Amato ha scritto: ↑16/06/2020, 12:29Ma di questo passo sembra che anche solo citare il colore della pelle sia discriminatorio. Quindi non più negro, ma neppure nero o coloured. Diversamente bianco sembrerebbe una presa di culo, quindi non si potrà più citare il colore della pelle, come non esistesse.
Semplicemente una differenza fisica sostanziale dovrebbe venir annullata per conformarsi ad un p.c. assurdo e illogico.
Personalmente mi da l'idea che questa discriminazione lessicale serva più ad acuire il razzismo che a smorzarlo, perchè se nero diventa un termine offensivo, implicitamente si dice ad un nero che nominare il colore della sua pelle ha una connotazione negativa, come fosse un marchio. Mentre ora il disprezzo si percepisce da come viene pronunciata e dal contesto in cui viene usata la parola negro/nero, dopo basterà il semplice accenno per risultare offensivo. Quindi non più Nero è bello, Il colore della pelle non fa differenza, Bianchi, neri o gialli siamo tutti uguali ma Nero non esiste. Si va verso un negazionismo, oscurantistico direi.
Invito piuttosto a domandarsi quale è il bisogno di definire una persona per il colore della pelle, se è necessario definirlo per quella caratteristica.
Può essere appropriato per indicare Balotelli dicendo a chi guarda la partita con te che è “il giocatore di colore con la maglia blu”, in mezzo a tante persone è una caratteristica visibile, riconoscibile. Ma in tanti altri casi perché definire le persone per quello? Invito a domandarsi se definire le persone per una caratteristica, ed in particolare modo di quelle usate come denigratorie, sia funzionale al discorso o esprima una forma di giudizio.
Vedi se ti suonano nello stesso modo:
“Hanno assegnato il progetto a Giuseppe, un collega omosessuale del terzo piano”
“ Hanno assegnato il progetto a Giuseppe, un collega di colore del terzo piano”
“ Hanno assegnato il progetto a Giuseppe, un collega pugliese del terzo piano”
“ Hanno assegnato il progetto a Giuseppe, un collega esperto / efficiente / neoassunto / entusiasta / casinaro del terzo piano”
Ma, come hai detto, potrebbe anche essere un modo per far capire all'interlocutore di chi si parla: "Hanno assegnato il progetto a Giuseppe, quel collega nero/grasso/coi baffi del terzo piano".
La specifica dell'omosessualità la vedo già più discriminatoria, non essendo una caratteristica fisica o caratteriale.
PS: se dovessi indicare Balotelli ad un amico che guarda la partita con me, sicuramente direi quello nero, non quello di colore. Sarà una certa avversione verso il politicamente corretto o un atavico residuo di razzismo/diffidenza verso il "diverso" ...

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
errore
Ultima modifica di pan il 17/06/2020, 3:50, modificato 1 volta in totale.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Uno ha pisciato sul monumento a Keith Palmer, il poliziotto morto nel 2017 durante l'attacco terroristico a Westminster:
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
pan ha scritto: ↑17/06/2020, 3:40Non l'ho consultato perché certe cose (e tante ancora) le sa benissimo. In compenso ho sentito il tuo ex-faro Renzi dalla Berliguer staseracicciuzzo ha scritto: ↑16/06/2020, 7:13Prima di scrivere hai provato a confrontarti col grandissimo Civati?pan ha scritto: ↑16/06/2020, 3:26Ecco una cosa abbastanza sciocca. Negro viene dal latino niger, nigra, nigrum che significa nero. E da millenni indica anche il colore della pelle di determinati popoli, esattamente come bianchi o gialli. Parole da essa derivata per decenni sono passate inosservate o addirittura ammirate come negritudine, Nigrizia (rivista cattolica comboniana) https://www.nigrizia.it/
Da qualche anno ha assunto un connotazione dispregiativa che la parola non aveva, quindi tenderei a pensare che coloro che hanno insinuato questo valore semantico, bianchi e neri che siano, hanno maliziosamente aggiunto un ulteriore elemento discriminatorio, per offendere, se bianco, per sentirsi offeso se nero.
Il modo migliore per disinnescare la valenza negativa sta proprio nel riutilizzare la parola in questione nel suo senso originario, sottraendola alla ghettizzazione nella quale è stata cacciata.
Evviva i negri!
Ma seriamente, che ragionamento è se non benaltrista? Il linguaggio non è neutro. Se "negro" è utilizzato da chi vuole offendere le persone di colore non è utilizzando la parola che diventa magicamente buona. I razzisti utilizzaranno "sarchiapioni" per definire in modo negativo gli afroamericani? Bene, allora la parola incriminata sarà quella.
Se questa è la presenza dei forumisti democratici su SZ poi non c'è da stupirsi se oggi spadroneggiano gli altri....![]()
"E' la repressione di una parola a darle violenza, forza". Quello è il punto chiave nel video di Dustin.
Il mondo è strapieno di esempi: ciccione, zingaro, finocchio, lappone (guai a non chiamarli Sami). Poi vi è il caso di un popolo più colto, quello ebraico, che non è mai caduto in quella trappola, continuando a essere orgoglioso della propria identità, impedendo di fatto che "ebreo" divenisse un insulto efficace, proprio perché, nonostante tutto, non hanno mai smesso di chiamarsi tali e di mostrare i numeri identificativi tatuati nei lager e le stelle gialle.
Finocchio è di sicuro politicamente imperdonabile, quando invece ha una storia struggente di pietas, che risale ai tempi in cui si poteva andare al rogo per sodomia e allora gli amici segretamente omosessuali mettevano, altrettanto di nascosto, semi di finocchio nelle pire affinché bruciando mitigassero l'odore della carne bruciata.
Fossi omosessuale PRETENDEREI di essere chiamato finocchio.
La tua è forumisticità democratica conformista, ma questo era assodato, come il fatto che a sinistra ci scindiamo fino alle nanoparticelle.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Pan mi spiace ma non ti seguo
Si sente dire negri di merda, finocchi di merda, zingari di merda
Negro qui lo dice un fascista nostalgico che si vergogna di dirlo, un provocatore offensivo che di domenica certo non va in giro a vendere lotta comunista, un narratore di storielle inverosimili che inneggia alla lotta contro i deheneraaaaatiiiii
Il moderatore tollera e sdogana
Ma la stessa operazione la stai facendo tu, la stiamo facendo noi
Io sono contrario all'abbattimento e imbrattimento di statue. Per un montanelli pedofilo c'è accanto un montanelli gambizzato dalle br e capace di dire le meglio cose contro Berlusconi. E comunque la storia è storia, e quindi è giusto che esistano corso unione sovietica e piazza Lenin
Ma non diciamo che si può dire tutto, perché non è così
Si sente dire negri di merda, finocchi di merda, zingari di merda
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Ma la stessa operazione la stai facendo tu, la stiamo facendo noi
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Ma non diciamo che si può dire tutto, perché non è così
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
eddaie con sto moderatore. Guarda che si è capito che la tua crociata è più verso di me che verso le parole.
Lo sai quante pagine di ricerca escono se cerchi la parola negro su SZ? 180, e ogni pagina ne contiene 15.
Quindi da venti anni su SZ si è scritta quella parola più di 2700 volte.
e vuoi sapere quante paginate di coglione esistono? 600! Che fa un totale di 9000 coglioni distribuiti.
Io non devo cercare di stoppare l'uso di certe parole ma solo di stoppare i flame dove queste parole si accavallano facendo diventare la lettura fastidiosa.
Ma molti di questi flame partono anche per colpa del tuo atteggiamento di superiorità.
Perchè se scrivi di continuo " lasciamo parlare i forumisti intelligenti" o "quelli svegli" in modo denigratorio poi è normale che ti rispondano per le rime.
Quindi il problema non è la parola coglione ma sono i c. che non trovano di meglio da fare che farsi la guerra tra di loro.
Lo sai quante pagine di ricerca escono se cerchi la parola negro su SZ? 180, e ogni pagina ne contiene 15.
Quindi da venti anni su SZ si è scritta quella parola più di 2700 volte.
e vuoi sapere quante paginate di coglione esistono? 600! Che fa un totale di 9000 coglioni distribuiti.
Io non devo cercare di stoppare l'uso di certe parole ma solo di stoppare i flame dove queste parole si accavallano facendo diventare la lettura fastidiosa.
Ma molti di questi flame partono anche per colpa del tuo atteggiamento di superiorità.
Perchè se scrivi di continuo " lasciamo parlare i forumisti intelligenti" o "quelli svegli" in modo denigratorio poi è normale che ti rispondano per le rime.
Quindi il problema non è la parola coglione ma sono i c. che non trovano di meglio da fare che farsi la guerra tra di loro.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Ti rispondi da solo: se fossero insulti, non ci sarebbe bisogno di chiamare in causa la merda.
Basta la parola.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Credi che nell’800 gli operai inglesi nelle fabbriche di Liverpool se la passassero meglio? O i minatori che hanno scavato le gallerie sotto le alpi in condizioni igieniche disastrose? Credi che non venissero pestati? Ci lasciavano la pelle per pochi spiccioli. Eppure la storia non li considera “schiavi”...GeishaBalls ha scritto: ↑16/06/2020, 21:39Dici che chi butta giù le statue degli schiavisti negli USA sono al soldo di Soros o qualche altro malvagio che vuol distogliere l’attenzione dai veri problemi?
La schiavitù era solo un problema di randellate ma vitto e alloggio e assicurazione sanitaria, dici tu. Concetto un po’ forte, ma il tuo pensiero lo si è capito
Prima di demolire le statue del generale Lee, guardiamo che succede nei campi di pomodori in Puglia, nelle fabbriche del “made in italy” in bangladesh.... La schiavitù esiste ancora e ce l’abbiamo sotto il naso.
Decine di milioni di americani (bianchi, neri, gialli) sgobbano per 5 dollari l’ora, vivono come barboni, ma la colpa è della “bandiera sudista” e della musica dei Lynyrd Skynyrd...
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
sono due ragionamenti paralleli, uno non esclude l'altro, e a maggior ragione trovo poco sensato metterli in conflitto.
C'è una schiavitù razziale ed una mascherata che fa dello sfruttamento della persona la propria regola.
Le due cose in alcuni casi si sovrappongono, in altri no.
Com'è ovvio ognuno è più sensibile ad alcuni aspetti che non ad altri. Questo non significa che quel che meno ci colpisce personalmente è una fregnaccia, costituisce la stratificazione dei problemi.
C'è una schiavitù razziale ed una mascherata che fa dello sfruttamento della persona la propria regola.
Le due cose in alcuni casi si sovrappongono, in altri no.
Com'è ovvio ognuno è più sensibile ad alcuni aspetti che non ad altri. Questo non significa che quel che meno ci colpisce personalmente è una fregnaccia, costituisce la stratificazione dei problemi.
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sed magis amica veritas.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Desmond ha scritto: ↑17/06/2020, 13:21Credi che nell’800 gli operai inglesi nelle fabbriche di Liverpool se la passassero meglio? O i minatori che hanno scavato le gallerie sotto le alpi in condizioni igieniche disastrose? Credi che non venissero pestati? Ci lasciavano la pelle per pochi spiccioli. Eppure la storia non li considera “schiavi”...GeishaBalls ha scritto: ↑16/06/2020, 21:39Dici che chi butta giù le statue degli schiavisti negli USA sono al soldo di Soros o qualche altro malvagio che vuol distogliere l’attenzione dai veri problemi?
La schiavitù era solo un problema di randellate ma vitto e alloggio e assicurazione sanitaria, dici tu. Concetto un po’ forte, ma il tuo pensiero lo si è capito
Prima di demolire le statue del generale Lee, guardiamo che succede nei campi di pomodori in Puglia, nelle fabbriche del “made in italy” in bangladesh.... La schiavitù esiste ancora e ce l’abbiamo sotto il naso.
Decine di milioni di americani (bianchi, neri, gialli) sgobbano per 5 dollari l’ora, vivono come barboni, ma la colpa è della “bandiera sudista” e della musica dei Lynyrd Skynyrd...
per non parlare dei lavoratori bambini nel sud est asiatico,nessuno si inginocchia o protesta,chi vuoi che se ne fotte in questo mondo, a volte io evito proprio di rispondere a questi accecati dall'ideologia,non ha senso che manco se gli piazzi la realtà sotto al naso continuano a pensare alla schiavitù di secoli fa. poverini sempre a piangere per il passato e a rinvangarlo come se quello che succede oggi è "progresso" e quindi non è schiavismo
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Conosco un solo Comune, Casalabate (LE), che ha saputo evitare brillantemente questo problema, intitolando tutte le vie a pesci.cicciuzzo ha scritto: ↑17/06/2020, 7:17Pan mi spiace ma non ti seguo Io sono contrario all'abbattimento e imbrattimento di statue. Per un montanelli pedofilo c'è accanto un montanelli gambizzato dalle br e capace di dire le meglio cose contro Berlusconi. E comunque la storia è storia, e quindi è giusto che esistano corso unione sovietica e piazza Lenin
Stanotte andrò a imbrattare la Chiesa e la via intitolate a Sant'Agostino, che, tunisino, pur di diventare vescovo, ripudiò la moglie, che era una schiava etiope, rimandandola a quel paese e trattenendosi il figlio Adeodato, che divenne Santo anche lui, mentre di lei non viene ricordato neppure il nome.

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Desmon, con benaltrismo non si parlerebbe di niente: tra un poi il sole si esaurisce e finisce il sistema solare, che c’è frega degli schiavi.Desmond ha scritto: ↑17/06/2020, 13:21Credi che nell’800 gli operai inglesi nelle fabbriche di Liverpool se la passassero meglio? O i minatori che hanno scavato le gallerie sotto le alpi in condizioni igieniche disastrose? Credi che non venissero pestati? Ci lasciavano la pelle per pochi spiccioli. Eppure la storia non li considera “schiavi”...GeishaBalls ha scritto: ↑16/06/2020, 21:39Dici che chi butta giù le statue degli schiavisti negli USA sono al soldo di Soros o qualche altro malvagio che vuol distogliere l’attenzione dai veri problemi?
La schiavitù era solo un problema di randellate ma vitto e alloggio e assicurazione sanitaria, dici tu. Concetto un po’ forte, ma il tuo pensiero lo si è capito
Prima di demolire le statue del generale Lee, guardiamo che succede nei campi di pomodori in Puglia, nelle fabbriche del “made in italy” in bangladesh.... La schiavitù esiste ancora e ce l’abbiamo sotto il naso.
Decine di milioni di americani (bianchi, neri, gialli) sgobbano per 5 dollari l’ora, vivono come barboni, ma la colpa è della “bandiera sudista” e della musica dei Lynyrd Skynyrd...
Lo schiavismo è altro rispetto alla dura condizione di vita. Leggi, documentati e riparliamone. Pochi mesi fa ho letto Amatissma della Morrison, da una idea
https://www.lafeltrinelli.it/libri/toni ... 620d905b9f
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
E' in corso di revisione questa storia.pan ha scritto: ↑17/06/2020, 15:07Stanotte andrò a imbrattare la Chiesa e la via intitolate a Sant'Agostino, che, tunisino, pur di diventare vescovo, ripudiò la moglie, che era una schiava etiope, rimandandola a quel paese e trattenendosi il figlio Adeodato, che divenne Santo anche lui, mentre di lei non viene ricordato neppure il nome.![]()
Sembrerebbe emergere da nuovi studi che Sant'Agostino fu fatto santo proprio per aver sopportato fino allo stremo la moglie, prima di ripudiarla giunto alla disperazione. Non per niente fecero santo pure il figlio.

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
I Kellogg’s Coco Pops simbolo di razzismo per l’uso della scimmia: Fiona Onasanya accusa l’azienda
Razzismo anche nei cereali. Fiona Onasanya, ex deputata laburista britannica, ha attaccato la Kellog’s per la mascotte dei Coco Pops, promossi dalla celebre scimmietta. Al contrario i Rice Krispies sono sponsorizzati da “tre ragazzi bianchi”.

Razzismo anche nei cereali. Fiona Onasanya, ex deputata laburista britannica, ha attaccato la Kellog’s per la mascotte dei Coco Pops, promossi dalla celebre scimmietta. Al contrario i Rice Krispies sono sponsorizzati da “tre ragazzi bianchi”.
